Anime & Manga > BeyBlade
Ricorda la storia  |      
Autore: Hikari_chan    03/03/2005    5 recensioni
Beh... Mai sentito parlare di Cenerentola? Diciamo che la revisione della sua storia con Kei come principe mi allettave non poco... Così gli ho affiancato la biondina Urumi e la dispotica Kira in un mix piuttosto -diciamo- Esplosivo. Per chi ha visto il film "La Leggenda di un Amore" è da non perdere!!!
Genere: Comico, Parodia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ever After - A Cinderella story

PROLOGO

...... "I fratelli Grimm, maestà"

Una figura si mosse lentamente sul letto. Era una signora anziana, e la sua camicia da notte bianca le conferiva un aspetto ancora più stanco.

Si alzò a sedere. I due giovani appena entrati nella stanza si inchinarono alla loro regina.

"Benvenuti; ma... vi prego! Accomodatevi!"

Disse indicando due sedie di fronte a lei.

"Vi chiederete come mai a una signora della mia età venga in mente di convocare degli autori di favole, non è così?"

Jakob, il più giovane dei due, fece un cenno con il capo.

"La vostra missiva ci ha molto incuriositi, maestà"

L'anziana aristocratica mosse impercettibilmente un sopracciglio.

"Trovo che la vostra raccolta di racconti popolari sia magnifica, eccezionale"

"Grazie..."

"Ma devo ammettere di essere rimasta molto turbata dopo aver letto la vostra versione della storia di Cenerentola"

Wilhelm, il primogenito, sorrise nervosamente all'affermazione. Non voleva rischiare di pronunciare una frase sbagliata, offendendo la regina di Francia. Fino al 1802, quando aveva appena 6 anni, pensava di andare da lei a dirle che era una vecchia rincitrullita. Improvvisamente si rese conto di quanto si sbagliava. Riuscì a dire:

"Già... Alcuni ritengono che la versione di Perrault, con la fata, la bacchetta magica e la zucca trasformata in carrozza sia quella più veritiera...."

"C'è chi dice che la scarpetta fosse di pelliccia..." -Proseguì per lui il fratello- "C'è chi giura che fosse di vetro... Ebbene... Suppongo che non lo sapremo mai"

I fratelli Grimm chinarono leggermente il capo, mentre la regina faceva un cenno ad uno dei servitori, che si avvicinò tenendo in mano uno scrigno tempestato di pietre preziose.

"Maestà, posso chiedervi chi sia la fanciulla di quel ritratto? Trovo che sia di una bellezza straordinaria"

L'anziana signora prese fra le mani lo scrigno e lo aprì con delicatezza, quasi fosse stato di vetro. Si voltò verso il ritratto e osservò la fanciulla che vi era dipinta. Aveva i capelli biondi, piuttosto corti e gli occhi color marrone, risaltanti sulla carnagione candida.

Estrasse qualcosa dallo scrigno, qualcosa di straordinariamente luccicante, ma che i due fratelli non distinsero, e guardò negli occhi Jakob.

"Si chiamava Urumi Hidaka... E questa era la sua scarpetta di cristallo..."

Wilhelm si drizzò improvvisamente sulla sedia.

"Permettetemi di raccontarvi come realmente andò..."

Poco ci mancò che Jakob cadesse dalla sedia.

"Quindi si tratta... Di una storia vera???"

"Sì... Certo..."

"Ma..."

"Dunque, vediamo... qual è la frase che di solito usate? Ah, sì! C'era una volta.... una fanciulla, che amava suo padre immensamente...."

 

Ever After

(La Leggenda di un Amore)

 

La tenuta degli Hidaka si trovava nella regione occidentale della Francia. Vi si erano trasferiti dopo la morte della madre di Urumi da Osaka. All'epoca, nel sedicesimo secolo, quando la tenuta era ancora abitata, Urumi aveva 6 anni.

Era grandissima, con frutteti enormi e giganteschi campi coltivati.

La mamma di Urumi era morta dandola alla luce, così suo padre si era risposato.

Aspettavano tutti con ansia quel giorno, perché il padre sarebbe tornato con la sua nuova moglie.....

E le due tate di Urumi stavano facendo di tutto per farla stare ferma.

"Oh, Eiko, mi sembra quasi natale!!! Avrò una madre e delle sorelle nello stesso giorno!!!"

"Sì, siamo tutte molto emozionate per il nuovo arrivo... Una Baronessa in questa casa e...... UN ATTIMO, NON HO FINITO!!!"

Mentre Eiko, la prima balia, la inseguiva per tutta la stanza Calica, la seconda, raccoglieva tutti i vestiti buttati all'aria da Urumi.

"Già, il padrone merita un po' di felicità, dopo aver allevato una figlia da solo"

"La baronessa deve essere bellissima"

Disse Eiko. Urumi la guardò.

"Io spero di piacerle!"

"Oh, lei vi adorerà! Però tirate fuori l'angioletto che è in voi, l'avete nascosto ultimamente!"

Calica proseguì per lei: "E a cena, non cominciate a rosicchiare le ossa, altrimenti vi scoprono subito!"

Sfuggendo abilmente alle due balie, la bambina corse alla finestra per vedere Takao che le tirava dei sassi.

"Takao, brutto idiota, ora non è il caso!!!!"

"Ehi, hai l'aria da femmina oggi!"

"Ed è esattamente quello che sono!"

"Sì, ma uno così finisce che se ne accorge..."

"Maschio o femmina posso sempre batterti!!!!!"

"Ah sì?"

Mentre la carrozza galoppava verso il piazzale davanti al portone e attraversava il cancello Urumi correva da Takao, per l'ennesima sfida, che naturalmente avrebbe vinto.

Ma Takao, che come ben si sa, non sa perdere, l'aveva imbrattata di fango.......

E mentre il padre di Urumi scendeva da cavallo tutti i servi, in particolare Rei, che gli voleva molto bene, si inchinarono.

"Bentornato a casa, mio signore... Ci avete portato una baronessa, eh?"

Disse Rei, e Ryushi (il padre di Urumi) rispose:

"Ho portato di più, una famiglia intera.... Ehi!!! Dov'è mia figlia? Non vedo nessun disastro, segno che non è qui...."

Tutti si guardarono intorno, ma l'attenzione generale si focalizzò improvvisamente sulla carrozza, dalla quale scese prima una bambina deliziosa, magra, con lunghi boccoli rossi e meravigliosi occhi verdi, poi sua sorella, grassoccia e dai capelli color pece.

Kira ed Elani.

Subito dopo le due bambine una mano emerse dalla carrozza, e venne a poggiarsi su quella di Ryushi.

La baronessa Rodmilla De Guent scese dalla carrozza avvolta nei suoi abiti sfarzosi, di seta verde. In testa il velo le ricadeva sui capelli corvini, come quelli di sua figlia Elani.

"Oh, Ryushi, è meraviglioso, assolutamente incantevole e..."

"Papà!!!!!!!"

La piccola Urumi saltò in braccio al padre.

"Ciao, tesoro!!! Sei esattamente come ti ho lasciata"

La baronessa assunse un'espressione di puro disgusto quando vide la faccia della bambina tutta piena di fango.

"Urumi, ho il piacere di presentarti la baronessa Rodmilla De Guent e le sue due figlie Kira ed Elani"

"Oh, Urumi, finalmente ci conosciamo. Tuo padre non parla d'altro.... Coraggio, signorine, salutate la nuova sorellastra"

Kira ed Elani si chinarono sollevando la gonna.

"Madmoiselle..."

Dissero in coro.

...

La sera, mentre Urumi stava sdraiata sul letto, suo padre entrò in camera per darle la buona notte e un regalo.

"Ehi, papà, che cos'è?"

"Un libro..."

"PRINCIPI E POPOLI?"

"Sì, narra le condizioni del paese... Beh, è un po' difficile per una bambina di sei anni, ma lo leggeremo insieme"

"Hai visto quelle tre? Come hanno mangiato a cena? In modo perfetto, come in una danza"

"Ti piacciono?"

"Sì, moltissimo"

"Bene, perché devo andare alla Riunione, fra tre settimane"

"Ma scusa, sei appena tornatooooo!!!!! Quanto starai via?"

"Oh, non molto, due settimane"

"Una!"

"Due!"

"Una!"

"Du.... E va bene!"

Fecero carta forbice e sasso;

"Forbice! Vinco!!!!"

"Hai vinto, una sola settimana; su, ora dormi.... Sogni d'oro"

...

Tre settimane dopo, Ryushi si apprestava a partire a cavallo.

"Oh, ma cosa sono tutte quelle facce cupe??? Dai, tornerò fra una settimana!!!"

Baciò velocemente Rodmilla e montò a cavallo, mentre Rei gli porgeva le redini.

"Grazie, Rei"

"Dovere. Buon Viaggio, padrone"

Ryushi spronò il cavallo e si allontanò, mentre la piccola folla radunata per il saluto si disperdeva e la matrigna diceva:

"Andiamo, signorine, tornate alle vostre lezioni!"

"Un momento!"

Li fermò Urumi

"E' una tradizione! Saluta sempre quando arriva al cancello"

"Mh, mh"

Le lanciò un'occhiata sprezzante e si allontanò.

Ryushi avvertì una fitta al cuore. Al tempo non si conosceva l'infarto, non si sapeva cosa fosse.

Mentre Urumi lo salutava da lontano, si rese conto della gravità del suo dolore.

Troppo tardi.

Cadde dal cavallo con uno schianto sordo; il cielo gli crollò addosso.

Urumi urlò. Poi si precipitò verso il punto in cui il padre era caduto.

Le due Balie chiamarono Rodmilla, e insieme a Rei e alla servitù corsero verso il corpo esanime di Ryushi.

Urumi arrivò per prima, subito seguita dalla matrigna; si chinarono.

"Papà, papà, PAPA'!!!!"

Gridava, tentando di trattenerlo.

"Papà..."

"Vi voglio bene... vi voglio......"

La testa gli ricadde sul petto. Rodmilla gli chiuse gli occhi.

"Papà..."

Calica si fece il segno di croce.

"Su, piccola, venite via, non c'è più nulla da fare"

Rei abbracciò la baronessa, mentre Urumi si ribellava per rimanere accanto al padre.

"Lasciatemi, lasciatemi!!!! Papà, ti prego non morire!!!"

Non pianse.

A volte il dolore è più forte delle lacrime.

...

Dovettero passare dieci anni, prima che un altro uomo entrasse nella sua vita.

L'uomo era solo un ragazzo, sotto moltissimi aspetti....

"HO FIRMATO UN CONTRATTO CON IL RE DI SPAGNA E QUANT'E' VERO DIO IL RAGAZZO UBBIDIRA' AI MIEI ORDINI O SE LA VEDRA' CON ME!!!"

"Ma non la ama, Hito!!!"

"Che cosa volete che c'entri l'amore?"

"Forse dovrebbe..."

"Se vuole diventare re deve imparare ad assumersi le sue responsabilità!"
"Un giovane albero non può crescere all'ombra di una quercia, gli serve la luce del sole!"

"Gli serve una bella frustata, ecco cosa gli serve!"

Hito spalancò la porta della camera di suo nipote.

"Scusa, Hito, non si potrebbe rimandare a domattina?"

"Se non posso dormire io non lo farà neanche lui! KEY, SVEGLIATI!"

Solo dopo aver scostato le coperte si accorse che mancavano le lenzuola. Lenzuola che erano state attaccate alla finestra per calarsi giù.

"Oh, no, un'altra volta!"

"CHIAMATE LE GUARDIE!!!!! RIPORTATELO QUI!!!! SUBITO!!!!"

Urlò il re di Francia.

Intanto il ragazzo dai capelli grigi cavalcava verso l'orizzonte.

...

Urumi si svegliò all'alba. Si alzò dal suo giaciglio di paglia, nella stalla.

Come sempre, andò a dare il becchime ai polli, poi andò nel frutteto, a cogliere le mele.

A mattinata inoltrata vide passare le guardie e poi...

"Brutta bestia, salta!!!"

Vide un uomo, con un mantello nero, in sella al cavallo di suo padre. Un ladro! E aveva rubato il cavallo di suo padre!!!

Non lo avrebbe permesso!

Senza perdere un secondo si fiondò sulla strada, fino a trovarsi proprio davanti al ladro. Prese una mela dal suo grembiule, mirò e... Lo prese giusto in testa!

Il cavaliere perse l'equilibrio e cadde con un grido soffocato.

"LADRO!!!"

"Ahi!"

"Così impari a rubare il cavallo di mio padre!"

Mentre gridava continuava a lanciargli le mele che aveva raccolto.

"Il mio era zoppo, non avevo scelta!"

"E a noi, che scelta hai lasciato? FURFANTE!!!"

"Dai, lo stavo solo prendendo in prestitooooo...."

L'ultima mela lo colpì alla nuca. Perse di nuovo l'equilibrio. Si alzò e si tolse il cappuccio.

Il volto di un sedicenne con due strisce reali blu per guancia e capelli d'argento apparve in mezzo al tessuto color notte.

Urumi si gettò per terra in quello che voleva essere un inchino.

"Perdonatemi vostra altezza, io non vi avevo visto!"

"A giudicare dalla mira, questo non si direbbe affatto..."

"Sono consapevole di meritare la morte...."

Il principe ereditario si controllò i vestiti, per essere sicuro di non avere macchie

"Sì, certo.... ehm... quindi... non fatene mai parola con nessuno e io sarò clemente"

"Abbiamo degli altri cavalli, più giovani se lo desiderate"

"Non desidero nient'altro che essere liberato da nonno Hito e dalla mia gabbia dorata"

Estrasse una manciata di monetine e le lasciò cadere ai piedi di Urumi.

"Per il vostro silenzio"

Appena fu sicura che il cavallo si fosse allontanato, Urumi si alzò e corse a casa.

Forse era già in ritardo per la colazione della sua matrigna....

...

"Ho chiesto un uovo bollito per quattro minuti, non quattro uova bollite per un minuto, E SANTO CIELO NON VEDO IN TAVOLA IL PANE!!!"

Kira batté un pugno sul tavolo e scostò il piatto con le quattro uova che aveva davanti.

"Sarà sfornato a momenti, mia signora"

Eiko tornò in cucina, mentre la baronessa rimproverava Kira:

"Kira, mio tesoro, cosa dico sempre riguardo al tono della voce?"

Elani, sua sorella, rispose per lei:

"Una signora di buone maniere non dovrebbe mai alzare la voce oltre il dolce fruscio del vento"

Delicatamente, Elani cominciò a rompere le sue uova sode.

"Elani, cara, non parlare se non sei sicura di migliorare il silenzio"

Kira si drizzò sulla sedia.

"Io ero risonante, non stridula, e un gentiluomo sa riconoscere la differenza"

"Temo, figlia mia, che il tuo stile "risonante" non sarebbe minimamente apprezzato a corte"

"Non sarò mai una dama reale, vero madre? Nessuno lo sarà, a parte una piccola brutta vacca spagnola che hanno la faccia tosta di chiamare principessa"

"Dolcezza, niente è definitivo fino alla morte. E anche allora, sono sicura di poter trattare con Dio"

Kira mugugnò in disapprovazione alla madre, che aggiunse:

"Come mai non vedo il sale sulla tavola? URUMI!!!"

"Arrivooooooo!!!!"

Nelle cucine era appena entrata Urumi, e aveva lasciato le mele raccolte nel cesto della frutta.

"Oggi la baronessa è di pessimo umore. Ha la luna storta"

"Sì, e gliela raddrizzeremo. Perché per noi è una bellissima giornata."

Urumi lasciò cadere le monete d'oro sul tavolo, accanto alle mele.

"Santo cielo!!! Venti franchi d'oro, un patrimonio! Padroncina, dove li avete presi?"

"Vengono da un angelo misericordioso... E so già a che cosa potranno servire..."

Eiko e Calica si avvicinarono. Poi Calica capì.

"Rei?"

"Sì, Calica, se la baronessa può vendere Rei per pagare le tasse questo denaro lo riporterà sicuramente a casa!"

Nel frattempo dalla sala da pranzo giungevano le grida della matrigna

"Stiamo aspettando!"

Eiko mise le monete in tasca alla sedicenne.

"Fate attenzione padroncina, o queste monete finiranno nelle sue avide mani..."

Urumi entrò in sala da pranzo. Come sempre questa era addobbata sfarzosamente.

Poggiò l'uovo bollito davanti a Kira, il sale davanti alla matrigna e porse il pane ad Elani.

"Buongiorno madame. Kira... Elani... Spero che abbiate dormito bene"

Solo Elani si degnò di annuire con un gesto del capo.

"E questo ritardo?"

"Ehm... io.... sono.... sono.... caduta. Sì! Caduta dalla scala nel frutteto, ma ora sto meglio"

Vedendola in difficoltà, Kira sorrise maligna:

"Secondo me si è messa a leggere davanti al caminetto, guardatela, è ricoperta di fuliggine! Ehi, Cenerentola, perché non dormi con i maiali, visto che fai di tutto per puzzare come loro?"

"Come sei severa, Kira..."

Urumi sbatté il sale sul tavolo e abbozzò un movimento per andarsene, ma la mano ferma della matrigna la trattenne.

"Urumi, il tuo aspetto è troppo rozzo... Cosa posso fare per convincerti a cambiare?"

"Ecco, io mi sforzo, matrigna, desidero molto compiacervi ma..."

"Calma, calma, adesso non agitarti, cara..."

"Forse, se Rei tornasse io non vi offenderei con..."

Improvvisamente lo sguardo della baronessa si fece duro.

"SONO LE TUE MANIERE CHE MI OFFENDONO!!! Ti ho ospitata, vestita, cresciuta. L'unica cosa che chiedo in cambio è che tu mi debba servire senza lamentarti. Ti sembra forse una richiesta eccessiva?"

"No, mia signora"

"Bene. Quindi non parlare MAI PIU' del ritorno di Rei, sono stata chiara?"

Urumi la guardò con tono di sfida

"Cristallina"

Poi con uno strattono si liberò della presa della matrigna e se ne andò

Anche dopo che se ne fu andata, Rodmilla continuò a borbottare fra sé.

"Dopo tutto quello che faccio... dopo tutto quello che ho fatto... Non è nemmeno contenta!"

"Ecco, le uova si sono freddate!"

Il grido stridulo di Kira riportò la sua attenzione sulla colazione, lasciata a metà.

...

I briganti avevano attaccato la carrozza. Key se ne accorse; fu tentato di aiutare i poveri disgraziati assaliti, ma le guardie stavano arrivando....

Improvvisamente un uomo gli si parò davanti. Era un vecchio con la barba bianca e gli occhi azzurri. Gli indicò un uomo con qualcosa che sembrava un tubo impermeabile sotto il braccio.

"Il dipinto!!!! Quell'uomo sta fuggendo con il mio dipinto!!!!"

"Vi aiuteranno le guardie, io non posso e..."

"Vi prego, signore, è tutta la mia vita..."

Key rifletté per un attimo; non sarebbe riuscito a sfuggire alle guardie... E quel vecchio...

Poteva lasciarlo così?

Con un grido spronò il cavallo all'inseguimento dell'uomo, che raggiunse con facilità.

Abbandonato il cavallo gli si lanciò dietro correndo, poi lo bloccò per terra lungo un pendio scosceso; gli prese il dipinto ma non riuscì ad evitare di cadere....

Finché non vide una cascata.

Tentò di aggrapparsi a qualcosa, ma non ci riuscì, e insieme al ladro capitombolò in acqua.

Quando tornò alla carrozza era zuppo. Porse il tubo al vecchio.

Il capitano delle guardie, Mamoru, lo ammonì.

"Altezza, avevate promesso..."

"Lo so. Ho mentito. Volevo vedere il mondo prima di dedicare la mia vita alla Francia!"

"Allora perché vi siete fermato?"

Domandò il vecchio.

"Perché ancora non so bene quello che voglio. Al contrario di voi, invece. Avevate detto che per voi era importante quanto la vita"

"Una donna lo è sempre, sire..."

Srotolando la tela, rivelò un quadro che ritraeva una donna bruna, seduta e con le mani giunte.

"La chiamavano Monnalisa. Aveva molti segreti, e ne ho solamente colto uno"

Mamoru si intromise.

"Il maestro Da Vinci è stato invitato a palazzo come artista di corte..."

...

Kira indossava un vestito rosso. Doveva far colpo sul principe, per questo volevano comprare una spilla nuova.

Il venditore aveva appena proposto una chincaglieria piena di perle e fronzoli, che occupava metà corpetto da sola. A Kira piaceva, ma sua madre non era ancora soddisfatta.

"Troppo piccola. Dovrebbe attirare un po' di attenzione"

"Io temo che qualcosa di più grande mi farebbe perdere l'equilibrio, madre!"

"Bene, allora, niente spilla"

"No, no, quella lì mi piace..."

Comprarono, e neanche a buon mercato.

...

"Urumi, sei impazzita, per caso? Per caso hai dimenticato cosa succede ai servi che si vestono da gentiluomini? Ergastolo"

Diceva Takao.

"Tu faresti lo stesso per me, ammettilo"

"I-io? Non potrei mai fingermi un gentiluomo! Non sono mai stato a corte, e se è per questo nemmeno tu"

"Almeno non mi riconosceranno. Passami il vestito, così posso andare"

"E alla baronessa che cosa hai raccontato?"

Urumi soffocò una risata.

"Che sto raccogliendo fiori selvatici!!!!"

Urumi si intrufolò dietro un paravento e si mise il vestito.

"Sto uscendo... Non osare ridere di me"

Urumi era un incanto. Il vestito era color oro, e i capelli splendevano. Sorrise nervosamente.

"Le scarpe sono un po' grandi, vero?"

"Oh... Scommetto che nessuno ti guarderà i piedi..."

Takao aveva la bocca aperta completamente.

...

Rodmilla vide dalla finestra la carrozza reale avvicinarsi. Il principe! Doveva avvertire Kira di prepararsi a dovere, anche con la spilla nuova! Subito!

Key scese dal cavallo e prese le redini di un altro destriero nero.

La baronessa aprì la porta e si inchinò.

"Vostra altezza! Che magnifica sorpresa! A... cosa si deve l'onore?"

Key assunse la sua solita espressione fredda e porse le redini a uno dei servi.

"Vi ho riportato il cavallo, baronessa"

"Ah. Perché, mancava?"

"Sì, l'avevo preso in... ehm... preso in prestito questa mattina; temo di aver spaventato a morte una delle vostre serve. Una signorina.... come dire.... con un'ottima mira...."

Key quardò la baronessa. Era ridicola. Sembrava un pappagallo, con quel vestito fucsia.

"La poveretta è muta, sire"

"Davvero? Con me si è espressa a meraviglia"

"Beh... ecco... la parola le va e le viene... Ma come sempre tutto ciò che abbiamo è a vostra disposizione... non avete che da chiedere"

A quel punto, senza preavviso, la porta sbatté ed Elani si catapultò fuori con Kira al seguito. Le sorelle si inchinarono.

"Oh, finalmente!"

Disse Rodmilla. Poi si affrettò a presentare le sue figlie.

"Vostra altezza, posso presentarvi Kira Françoise Louise del Casato di Guent........" -Si interruppe. Poi proseguì-".... Ed Elani"

Ad una sonora gomitata del capitano Key si costrinse a sorridere.

"Noto, signorine, che siete sbocciate da un giorno all'altro..."

Poi, rivolto a Kira, aggiunse:

"Ehi, Kira, devo riconoscere che quella spilla si fa notare"

"Questa vecchia cosa? Siete troppo gentile..."

Rispose Kira mettendo su la sua migliore espressione "cattura-uomini".

Key fece un sorriso che somigliava più ad una smorfia e disse:

"Buona Giornata, signore!"

Meglio scappare, finché si è in tempo! Pensò allontanandosi.

...

Urumi correva. Sperava di fare in tempo. DOVEVA fare in tempo.

Dove portavano i servi venduti? Al porto, per imbarcarli, certo, ma dov'era il porto?

Dal ponte dove si trovava vide il carro. Uno stupido ciccione (Alla Alfonso, per intenderci) stava spingendo Rei nel carro a calci e pugni.

Urumi si aggrappò alla corda che sosteneva il ponte sulla strada. Pregò di avere la forza necessaria, poi si fiondò sulla strada. Afferrò le redini del carro e lo fermò.

"Scusi..." -Disse innocentemente- "...Vorrei riscattare quel vecchio; è un mio servitore"

Il ciccione spronò il cavallo e replicò:

"Arrivate tardi, è stato già comprato e pagato"

Urumi si aggrappò con tutta la sua forza alle redini.

"Posso pagarvi venti franchi d'oro, signore"

"Madame, mi vendo da solo per venti franchi d'oro. Ih-haaa!!!"

La ragazza trattenne ancora il cavallo.

"Vi ripeto di rilasciarlo, adesso. O mi rivolgerò al Re!"

"Proprio lui l'ha venduto! E adesso appartiene all'Americano che l'ha comprato!"

"NON APPARTIENE A NESSUNO, STUPIDO AMMASSO DI LARDO MALEDUCATO!!! Incatenare la gente come bestie, è forse giusto? Rilasciatelo subito!"

"ORA BASTA, FUORI DAI PIEDI!!!"

"Come osate alzare la voce contro una signora?"

Quel tono pacato... Urumi lo avrebbe riconosciuto a mille miglia. Anche se gli dava le spalle, sapeva chi aveva pronunciato quelle parole. Si girò lentamente e chinò il capo.

"Perdonatemi signore... io... non intendevo mancare di rispetto.... Eseguo solo gli ordini... E' mio compito condurre questi maledetti ladri al porto!"

Urumi ribolliva di rabbia. Guardò il principe Key e implorò:

"Un servitore non è per forza un ladro, e quelli che lo sono è perché non possono farne a meno!"

Key sorrise con quell'aria superiore che sempre le aveva dato sui nervi e rispose:

"In tal caso, vi prego, illuminateci"

Urumi chiuse gli occhi. Bel pasticcio! E adesso? Frugò nella memoria, frasi celebri e autori di libri, ma niente. Che fare? Improvvisamente le venne un'idea. Alzò gli occhi. O la va o la spacca.

"Se voi tollerate che il vostro popolo non venga educato, e che impari a sopravvivere come può sin dall'infanzia, e poi punite le persone per quei crimini che sono state spinte a commettere per spirito di sopravvivenza bisogna concludere, vostra altezza, che non vi preoccupate minimamente di creare ladri, ma vi affannate a punirli!"

Prese fiato. Sentiva silenzio. Sapeva di aver appena insultato il principe accusandolo di non sapere nulla di giustizia.

Key, da parte sua, era sorpreso. Chi era quella ragazzina, per permettersi di insultarlo così, davanti a quella folla? Però aveva ragione. Tremendamente ragione. E Key odiava quando qualcuno aveva ragione su di lui.

"Bene, ora che è tutto chiaro, potete rilasciarlo"

"Ma, sire..."

"TI HO DETTO DI RILASCIARLO! SEI SORDO OLTRE CHE SCEMO?"

"Subito, signore"

Rei venne rilasciato. Mentre lui scendeva al ponte per preparare i cavalli Urumi risalì per completare la sua messinscena.

"Grazie, sire"

Key scese dal cavallo. Pensava non gli importasse. E invece gli importava, eccome!

La raggiunse, e le chiese:

"Ci siamo già conosciuti?"

Urumi non si voltò. Dio, stava parlando con lei? I guai erano raddoppiati, se scopriva chi era.

Continuò a camminare.

"Ehi, parlo con voi, signorina"

"Eh?"

"Ci siamo già conosciuti?"

Ripeté il principe, che cominciava a spazientirsi.

"No, non... non credo, altezza"

"Credevo di conoscere ogni nobildonna della provincia"

Acc.... Aveva detto una cosa sbagliata. Si salvò in corner.

"Ehm... io non sono della provincia, sono in visita da.... da una... ehm... cugina"

"Chi?"

"Mia cugina"

Key cominciava ad innervosirsi. Ma faceva la gnorri? Stette al gioco.

"Sì, lo avete già detto. Quale cugina?"

"Ehm... L'unica che ho, mio signore"

Urumi sorrise. Lo stava prendendo in giro!!! Come si divertiva!!!

"State forse facendo la timida o vi state rifiutando di dirmi il vostro nome?"

"Noooooo.... io..... Sì!"

"Allora, ditemi vostra cugina come si chiama, così che possa chiederle la vostra identità. Chiunque sia in grado di citare Whitt vale questo sforzo."

Urumi si bloccò di colpo. Beccata! Aveva scoperto dove aveva letto quella frase. Mostrati disinvolta, si disse, e rispose:

"Il principe ha dunque letto PRINCIPI E POPOLI?"

"Bah, l'ho trovato sentimentale e monotono. La condizione dei poveri mi annoia a morte"

"Ne deduco quindi che non parlate spesso con i contadini"

"No di certo, è naturale!"

Urumi lo guardò con rabbia. Insopportabile. Adesso gliene avrebbe dette quattro.

"Scusate, altezza, ma non trovo affatto naturale comportarsi così! il carattere di un paese è determinato proprio dai contadini! Sono loro che vi sorreggono e la loro posizione richiederebbe rispetto! Non c'è...."

Key la guardò. Che veemenza! Però gli stava dando dello stolto e questo non gli piaceva. Era o non era un principe? La interruppe.

"Sbaglio, o state dicendo che mi trovate arrogante?"

Beccata di nuovo! Aveva cercato di mascherare l'insulto, ma lui l'aveva capito.

"Ebbene.... Avete restituito ad un uomo la sua vita, ma gli altri non li avete nemmeno degnati di uno sguardo..."

Ribatté. Non male, non male, se la cavava bene come dama. Ma lui non era da meno. Fece per andarsene, ma Key le sbarrò la strada.

"Vi prego. Vi supplico. Un nome. Non chiedo che un nome"

Ecco, di nuovo nei guai. E adesso? Urumi si rassegnò. Prese un respiro e disse:

"Altezza, io temo che l'unico nome che possa lasciarvi sia Contessa Kia Hidaka"

"Visto? Non era così difficile!"

"Key!!! Sei tornato!!!"

La voce della regina. Benone. Urumi si dileguò mentre il principe si girava per salutarla.

"Buongiorno, madre"

"Tuo nonno vuole dirti due parole. Beh, forse più di due"

"Non è una novità. Vado subito da lui"

Key si voltò per riprendere la conversazione lasciata a metà.... E vide un nuvolone di polvere.

Corre veloce, pensò.

...

Eiko stava finendo di zappare. Alzò gli occhi.

Non poteva essere!!! Rei?

"EIKO!!!"

Eiko si lanciò per i campi, subito seguita da Calica, che aveva visto anche lei arrivare Rei e Urumi.

Si abbracciarono.

Da troppo tempo avevano subito.

Era giunto il momento di riscattarsi.

...

Key entrò.

Suo nonno Hito era seduto alla scrivania. Appena vide il ragazzo urlò:

"TI ERA STATO PROIBITO DI ALLONTANARTI!"

"Devo considerarmi segregato nella reggia?"

Il suo tono era sprezzante, basso.

"NON PROVARE A PRENDERTI GIOCO DI ME SOLO PERCHE' MI TROVI DI PESSIMO UMORE!"

La regina intervenne.

"Hito, siediti, prima che ti venga un malanno. Calmatevi, tutti e due! Figliolo, tu per nascita hai dei privilegi, ma insieme a quelli hai anche degli specifici obblighi da onorare!"

"Perdonatemi madre, ma sposare una perfetta sconosciuta non ha mai reso felice nessuno, inclusi i presenti!"

"TU SPOSERAI GABRIELA ENTRO LA PROSSIMA LUNA O IMPIEGHERO' OGNI MEZZO CHE HO PER FARTENE PENTIRE!"

"Cosa userete, nonno, l'olio bollente o la ruota?"

"E' molto più semplice, ti negherò la corona e... e... vivrò in eterno, ecco!!!"

Key sorrise. Un'offerta ragionevole. Che avrebbe accettato.

"Affare fatto. Io NON LA VOGLIO, LA CORONA!"

E, detto questo, se ne andò.

...

Rodmilla stava aspettando. Appena Urumi entrò la prese per un braccio e la buttò sulla sedia a dondolo.

La ragazza si afferrò alla parete per non cadere.

"STUPIDA! STUPIDA INCOSCIENTE! Come osi fare questo a me e a Kira? Cosa speravi di ottenere? La disonestà non è tollerata in questa casa!!!"

Beccata per la terza volta! Miseria! Non era la sua giornata fortunata. Ma magari la sua matrigna non si riferiva alla sua scappatella. Prese tempo.

"Perché, che cosa ho fatto?"

"Pensaci, Urumi, vediamo se ci arrivi da sola..."

Disse Kira, che stava giocando a dama con la sorella.

Urumi guardò Elani, in cerca di un suggerimento qualsiasi.

Elani sillabò: "Il Cavallo...."

Kira la guardo. Elani prese subito la sua pedina e mangiò.

Urumi prese fiato.

"Il principe Key ha preso il nostro cavallo, stamattina?"

"CERTO! E com'era prevedibile l'ha riportato qui oggi pomeriggio. Se ci avessi avvertito ci saremmo fatte trovare pronte! Per tua fortuna Kira se l'è cavata benissimo!"

Kira mosse.

"Sì, non mi stupirebbe se dovesse tornare a trovarci"

E così dicendo concluse la partita mangiando l'ultima pedina della sorella.

...

Key stava cercando di saperne di più su quella ragazza. Così ne stava parlando con la madre.

"Di chi parli, caro?"

"Della contessa Kia Hidaka.... E' la cugina... ehm... veramente non so di chi sia la cugina"

"Figurati, non posso certo ricordarmi tutti i nomi di tutte le nobildonne, Key"

A quel punto comparve Hito in fondo al corridoio.

"Ho deciso di dare un ballo in onore di Leonardo Da Vinci. Un ballo in maschera. Se è l'amore che cerchi ti consiglio di trovarlo al più presto. Fra cinque giorni all'ultimo rintocco della mezzanotte annuncerai il tuo fidanzamento con una ragazza di tua scelta, altrimenti lo annuncerò io per te"

Si voltò e se andò.

La regina guardò suo figlio.

"Scegli con saggezza, Key"

...

Alla baronessa e alle signore della casa.

Il ballo in onore di Leonardo da Vinci si terrà il 5 luglio.

Durante il ballo verrà annunciato anche il fidanzamento del principe Key.

In augurio che possiate venire

Re Hito

Emozionatissima, Rodmilla rientrò in casa. Kira doveva prepararsi.

...

"E questo, perché non ti piace, Kira?"

"E' azzurro, mamma!"

"Appunto. Key adora l'azzurro"

"E almeno cinquanta ragazze lo indosseranno per questa ragione!"

Rodmilla, stufa, si arrese.

"Acuta osservazione, Kira"

Elani entrò con un vestito verde pisello, e annunciò che era troppo stretto.

"No, devi metterti un busto più stretto e..."

Ma Kira era stufa, voleva la massima attenzione.

"MADRE! Vi prego, concentratevi!"

"Se solo sapessi cosa stai cercando!!!!"

Kira sbuffò. Non lo capiva?

"Un abito adatto a una regina! Ufff....."

La baronessa si illuminò. Ma certo! Perché non ci aveva pensato prima?

"Mie care signore, ho avuto l'idea grandiosa"

Andò nella stanza accanto, seguita da una Kira saltellante d'eccitazione e un'Elani quasi soffocata dal corpetto.

"Occhio non vede, cuore non duole"

Disse, ed estrasse un abito sfarzosissimo, bianco e cucito di seta, con fregi sul corpetto e tulle sopra.

"E' perfetto!!!!"

"Ehi, e guardate questa scarpe! Dove li avete trovati?"

Elani aveva anche tirato fuori un paio di scarpette di cristallo, piuttosto minute.

La baronessa rispose alla figlia.

"Fanno parte del corredo di Urumi. Il suo abito da sposa"

Kira rise.

"Cenerentola sposata? E con chi, lo spazzacamino, forse?"

"Madre, ma se questo vestito è suo vorrà indossarlo lei e..."

"E da quando in qua la gente comune viene invitata a corte?"

"Scusa, Elani, ma da che parte stai?"

In quel momento entrò Urumi, che vedendo la matrigna con in mano il suo vestito mollò la legna che aveva in mano e le piombò addosso.

"Cosa state facendo?"

Spaventata, Rodmilla si affrettò a rispondere:

"Facciamo prendere aria al tuo vestito, per il ballo in maschera"

"Cosa? Voi volete che io partecipi ad un ballo?"

Urumi era sorpresa. Non sapeva che dire. Sentiva puzza di imbroglio.

"Ma certo! Andremo tutte insieme, come una bella famiglia felice! Certo se nel frattempo avrai finito le faccende domestiche e ti sarai comportata bene..."

Elani sbatté le scarpe nel baule e corse via.

"Come mai fa così?"

Domandò Urumi

"Oh, lei non vuole che tu venga con noi"

Quella bugia era così semplice e vera che Urumi ci credette, e per una volta fu felice.

...

"Credete che possa esistere davvero l'anima gemella?"

Key stava pensando a Lei, ovviamente; si rivolgeva a Leonardo Da Vinci. Lui stava verificando una sua invenzione.

"A dire la verità, sì"

"E una volta trovata, come si fa a capire che è quella giusta? E se uno la incontra ma, per distrazione, non se ne accorge?"

"Bisogna farci attenzione"

Key tirò un sasso sul lago dove si trovavano e lo fece rimbalzare.

"Allora fate finta che Dio metta sulla Terra due persone così fortunate da potersi incontrare, ma che la donna sia colpita da un fulmine. E l'uomo che fa? E' la fine? O può incontrare un'altra donna e sposarsi ancora; e in in quel caso, quale gli aveva riservato il destino, l'una o l'altra? E se le due donne si fossero trovate a passeggiare insieme sarebbero state entrambe giuste, e per caso l'uomo ne ha incontrata prima una.... O era la seconda a dover essere prima?" -Key prese fiato- "Insomma, accade tutto per caso, o tutto è semplicemente predestinato?"

Da Vinci sorrise sotto la lunga barba bianca.

"Non si può lasciare ogni cosa al destino, a volte occorre dargli una mano..."

E così dicendo calzò delle scarpe a forma di barca.

...

Urumi aveva finito di raccogliere le ghiande.

Lasciò il cestino vicino all'asino e si tuffò nel lago. Che bello!!! Che sensazione di fresco sulla pelle!

Poi...

"STA PER PIOVERE!!!"

Urumi urlò quando si accorse che un uomo con una lunga barba bianca stava camminando sull'acqua.

Leonardo Da Vinci si sbilanciò e cadde all'indietro. Key corse a soccorrerlo.

"Bah! Dovrei lasciare al figlio di Dio la prerogativa di camminare sull'acqua. Fortunatamente sono caduto su un angelo...."

Key aprì la bocca quando la riconobbe.

"Contessa?"

"Principe Ke.... Ooooohhh!!!"

La fanciulla cadde a faccia in giù nell'acqua. Si rialzò.

"Fate attenzione.... si scivola facilmente qui"

Key si tolse il mantello e glielo mise sulle spalle

"Permettete?"

"Oh... Grazie...."

I sue si sedettero sulla sponda del lago, al sole, e cominciarono a parlare.

"Contessa, dove sono i vostri servitori?"

Accidenti! Si ricomincia con le domande. Doveva assolutamente levarsi da quell'impaccio.

"Oh.... Ho concesso loro una giornata di libertà"

"Da che cosa, dalla vita?"

"Ma non vi stancate mai di avere intorno gente costretta a servirvi?"

"Sì, ma i servi quello devono fare!"

Seccante. Orribilmente arrogante.

"Devo andare"

"Siete forse arrabbiata con me?"

"Sì!!!!! Voi cercate di provocarmi!!! Perché cercate tanto di farmi irritare?"

Questa volta Key aveva la risposta pronta.

"E voi, perché raccogliete le provocazioni?"

Scoppiarono a ridere, tutti e due.

"URUMI!!!"

Sua sorella! Tanto per qualche problema in più.

"Perdonatemi, devo andare...."

Leonardo Da Vinci stava sperimentando un primitivo aquilone, e tentò di fermarla, ma non ci riuscì. Urumi corse via.

...

La cena era silenziosa, alla tenuta degli Hidaka.

Stava per diventare ormai tutto buio.

"Dove sono i candelabri, Calica? Non si vede quasi più niente!"

"Non li trovo, signora..."

"Bene, gli oggetti mancanti saranno detratti dalla vostra paga"

Elani si scosse e disse:

"Avete sentito? Il principe ha chiesto al re di rilasciare tutti gli uomini in partenza!"

Cosa????? Urumi non credeva alle sue orecchie. Se ne accertò. Errore.

"L'ha fatto davvero?"

Tornò subito al suo posto quando si accorse che tutti la guardavano.

"Chi è questa contessa che è sulla bocca di tutti? Dicevano che Key si è dato un gran da fare..."

Urumi versò il vino... ma rovesciò il bicchiere.

...

Il giorno successivo Key stava giocando a tennis vicino al mercato.

Ovviamente Urumi e le sue balie stavano badando alla bancarella, mentre la baronessa e le sue figlie guardavano la partita.

Di ritorno, il principe e Kira stavano sempre vicini; ad un certo punto arrivò il capitano delle guardie, che porse un cofanetto a Key.

"Oh, volete assaggiare?"

Chiese lui.

Kira aprì la bocca.

Key, disgustato, le ficcò in bocca un pezzetto di quella sostanza marrone.

"Buonissimo... Ma che cos'è?"

"Cioccolato! I frati italiani ne mandano casse intere!"

Elani si sporse per prenderne un pezzo, ma fu interrotta bruscamente dalla madre.

"Ah, laggiù ci sono i nostri servitori, altezza"

"Ah? Mi piacerebbe conoscerli!"

Calica si terrorizzò. Se avesse visto Urumi, sarebbero stati guai!!!!

Troppo tardi. Il principe era già vicino.

"Buongiorno, signore!"

Urumi si drizzò con una gallina in mano. Resasi conto della situazione, la lanciò addosso a Key.

Urlarono tutti.

Nel pandemonio, la ragazza riuscì a fuggire.

Key si rialzò.

La baronessa si scagliò contro le due serve rimaste.

"Cosa volevate fare? Spaventare a morte il principe?"

Ma Key aveva altro per la testa. Stava facendo due più due, come solo lui sapeva fare...

"Una... due... Eravate soltanto voi due?"

Calica sorrise innocentemente.

"Oltre la gallina, vostra altezza"

...

Rei trovò l'aggeggio all'alba. Lo diede a Urumi, che subito lo fece volare nel campo.

Takao dipingeva, lei giocava.

"Guarda, Takao, sta volando!!!"

"Non capisco perché sei così contenta! Sarai nella merda, se quei due si sposano!"

"Bah, se si trasferissero a palazzo finalmente staremmo in pace!"

"Lui ti piace! Ammettilo!"

"No!"

Il principe e le guardie reali stavano arrivando attraverso il campo. Takao li vide.

"Scommetto che se tu.... lo.... lo incontrassi adesso gli diresti..."

"Andrei dritta da lui e gli direi: "

"Bene, ecco la tua grande occasione, viene da questa parte!"

Allora lo vide. Corse dietro un covone, portandosi dietro l'aquilone di Leonardo Da Vinci.

Key si avvicinò a Takao.

"Ehi, avete visto il maestro Leonardo Da Vinci? Dobbiamo andare al monastero, ma di lui non c'è traccia"

Takao prese a balbettare dall'emozione.

"L-Leonardo Da Vinci? N-no, no, vostra altezza!"

Il principe notò l'aquilone. Non era del maestro?

"Quello però è il suo aggeggio volante, dove l'avete preso?"

Urumi, dietro il covone, buttò via il filo dell'aquilone.

"Ehm.... Dalla contessa Hidaka"

Noooooooo!!! Ecco, nei pasticci, di nuovo. Urumi, dietro il covone, si coprì il viso con le mani.

"La conoscete? Devo assolutamente scoprire dove alloggia!"

"Mi sembra, vostra altezza, che alloggi presso una sua cugina, la baronessa Rodmilla De Guent"

Perfetto! Urumi stava per picchiarlo. Si contenne.

"Questo però costituisce un problema"

"Ah, ma posso assicurarvi che è in casa.... Da sola, in questo momento!"

Tanto per completare l'opera, pensò la ragazza.

"Perfetto. Ah, bel dipinto. Andiamo!"

Appena si furono allontanati, Urumi uscì dal suo nascondiglio.

"TAKAO!!!! Idiota, cretino, scemo, miserabile traditore!!! E adesso sta andando a casa mia!!!"

"Io ti suggerisco di correre..."
Malgrado tutto, Urumi sorrise, corse e prese la scorciatoia.

Attraversò i boschi, veloce come il vento.

Appena a casa chiamò le balie, che la aiutarono a cambiarsi in tempo record.....

Mentre Key scendeva dal cavallo Urumi apriva la porta.

"Altezza... Quale inaspettata sorpresa..."

Disse, con il fiatone dal gran correre.

"Contessa... Come mai non siete in chiesa, oggi?"

Eccoci daccapo!!! Quando avrebbe smesso di farle domande?

"Servo meglio la mia fede, lontano dalle indiscrezioni"

"Sentite, i francescani hanno una biblioteca stupefacente, vi piacerebbe venirci con me?"

"Non è leale, sire, avete già scoperto la mia debolezza e io devo ancora scoprire la vostra"

Key si rese improvvisamente conto, guardando il suo sorriso, di quale fosse la sua debolezza.

"Pensavo che la mia fosse piuttosto evidente..." -Disse- "Ah, capitano, niente cavalieri, né servigi. Oggi sono semplicemente Key..."

Le tese la mano. Quando la prese, Urumi si sentì improvvisamente calma. Meravigliosamente calma, fiduciosa e...

Felice.

Felice di una felicità nuova.... Che fosse... Amore?

Mentre le prendeva la mano, Key sentì un brivido.

Nessuna, mai, gli aveva dato emozioni simili... Che fosse... Amore?

Salirono sulla carrozza e si avviarono verso il monastero.

...

Rodmilla si diede da fare.

E alla fine ottenne di poter parlare con la regina.

Lei e sua figlia.  Da sole.

Per arrivare all'altra sponda di un fiume bisogna oltrepassare un ponte...

...

Appena entrata nella biblioteca, Urumi aprì la bocca per dire qualcosa.

Non ne uscì nulla.

"Vi piace?"

Domandò Key.

Urumi allungò le mani verso uno scaffale.

"Sceglietene uno"

Le disse il principe.

"Ah, è difficile come scegliere la stella preferita nel firmamento... Ho voglia di... piangere dall'emozione..."

"Perché vi commuove tanto?"

"Probabilmente perché mio padre leggeva sempre per me, ogni sera... E' morto che avevo solo sei anni"

"Che libri vi leggeva?"

"Di scienze, filosofia... I libri mi fanno sempre pensare a lui..."

"Beh, questo spiega la vostra eccitazione"

Si sorrisero. Poi Key fece per uscire.

"Qualcosa non va, sire?"

"In tutti i miei anni di studio nessun insegnante mi aveva mai mostrato la passione che mi avete trasmesso voi in questi tre giorni. L'emozione di un vostro singolo ricordo è più di quanta io ne abbia mai provata in vita mia..."

Urumi fece un passo indietro. Key le sorrise.

"Non preoccupatevi... Riflettevo a voce alta e..."

La voce gli si bloccò in gola. E abbassò gli occhi.

"Andiamo?"

...

"Non dobbiamo essere troppo fiduciose, il principe non era a messa e bisogna scoprirne il motivo"

Kira guardò la madre.

"Elani, perché non aiuti tua sorella a prepararsi per il ballo?"

"Fantastico, fra un po' mi spedirete a pulire il camino insieme a Urumi!"

"A proposito, dov'è?"

Kira sorrise.

"Probabilmente a catturare conigli con i denti!"

Eiko si fece coraggio e chiese alla padrona:

"Perdonatemi ma... lo specchio dorato della vostra camera... Lo avete spostato voi?"

"Io non di certo, perché?"

"Beh.... Perché è... scomparso...."

Rodmilla la scrutò con rabbia.

"Bene! Sarà detratto anche quello dalla vostra paga!"

Calica guardò Eiko.

"Piantala di riferirle tutto quello che manca o finirà che dovremo pagarla noi per farci lavorare!"

"Meno male che non ho detto niente degli arazzi, altrimenti..."

...

La carrozza si era rotta. E loro due avevano proseguito a piedi. Ma ben presto si erano persi.

E Urumi si era dovuta arrampicare su un albero.

Il vestito era rimasto a terra, e lei era lassù, coperta solo dai suoi indumenti intimi.

"E' terribilmente imbarazzante! Dovrei conoscerla, la strada che porta al mio castello!!!"

Urumi disse:

"Ma perché gli uomini non chiedono mai indicazioni... Oh, eccolo laggiù, alle vostre spalle!"

"E mi chiedo perché sono rimasto quaggiù mentre voi siete lassù, coperta solo dai vostri indumenti intimi"

Urumi sorrise e rispose di rimando:

"Non potevo certo arrampicarmi così in alto con quell'abito! E inoltre voi avreste potuto spezzare il vostro regale collo..."

"Insomma, nuotate da sola, vi arrampicate sugli alberi, c'è qualcosa che non sapete fare?"

Chiese Key.

"Volare.... Ora giratevi, per favore, così posso scendere"

Mentre si voltava vide il bandito. Troppo tardi. Il pugno lo colpì all'altezza del naso.

Cominciò uno scontro corpo a corpo. Arrivarono anche gli altri ladri.

"Oh, no, ancora voi... Restate lì, contessa, c'è uno scontro in atto!"

Urumi, testarda, continuava a scendere.  Vide il capo-gitano che prendeva il suo vestito e le diceva:

"Mia moglie vi ringrazia per questo abito elegante, signorina"

Saltò addosso all'uomo, che cadde, tentò di prendere una spada, ma fu fermata prima, e messa con le spalle a un tronco.

"Lasciatela andare, lei non c'entra! E' me che volete..."

"Liberala!"

Appena il bandito la lasciò andare, Urumi lo spinse via e disse, risoluta:

"Insisto per riavere subito i miei indumenti! E dal momento che mi private della scorta pretendo di avere almeno un cavallo!"

Il capo-gitano sorrise.

"Ma certo! Potete prendere tutto ciò che riuscirete a trasportare"

"Mi date quindi la vostra parola d'onore?"

"La mia parola di capo-gitano, tutto quello che riuscirete a trasportare!"

Urumi lo guardò. Poi si avvicinò a Key e.... Lo prese in BRACCIO!!!!

"Grazie..."

Poi si allontanò.

"No, tornate indietro, ve lo do io il cavallo, ahahahahahahahahahah!!!!!"

...

Era notte fonda.

"Voglio essere avvisata non appena rientra in casa. Sono stata chiara?"

"Sì, madame"

La baronessa era di pessimo umore.

...

"Morra cinese!"

Carta contro carta. Niente.

Si erano fermati nell'accampamento dei gitani, che li avevano accolti con piacere.

"Voi mi leggete nel pensiero, altezza!"

"La mia prossima scelta sarà carta, così potrete vincere..."

"Morra cinese!"

Forbice contro sasso, vince Urumi

"Ahahahah! Tocca a voi la penitenza, tutta la verità!"

"Non voglio diventare re..."

"Ma pensate a tutte le cose meravigliose che potreste fare per il vostro paese, per il mondo..."

"Sì, ma mi sento limitato! Non essere mai visti per come si è ma per cosa si è. E' insopportabile"

"Vi capisco. Guardate i gitani, per esempio. Vengono definiti dalla loro posizione come il vostro titolo definisce voi, ma non sono affatto così. Voi per nascita avete dei privilegi che comportano degli obblighi specifici..."

Ecco. Stava facendo la mammina. Con il principe!!!

Key non ci credeva. Gli aveva fatto la predica!!! Era incredibile la spontaneità di quella ragazza.

"Mi dispiace!!! Purtroppo non imparerò mai a tenere la bocca chiusa..."

"No, che dite... La vostra bocca mi ha completamente stregato......."

Si cercarono. E si trovarono.

In quel bacio, in quel contatto da troppo tempo bramato, in quell'attimo, in quella scintilla di felicità.

E lui capì che non avrebbe mai più potuto fare a meno di lei.

E lei capì che non avrebbe mai più potuto fare a meno di lui.

"Ehilà!!!!! Ahahahahahahahahahah!!!!"

Si staccarono e risero, vedendo tutti gli sguardi puntati su di loro.

Quando la riaccompagnò, Urumi lo fece fermare lontano dalla casa nella tenuta.

"Shhhh, non vorrei svegliare qualcuno"

"Mi avete salvato la vita. Oggi, nel bosco"

"Una fanciulla fa quello che può, sire"

"Key"

"Key"

Pronunciò quel nome con infinito sollievo. Basta con i vincoli!

Si baciarono.

"Kia?"

"Uh?"

"Conoscete le rovine di Amboise?"

Urumi annuì.

"Ci incontriamo lì, domani?"

"Io... io... ci proverò"

"Io vi aspetterò tutto il giorno"

Mentre si allontanava, sentì una stretta al cuore... Basta, basta con i vincoli!!!

...

Key aprì le tende della camera di sua madre e di suo nonno.

"Via, DECAPITATELO!"

"Madre, nonno, voglio costruire un'Università, dove tutti possano studiare indipendentemente dal loro ceto"

"Accordato. Chi siete, cosa ne avete fatto di mio nipote?"

"Ah! E vorrei invitare pure i gitani al ballo!"

...

Rodmilla la svegliò con la scopa.

"Ti senti male?"

"No.... Ohhhhh, sì"

"Dove sei stata?"

"Non trovavo laaaaa stradaaaaaa"

Disse Urumi con uno sbadiglio.

"E' una bugia. Mi nascondi qualcosa. Pretendo di sapere che cosa!"

"Perché non me lo dite voi, allora, così posso rimettermi a dormire!"

Kira fu assalita da un dubbio, e disse:

"Impertinente, e chi la prepara la colazione?"

"Hai due mani anche tu, no? Fattela da sola!"

"Come ti permetti razza di ingrata!!!!!"

La baronessa non si scompose.

"Elani, metti a bollire dell'acqua"

"Come dite? Mettere... a... bollire... Lo sapevo, lo sapevo!!!!!"

...

A mattinata inoltrata, Urumi sentì Calica che la chiamava.

"Venite subito qui, padroncina!!!"

Quando entrò nella stanza vide Kira che teneva il suo abito fra le braccia.

"Cosa state facendo?"

Rodmilla rispose per lei.

"Sta provando il suo abito, no? Pensavi che dopo lo spettacolo di stamattina ti avrei permesso di andare da qualche parte?"

Urumi si avvicinò.

"E voi pensate davvero che trucchi meschini e intrighi vi aiuteranno a ottenere la corona? Dare la caccia a un principe come se fosse uno sport, è disgustoso!!!"

"Sei solo invidiosa!"

"Queste cose sono di mia madre!"

Kira la guardò e sibilò:

"Sì, ed è uno scheletro ormai"

Urumi serrò il pugno. No, contieniti. Non farlo. Non riuscì a trattenersi.

Caricò il pugno di tutta la rabbia repressa che aveva in corpo e lo abbatté sull'occhio di Kira.

Lei si capovoltò dall'altra parte del letto sul quale era seduta.

"TI STRAPPO TUTTI I CAPELLI!!!!"

"MADRE!!! AIUTO!!!"

Kira prese a scappare.

Urumi la inseguì, inutilmente. Era troppo veloce. Arrivò al piano di sotto della casa.

Kira attraversò la sala da pranzo e arrivò alla sala riunioni, dove c'era il caminetto... Un'idea le balenò in testa.

Bruciare....

Afferrò il libro di Urumi, PRINCIPI E POPOLI, e si avvicinò al caminetto, pericolosamente. Urumi la raggiunse.

"ALLONTANATI O NON RISPONDO DELLE MIE AZIONI!!!!"

"No, Kira, non farlo!"

Urumi teneva ancora in mano le scarpe della madre.

"Dammi le scarpe..."

"Ti prego, mettilo a posto"

"DAMMI LE SCARPE!!!!"

"METTILO GIU'!!!"

In quel momento arrivò anche la matrigna, seguita a ruota da Elani.

"Pensaci bene, Urumi. Le scarpe di tua madre o il libro di tuo padre. Anche se nessuno dei due potrà salvarti da una bella frustata!"

Urumi la guardò. Il libro o le scarpe? Le scarpe le avrebbe recuperate.....

Lentamente le tese alla matrigna, che le prese con uno strattone.

Kira la guardò maligna. Con un grido di rabbia pestò il libro nel camino....

"Noooo!!!! Nooooo!!! NO!"

Urumi si gettò sul camino, ma la matrigna la bloccò, non permettendole di arrivare al libro, che lentamente si consumava nel fuoco scoppiettante.

...

"Ahi!"

"Oh, scusa..."

Elani la stava medicando. Le frustate della baronessa facevano male....

"Però te la sei proprio voluta, lo sai? Prima la colazione, e poi quell'orrendo spettacolo di sotto..."

Urumi lasciò che le lacrime le scorressero sul viso.

"Non so cosa mi abbia preso"

"Certo, non dimenticherò mai Kira a gambe all'aria che starnazza come una gallina..."

Tutte e due sorrisero.

"Non avrebbe dovuto dirti quelle cose su tua madre"

"Grazie...."

...

La baronessa e Kira stavano parlando con la regina.

"Devo assolutamente insistere perché il mio medico vi visiti. Avete salvato un bimbo da un cavallo imbizzarrito, che brava!"

Kira sorrise compiaciuta. Il livido sotto l'occhio si faceva notare parecchio.

"Oh, ho solo seguito il mio istinto materno, maestà"

"Ieri mio figlio è stato via tutta notte, ed è rientrato alle prime luci dell'alba"

Rodmilla aggrottò le sopracciglia. Curioso... come Urumi... Ma non poteva essere, dai....

"Però, deve essere magnifico avere tanta resistenza ed esuberanza!"

A quel punto la regina si ricordò di una cosa e disse:

"Ah, forse potete aiutarmi a risolvere un piccolo mistero. Sapete per caso chi sia la contessa Hidaka? Pare che sia alloggiata presso una cugina, ma nessuno sa chi sia!"

Rodmilla spalancò gli occhi. Impossibile. Kia Hidaka era la mamma di Urumi.

"Ehm... Kia, Hidaka?"

"Sì, oh, cominciavo a pensare che si trattasse di un fantasma"

Tutte e tre risero.

"No, temo anzi che sia ospite in casa nostra, vero tesoro?"

Kira aveva afferrato il concetto.

"Sì. Lei è.... nostra cugina...."

"Che tu ti diverti a chiamare Cenerentola..."

Questa volta Kira aveva capito di chi si parlava. Si alzò e cominciò ad agitare le braccia in tutte le direzioni, urlando e scalciando. Quando tornò, la regina chiese:

"Santo cielo.... Vi sentite bene?"

"C'era un'ape, altezza"

...

Urumi entrò lentamente nelle rovine. Forse era già andato via.

"Kia!"

No, la stava aspettando!!! Poi vedendola in lacrime, le disse:

"Tutto a posto?"

"Temo di non essere al meglio oggi"

"Io mi sento come se la mia pelle fosse l'unica cosa che mi trattiene dall'esplodere! Ah, ho qui il libro, l'avevate lasciato nella carrozza, ieri"

Urumi lo prese e scosse la testa, per cacciare indietro le lacrime.

"Altezza..."

Key la guardò e scosse la testa a sua volta.

"Key..."

"Key. Non posso trattenermi a lungo ma dovevo a tutti costi vedervi... Ho tante cose da dirvi...."

"Venite. Voglio mostrarvi una cosa"

La prese per mano e la trascinò in un nascondiglio, la cui entrata era mascherata dalle piante.

"Venivo a giocare a nascondino qui, da bambino. Questo era il nascondiglio preferito di mio nonno"

"Ohhhh, è bellissimo"

"Ci ho misurato la mia vita, su questi alberi. Alcuni erano piccoli, e sono arrivati lassù... La vita è così lunga... E non riesco più a immaginare di viverla da solo"

Urumi lo guardò. Perché? Perché???? Perché era così dolce e bello e....

"Voi mi rendete le cose facili...."

"Kia. Voi siete diversa da ogni fanciulla che io abbia mai conosciuto. E domani, al ballo in maschera, lo verrà a sapere anche il mondo intero"

Urumi tentò di trattenere le lacrime, ma non ci riuscì, così disse:

"Oh, perché dovete essere così meraviglioso?"

Lui la baciò.

"Dunque, cos'è che volevate dirmi?"

Urumi sussultò. Doveva dirglielo. Ma le mancò il coraggio.

Non poteva farlo. Non con lui.

"Soltanto che.... Ieri notte è stata la più bella notte di tutta la mia vita"

Lui la prese fra le sue braccia. E lei pianse ancora. Per le scarpe, per il libro... E per il suo amore impossibile.

Poi le strinse la schiena.

Urumi non riuscì a trattenere un grido di dolore. Le frustate!

"Che c'è?"

"Devo... proprio andare!"

"Kia! KIA!!!"

...

Quando rientrò era già più calma. Com'era ingiusto il mondo.... Poi la matrigna le sbarrò la strada.

"TRA TUTTE LE IGNOBILI MENZOGNE E TRASFORMARE TUA MADRE IN UNA CONTESSA.... E' QUASI ASSURDO QUANTO UN PRINCIPE CHE PASSA LE SUE GIORNATE CON UNA SERVA CHE PARLA COI PORCI!!!"

Beccata!!! Ma come aveva fatto a.... Non capiva. Ma aveva smesso di essere sottomessa.

Tentò di mantenere ferma la voce, ma il tono pacato tradiva l'odio.

"Qual è la cosa che vi infastidisce di più, cara matrigna, che io non sia nobile o che sia entrata in competizione?"

"DOVE HAI NASCOSTO IL VESTITO, URUMI?"

"Non capisco di che cosa stiate parlando..."
Kira prese la parola.

"Il vestito e la scarpette... Erano in camera mia e ora tutto a un tratto non ci sono più, LI HAI NASCOSTI TU, LO SO!"

Eh no, basta!!! Basta, basta, BASTA!!!! Era da un sacco di tempo che spariva roba, e adesso se la prendevano con lei. NO, non andava bene.

"Dove sono finiti gli arazzi, e i candelabri, e l'Argenteria? FORSE ANCHE IL VESTITO E' LA' IN MEZZO!"

"Ti costringerò a tirarlo fuori..."

"PREFERISCO MORIRE CENTO VOLTE PIUTTOSTO CHE VEDERE L'ABITO DI MIA MADRE UNA SOLA VOLTA SU QUELLA CRETINA, STUPIDA, VIZIATA CHE NON E' ALTRO!!!"

Prese fiato. Che rabbia, che rabbia!!!

"Bene. Vediamo se riesco ad accontentarti!"

La spinse in uno sgabuzzino e la chiuse a chiave.

"Se aprirete quella porta vi pentirete di aver messo piede in questa casa"

Elani si volse verso la madre.

"Madre.... è solo un ballo"

"Sì, e tu ci vai solo per ingozzarti!"

...

"Si sposerà? Con un fiammingo, dite?"

Key non ci credeva. Un errore. C'era un errore.

"Temo che sia così"

"Non è possibile, ci deve essere per forza un errore"

"Ho saputo che si imbarcherà oggi stesso, nel pomeriggio. La baronessa Rodmilla mi sembrava piuttosto restia a parlarne"

"Vorrei vedere, con notizie così disastrose!!! Se era stata promessa almeno avrebbe potuto avere la decenza di dirmelo in faccia!"

"Deve avere un forte carattere, per essere riuscita a non farsi trasportare, mentre tu cercavi di rubarle il cuore"

La madre gli carezzò una guancia. Key si scostò. Come era possibile?

Allora era questo... Per questo.... Le sue lacrime.... E lui l'aveva anche consolata!!! Non poteva crederci...

"Già. E che ladro maldestro ho dimostrato di essere!"

"Oh, andiamo, Key!"

Inutile. Era già corso via.

...

Takao era nevoso. Si era travestito da signore, per parlare con Leonardo Da Vinci e spiegargli la situazione.

Si avvicinò ad una dama e chiese:

"Perdonate, il maestro Da Vinci?"

"Eccolo laggiù, quel signore con la barba"

Takao si avvicinò. L'emozione gli impedì di vedere che c'erano però due signori con la barba. 50%. Sbagliò.

"Maestro Da Vinci?"

Non resse all'emozione. Svenne.

"Sì?"

Rispose quello vero, che gli dava le spalle.

...

Le tre stavano andando al ballo.

Elani era vestita da cavallo, Kira da pavone, con un abito blu notte.

"Uffa! Avrei voluto vestirmi io da pavone!"

"Onestamente, Elani, il cavallo è una delle più nobili creature di Dio"

"Perché non mi fate trainare la carrozza, dato che ci siamo?"

"Se credi che possa farci arrivare più in fretta!"

...

Appena furono uscite, le balie tentarono di aprire lo sgabuzzino, senza risultato.

"Padroncina, non ci riesco!"

"Permettete?"

Leonardo Da Vinci era apparso alle loro spalle, con Takao, e aveva scardinato la porta.

"Bravissimo!"

"E' stato veramente geniale!"

Da Vinci sorrise.

"Sì. E passerò la storia come "L'uomo che aprì la porta"!!!"

"Takao!!! Come hai fatto?"
Urumi era sorpresa almeno quanto le due tate.

"Rei mi ha detto che il principe ti sta aspettando"

"Purtroppo sta aspettando una donna che non esiste"

Leonardo Da Vinci la guardò, interrogativamente. Lei continuò:

"Maestro, mi chiamo Urumi Hidaka, e sono solo una serva"

Da Vinci sorrise.

"E io sono figlio illegittimo di un contadino! Che importanza volete che abbia?"

"L'ho ingannato, e mi dispiace!"

"Key capirà"

Calica la prese per mano.

"Andiamo, la notte è ancora giovane, dovete preparavi per il ballo in maschera!"

"Non voglio andarci!"

"Se non ci andate la baronessa l'avrà vinta!"

"Come farò a guardarlo negli occhi?"

Leonardo Da Vinci si intromise:

"Il principe merita di sentire la verità, dalla persona che ama"

Urumi si accasciò su una panca. Come era possibile? Il suo era un amore decisamente impossibile.

"Un pesciolino può anche essere amato da un'aquila, ma dove riusciranno a vivere?"

"Vi costruirò io delle ali...."

Lei sorrise e abbracciò il maestro. Certo che ci voleva andare, al ballo!!! Come aveva potuto pensare di arrendersi??? Come aveva potuto essere tanto idiota?!??!!!??!?

"Calica, prendi il vestito! Non c'è tempo da perdere!"

...

"Ho saputo che volevate vedermi, nonno Hito"

"Sì, Key, è così"

Hito si sedette accanto al nipote.

"Senti, Key, può darsi che non sia stato giusto farti tante pressioni per quel matrimonio"

"Non è più importante"

Key aveva gli occhi persi nel vuoto. Fidanzata....

"Quello che volevo dirti è che l'idea di questa università è molto brillante. Non ci sarà bisogno di fare annunci..."

"Ho già preso la mia decisione!"

"Ah... Bene"

Peccato. Hito ci sperava, in quel matrimonio. Chinò il capo e lasciò Key da solo.

Per la prima volta dopo aver saputo del fidanzamento della sua Kia, Key pianse. Lasciò che le lacrime scorressero libere sulle sue guance, scolorendo quei segni blu...

I segni del potere, della libertà, del capo.....

I segni del migliore.

...

Urumi uscì e salì sulla carrozza.

"Che bella!"

"Sembra un vostro capolavoro"

Disse Takao.

"E' tutta sua madre"

Dicevano invece Eiko e Calica.

Leonardo Da Vinci stava per allontanarsi, ma venne prontamente bloccato da Calica, che disse:

"Un momento! C'è una tradizione da onorare!"

Quando oltrepassò il cancello, la ragazza si sporse e salutò le persone più importanti della sua vita.

Sorrideva, per la prima volta dopo che il suo libro era andato bruciato.

...

Al ballo, Elani stava mangiando al buffet.

Vide il capitano delle guardie. Stava sgranocchiando una carota. Anche lui era vestito da cavallo.

"Iiiiihhhh!!!"

Fece lei, imitando il verso di una cavalla.

E fu colpo di fulmine, come si suol dire.

Lui ne rimase incantato, e lei ne restò fulminata. Ballarono, finché non si sentì uno squillare di tromba.

La baronessa strinse la mano di sua figlia.

Elani strinse la mano del capitano.

Key voleva urlare.

Urumi percorse il corridoio. Sentiva la musica della sala.

Hito si alzò.

"Amici! Gentili ospiti! Cogliamo l'occasione di questi festeggiamenti non solo per onorare il maestro Leonardo Da Vinci, che a quanto pare è scomparso, ma anche per comunicarvi una decisione a lungo attesa. Quindi, senza ulteriori indugi, è per me un grande privilegio e un onore annunciarvi il fidanzamento del nostro beneamato principe Key con..."

Urumi correva. Dove diavolo era la sala? Sentiva le voci. Sentiva l'annuncio. Ma non sentì con chi si era fidanzato Key. Hito si fermò prima.

Key pose una mano sulla spalla del nonno. Il suo viso si illuminò.

Lei.

Era bellissima, indossava un vestito bianco, adornato di perle sul corpetto. Il viso era truccato, ma non esageratamente; e aveva le ali.... Bianche ali da angelo....

Aveva un'aria smarrita, ma appena lo vide gli sorrise, radiosa.

Lui aprì la bocca, ma non ne uscì alcun suono. Poi si lanciò attraverso la sala in una corsa disperata, sperando di raggiungerla, quasi dovesse scomparire da un momento all'altro.

Hito si volse verso la regina:

"Quella chi è?!"

"Tirando a indovinare, direi che è la contessa Hidaka...."

"Ah! ....... Scusa, chi?"

"Non importa..."

Key l'aveva raggiunta.

"Mia madre ha detto che state per sposarvi"

"E' stata informata male"

Key sorrise ancora.

"Quindi non siete fidanzata?"

"No, vostra altezza, no!!!!"

Disse quelle parole con infinito sollievo. Tutto chiarito!!! O non proprio tutto....

"Stavo per commettere l'errore più grande della mia vita"

"Aspettate. Devo dirvi una cosa. Prima di ogni altra parola, è fondamentale!"

Lui la prese per mano.

"No, aspettate, aspettate, per favore!"

"Comunque sia, la mia risposta è sì"

Troppo euforico, non la ascoltò.

"Un attimo, ascoltatemi!"

Key la stava trascinando per tutta la sala.

"Devo farvi conoscere due persone.... Oh, e guardate laggiù! Ho invitato anche i gitani!"

Urumi non poté che sorridergli.

Rodmilla ribolliva di rabbia. Non si sarebbe fatta sottomettere così da una serva!

Prese Kira per mano e sbarrò la strada a Urumi. Poi prese una delle due ali e la strattonò violentemente, strappandola.

Key si ribellò all'istante:

"Madame, un po' di contegno!"

"E' una mistificatrice, sire! Si chiama Urumi Hidaka, e fa la serva in casa mia esattamente da dieci anni!"

Key non ci credeva. Quella donna era tocca. Come la figlia, d'altra parte.

Però aveva insultato Kia, e questo non gli andava giù.

Urumi, dal canto suo, si sentiva malissimo.

"No!"

Gridò.

"Baronessa, siete su un terreno scivoloso!"

Rodmilla, però, non mollava. Sapeva di avere ragione.

"Chiedeteglielo voi stesso. E' avida, bugiarda, disposta a tutto!"

Key si rivolse a Urumi, che lottava con i singhiozzi.

"Dite a questa donna chi siete!"

Urumi si ritrasse e gli lasciò la mano.

"Cosa aspettate?"

Confuso, guardò Urumi, poi Kira e poi la baronessa.

"No, mio dio, non può essere vero... Kia?"

Urumi deglutì.

"Kia Hidaka era mia madre.... Sono quello che lei dice"

E improvvisamente Key se ne rese conto. La gallina, il mercato, la mela....

"La mela.... Eravate voi..."

"Lasciate che vi spieghi!"

Dall'altra parte della sala echeggiò il grido di Hito.

"Sarebbe opportuno che qualcuno lo facesse!!!"

Key cominciava a capire. E più capiva, più la rabbia gli montava. Che errore aveva fatto!!!

Errore madornale.

Kira, era lei che amava, lei che doveva sposare.

"Prima siete fidanzata, e adesso siete.... una serva! Ho ascoltato abbastanza!"

E si allontanò nella sala.

"Key, vi prego!"

Un gemito di sorpresa si levò. E il principe si voltò. Come lo aveva chiamato?

"Non osate MAI PIU' rivolgervi a me così, madame. Sono un principe di Francia! E voi siete come tutte le altre!"

Urumi lo guardò. E non resse.

Si voltò e corse via. Lontano, il più lontano possibile da tutto, ma da Lui, soprattutto. Come si era potuto arrivare a questo? Lei lo amava!!!!

Inciampò.

Cadde e si rialzò, il vestito sporco di terra. Leonardo Da Vinci si stava avvicinando.

"Urumi! URUMI!!!!"

Gridò quando la vide in lacrime. Ma lei non si voltò. Lui vide solo una scarpetta, per terra. Una scarpetta di cristallo...

...

Leonardo Da Vinci raggiunse Key, che si trovava da solo sulla terrazza.

"Cosa avete fatto?"

"State esagerando, vecchio!"

"No, voi state esagerando! Avete idea di cosa abbia passato quella ragazza per essere qui stasera?"

"Lei mi ha mentito"

Il maestro non capiva.

"Era venuta qui per dirvi la verità, e l'avete data in pasto alle belve!"

Key si alzò di scatto. Quell'idiota! Leonardo Da Vinci era buono solo a dare consigli cretini e fare pazzie.

"Ma cosa volete saperne? Voi costruite macchine volanti e camminate sull'acqua, ma la vita.... Della vita non sapete un bel niente!"

"Quello che so è che una vita senza amore non è vita!"

"E l'amore senza fiducia, cos'è, invece?"

"E' la vostra anima gemella, Key!"

Key lo guardò negli occhi. Aveva un onore, lui!

"Io ho l'obbligo di servire la corona che porto, e ho già preso la mia decisione. E QUELLA ONORERO'!!!"

Leonardo Da Vinci scosse la testa.

"In tal caso non la meritate"

Poggiò la scarpetta che aveva raccolto sul davanzale e si allontanò.

Key la guardò.

Perché? Perché gli aveva mentito??? Si appoggiò al davanzale, prese la scarpetta e guardò il cielo. Cominciò a piovere...

Rimase lì finché non seppe più se erano lacrime o gocce di pioggia ad offuscargli gli occhi, poi rientrò.

...

Urumi si appoggiò al portone. Era sfinita.

Pianse. Pianse tutte le sue lacrime quella notte, mentre l'ala rimasta si afflosciava sotto la pioggia e il trucco le annebbiava la vista, inndandole gli occhi... Quegli occhi così belli....

...

La mattina dopo si svegliò presto. Si cambiò e cominciò le faccende.

La baronessa era lì ad aspettarla, naturalmente.

"Ho saputo da fonti autorevoli che prima del tuo imbarazzante debutto, il principe stava per scegliere Kira"

Urumi la guardò con odio. La baronessa proseguì. Aveva tutta l'intenzione di rigirare il coltello nella piaga.

"Gli uomini sono così incostanti, vero? Un attimo prima ti recitano poesie d'amore, e un attimo dopo ti ributtano fra la servitù"

Urumi si contenne dal tirarle un pugno in un occhio

"Comunque devo dire di non averti mai vista così dedita alle faccende di casa!"

"E CHE COSA VI FA PENSARE CHE LO STIA FACENDO PER VOI?"

"Senti senti senti... Siamo nervose stamattina?"

Rodmilla le si parò davanti, sbarrandole la strada. Il cespuglio alla sua destra era troppo folto, Urumi non riuscì a passare.

"Fatemi passare"

"Te li sei cercati da sola i guai, carina"

A quel punto Urumi non si contenne più. La spinse bruscamente all'indietro e passò. Poi si voltò per dirle:

"Volete capirlo o no? Avete vinto! Trasferitevi a palazzo reale! E LASCIATECI IN PACE!!!"

"Oramai non sei più un mio problema"

Un problema.... La parola le si conficcò nel cervello come una lama affilata.

Un problema...

Problema...

"E' solo questo che sono stata? Un vostro problema? Io ho fatto quello che mi chiedevate, e voi invece siete stata capace di negarmi la sola cosa che desidero di più al mondo!!!"

"E sarebbe?"

Ottusa. Ottusa. Ottusa e bigotta. Urumi era sull'orlo delle lacrime.

"Possibile che non capite? Siete l'unica madre che abbia mai conosciuto! Non c'è mai stato un momento, anche un piccolo momento, in cui mi abbiate voluto bene?"

La matrigna la guardò e sorrise maligna.

"Come si può amare un sassolino nella scarpa?"

Urumi annuì. D'altra parte, nemmeno lei gliene aveva mai voluto. Continuò la sua strada per arrivare in casa.

Finché Calica la chiamò a gran voce.

"PADRONCINA!!! MIA SIGNORA!!! VENITE A VEDERE!!! Hanno riportato tutto quanto!"

Urumi corse su, e vide un carro.

Era carico di tutte le cose che mancavano dalla sera in cui erano scomparsi i candelabri. Vicino c'era un uomo alto e magro; Monsieur Le Pieu, lo chiamavano.

Urumi si avvicinò alla baronessa.

"I libri di mio padre, i dipinti, gli arazzi... Li avevate dunque venduti a quest'uomo?"

"Sì, e come vedi sono tornati. Non voglio che il re pensi che siamo cadute in malora quando verrà a trovarci"

Urumi si rivolse al signore vestito di nero.

"Grazie, Monsieur. E' molto importante per noi, questo gesto"

"Purtroppo sono un uomo d'affari, Urumi, non certo un filantropo"

Urumi non lo seguiva. Dovevano pagare? Ma era una montagna di soldi!!!!

Da matti. Guardò la matrigna.

"Non riesco a seguirvi"

"La baronessa ed io abbiamo raggiunto... come dire? Un accordo..."

Rodmilla rivolse il suo sguardo peggiore alla figliastra.

"Tu, in cambio di tutto, anche se penso che sia stato molto più vantaggioso per me..."

Urumi afferrò il senso un attimo prima che due scagnozzi afferrassero lei.

"NO!!!! Santo cielo, FERMATEVI!!!"

Anche le due balie cercarono di ribellarsi, ma gli uomini erano in quattro, e decisamente più forti.

Senza sforzo la legarono e la portarono sul carro.

...

Leonardo Da Vinci stava dipingendo.

Il quadro rappresentava Urumi.

Diede ancora un po' di rosa sulle guance e si allontanò per guardare il suo lavoro: stava venendo proprio bene!

Che begli occhi aveva quella ragazza...

Peccato che non avrebbe potuto regalarglielo...

...

Key corse in strada. Chiunque! Chiunque la conoscesse!!!

Come aveva potuto?

Come?

Era lei che amava, non Kira.

Per quanto sapesse che amarla significava tradire la Francia, non amarla sarebbe significato tradire il suo cuore.

Vide Elani, vicino al capitano delle guardie.

"LEI, dov'è?"

Elani scosse la testa e lo guardò con aria interrogativa.

"Kira, dite?"

"Kia..... Urumi!"

Elani abbozzò un sorriso di trionfo. Se n'era reso conto!!! Si era reso conto che l'amava!

"La poverina è stata venduta, sire"

Venduta... La parola si fece strada nel suo cervello a fatica...

"V-Venduta? E a chi mai?"

"Pierre Le Pieu, vostra altezza, subito dopo il ballo"

Key abbassò lo sguardo. Quando lo rialzò i suoi occhi erano freddi.

"Non riferite a nessuno di questa nostra conversazione. Ogni cosa sarà rivelata al momento opportuno. Andiamo, capitano, abbiamo molte cose da fare"

Elani lo salutò. Poco dopo arrivò Rei, che le chiese cosa ci facesse con il principe.

Lei glielo spiegò, con una punta di soddisfazione.

...

Pierre Le Pieu la guardava. Un bel bocconcino. Davvero. Peccato che fosse così sgarbata.

"Oh, sapessi quanto mi dispiace vederti in catene. Te le toglierei, se mi promettessi di non provare a fuggire"

"Non ho motivo di restare"

Urumi finì di mettere in ordine le spade. Proprio belle... E avrebbero potuto tornare utili....

"Ora appartieni a me..."

A lui! Ma sentilo!!!!

"NON APPARTENGO A NESSUNO!!! A VOI MENO CHE MAI!!!"

"Sai, una volta avevo un cavallo, proprio come te. Una creatura magnifica. Anche con lui c'è voluta pazienza... Per domarlo"

Mentre parlava si era avvicinato, e ora le accarezzava i capelli.

"Vogliate mantenere le distanze, SIGNORE"

"Oh, non hai detto per favore..."

Urumi si girò lentamente, gli prese il pugnale dalla fodera e glielo puntò sotto il mento.

"PER FAVORE!"

L'uomo, spiazzato, tentò di allontanarsi.

"Potrei farti uccidere per questo"

"Non se verrete ucciso voi..."

Lui allungò una mano e le bloccò il polso, ma Urumi era pronta.

Gli mollò un pugno sul naso, prese una delle altre Spade e lo puntò con entrambe.

"Mio padre era un esperto spadaccino, monsieur, mi ha insegnato bene..."

Urumi lo guardò. Aveva il coltello dalla parte del manico.

...

Key cavalcò nella foresta.

Era quasi arrivato, quasi arrivato...

Dio, perché doveva essere così stupido!!!

E se le aveva fatto del male?

No, non poteva e non voleva pensarci. Continuò a spronare il cavallo.

...

"Allora, datemi quella chiave o giuro sulla tomba di mia madre che vi apro dall'ombelico fino..."

Percorse con la punta della lama la sua pancia e poi risalì la gola fino ad arrivare al naso.

"... Al naso!"

"La vostra libertà, mia signora..."

Le Pieu le diede la chiave. Urumi si liberò e uscì, sorridendo.

...

Scese da cavallo.

Era lì, stava uscendo.

Dio, quanto era bella quando sorrideva! Perché doveva essere così?

Le si avvicinò.

"Vi ho trovata!"

"Altezza....."

Lo guardò. Perché era così bello?

Poi un'altra domanda: cosa ci faceva lì?

"Cosa ci fate voi, qui?"

"Sono venuto..... ERO, ero venuto a salvarvi..."

"Salvare me? Una popolana? Tch!"

Urumi lo guardò sprezzante, poi andò a sedersi su un muretto.

Ma chi si credeva di essere?

"In realtà sono venuto a implorare il vostro perdono. Vi ho offerto il mondo, e alla prima prova d'onore ho tradito la vostra fiducia..."

"FIDUCIA!!! VOI!!! Voi mi parlate di fiducia!!!! Io non ci sto!!!"

Eppure in cuor suo sperava tanto in quelle parole...

"Io vi supplico, Urumi..."

Cosa? Key la... La supplicava....

"Ditelo ancora...."

"Io vi supplico...."

Ma non era quello che voleva sentire.

"No, il mio nome, pronunciate ancora il mio nome..."

Key prese fiato.

"Urumi"

Lei lo ascoltò. Come se lo avesse sentito per la prima volta nella sua vita. Urumi. Lei era Urumi. Non Kia, né la contessa Hidaka; Urumi.

Poi Key tirò fuori un oggetto scintillante. La sua scarpetta!!!

"Forse, potreste essere così gentile da aiutarmi a ritrovare la meravigliosa proprietaria di questa meravigliosa scarpetta..."

"Dove l'avete trovata, altezza?"

Key la guardò.

"Ha bisogno della sua compagna, esattamente come me..."

Urumi si rassegnò. Chinò gli occhi sul muretto.

"Appartiene ad una povera contadina, sire, che ha fatto finta di essere una nobildonna per salvare la vita di un uomo!"
"Questo lo so.... E mi chiamo Key, se non vi dispiace..."

Poi si inginocchiò davanti a lei.

"Mi inginocchio davanti a voi non come un principe, ma come un uomo innamorato. Tuttavia..." -E qui le slacciò la scarpa- "... Mi sentirei un re se voi..." -Le infilò la scarpina- "Urumi Hidaka, vorreste diventare mia moglie"

Urumi non credeva alle sue orecchie. Credeva tutto perduto.... E invece eccolo lì, a supplicarla, con quei suoi occhi così belli, quei suoi capelli, i suoi vestiti.... Le sue strisce!!! In quel momento amava tutto di lui....

Si prese il viso fra le mani e poi gli gettò le braccia al collo.

Lui si sbilanciò e cadde a terra.

Rimasero così, per terra. Tutto il mondo girava, ma loro non se ne accorsero.

Rimasero lì, in un bacio infinito....

...

Kira si rivolse alla sorella.

"Elani, ho visto che il principe ti ha parlato, cosa ti ha detto?"

Elani la guardò. Scoperta! Accidenti.... E adesso?

"Ehm... credo che abbia detto qualcosa come...."

Fu salvata in corner dal suono del campanello. Sia Kira che la madre scattarono in piedi urlando:

"VADO IO!!!"

Il capitano delle guardie le guardò dal suo cavallo.

"Il re richiede la presenza della baronessa Rodmilla De Guent e delle sue figlie immediatamente"

Kira lanciò un gridolino di piacere.

"Ah.... Il re vi prega di venire vestite in modo... adeguato!"

"Sarà un vero piacere!"

Mentre chiudeva la porta Elani sorrise al suo capitano.

...

Entrarono nella sala. Mormorii di eccitazione si diffusero fra tutti gli ospiti.

Arrivarono di fronte al trono. Da un lato il re, Hito; alla sua sinistra la regina. Più a sinistra ancora, Key, con la corona reale in testa, più splendente che mai.

"Baronessa" -Esordì il re- "Avete mentito o no a sua maestà la regina di Francia?"

Rodmilla lo guardò. Le si leggeva il terrore negli occhi. Poi la regina prese la parola.

"Scegliete le vostre parole con cura, madame, perché potrebbero essere le ultime"

La baronessa guardò alternativamente il re, poi la regina e infine Key. Nessuno dei tre rideva.

"Una donna...." -Cominciò- "Fa qualsiasi cosa, per amore di sua figlia.... Forse, senza volerlo, mi sono lasciata trasportare..."

Kira la guardò, scandalizzata.

"Madre, ma come avete osato!!!! Maestà, sono vittima anch'io di questa congiura. Ha mentito a voi e a me, e mi vergogno del fatto che sia mia madre!"

Disse parandosi davanti a lei. La madre la spinse di lato.

"Come osi, piccola ingrata!!!"

"Vedete, vedete cosa mi tocca sopportare??!?!"

"SILENZIO!!! TUTTE E DUE!!!"

Poi il re si rivolse ad Elani.

"Ma fanno sempre così?"

"Peggio! Vostra maestà...."

Rodmilla si rivolse alla figlia più giovane.

"Elani, mia cara, mi auguro che tu non abbia niente a che fare con questa faccenda!"

"No di certo, madre. Io vengo qui solo ad ingozzarmi!"

La regina si alzò.

"Baronessa, da ora in poi sarete privata del vostro titolo, e voi e la vostra orribile figlia sarete imbarcate per le Americhe, a meno che, cosa assai improbabile, non parli qualcuno in vostra difesa"

Rodmilla cominciò ad arretrare nella sala....

Guardò tutti, uno ad uno, per accertarsi che non ci fosse nessuno....

Arretrò ancora e ancora... Persa.... La partita era persa....

"Parlerò io in sua difesa...."

In un movimento uniforme la folla si inchinò.

"Comunque sia è pur sempre la mia matrigna"

La baronessa si inginocchiò.

"Vostra altezza..."

Urumi alzò il viso. Key la guardò. Come la amava!!!!

"Kira, non penso di avervi presentato.... Mia moglie!"

"Chiedo soltanto, vostre maestà, che le sia usata la stessa cortesia che lei per anni ha avuto nei miei riguardi"

...

"... E dopo aver lavato le tovaglie.... potete passare ai tovaglioli!!!"

Nelle cucine tutto era freddo e umido. Rodmilla si rivolse alla figlia.

"Hai sentito, Kira?"

"Anche tu!!!"

"Sì, ma io impartisco gli ordini!"

Kira cominciò a strepitare come una bambina capricciosa che vuole le caramelle.

"Col cavolo che lo farai!!! Qui dentro tu sei esattamente come me, e cioè un BEL NIENTE!!!!!"

"Non ti permettere di parlare in questo modo a chi è sempre aristocratico!"

La capo-reaprto gettò una tovaglia addosso a tutte e due.

"Chiudi quella boccacciaaaaaaahhhhhhhhh!!!!"

Sia Kira che la madre finirono nell'acqua sterilizzata..... Terribilmente gelida!!!!

...

Leonardo Da Vinci scoprì il ritratto.

"Leonardo... E' bellissimo..."

Urumi abbracciò il maestro.

"Consideratelo un regalo di nozze tardivo, altezza..."

Takao scoppiò a ridere, subito zittito da una gomitata di Calica.

"Che c'è?"

"Niente, è che non riesco a crederci, vostra altezza!"

Urumi gli sorrise.

"Comunque vostra altezza o meno sono sempre più forte io!"

Takao aprì la bocca per ribattere, ma Key fu più veloce.

Finse di esaminare il quadro, poi disse:

"Devo dire, maestro che, a dispetto del vostro talento, dovrebbe essere meno angelica e rosea"

Quella mattina Key non aveva le strisce blu. Urumi se ne accorse. Lo prese per mano e lo condusse nelle stanze al piano di sopra.

"E voi, principe, dovreste essere un po' più azzurro!"

Disse mentre con due dita tracciava le famose strisce.

Lui la portò davanti alla finestra

"E noi, principessa, dovremmo vivere per sempre felici e contenti!"

"Chi lo dice?"

Key la guardò sbigottito. Odiava quando aveva ragione!

"Oh oh... Lo sai.... Non lo so...."

Poi la baciò.

E mentre si baciavano, seppero che sarebbero vissuti per sempre felici e contenti.

 

The End

 

Epilogo

La regina si mosse stancamente sul letto.

"il ritratto della mia bis-bis nonna rimase appeso nell'università fino alla rivoluzione. Dopodiché la verità della loro storia d'amore fu deformata, e ridotta a una semplice favola"

I fratelli Grimm salirono sulla carrozza.

"Comunque Cenerentola e il suo principe azzurro vissero per sempre felici e contenti. Il punto è proprio questo, signori.... Che essi.... Vissero...."

La carrozza si allontanò da quella che un tempo era stata la tenuta degli Hidaka.

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > BeyBlade / Vai alla pagina dell'autore: Hikari_chan