Anime & Manga > BeyBlade
Segui la storia  |      
Autore: Phoenix    03/03/2005    4 recensioni
Il sole continuerà a splendere, per me.. e anche per voi.. Bambini con una vita spezzata da un terribile destino, ingiusto.. Ricorderò di voi, dei vostri sogni, delle vostre speranze, in modo che possiate vivere per sempre. Questo è il compito che Dio mi ha assegnato. -Non anticipo altro, deve essere una sorpresa.. come non anticipo i personaggi, infatti ho solo messo NUOVO PERSONAGGIO.. E' molto triste, e capirete tutto alla fine. E' scritta in memoria di un avvenimento tragico. One Shot- Commenti pleaseee *__*
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
The Sun Is Gpnna Keep On Shining

The Sun Is Gonna Keep On Shining

 

Va bene, non ammazzatemi grazie ^^” Al posto di continuare la mia ficcy complessa, sto qua a scriverne un’altra, ehm.. ^^” Che ci volete fare? Ho avuto un’ispirazione improvvisa O.O Cmq non disperate, è una one-shot, molto triste.. Però non vi voglio anticipare niente, capirete tutto alla fine! E ovviamente prometto che poi mi impegnerò per l’altra in corso! XD

Bene, ora cominciamo! Buona lettura! E commy pleaseeee!! ^_^ Glasshie :-***

)o( PhOeNiX )o(

 

 

 

Quanto tempo è passato da quel giorno? Forse solo 24 ore.. o forse, addirittura di più.. Non lo so! Che m’importa? Ogni giorno è uguale, non distinguo più il giorno dalla notte, non riesco più a vivere in questo spazio ristretto, circondato da persone che non fanno altro che tenermi d’occhio, che spaventarmi a morte. Come ho fatto a finire qui? Perché è successo? Noi, cosa abbiamo fatto poi di così tanto male..? Noi, solo dei bambini innocenti, che fino a poche ore fa erano così felici per l’inizio del nuovo anno scolastico, che ci avrebbe fatto rivedere tutti i nostri amici.. Noi.. già, siamo solo noi..

Mi guardo intorno, e non vedo altro che bambini, proprio come me.. o meglio, ragazzini, che hanno tanti sogni, ma che a questo punto penso non riusciranno mai a realizzarli. Chi mi da la certezza che domani potrò ancora vedere la luce che fioca entra dalle finestre di questa scuola disastrata? Nessuno, e dico nessuno.. L’unica speranza che ho in questo momento, è che questa tortura finisca presto, e se ce fosse mai bisogno, vorrei vederla finire anche con la morte.

E’ da parecchio ormai che non vedo più i miei genitori. Chissà dove sono adesso? Saranno di certo preoccupati per me, lo so.. Forse staranno piangendo per me, staranno chiedendo al cielo di salvarmi, di farmi tornare da loro. Quanto vorrei rivedere i sorrisi di mia madre.. e gli occhi seri di mio padre, che mi rimprovera per ogni minima cosa! Solo in questi momenti capisco di amarli più di ogni altra cosa.. Quante volte li ho anche odiati, per avermi imposto regole che a me non andavano bene.. E quante volte li ho disprezzati, per delle stupidaggini. Ora mi sto pentendo amaramente di quello che ho fatto, che ho detto.. Loro mi amano alla follia, darebbero la vita per me, come ogni altro genitore per il proprio figlio, ma solo ora sembro rendermene conto. Solo ora capisco la loro importanza nella mia vita.. E’ così bello avere due genitori che ti amano e ti proteggono, ma io non me ne sono mai reso conto. Adesso è troppo tardi per farlo..

Ricordo mia madre, quella mattina di non so quanto tempo fa.. Ricordo il suo sguardo compiaciuto su di me; era il primo giorno della scuola media.. o almeno, così sarebbe dovuto essere. Per l’occasione i miei genitori avevano voluto comprarmi un completino molto elegante, ma non per questo eccessivo per la mia età. Non avevano molti soldi, ma la loro soddisfazione di vedere il loro bambino crescere e passare di livello, li aveva spinti a comprarmi quell’abito, non poco costoso. E io ero dannatamente contento..! Contento nel vederli sorridere, contento di rivedere i miei amici.. Contento.. ero contento e basta!

E’ parecchio tempo ormai che sto indossando questo completo.. L’ho ancora addosso, ma non è più bello come qualche ora fa.. Ora è sporco.. ma non di uno sporco qualsiasi.. E’ sporco di sangue, del mio sangue e di altri ragazzini come me.. E’ sgualcito in alcuni punti.. e pensare che i miei genitori avevano fatto tanto fatica per potermelo comprare, per poter farmi fare bella figura davanti ai miei compagni e alle mie nuove insegnanti!

La mia bella figura è durata solamente pochi istanti, in cui me ne stavo tranquillo davanti a scuola con i miei soliti amici.. Anche loro mi guardavano contenti, e in un certo senso mi invidiavano, anche se non lo davano a vedere.. Ora chi possono mai invidiare? Di certo, non me.. Penso che tutti qua dentro stiamo solamente invidiando il mondo intero, che è fuori da queste mura.. libero, ricco o povero che sia, non importa..

Non oso fiatare.. il silenzio è così netto e angosciante! L’unico rumore udibile sono i gemiti di qualche ragazzino dolorante.. Alcuni piangono.. ma nessuno grida. Ci abbiamo già provato, a gridare, a farci sentire.. ma gli uomini che ci tengono prigionieri ci hanno zittito con qualche colpo sparato a vuoto, e con scene che mai avrei voluto vedere, nemmeno da grande. Io sopporto in silenzio.. sopporto questo dolore sia interno che esterno senza dire niente, ma gridando dentro di me. Quanto ancora dovrò piangere in silenzio, avere così paura e freddo, non desiderare altro che essere morto? E’ brutto desiderare di essere morto alla mia età, com’è brutto aver perso ormai ogni speranza nel futuro..

 

Gli uomini non ci perdono di vista un attimo; siamo tutti impauriti, sia ragazzini che adulti. Già, non siamo solo ragazzi qui, ma ci sono anche genitori ed insegnanti.. Da un lato, non posso che invidiare quei bambini che possono stare vicini ai loro genitori, ma dall’altro, sono felice che i miei siano fuori da queste mura, cosicché non possa accader loro niente di male.. Penso che se in questo momento fossero stati qui, sarei stato almeno cento volte peggio..

Mi dicono che sono un ragazzino maturo, perché certi miei ragionamenti sono fuori dalla portata di ogni altro bambino della mia età, e più mi guardo intorno più me ne rendo conto. Forse è anche questa mia maturità a rendermi in un certo senso il sangue freddo.. ma è anche questa mia maturità che mi fa capire che non c’è via di scampo, che ormai ogni speranza è vana.. e che purtroppo non si sarà mai maturi abbastanza per non avere mai paura..

Mi volto, e vedo il mio migliore amico accasciato contro il muro ove anche io sono appoggiato. Lui è stato uno dei primi a dirmi quanto fossi intelligente e maturo rispetto a lui.. Lui è stato il primo ad ammirarmi e a volermi davvero bene.. Lui.. è un ragazzino.. Così pieno di speranze.. E da un lato, anche così innocente, a dispetto di quello che vorrebbe mostrare alla gente.

Respira ansimando, lo vedo e lo sento.. Vorrei consolarlo..

Gli poggio una mano sui suoi capelli rossi e faccio per accarezzarglieli, quando lo vedo voltarsi verso di me. Nei suoi occhi azzurri leggo la disperazione, l’imprecazione.. e forse, anche un briciolo di triste speranza. Non lo avevo mai visto così, ma non posso stupirmi.. ormai, niente sarebbe ancora in grado di stupirmi, ma solo di distruggermi dal dolore, di straziarmi.. di odiare..

-Ce la faremo vero?-xxx

Sorride, ma ansima.. piange, ma in silenzio..

-Io.. ecco..-xxx

Piange ancora più forte, ma non è mai stata una mia qualità illudere le persone; io ho sempre guardato in faccia alla dura realtà,e lui lo sa bene.. Allora, perché mi fa certe domande? Lo sa bene che io non posso illuderlo.. Ora ci sono: è proprio per questo motivo che lui mi ha posto questa domanda.. Sa che io non lo saprei mai illudere.. e lui non vuole essere illuso..

Mi abbraccia, piange su di me, e io non riesco a fare altro che accarezzargli la folta chioma tutta spettinata, dello stesso colore del liquido che colora le sue esili braccia. Io.. non posso fare altro..

-Si che ce la faremo!-xxx

Sento una voce, mi giro, lasciando lentamente il mio migliore amico. E vedo lui.. lui, il ragazzino che si è sempre creduto chissà chi, il più intelligente.. Un ragazzino dall’aria seria e rispettosa, solitario e taciturno, che non ama legare con nessuno. Lo ammiro in qualche senso.. lui ha un carattere così forte! Mi chiedo come riesca ad avere quello sguardo serio ed austero persino in questa situazione! Non mi rendo conto che anche lui sta soffrendo terribilmente, ma il suo impenetrabile orgoglio gli proibisce di mostrare il suo dolore. Solo in questo momento capisco di quanto quel suo difetto o pregio, come lo si vuole chiamare, possa essere così forte e grande!

I suoi occhi mi fissano, e guardandoli meglio posso intravedere uno strano luccichio; allora non sei così forte.. In ogni caso..

-Complimenti.. Vorrei essere come te..-xxx

In ogni caso, non posso fare altro che ammirarlo profondamente, anche se credo che tener dentro un dolore così grande possa solamente far stare peggio.

Lui annuisce, e poi si viene a sedere vicino a me. Ha il capo chino a terra e tiene le gambe piegate e rannicchiate contro il petto. Mi pare di non averlo mai visto così indifeso..Proprio lui, che è sempre sembrato non aver bisogno di nessuno, sempre così sicuro di sé stesso.. Ha sempre rifiutato ogni aiuto, sia da parte mia che degli altri, anche quando era in difficoltà. Non ho mai capito questo suo modo di fare, e ogni volta che ho cercato di chiedergli qualcosa, lui mi ha sempre voltato le spalle con indifferenza. Chissà come mai, ma sono convinto che sia un ragazzino con tanti problemi.. se solo ne parlasse..

Ora vorrei tanto abbracciarlo, o quanto meno stringergli le spalle con un braccio, per fargli capire che io gli sono vicino.. Ma non so.. lui rifiuterebbe, ne sono quasi sicuro..

Mi guardo ancora intorno: disperazione, dolore, lacrime.. questo è ancora tutto ciò che riesco a vedere..

Comincio a piangere anche io, attirando verso di me lo sguardo dei miei due compagni; mai mi hanno visto piangere.. Ho sempre odiato farmi vedere piangere dagli altri, specialmente dai miei amici! Ma non per un fatto di orgoglio.. no, questo non è anche il mio caso.. Io mostro il mio dolore, ma non piango mai davanti agli occhi degli altri; mi da solo fastidio, e niente di più, niente di meno.

I loro sguardi sembrano pesare terribilmente su di me, ma io non ci faccio caso. Sono sicuro che in questo momento stanno provando compassione per me.. e forse anche per loro stessi.

Piango, asciugandomi di tanto in tanto le lacrime che scendono dai miei occhi con la mano tutta graffiata e ferita, ma che non pare provocarmi alcun dolore. Il mio pianto si unisce a quello di molti altri bambini e ragazzini intorno a me, non è che una minima parte del dolore che regna qua dentro.

Mi copro gli occhi con entrambe le mani.. Ditemi che tutto un incubo! Com’è potuto succedere tutto questo? Cos’ho fatto io di male nella mia piccola vita? Che colpa ho? Perché sono sempre le persone innocenti che devono pagare in questo mondo? Mamma, papà.. dove siete? Perché non siete qua ad abbracciarmi e a sorridermi? Portatemi via, vi scongiuro..!

Piango ancora, sempre più forte.. quando sento una mano grossa e pesante poggiarsi sulla mia spalla sinistra. Conosco questo tocco, non può che essere lui..

E non sbaglio: alzando lo sguardo, con gli occhi arrossati e ancora pieni di lacrime, lo vedo. Serio, anche lui, come sempre. Quel suo grosso naso che in un certo senso mi ha sempre quasi fatto paura; sembra dargli un’aria ancora più seria. Gli occhi piccoli, ora quasi chiusi.. Quegl’occhi azzurri, che mi sono sempre piaciuti. E’ il più vecchio di tutti noi, nonché un ragazzino intelligente e molto furbo, anche se dall’aria non si direbbe. Ha sempre messo paura ha tutti quelli più piccoli, per la sua robustezza fisica, ma dentro, in fondo, è un ragazzo gentile e molto sincero. Già.. molto sincero.. E’ dotato di una sincerità che va oltre ogni limite: non si fa problemi a dirti quello che pensa in faccia, sia che la cosa possa farti felice che ferirti.. lui non si fa problemi. Molte volte l’ho disprezzato per questo suo fare, ma so in fondo che è solamente un ragazzo da ammirare. Quante volte sono stato rimproverato da quella sua voce grossa e profonda, e quante volte mi sono dovuto sorbire le sue lezioni di vita, nemmeno se fosse più grande di noi di chissà quanti anni! Però.. io gli ho sempre voluto bene.. Ora che ci penso, non gliel’ho mai detto..

Mi fissa dritto negli occhi per qualche istante, poi muove il capo a destra e a sinistra, in un cenno negativo. Penso di sapere che voglia dire; ancora una volta, la sua sincerità mi spiazzerà..

-Non so se mai usciremo vivi da qui.. Ma se mai dovesse succedere, dovremo ringraziare il cielo per tutta la nostra vita..-xxx

Sussurra, certo, ma la durezza di quelle parole rimane sempre la stessa, non cambia niente. So che anche lui ha paura, come tutti noi.. Ma nemmeno lui cerca di darlo a vedere, per un motivo che io so, ma che lui non vuole ammettere: non vuole spaventarci ancora di più.. In questo modo, cercando di mantenere la calma, sta solamente cercando di tranquillizzarci, di non farci agitare ancora di più, anche se non è un’impresa facile. Lui.. ci vuole molto bene, lo so.. E anche tutti noi gliene vogliamo..

Non so perché ha detto quella frase.. i suoi occhi lasciando visibilmente mostrare un segno di speranza fortissimo.. Ma non ci faccio troppo caso..

Annuisco col capo, dicendogli con questo gesto che anche io la penso come lui, o meglio, come le sue parole hanno lasciato intendere; in fondo, siamo quasi uguali in fatto di carattere: entrambi guardiamo in faccia alla realtà, bella o brutta che sia.. Entrambi siamo molto maturi per la nostra età.. ma in lui trovo qualcosa che invidio e ammiro allo stesso tempo, anche se non saprei dire cosa mai sia.. Forse, il fatto di essere sempre così tranquillo, o per lo meno, di cercare di esserlo.. O forse, sarà quel suo carattere così pacato, che io, lo ammetto, non posso dire di avere..

Distolgo lo sguardo dal mio grande amico: non so come abbia mai potuto fare, ma mi ha fatto smettere di piangere. Non so.. per le sue parole, dovrei piangere ancora più forte, eppure.. Credo sia stato quel suo tono calmo, come sempre, a farmi tranquillizzare.. a scaldarmi.. Si, penso sia così..

Lo vedo voltarsi verso la sua sinistra, e d’istinto anche io mi volto, guardando nella stessa direzione dove ora anche il suo sguardo è rivolto.. E lo vedo.. Lo vedo anche io..

Lo vedo piangere, accantonato in un angolo, con i lunghi capelli mori dai riflessi blu tutti disordinati, che gli cadono davanti al viso, uscendo dall’elastico che dovrebbe tenerli in una coda.  E’ piccolo.. quanto meno di statura..

Io non so chi sia.. nessuno sa chi possa essere quel ragazzino, è la prima volta che lo vedo. Probabilmente deve essere appena arrivato in questa scuola, se ancora scuola la si possa chiamare. Perché credo che ormai l’unica parola che possa rispecchiare questo posto sia “carcere” o “luogo di tortura”, non saprei.. forse entrambe andrebbero a meraviglia.

E’ più piccolo di noi, di questo penso di esserne certo. E’ solo, isolato da tutti, per questo credo che non conosca nessuno.

I suoi vestiti sono ridotti piuttosto male e le lacrime gli rigano il volto abilmente coperto dalle sue braccia conserte poggiate sulle ginocchia tenute strette al petto. Ricordo di averlo visto non appena arrivai davanti a scuola. I suoi occhi a mandorla me lo fecero notare subito e da quel momento ogni tanto mi giravo a guardarlo. Stava sempre da solo, come adesso, appartato in un angolo, e si guardava in giro stupito e spaventato allo stesso tempo. Doveva essere il suo primo giorno di scuola in un nuovo istituto, e questa gente glielo ha rovinato. In qualche senso, mi faceva anche pena: solo, spaventato, senza nessun amico e conoscente. Ammetto che in certi momenti avrei voluto avvicinarlo per farlo parlare, tranquillizzare, o più semplicemente per sapere chi fosse, ma non l’ho fatto.

Forse sono ancora in tempo per rimediare; non posso vederlo così solo..

Mi alzo lentamente e tremando mi avvicino a lui. Lo vedo alzare il capo, una volta che gli sono davanti, e posso finalmente vedere quei suoi occhi a mandorla scuri fissarmi spaventati. Cerco di sorridergli, e poi gli tendo la mano, invitandolo ad alzarsi. Lui esita un po’,e poi l’afferra debolmente, tremando come me. Lo faccio alzare e lo porto tra di noi, invitandolo, questa volta, a mettersi al mio fianco. I miei amici ci guardano: sanno bene che questo non è un comportamento che si possa aspettare da me, visto il mio carattere distaccato e solitario, ma non ho potuto fare a meno di fare in modo che questo ragazzino non si sentisse solo. Penso che lui, nelle sue condizioni, sia quello che stia peggio di tutti noi..

Ha un’aria debole ed indifesa, che riesce a farlo sembrare ancora più piccolo. Noto che la sua carnagione è più scura della nostra. Sta zitto, non dice niente, e fissa il vuoto, asciugandosi con una mano le lacrime che gli rigano il volto.

-Sei nuovo?-xxx

Non riesco a fare a meno di conoscerlo meglio..

Lui mi guarda, e annuisce col capo, senza dire una parola. Evidentemente non ha molta voglia di parlare. Però io non cedo..

-Da dove vieni?-xxx

Sorride.. solo in un secondo momento mi risponde:

-Da Tokyo.. mi sono appena trasferito..-xxx

Non dice altro. Sto per smetterla di infastidirlo, se così si possa dire, quando sento la voce del mio compagno solitario, ancora al mio fianco, cominciare a parlare. Nemmeno lui è tipo da parlare molto, anzi..! Ma credo che anche lui voglia conoscere questo ragazzino indifeso; credo che sia questa sua aria debole a renderlo curioso ai nostri occhi.

-E’ il primo giorno che vieni in questa scuola?-xxx

Annuisce ancora col capo..

-Che classe dovevi fare?-xxx

Già, “dovevi” penso sia proprio la parola corretta..

-La prima media..-xxx

Come me.. mi sembra impossibile.. sembra molto più piccolo..

-E invece queste persone hanno rovinato tutto vero? Chissà come eri felice..-xxx

Lo strattono lievemente, interrompendo la sua frase: sta esagerando con le parole, non mi sembra il caso di inferire ancora di più, nonostante la terribile situazione parli già da sola.

Ma ormai è troppo tardi: lui ricomincia a piangere, coprendosi gli occhi con entrambe le mani. Vedo il mio migliore amico circondargli le spalle con un braccio e stringerlo a sé, per cercare di confortarlo, ma è tutto inutile.

-Perché mi sono trasferito?? Cosa ci è saltato in mente? Non potevamo rimanere in Giappone?? A quest’ora sarei stato nella mia scuola, con i miei amici.. e sarei stato felice!-xxx

Lo capisco.. lo capisco perfettamente. Purtroppo a volte la vita gioca brutti scherzi, e penso che il suo caso sia proprio questo per eccellenza. Provo ancora più pena per lui. E pensare che avrebbe avuto la possibilità di non finire in questo covo di matti..!

Nonostante la nostra presenza, so che si sente ancora solo e sperduto. Sento che sta maledicendo sé stesso per quello che sta accadendo. Sento anche che sta disprezzando questo posto a lui nuovo con tutte le sue forze.

-Non disperare.. ce ne andremo vedrai..-xxx

Ammiro l’ottimismo di quel ragazzino dai capelli rossi, lo ammiro davvero tanto! Perché anche io non sono così? Perché non riesco a convincermi che un giorno usciremo da qui e smetteremo di soffrire? Perché non ci riesco? Forse, perché non ce la faremo mai… ma questo, solo la vita e il tempo possono deciderlo..

-Non ci resta che aspettare e.. sperare..-xxx

Tutti annuiscono, alla mia affermazione.. Sperare, è l’unica cosa che ci resta da fare.. Sperare di tornare ancora a casa, di rivedere i nostri genitori.. Di vivere ancora, e di essere felici, dimenticandoci di questo inferno.. Ma è difficile, e io ammetto di essere il primo a non riuscirci..

La nostra vita non può finire qua.. Non può..

 

 

^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^

 

 

Nevica.. Nevica molto forte, e io non ho nemmeno l’ombrello. Accidenti a me, chissà dove ho la testa quando esco di casa?? Per lo meno, ho un cappellino che mi ripara, per quello che può fare.

Accanto a me cammina Hanna, mia moglie da ormai due anni. E’ tutta imbacuccata in un pesante piumino color cielo, e tiene con una mano la sua sciarpa bianca stretta intorno al collo. In testa ha una cuffietta altrettanto azzurra, ormai tutta coperta di neve. La sento stringersi forte al mio braccio, e sorrido. Lei.. l’unica che mi abbia mai dato la forza per andare avanti, dopo che ho perso tutti i miei amici.. Dopo quel giorno..

Arriviamo davanti al cimitero, ed entriamo, esitando un po’. Non so che effetto mi farà rivedere ancora i miei compagni in una triste foto, sebbene venga molto spesso qui. Ogni volta sembra essere sempre peggio..

Avanzo insieme a mia moglie lungo le stradine intricate di questo luogo di morte; ora sono io che mi stringo a lei. La sento accarezzarmi un braccio quando mi fermo: sono arrivato, anche questa volta.

Il cuore mi si stringe in una morsa letale, e di certo il freddo non m’impedisce di versare lacrime che sembrano gelare una volta arrivate sulle mie gote.

Davanti a me, ci siete voi, o meglio, i vostri corpi senza più anima.

Mi chino sulle ginocchia, e ripulisco le vostre eterne dimore dalla neve con una mano. Voglio vedervi, attraverso una foto che è troppo piccola per me.. troppi piccola, per rispecchiare la vostra immensa importanza, che avete sempre avuto nella mia vita..

Lentamente, riesco a vedere i vostri volti, uno per uno. Volti di bambini innocenti, senza più speranza di una vita… senza più speranza di vedere questa soffice neve, che a tutti voi piaceva così tanto.. Dei bambini a cui un terribile destino ha levato loro il sorriso..

A volte mi chiedo cosa mai abbiate fatto di male per meritarvi tutto questo.. Come mi chiedo perché proprio io dovevo salvarmi.. Che senso ha tutto questo?? Perché io e non voi?? Cosa devo fare io nella mia vita di così importante?? Non credo di essere più importante di voi..

Vi guardo ancora, velocemente, una volta scoperta anche l’ultima foto dalla neve. E ancora tanti ricordi riaffiorano nella mia mente.. Ricordi della prima volta che vi ho visti, vi ho conosciuti.. Ricordi, troppi ricordi, legati ad un’infanzia che sembrava essere l’oro per noi, e poi si è trasformata in un inferno. Ricordi di quei giorni, in cui vi ho visti piangere e soffrire.. e sperare, forse più di me.. Io, che ero quello che meno speravo di continuare la mia vita, sono quello che si è salvato; mentre voi, che sparavate molto più di me in un futuro, siete stato sopraffatti da una fine ingiusta. Che senso ha??

Chissà come sareste ora, se foste qui con me? Chissà che lavoro fareste..? Chissà se avreste già trovato la donna della vostra vita, come ho fatto io..? Chissà.. chissà che sareste diventati..

Vi guardo uno ad uno, e piango sempre più forte.

Hanna si china con me e mi abbraccia, affondando il capo nel mio piumino all’altezza del petto. Lei non vi ha mai conosciuti, come nemmeno voi l’avete mai conosciuta; sono sicuro, però, che se solo la conosceste, mi direste che è una donna fantastica.. Anche voi vi sareste meritati una vita, qualcuno che vi avesse amato.. ma non l’avete avuto, vi è stato rinnegato per un motivo che mai riuscirò a comprendere.

Non dimenticherò mai quel giorno, in cui ci liberarono e scappammo da quella prigione con tutte le nostre forze. Io correvo, davanti a tutti, chiamandovi per nome, incitandovi a seguirmi. Non sapevo minimamente dove stessi andando, ma non mi voltavo mai, correvo solamente, convinto che voi foste dietro di me. Solo quando arrivai abbastanza lontano, mi voltai.. e non vi vidi più.. Forse avevate preso un’altra strada.. si, ne ero sicuro! Voi non potevate essere stati colpiti da quei bastardi! Non poteva essere! E invece.. solo dopo scoprì la verità.. Vidi i vostri corpi a terra, sanguinanti.. senza vita.. E allora capì.. Capì che in fondo avrei preferito morire accanto a voi. A nulla servirono le consolazioni dei miei genitori.. La mia vita se ne stava andando insieme alla vostra..

Non ricordo esattamente quanto piansi e per quanto tempo, ricordo solamente il vuoto incolmabile che voi avete lasciato nella mia vita. Nemmeno ora posso dire di sentirmi pienamente appagato. Eravate i miei migliori amici, nonostante la nostra tenera età. E ora.. mi mancate.. mi mancate terribilmente!

Io non capirò mai perché qualcuno lassù abbia deciso di farmi sopravvivere, ma una cosa penso di saperla, e questa è una promessa che faccio ad ognuno di voi. Vivrò per voi, porterò la memoria di un vostro ricordo per sempre, stretta nel mio cuore. Sarete per sempre ricordati, non morirete mai. Fino a quando quel Dio deciderà che per me è arrivato momento di raggiungervi e tornare a sorridere con voi, io prometto di raccontare di voi, di tener vivo il vostro ricordo di vita.. racconterò della vostra persona e dei vostri sogni, che un destino ingrato ha voluto sì che non si avverassero mai. Vi ricorderò come delle persone fantastiche, nonostante il carattere scontroso di alcuni di voi. E ricorderò anche di quel ragazzino che non ho mai avuto la possibilità di conoscere bene, ma che mi è rimasto impresso, per chissà quale strano motivo.

Amerò per voi, apprezzerò qualsiasi cosa mi sarà data, sia bella che brutta, e penserò a voi in ogni mia azione, fingendo che siate con me sempre, ovunque io vada, pensando che questa vita sarebbe dovuta spettare a voi più che a me. Accetterò ogni cosa, pensando a voi che non avete avuto la possibilità di avere niente..

Che strana la vita, a volte..! Pensavate che la vita non potesse mai finire, che sareste diventati adulti e avreste avuto una casa tutta vostra, un’auto, un lavoro.. Io ero l’unico a non avere certe certezze, mentre tutti voi le avevate! E sorridevate a questi pensieri.. Non riesco a pensare a come tutti questi sogni siano potuti cadere e infrangersi come un cristallo che cade a terra! No, la vita non è strana.. la vita è semplicemente ingiusta, nei confronti delle persone più deboli!

Non dimenticherò mai questa ingiustizia, e anche per questo farò in modo che nessuno vi dimentichi! Dimentichi vite innocenti e spezzate, senza motivo.. Sogni infantili infranti, sorrisi candidi e speranze vive in cuori pulsanti d’emozioni..

Ricorderò di te, Yuri, piccolo ragazzino dai capelli rosso fuoco così taciturno. Volevi diventare chirurgo, dicevi che avevi fegato per operare la gente e ti atteggiavi tanto da duro, quando invece eri una persona sensibile e in certi casi anche debole. Ricorderò di quando ti arrabbiavi quando gli altri ti prendevano in giro per a tua capigliatura, e quando eri intimorito da qualcosa ma non volevi ammetterlo. Toccava sempre a me cercare di farti aprire, di farti parlare..

Ricorderò anche te, Kei, e il tuo carattere scorbutico e superiore. Eri sempre molto distaccato, ma so che in fondo ci volevi bene, come so anche delle tue paure nascoste e dell’insicurezza che si celava dietro ai quei tuoi occhi che parevano tanto sicuri. Tu volevi diventare un importante dirigente d’azienda, e devo ammettere che avevi tutte le qualità per diventarlo. Saresti stato davvero bravo nel tuo lavoro..

E te, Sergey, così tranquillo e serio. Sembrava che non perdessi mai la calma e la ragione, e ci rassicuravi ogni volta che tutto sembrava andare storto. Anche tu ci volevi bene, e ti preoccupavi per noi, anche se non ce lo dicevi mai. Eri davvero intelligente, non avevi difficoltà a scuola. E come sbuffavi quando venivo da te perché non riuscivo a capire i compiti di matematica! Non hai mai detto quale fosse il tuo sogno, ma sapevo che la tua intelligenza ti avrebbe permesso di fare qualsiasi cosa..

E per ultimo, mi ricorderò anche di te, Takao. Ricorderò di quegli unici due o tre giorni in cui ti ho visto e ho potuto conoscerti. I tuoi sguardi così spaventati e pieni di rancore per te stesso per esserti trasferito in quel posto. E pensare che tu, a quest’ora, potevi essere ancora vivo! Non so perché io stia piangendo per te.. non ti ho mai conosciuto veramente.. Eppure, mi manchi.. si, anche tu mi manchi. Una delle poche cose che mi hai detto, era proprio quella del tuo desiderio di diventare astronauta. Ti piaceva il cielo, ti piacevano le stelle.. Ora ci sei tra di loro, come ci si sente? In qualche senso, il tuo sogno si è avverato..

Se potessi fare tutte queste cose al posto vostro le farei.. ma non posso.. Posso solo limitarmi in un ricordo, un semplice ricordo, che racchiude le vostre speranze e tutto ciò che vi riguarda, per portarvi sempre con me.. Per farvi vivere in eterno..

A volte mi farebbe così piacere avervi ancora la mio fianco, per parlarvi, vedervi, e litigare come un tempo, ma ormai è troppo tardi.. Se magari mi fossi fermato nella mia corsa, ora potrei essere lassù con voi.. Ma non importa.. Un giorno ci rincontreremo, e so che nel frattempo sarete sempre al mio fianco, e mi guarderete da lassù.. Finché sopravviverà il vostro ricordo, voi sarete sempre con me…

Si, ora ho capito qual è il mio compito, il motivo per cui Dio mi ha salvato da quella strage, dove voi siete morti: ricordare.. solo questo.. e portare con me tutto di voi.. Vivere per voi, amare per voi, fare ogni cosa per voi, come se foste voi a farla.. Si, è questo il mio compito, e lo metterò in primo piano, prima di ogni altra cosa.. Ve lo prometto, amici miei…

-Boris..-HANNA

Mi sento chiamare.. Mi rendo conto di essere rimasto a fissarvi per chissà quanto tempo. La neve sta ricominciando a coprire le vostre foto, ma io ancora una volta le ripulisco: questo bianco candido, per quanto io e voi l’abbiamo da sempre amato, non può oscurarvi e nascondervi.

Chiudo gli occhi, dedicandovi una preghiera, mentre sento le mani di mia moglie sfiorarmi il viso, per asciugare le lacrime che ancora scorrono sulle mie guance. Non ho mai smesso di piangere per voi, e mai lo farò.

Mi alzo a fatica, e prendo la mano di Hanna; la stringo forte nella mia, mentre vi lancio un ultimo sguardo: siete così sorridenti.. E voglio che continuiate ad esserlo per sempre, perché non dovete temere niente! Farò tutto quello che voi avreste sempre sognato di fare..

Non è un addio..

Arrivederci amici miei, un giorno torneremo ad essere quelli di un tempo..

Il sole continuerà a splendere,e non smetterà mai di farlo, indipendentemente da quello che accade quaggiù sulla Terra; ormai questo l’ho capito.. Lui brillerà incessantemente, sempre… Come non ha smesso di brillare nascosto dalle nubi quel giorno, continuerà a farlo per sempre, in ogni istante, indifferente, per darci la forza di continuare a vivere..

Il sole continuerà a splendere, per me.. e anche per voi..

 

 

Fine

***In memoria della strage di Beslan, Ossezia, 1-3 Settembre 2003***

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > BeyBlade / Vai alla pagina dell'autore: Phoenix