Serie TV > Agents of S.H.I.E.L.D.
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Autore: threallsam    01/09/2015    0 recensioni
"Il segreto è svelato. Per decenni la vostra organizzazione è rimasta nell'ombra nascondendo la verità, ma ora sappiamo, sono tra di noi: eroi... e mostri. Il mondo è pieno di meraviglie!"
"-Cosa significa S.H.I.E.L.D.?
-Strategic Homeland Intervention, Enforcement and Logistics Division.
-Cosa significa S.H.I.E.L.D. per te?
-Qualcuno voleva che l'acronimo risultasse Shield."
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Violenza
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I giorni successivi alla battaglia di New York avevano visto l'Accademia sprofondare in una confusione quasi intollerabile.
Quotidianamente arrivavano Agenti da ogni dove per offrire tutto l'aiuto possibile e rendere meno difficile la situazione; forniture mediche erano state prelevate ogni due ore in via speciale dagli ospedali, allo scopo di curare i colleghi rimasti feriti.
Dalle stanze, occupate dal personale sanitario e dai pazienti malandati, giungevano urla strazianti ed io riuscivo a percepire il dolore di ognuno di loro. Ma d'altronde essere un'agente significa questo: si tratta di un lavoro che ti porta a compiere scelte, anche ardue, pur di adempiere al tuo dovere. A costo della vita stessa.

A distanza di una settimana, la situazione sembra essersi calmata. Sono più calma anche io. Oggi compio 19 anni. Stasera c'è la cerimonia ufficiale per le matricole S.H.I.E.L.D. al Triskelion, durante la quale la Hill terrà un discorso per tutti i presenti e consegnerà il distintivo a trenta di noi: essendo io una recluta, non posso mancare.
Preparo le ultime cose e sistemo il vestito, un po' troppo stretto. Mi dirigo verso il Jet, dove trovo Araya ed Emma che mi stanno aspettando: anche loro sono tra le protagoniste della serata. 

-CiaoSierra! Buon compleanno! Sei pronta?- mi chiede Araya, elettrizzata.

-Puoi dirlo forte - rispondo.

Il velivolo si prepara a decollare. Dal momento che il viaggio durerà due ore ho pensato di approfittarne e di dormire un po'.

Vengo svegliata da scossoni. -SvegliatiMillersiamo arrivati.-

- - bofonchio, mentre sbadiglio.
Il Triskelion é esattamente come me lo hanno descritto. Un edificio imponente, situato in Virginia, maestoso, la base terra dello S.H.I.E.L.D..
Raggiungiamo la sala congressi e prendo posto vicino ad Araya ed Emma. 
Mentre il locale si riempie noto molti visi conosciuti: riesco a scorgere la Hill sul palco ed in prima fila intravedo Natasha Romanoff e Clint Barton. Ho sempre adorato la Vedova Nera. Vorrei essere come lei. Di fianco a loro c'è un agente che non ho mai visto prima d'ora, alto, con i capelli castani e una mascella ben definita. I suoi occhi vagano pensierosi per la sala. -Quello lí é Grant Ward- mi sussurra Araya, intercettando il mio sguardo -è un agente specialista di livello 7. Il migliore della categoria Specialisti. Oltre alla Cavalleria, intendoA proposito, tu l'hai vista? Non la trovo da nessuna parte.- 
Rispondo con un "no" privo di interesse, mentre continuo a fissare quel misterioso sconosciuto. Grant Ward. Il suo nome mi frulla nella testa incessantemente, c'è qualcosa in lui che non trovo corretto, anche se non capisco ancora di cosa si tratti.
-Silenzio, per favore! Iniziamo la cerimonia! Vi prego di dimostrare con un applauso una calorosa accoglienza al nostro direttore Fury!- 

La Hill al microfono chiama il direttore, colonna portante dello S.H.I.E.L.D. , anche se molto spesso assente.

Fury in effetti non si smentisce: non si vede da nessuna parte, e la donna, in difficoltà, decide di cominciare il discorso da sola. 
-Buonasera a tutti e benvenuti, futuri Agenti. Il mondo ha bisogno di noi. Sta cambiando tutto, una volta le persone andavano a dormire pensando che la cosa più assurda fosse un miliardario che volava in una tuta di metallo, poi gli alieni hanno invaso New York, a mandarli via ci hanno pensato un mostro verde gigante arrabbiato, un eroe in costume risorto dagli anni quaranta e un dio. Sono morti parecchi di noi, nella Battaglia, tra cui l'Agente Coulson, al quale va il nostro pensiero. Ma noi dobbiamo andare avanti e non abbassare più la guardia, perchè in periodi come questo c'è bisogno di un sostegno da parte di tutti voi. Siete pronti a diventare agenti?-
Nella sala, ormai piena, si leva un potente e fragoroso "si" che mi stordisce. 
-Ora daremo i distintivi a 30 di voi matricole che si sono distinte per abilità e per il superamento completo di tutte le prove svoltesi all'Accademia. Chi verrá chiamato, si recherà all'Hub, che sarà utilizzato come temporanea scuola e centro di comando fino a nuovo ordine. Il resto di voi tornerà all'Accademia ad aiutare gli altri agenti e il personale medico nella cura dei feriti. Iniziamo col chiamare sul palco il primo cadetto, Stefan Carter.-
Il locale esplode in un'ovazione generale, alla quale mi unisco anche io. Non conosco personalmente quel ragazzo, anche se so che sua nonna è Peggy Carter e sua zia è l'Agente 13, Sharon Carter. A me dà l'impressione di essere vagamente raccomandato.
Applaudo per Araya ed Emma, entrambe promosse e, finalmente, giunge il mio turno: la Hill quasi urla il mio nome. -Sierra Miller! La trentesima ed ultima Agente S.H.I.E.L.D.! Vieni sul palco.- 
Mi dirigo verso di lei, anche se incespicando leggermente sui tacchi. Tacchi di merda. 
La Hill continua: -Sierra Miller, giuri fedeltà allo S.H.I.E.L.D.? Sei pronta a difendere lo S.H.I.E.L.D. stesso da eventuali pericoli e insidie? Lo proteggerai a costo della vita?-
-Lo farò- prometto, con la convizione più assoluta e la dedizione più totale. 
Soddisfatta, mi consegna il distintivo.
Con un sorriso la ringrazio, mentre lei si appresta a notificare agli agenti che i Jet sono già arrivati.
Ritorno da Araya ed Emma e ci stringiamo in un forte abbraccio. 
-Si inizia una vita nuova.- gongolo tra me e me, facendomi sentire anche da loro.
-Festeggiamo con un Mocha Latte da Starbucks? - propone Emma.
Accettiamo entusiaste e ci dirigiamo sul tetto, per prendere il Jet che ci scorterà sino a New York.

New York è una cittá cosí caotica, c'è troppo traffico e non riesci a spostarti liberamente come vuoi. 
Arrivate da Starbucks prendo posto mentre le altre vanno ad ordinare. Ed ecco che lo rivedo, seduto in disparte. Grant Ward. Il suo nome sembra quasi una calamita per le mie labbra, per ogni fibra del mio essere, qualcosa che non posso fare a meno di ripetermi mentalmente. Lo vedo assorto a fissare una persona due tavoli davanti a lui. Sarà mica in missione? Decido di non pensarci e mi sorseggio il mio Mocha con le altre. Uscendo prendiamo una stretta strada secondaria come scorciatoia. È tardi, è buio e in questa cazzo di via mancano le luci. Riesco a captare un fruscio, a percepire un movimento nell'ombra. Lo comunico a mezza voce alle mie amiche, allarmata: -Ragazze, ho sentito un rumore.- 
Emma ride, divertita dal mio tono sospettoso -Ma sí, sarà un gatto, che vuoi che sia?- 
In quell'esatto istante un uomo mascherato la spinge violentemente a terra facendole battere la testa sul cemento. Subito io ed Araya ci apprestiamo ad aiutarla, spaventate dal sangue che vediamo scorrere e che bagna, copioso, l'asfalto. Noto che il losco figuro che ha colpito Emma è armato. Serro le palpebre in segno di resa mentre sento uno sparo, ma il dolore tarda ad arrivare. Così trovo il coraggio di riaprire gli occhi ed osservo l'uomo cadere a terra, sul suo viso un'espressione stupita. Mi giro, disorientata, e alle mie spalle vedo Grant Ward con la pistola in mano mentre cammina verso di noi. -Forse non dovreste girare per vicoli bui se non sapete ancora difendervi per bene, agenti.- 

Ha una voce bellissima, penso, ma si accompagna ad una troppo elevata opinione di sè. Cerco di convincermi che avrei potuto stendere quel ceffo: lui mi ha solo preceduta ... Stai mentendo a te stessa, brava Sierra.

Ward solleva senza fatica la povera Emma, che fortunatamente ha appena ripreso conoscenza. Una volta constatate le sue condizioni, decide di scortarci all'Hub.

   
 
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