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Autore: Lulumiao    02/09/2015    4 recensioni
I due stavano litigando da almeno mezz'ora, accusandosi a vicenda.
«Come fai a non capire che non è normale abbandonare tua suocera in autostrada?» domandò lei, con gli occhi sgranati, seduta sul letto.
«È normalissimo lasciare tua suocera in autostrada, quando comincia a raccontare per filo e per segno la trama di quella stupida telenovela che guarda dopo pranzo!».
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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È la prima volta che scrivo una fan fiction su Dragon Ball, la prima volta che scrivo una Songfic e la prima volta che scrivo una storia veramente Het XD Di solito scrivo nella sezione Mario Bros. (soprattutto Femslash) e pubblico robe deprimenti nella categoria delle Originali, più cose varie. Sono una fan di Dragon Ball e una volta, quando non ero ancora iscritta a EFP, leggevo tantissime fan fiction su questa serie, poi per motivi a me ignoti ho smesso di farlo e ora ne leggo poche. Cercherò di rimediare e di leggere qualcosina :)
Venendo alla storia, è, come ho già scritto, una songfic. La canzone è “Don’t sleep in the subway” di Petula Clark (sì, mi piace Petula Clark e no, non ho sessant’anni, sono ancora giovanissima). Mi sembra che il testo si adatti molto bene a Bulma e Vegeta, ma sarete voi a giudicare :) Ogni strofa è relativa al paragrafo di storia che la segue. Grazie anche a chi leggerà solamente (ma le recensioni sono molto gradite).
Buona lettura!
 

 
Don’t sleep in the subway
 
 
You wander around
on your own little cloud
when you don't see the why
or the wherefore.
 
Questa volta il principe dei Saiyan era veramente arrabbiato. 
«Vegeta, smettila. Il tuo comportamento è estremamente infantile e sai benissimo di aver torto» urlò Bulma, con gli occhi che lanciavano fiamme.
«Io sono il principe dei Saiyan, non ho mai torto» la corresse lui col solito atteggiamento indisponente.
I due stavano litigando da almeno mezz'ora, accusandosi a vicenda.
«Come fai a non capire che non è normale abbandonare tua suocera in autostrada?» domandò lei, con gli occhi sgranati, seduta sul letto.
«È normalissimo lasciare tua suocera in autostrada, quando comincia a raccontare per filo e per segno la trama di quella stupida telenovela che guarda dopo pranzo!».
 
Ooh, you walk out on me
when we both disagree
'cause to reason is not what you care for…
 
«Ma hai rischiato di farla investire!» lo accusò Bulma.
«Mi dispiace che non sia successo, quella cornacchia rompiscatole mi ha veramente rotto!» dichiarò lui.
«Come osi parlare così di mia madre?!» gridò lei. Vegeta le voltò le spalle. «Non avrei dovuto farla accompagnare al centro commerciale da te. Sei un disastro» continuò lei.
Ci fu qualche secondo di silenzio.
«Sai che ti dico, donna? Me ne vado» disse Vegeta, aspro.
«Te ne vai? E dove?» chiese Bulma, alzando il viso, sorpresa.
«Non lo so, ma mi avete stufato tu e tua madre. Forse un giorno ti degnerò nuovamente della mia regale presenza» disse il Saiyan, avvicinandosi alla finestra e aprendola. 
«...E i tuoi figli? Non pensi a loro? Dove e come pensi di vivere? Non hai un soldo, pensi di mantenerti facendo il delinquente? Quei tempi sono passati» disse lei, costernata.
«Faccio quello che mi pare, donna, non mettere bocca. Tu e i mocciosi non siete nessuno per me e non mi farò problemi a prendere quello che mi serve con la forza» precisò Vegeta, guardando la compagna con uno sguardo fiero, che tanto ricordava, seppur in modo sbiadito, quello della nobile stirpe dei Saiyan.



I've heard it all a million times before...
Take off your coat, my love, and close the door!
 
Vegeta si voltò verso la finestra. 
«Primo, il più grande dei “mocciosi” ha vent'anni. Secondo, non andare, non fare lo stupido! So che torneresti, come è già successo, quindi perché perdere tempo ad andarsene?» lo esortò Bulma. Dopo lo shock iniziale, si era resa conto che le parole di Vegeta erano state dettate solo dall'orgoglio e dal desiderio di avere sempre ragione e che non sarebbe stato lontano da casa per molto.
Vegeta, senza una parola, volò via. 
Bulma corse alla finestra. «Non resisterai senza la tua famiglia, testone. Torna subito qui!» gli urlò.
Lui finse di non sentire e continuò a volare senza una meta precisa, lasciando Bulma affacciata alla finestra con le mani sul davanzale. La donna non riuscì a trattenere un sospiro di compatimento.
 
 
Don't sleep in the subway, darlin',
don't stand in the pouring rain.
Don't sleep in the subway, darlin',
the night is long,
forget your foolish pride,
nothing's wrong,
now you're beside me again.
 
«Che idiota» commentò Bulma tra sé e sé, guardando Vegeta volare via, ormai un minuscolo puntino nel cielo.
Si gettò supina sul letto, sbuffando. Non era la prima volta, da quando lei e Vegeta erano diventati definitivamente una famiglia completa di bambini, che il Saiyan se ne andava di casa dopo un litigio; tre anni prima si era verificato un episodio simile e Vegeta era stato via di casa per cinque giorni. Bulma si era convinta che sarebbe tornato e gli eventi le avevano dato ragione: il suo bel principe burbero si era ripresentato senza una parola, accettando solo l'abbraccio della piccola Bra, allora una bambina di quattro anni, prima di chiudersi in bagno a farsi una doccia. Più tardi, quello stesso giorno, Bulma non aveva potuto evitare dei commenti sarcastici, sottolineando che Vegeta avesse dovuto dimenticare ancora una volta il suo sciocco orgoglio Saiyan.
La giornata continuò tranquilla e Bulma spiegò ai figli che il padre sarebbe certamente tornato, come l'ultima volta.
 
***


You try to be smart
then you take it to heart
'cause it hurts when your ego is deflated.
Uh-uh-uh-uh...
You don't realize
that it's all compromise
and the problems are so overrated...
 
Era passata una settimana e Vegeta non si era ancora fatto vivo.
Stavolta vuole davvero ostentare la sua testardaggine oltre ogni limite consentito dal buon senso, pensò Bulma mentre vagava per negozi, impegnata in alcune commissioni. Non ci credo che ha intenzione di sparire, è impossibile, si disse.
Uscendo dalla banca fu sorpresa di trovare proprio Vegeta in persona che la guardava in piedi accanto ad un muretto con un ghigno beffardo stampato sul volto.
«Togliti quella smorfia dalla faccia. Che ci fai qui?» chiese lei.
«Voglio vedere come te la cavi senza di me. Tra poco tempo verrai a cercarmi pregandomi in ginocchio di tornare» rispose lui.
Lo sguardo di Bulma si fece molto serio. «Io non ho problemi a dire quanto tengo a te. Sei tu quello che non riesce ad ammettere che ormai ama la sua famiglia e che siamo troppo importanti per te per vivere senza di noi» disse la donna, avvicinandosi al Saiyan.
«Ti sbagli» disse seccamente lui, aggrottando le sopracciglia.
«Non mi sbaglio affatto. Sei solo un grandissimo ingrato che pensa solamente al proprio orgoglio e a un pianeta che non c'è più, in tutti i sensi. Ti conosco, Vegeta, con me non serve recitare e fare finta che non ti importi di noi. So bene per quale motivo ti sei sacrificato per sconfiggere Majin Bu. So che tornerai di tua spontanea volontà e se non lo farai allora hai ragione, sei esattamente il mostro che pretendi e che fingi di essere».
Queste parole lasciarono Vegeta decisamente spiazzato, ma l’uomo cercò di non darlo a vedere; non era decisamente noto come qualcuno che ama esternare le proprie emozioni.
«Nella vita si deve scendere a compromessi, non può andare sempre come vuoi tu» continuò lei. «Con tutte le volte che mi fai innervosire, dovrebbe essere il minimo liberarmi dall'impegno di scarrozzare mia madre, per una volta. So che a volte è insopportabile, ma potresti tollerarla almeno per me. Invece una settimana fa sei volato via senza neanche salutare e ora stai facendo tutta questa scenata. Ora non ho altro tempo da perdere con un testardo come te, me ne vado ché ho da fare».
 
 
Goodbye means nothing when it's all for show.
So why pretend you've somewhere else to go?
 
Vegeta era stato punto sul vivo. «Non hai capito niente. Chiunque viva su questo pianeta per me è insignificante!» gridò, ma i suoi occhi dicevano l'esatto contrario, ormai Bulma aveva imparato a leggerli. Semplicemente non voleva dare alla donna la soddisfazione di avere ragione.
«Non ho altro da dirti. Addio» disse lui.
Schizzò in cielo, lasciando a terra una Bulma estremamente irritata e dispiaciuta.
 
***
 
Don't sleep in the subway, darlin'.
Don't stand in the pouring rain.
Don't sleep in the subway, darlin'.
The night is long.
Forget your foolish pride.
Nothing's wrong, 
now you're beside me again.
 
«Mamma, papà non torna?» chiese Bra, mentre svolgeva i suoi compiti della seconda elementare.
«Certo che torna, tesoro. Ha solo bisogno di riflettere» rispose la madre. La figlia le faceva quella domanda ogni giorno da quando il padre li aveva lasciati, un mese prima.
Bulma era sicura al cento per cento che Vegeta sarebbe tornato e, infatti, quella sera stessa, la donna dagli occhi azzurri fece un balzo quando, entrando in camera, vide che Vegeta era seduto a gambe incrociate al centro del letto. 
«Oh, sei qui» disse lei, ricomponendosi. «Tua figlia chiede di te ogni giorno. Pensi di restare o sei venuto solo per prenderti gioco di me?».
Vegeta la guardò duramente, senza parlare.
Bulma capì, interpretò il silenzio come un’assoluta incapacità di chiedere scusa e, dopo qualche secondo, sospirò e si sedette accanto a lui. Sapeva che per Vegeta non era facile rinunciare al suo atteggiamento scostante e rispettava questo limite. Le bastava solo che avesse capito di aver sbagliato.
Vegeta si alzò e annunciò, senza rispondere alla domanda: «Vado a farmi una doccia».



Oh, oh, oh.
Don't sleep in the subway, darlin'.
Don't stand in the pouring rain.
Don't sleep in the subway, darlin'.
The night is long.
Forget your foolish pride.
Nothing's wrong, 
now you're beside me again.
 
Vegeta uscì e chiuse la porta dietro di sé. Bulma sentì il «papà!» di Bra, il «Ciao, papà» di Trunks e, senza vederlo, seppe che sul viso del valoroso guerriero si era dipinto il mezzo sorriso di chi è appena tornato a casa.
 

La storia è volutamente poco introspettiva: ho solo cercato di scrivere seguendo esattamente le parole della canzone, praticamente descrivendola. Se non fosse stata una Songfic avrei dato più spazio a pensieri (anche di Vegeta, di Trunks e di Bra) e ad altre scene, ma ho preferito rendere la storia un accompagnamento della canzone, piuttosto che il contrario. Spero abbiate capito XD 
  
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