Da quando la mamma ci ha messi vicini la prima volta, ho capito che non ci sarebbe stato nessun altra persona al mondo importante quanto te, Sammy.
Che eri una mia responsabilità e che avrei dovuto proteggerti.
Da tutto. Da tutti.
Saremmo stati Batman e Robin!!!
 
 

Ogni volta che mi giro, vedo i tuoi occhi. Mi chiedo come puoi….come fai ad essere lì, presente al mio fianco, ogni volta che ho paura.
Eppure era così. E’ sempre stato così.
È ancora così.
Sembra quasi come se tu non riesca a lasciarmi solo fin quando non ti sia assicurato che io stia bene e che sia sereno. Al sicuro.

 
 
Papà mi ha sempre detto che mi sarei dovuto prendere cura di te. Che avrei dovuto prendermi cura di te.
Tu sei il mio fratellino, il mio Sammy.
E per quanto papà continui in quelle sue raccomandazioni, io penso che sia inutile.
So che starti accanto, guardarti le spalle, è un mio dovere.
Una mia responsabilità.
 
 

Anche stasera. Anche stasera è così.
Mi sento strano.
Quella piacevole sensazione di calore e conforto mi ha abbandonato. Quella sorta di voce che sento nella mia testa e che riesce a calmarmi il più delle volte, tace.
Mi agito, quasi tremo.
Ma dura poco. Perché mi basta girarmi e il tuo volto, i tuoi occhi sono lì, che mi guardano, mi scrutano, mi sorridono. Mi riportano alla calma.
E come un enorme conforto la tua mano si tende verso di me, ma io non riesco a prenderla e questo allora mi fa agitare di nuovo.
 
 

Non devi aver paura , Sammy. Lo sai che ogni volta che qualcosa ti spaventerà, ci sarò io al tuo fianco.
Niente potrà farti del male, fin quando ci sarò io.
Niente.
E anche se adesso non puoi prendere la mia mano, sappi che è sempre lì.
Sarà la tua ancora di salvezza. L’appoggio sicuro. La boa in mezzo al mare.
Io ci sarò sempre, Sammy.
E voglio provartelo, cercando di raggiungere la tua mano ancora così esitante.
Ma non posso, non ci riesco.
Mi sporgo ancora ma……
 
 


Una stretta decisa ma gentile afferra da dietro il bambino biondo issandolo sulla culla del fratellino appena nato.

“Da’ la buona notte a Sam, Dean!” fa quella voce dolce che ritorna anche nella testa di Sam.
“ Notte, Sammy!” sussurra prima di baciare sulla fronte il piccolo nella culla.

Non avere paura! Ci sono io.
 

Un leggero vagito e delle manine che si agitano perché non riescono a raggiungere colui che lo hanno appena salutato, sembrano comunque rispondere al bacio ricevuto.

Non avrò paura, Dean. Ci sei tu.
 


Poco distante da quel saluto segreto, un uomo si affaccia sorridente, alla cameretta.
“Ehi! Dean!”
“Papà!” dice il piccolino correndogli tra le braccia.
“Che dici ?...Sam è pronto per giocare a pallone?” chiede sorridendogli e tenendolo forte tra le sue braccia.
“Oh no, papà. Lui è ancora troppo piccolo!” lo rimprovera il bambino, come se stesse già mantenendo la sua promessa di protezione.
L’uomo sembra essere orgoglioso di quella risposta e rinsalda la sua presa.
Poi sorridendo dolcemente, sposta lo sguardo alla culla dove suo figlio minore sembra fissare solo uno dei due e si intenerisce quando nota che non è lui quello che il neonato sta guardando, ma il bimbo tra le sue braccia.
Sorride ancora e prima di spegnere la luce sussurra un dolce: “Buona notte, Sammy!”
 

 
Qualche ora dopo, le luci di quella casa iniziarono a tremare.

Una donna morì atrocemente. Un uomo iniziò una folle caccia.

Due fratelli si ritrovarono uno stretto all’altro.
 

Qualche ora dopo, quelle promesse, divennero storia!
 
 
 


N.d.A.: Ho sclerato del tutto. Se volete spararmi , vi spedisco io stessa l’arma che preferite!
Non dico altro.
Baci, Cin!!