Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Scar_    02/09/2015    0 recensioni
Scese con cautela, aveva scelto di proposito dei tacchi piuttosto scomodi nella speranza che il dolore la mantenesse lucida e distante, perchč conosceva fin troppo l'effetto che quel maledetto grosso tricheco le faceva, ovvero far regredire il suo intelletto a quello di una bambina di due anni. O peggio. Eeeeeeeee. Elettroencefalogramma piatto. E tanti saluti.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutti! Mi rendo conto di non aver offerto nemmeno uno straccio d'introduzione nel primo capitolo, e per questo mi scuso con tutti. La veritą č che non c'č molto da dire, č semplicemente una storia e spero solo che vi piaccia! Unica precisazione, le parti scritte in corsivo sono flashback. Grazie a tutti per l'attenzione (: 
Scar



Lei arrivó e cercó di parcheggiare alla bene e meglio, considerando che le tremavano le mani. Spense l'auto e fece un respiro profondo, imponendosi di mantenere la calma. Si guardó attorno, cercando Roberto, la sua unica ancora di salvezza in questa situazione disperata. Scese con cautela, aveva scelto di proposito dei tacchi piuttosto scomodi nella speranza che il dolore la mantenesse lucida e distante, perchč conosceva fin troppo l'effetto che quel maledetto grosso tricheco le faceva, ovvero far regredire il suo intelletto a quello di una bambina di due anni. O peggio. Eeeeeeeee. Elettroencefalogramma piatto. E tanti saluti. 
Convincendosi che ormai era una donna matura, responsabile e con i piedi per terra, aprģ lo sportello posteriore e si concesse un sorriso non appena un bambino, il suo bellissimo, dolce, adorabile bambino le sorrise a sua volta, allungando le braccine verso di lei. Non appena scese e sistemó Samuele sul passeggino, fece un'altra panoramica da dietro le lenti scure alla ricerca di Roberto. Ma Lui era lģ, e la stava fissando, con una tale intensitą da farle male. 
A che serviva essere andata avanti, essersi costruita con le proprie forze una vita completamente nuova, se bastava un solo sguardo a farle schizzare i battiti, a farle sentire la testa leggera e lo stomaco contrarsi. Si sentģ avvampare, ma cercó in tutti i modi di non dar a vedere il pessimo stato in cui si trovava, non gli avrebbe dato questa soddisfazione. Sapeva bene quanto potesse essere testarda. 
Si diresse verso i suoi vecchi amici, che la accolsero con pacche sulle spalle e strilletti di giubilo, e un ricordo riuscģ a farsi strada mentre il suo cuore stava cercando di recuperare il solito ritmo.

"Che ci fai ancora qui?" Lui era stanco, aveva occhiaie evidenti e occhi rossi, era molto tardi e aveva appena finito di operare 
"Dovevo parlarti" rispose semplicemente lei, stringendosi un po' nel maglione, d'improvviso si sentiva gelare 
Lui sospiró, incerto sul da farsi, ma in questi anni aveva capito di non riuscire a dirle di no, qualunque cosa lei facesse, lui si sgonfiava come un palloncino mentre sul viso gli compariva un sorriso ebete "d'accordo, entra" disse, aprendo la porta del suo studio " ti offro una sigaretta, scroccona" 
"Sapevo che non mi avresti detto di no" sogghignó lei, come al solito si leggevano nel pensiero 
"Allora... Dimmi tutto" disse lui, accendendosi una merit e offrendogliene una 
"Io non... Non so da dove cominciare" ammise lei, sedendosi sulla scrivania "č che... Vorrei capire... Tu cosa senti?" 
Lui sentģ qualcosa di fastidioso bloccargli la gola. Sapeva che sarebbe successo, ma davvero non era riuscito a farsi trovare preparato "a proposito di cosa?" 
Lei lo fulminó con lo sguardo, sapeva benissimo di cosa "secondo te? Mi hai baciata qualche giorno fa, o l'hai rimosso?" 
"senti, io... Temo sia stato un grosso sbaglio. Non avrei dovuto, č stato un atto impulsivo, nulla di pił" 
"Nulla... Nulla di pił??" Lei era sconcertata, sentiva le lacrime salirle agli occhi, ma fece di tutto per resistere, per non far incrinare la tua voce "sono mesi che va avanti questa storia! Che... Che mi telefoni mentre torni dal lavoro, che ci mandiamo messaggi in piena notte, che ci chiudiamo qui dentro a fumare e a fare gli idioti, che scappi da casa con la scusa di un'urgenza e andiamo a farci una birra! Non prendermi per il culo, ti prego" 
"Io sono un uomo sposato." Precisó lui, come se questo ponesse fine alla discussione, come se fosse la spiegazione a tutto 
"... E te lo ricordi adesso?!" Ribattč lei, nascondendosi dietro un tono sarcastico 
"Non vuoi che io ti prenda per il culo. Ok. Allora ti dico le cose come stanno: hai 15 anni in meno di me, sei ancora una studentessa e, va bene, io sono stupidamente cotto di te e non c'č persona al mondo con cui mi piaccia di pił passare il tempo, ma io sono sposato. E ho un figlio. E non lo lasceró mai. Č questa la veritą. Fra qualche mese ti laureerai e te ne andrai da questo benedetto ospedale, e incontrerai qualcuno della tua etą, qualcuno che non sia un casino, che possa stare solo con te. Non ti meriti una vita da amante, non riuscirei mai a farti una cosa simile" 
"Ma io mi sono innamorata di te..." Rispose stupidamente lei, con un filo di voce e gli occhi lucidi. Lui si avvicinó per consolarla, non riusciva a starle lontano, per quanto ci provasse. La abbracciņ, la tenne stretta contro il suo petto, accarezzandogli i capelli "ti prego... Amami. Anche solo per stanotte, ma non posso andarmene cosģ" 
"non puoi chiedermi una cosa del genere..." 
"Non te lo sto chiedendo. Ti sto pregando" lei sollevó la testa e lo fissó con quegli occhi verdi che non lo facevano ragionare. Piano, gli lasció un casto bacio sulle labbra, socchiudendo appena gli occhi "amami".  
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Scar_