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Autore: BBola    02/09/2015    0 recensioni
In questo breve monologo in cui Rumplestiltskin si rivolge a Belle, ho provato a riassumere il modo in cui avevo immaginato si sarebbe potuta svolgere la seconda parte della quarta stagione, dando una spiegazione leggermente differente al leit motiv del potenziale di oscurità che ha accompagnato questa parte della serie.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Signor Gold/Tremotino
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Il potenziale di oscurità

 
«Ricordi quel giorno, alla stazione dello sceriffo? Miss Swan aveva scoperto che Ingrid, la Snow Queen, era arrivata in questo mondo molto prima di noi, prima che la maledizione ci portasse qui, a Storybrooke.»
 
‘Sentite, non... non capisco come sia finita in questo mondo.’ ti chiedesti allora, non appena avemmo finito di vedere il filmino che la ritraeva con una giovanissima Emma.
‘Speravamo ce lo dicesse Gold. Sei quello che ha cercato per più tempo di arrivare qui.’ mi incalzò allora lei. ‘Come ha fatto?’
‘Considerando quanto tempo ci ho dedicato’ mi limitai a rispondere ‘mi piacerebbe saperlo.’
 
«Stavo mentendo, dearie. Non ero per niente sorpreso. Ho detto più volte che viaggiare tra i mondi è un’impresa difficile. E lo è, per certi versi. Ma non perché manchino i modi per farlo.
No.
C’è un altro ostacolo da superare, ben più insidioso.
Sai, Belle, che in piccole parti, per pochi frammenti, io posso vedere cosa mi aspetta in futuro. All’inizio non capivo, ma poi ho realizzato che se esisteva un potere del genere, doveva esserci solo un motivo.
Il nostro futuro, Belle, il futuro di tutti noi, è già scritto. Ed è stata una persona ben precisa ad inventarlo per noi.
Non conosco il suo nome, per questo lo chiamo genericamente “l’Autore”. Colui che ha scritto il libro di storie di Henry. È stato lui a decidere, centinaia di anni fa, che le mie azioni nella battaglia contro gli Orchi, qualunque queste fossero state, mi avrebbero portato a perdere il mio amato Bae.
Ed è stato sempre lui a stabilire che ci saremmo riuniti solo quando io avessi trovato il modo di lanciare la maledizione che ha travolto la nostra terra.
 
Tutto quello che l’Autore ha scritto, le storie che ha inventato, sono tutte parti di un enorme progetto che ha avuto come scopo quello di portare qui, in questo luogo, in questo preciso istante, la Salvatrice.
Colei che l’Autore ha investito del compito di scrivere un lieto fine per gli eroi, e di disperazione per tutti gli altri.
Il frutto del vero amore, con la cui nascita si conclude il libro di Henry e si apre il primo capitolo di questa nuova storia.
 
Miss Swan regge i destini di tutti noi. In un modo o nell’altro, è lei la ragione ultima di tutte le cose orribili che ci sono capitate, che mi sono capitate. Il fulcro verso il quale tutte le nostre vite convergono.
Gli effetti del potere di cui dispone sono così assoluti e terribili che la luce, di cui il suo cuore brilla, è compensata da un potenziale altrettanto grande di Oscurità.
Quando Emma è arrivata a Storybrooke, ho sperato con tutto me stesso che anche a me fosse riservata una parte della sua luce, che il suo arrivo mi avrebbe permesso di avere finalmente il mio lieto fine con Bae.
Ma quando mio figlio è morto, ho capito di essermi soltanto illuso. Perchè a me non è riservato nient’altro che oscurità.
 
Belle, dopo quel momento, io ho provato a trovare un’altra ragione alla mia esistenza. Ho provato ad essere felice della mia vita con te, a far diventare quello che c’è tra noi il mio lieto fine.
Ma non ho potuto.
Dopo aver trascorso trecento anni a spendere ogni giorno della mia vita ad aspettare il momento in cui sarei stato di nuovo con mio figlio, adesso mi riesce impossibile anche solo immaginare uno scenario in cui non ruoti tutto intorno a lui.
 
Così, quando ho trovato il cappello dell’apprendista, ho deciso di tentare di assorbire il potere di Miss Swan.
Ancora una volta sono stato un codardo, non posso negarlo.
Invece di fare i conti con i miei errori, ho intrapreso la strada più facile, e ancora una volta ho sperato di trovare nella magia una soluzione ai miei problemi.
 
Perché, in fondo, devo davvero rimproverarmi per i miei errori? Se la mia misera esistenza è solo il frutto del divertimento di un Autore che ha scelto al posto mio quale dovesse essere la mia storia, fino a che punto posso essere considerato io il cattivo, veramente?
 
Ormai è inutile, Belle, che io cerchi di cambiare e di smacchiare la mia coscienza. Per quanti passi in avanti io provi a fare, ci sarà sempre un Autore a riportarmi indietro, a farmi sbattere di nuovo la faccia contro l’inevitabilità del destino.
 
No, arrivato a questo punto non mi resta che una soluzione.
Il mio cuore sta diventando sempre più oscuro, e tra poco non resterà nemmeno quella tenue luce alimentata dall’amore che provo per te, ad illuminarlo.
 
L’ultimo tentativo che mi è rimasto, è di sprigionare l’energia dell’Oscurità latente del cuore di Emma e di rovesciare il suo destino.
Farò in modo che la sua ragione di vita non sia più di donare un lieto fine agli… “eroi”. Ma di trascinarli nella disperazione più cupa. Com’è stato fino adesso per me.
E se questo non basterà a cambiare la mia sorte, almeno avrò avuto la soddisfazione di trascinare tutti quanti con me in questo declino di distruzione.
Di trascinare anche te con me, Belle.
Lo so che è da egoisti, da codardi, ma è l’ultima cosa che mi è rimasta da desiderare ormai. Che io riesca a tenerti al mio fianco, in un modo o nell’altro.
Presto anche questo mi sarà negato. Non appena l’Oscurità avrà inghiottito completamente il mio cuore, non ci sarà più traccia di umanità in me. Resterà solo un mostro.
E dopo tutto, chi potrebbe mai amare una bestia?»

 
  
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