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Autore: AleHeather_    03/09/2015    1 recensioni
"-Su, puoi farcela, non mollare.- Diceva operandomi il dottore -Ci serve mezzo litro di sangue, gruppo zero positivo, si sbrighi infermiera!- l'infermiera corse, prese le sacche di sangue,ma mentre rientrava in camera operatoria... -Ora del decesso mezzanotte e quindici minuti..- al sentire quelle parole cominciai ad urlare -Ma cosa sta dicendo?! Sono qui, sto bene!- Lui non mi vedeva, non mi sentiva. Ero confusa...molto confusa. Finchè, abbassando lo sguardo vidi me stessa, coricata sul tevolo operatorio."
Questa FanFiction l'ho scritto un anno e mezzo fa all'incirca sull'altro mio account in cui non riesco più ad entrare quindi la ripubblico qua in versione più corretta! Spero vi piaccia!
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather | Coppie: Alejandro/Heather
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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-Su, puoi farcela, non mollare.- Diceva operandomi il dottore -Ci serve mezzo litro di sangue, gruppo zero positivo, si sbrighi infermiera!- l'infermiera corse, prese le sacche di sangue,ma mentre rientrava in camera operatoria... -Ora del decesso mezzanotte e quindici minuti..- al sentire quelle parole cominciai ad urlare -Ma cosa sta dicendo?! Sono qui, sto bene!- Lui non mi vedeva, non mi sentiva. Ero confusa...molto confusa. Finchè, abbassando lo sguardo vidi me stessa, coricata sul tevolo operatorio.
Non ci credevo, ero traumatizzata... Agitatissima come poteva essere?!

Il dottore uscí dalla camera operatoria. Io, ancora molto scossa, lo seguii. Lui cercó mia madre e non appena la trovò inizio a parlare con voce dispiaciuta -É lei la signora Wilson, giusto?- Allora lei, come se giá sapesse cosa il dottore stava per dirle, con le lacrime che scendevano a fiumi, gli rispose -Sí, sono io,come sta mia figlia?- Il dottore mortificato le rispose -Signora, mi spiace moltissimo, sua figlia non cel'ha fatta...- Mia madre andò sotto shock -C-cosa?! no! Heather...- per lo shock svenne e mentre era lí, svenuta e cercavano di farla rinvenire, io piangevo. Mia madre stava male per colpa mia.
Ad un certo punto, mentre io piangevo disperata a guardarla in quello stato, sentii una voce provenirmi alle spalle... -Ehi! sei una novellina vero? dico a te moretta- Io, senza nemmeno girarmi, risposi. -Dici a me?- Sentii riapondere -Sí moretta, dico a te, sei una novellina giusto?- Io mi chiedevo come facesse a vedermi e sentirmi visto che nessuno fino a quel momento ne era stato in grado.
Quando mi girai per guardarla trovai la risposta alla mia domanda. Era una ragazza bionda, alta, con gli occhi azzurri e, proprio come me, aveva un corpo semitrasparente. Mi disse -Allora, sei novellina o no?- Non capivo che intendesse quindi le chiesi -Non capisco, mi potresti spiegare?- Lei, con una mezza risata, mi disse -Sí, sei una novellina decisamente.- Continuavo a non capire che diavolo intendesse con quel nomignolo fastidioso e quindi le chiesi un altra volta -Per favore, spiegami.- E lei, con aria divertita, inizió a parlare -I novellini sono le persone appena morte e che sono fantasmi da poco- Finalmente si era spiegata, anche se ero molto incredula le risposi -Ah.. Ho capito..- Quella ragazza si tolse il sorriso vedendomi con gli occhi ancora pieni di lacrime.
Cosí parló -Mi spiace moltissimo, so come ci si sente, come ti chiami?- Con un fil di voce riuscii a risponderle -Mi chiamo Heather, tu invece?- Lei misi avvicinó -Mi chiamo Lottie, contenta di conoscerti. Comunque non devi disperarti, non ancora almeno. Prima devi almeno tentare con la tua seconda possibilitá- La guardai, ancora una volta mon capivo e lei, intuendo ció mi spiegó -Scusa, é vero, non lo sai ancora. Con "seconda possibilta" voglio dire che ogni persona, quando muore, ha una possibilitá di tornare in vita se riesce a compiere una piccola missione.- Una seconda possibilitá di vivere? Era tutto quello che volevo in quel momento. -Che cosa?! cioè, cosa dovrei fare?- allora Lottie continuó -É una cosa complicata da fare purtroppo.. Solo una ragazza ci é riuscita fin'ora. Lo scopo é trovare una persona che nutra un sentimento molto profondo per te, peró questa persona non deve essere imparentata con te, deve solo nutrire qualcosa di profondo nei tuoi confronti. La parte complicata é il tempo, devi riuscirci entro ventiquattro ore dall'ora ufficiale della tua morte.- Ero giá tentata di non provare nemmeno, in questo mondo chi poteva provare qualcosa di cosí tanto forte pet me? Chi era cosi stupido da sentire qualcosa che non fosse odio per qualcuno che maltratta chiunque? Lottie interruppe i miei pensieri iniziando a parlare -Stai pensando che non c'e nessuno che ti vuole bene, vero? Non devi pensarlo, qualcuno c'e lo so.- Stavo per risponderle ma prima che riuscissi ad aprire bocca lei era gia scomparsa.

Fu allora che notai che mia madre si era ripresa e piangeva diperata... Poi notai anche Damien, il mio fratellino, anche lui piangeva per me. Quando li vidi così decisi che dovevo provarci. Per loro. Dovevo e volevo, non potevo mollare. I miei amici e parenti non dovevano stare male per me. quindi mi misi a pensare a chi potesse essere la persona tanto idiota da voler bene a me... Intanto, mentre pensavo, notai mia madre che stava andando via, tornava a casa. La seguii e arrivati a casa lei salí al piano superiore e andò in camera mia. Inizió a scrutare ogni cosa, ogni mio singolo oggetto. Sicuramente in cerca di me... A un certo punto prese una mia foto dal comodino, la strinse a se e poi parló -Piccola mia, ma perchè?..- Era veramente disperata... Come diavolo facevo a trovare qualcuno che mi volesse bene?! come?!

*******

Erano giá passate quasi diciotto ore dalla mia morte e non avevo idea di cosa fare, ormai avevo solo altre sei ore circa per trovare quella persona che avrebbe potuto farmi tornare in vita ma chi diavolo poteva sentire qualcosa di davvero cosí profondo? Non sapevo piu che pesare finchè mi passò per la testa il motivo per cui ero uscita la sera precedente, quando accadde l'incidente per la quale ho perso la vita. Ero stata investita e il motivo era la mia distrazione attraversando la strada, perchè mi ero distratta? Perché dalla parte opposta avevo visto la persona da cui stavo andando, la persona per cui quella notte ero uscita, la persona da cui stavo andando a rivelare i miei sentimenti dopo tanto tempo, dopo anni di litigi. Finalmente avevo messo da parte il mio fottutissimo orgoglio e mi ero decisa a dire ció che provavo a quel ragazzo.. Lui era Alejandro.
Mentre attraversavo la strada lo vidi con un altra ragazza, mi distrassi vedendolo e così la macchina mi investì... La mia testa tornò a questo pensiero. Mi passó per la testa che potevo provare con lui ma quella ragazza di sicuro era la sua fidanzata, come potevo sperare che quella persona che mi ha detto Lottie fosse lui? soprattutto perche io e lui non siamo mai andati d'accordo. Però perso per perso non cambiava nulla quindi decisi di andare da lui. Mentre stavo per uscire si sentí il campanello e mia madre andò ad aprire in lacrime -Chi è?- Era una voce familiare -Sono io, Carmen.- Lei é la migliore amica di mia mamma ed é la madre di quel ragazzo che amo -Trisha, ho saputo, mi spiace moltissimo..- Ovviamente stava parlando di me, chissà se anche lui gia lo sapeva.. di sicuro se lo sapeva non se ne era preoccupato.. -Carmen non sai come sto, la mia bambina..- cominció a singhiozzare.. Mi sentivo un pezzo di carta straccia in quel momento, mia madre piangeva per me, per colpa mia. Come sempre.. -Trisha, non sai come mi spiace.. se vuoi stasera puoi venire a cenare da me, tanto saremmo solo noi. Josè e Carlos sono andati al mare, mio marito in un viaggio di lavoro e Alejandro stasera arriva tardi perche è andato al cinema con un'amica.- La signora Burromuerto aveva detto dov'era suo figlio, potevo andare da lui. Peró in che cinema era andato? Ce n'erano almemo sei in città, come facevo a visitarli tutti in poche ore? Oramai erano giá le sei e un quarto -Grazie Carmen, ma no, preferisco stare a casa.- Mentre mia madre decideva diceva cosí, io cercai di pensare in quale cinema poteva essere, A un certo punto mi ricordai che Alejandro andava sempre allo stesso cinema, però non ricordavo quale fosse..
Visto che avevo poco tempo uscii subito di cas,a girai tutti i cinema. Ma nessuna traccia di Alejandro, me ne mancava uno solo quindi andai lí e lo vidi mentre usciva dal cinema, ovviamente con quella ragazza con cui era anche la sera prima... Ormai erano le undici e trenta, mi restavano quarantacinque minuti, non pensavo di metterci tutto questo tempo a cercarlo. Se non fosse stato lui a farmi tornare in vita non avrei piu avuto il tempo di trovare quella persona.

Alejandro e quella ragazza stavano andando verso il parco quindi li seguii. Si sedettero su una panchina, li gurdavo da lontano, finalmente lo avevo trovato ma era con lei.. come facevo ad andare da lui e capire se mi vedeva o no? A un certo punto peró... -Torno subito Ale, vado a fare una cosa.- Quella ragazza se ne stava andando per un po', forse avevo l'opportunita di andare a parlare con lui -Okay, a dopo chica.- Così lei se ne andò, mancava solo un quarto d'ora. Era mezzanotte, un quarto d'ora e sarei finita per sempre. Anche se la ragazza si era allontanata non sapevo se andare da lui e provare oppure no, avevo paura che non mi vedesse... Poi sentii una voce... -Dai Heather, ora o mai piú!- Mi guardai intorno ma non c'era nessuno ma io avevo capito chi era -Vado. Grazie Lottie.- Iniziai ad avvicinarmi a lui quando tornó quella ragazza. Mi bloccai, non avevo abbastanza coraggio per vederli da vicino insieme... -Ale, devo andare, ci vediamo domani- La ragazza se ne andò e Alejandro restò lí, finalmente colsi l'attimo per avvicinarmi a lui, era ormai mezzanotte e dieci, avevo cinque minuti, mi avvicinai ancora e gli feci un cenno con la mano peró lui non mi vide, le mie speranze iniziarono ad annebbiarsi.. -Alejandro, mi vedi?- Niente da fare, non mi vedeva ne sentiva. Dopo alcuni minuti di tentativi andati in fumo le lacrime iniziarono a rigarmi il viso e mancava ormai solo un minuto.
Mi avvicinai a lui, lo guardai un paio di secondi e con gli occhi pieni di lacrime iniziai a parlare -Addio amore mio..- Lo baciai e poi notai che fece un passo indietro e impallidì di colpo. Non capivo cosa fosse successo finchè -H-Heather... m-ma t-tu..- Mi vedeva... Mi vedeva! distinto guardai l'orologio che Alejandro aveva al polso e cominciando a sorridere vidi che mancavano ancora alcuni secondi alle ventiquattro ore.
Ero salva, le lacrime di disperazione erano diventate di gioia -M-mi vedi, sul serio?!- Alejandro era davvero scosso, peró l'importante era che mi vedesse -Okay, devo avere le visioni. Sei morta non e possibile che tu sia qui... É vero che sono disperato, ma non penasavo fino al punto di immaginarti..- Mi faceva un po' ridere vederlo così, non lo avevo mai visto prima in quello stato -Stai calmo, è vero che sono...morta. Però grazie a te non per molto ancora.- Era veramente confuso, non pensavo ci credesse -Okay...va bene...Alejandro stai calmo.- Si era messo a parlare da solo... Sí, era veramente molto confuso -Sí giusto, stai calmo, non e successo nulla.- Alejandro sembrava visibilmente piu calmo ma credo che non lo fosse per nulla -Va bene, sono piú calmo. Ora spiegami che diavolo succede.- Pensavo che fosse una storia troppo lunga per spiegargliela -Fidati, é una cosa troppo difficile da spiegare e poi credo che domani non ricorderai niente quindi é inutile farlo.- Per fortuna si era calmato davvero -Va bene, però almeno puoi dirmi cosa è successo? Insomma, come sei morta?- Non sapevo come dirgli che ero morta investita da una macchina perchè mi ero distratta attraversando la strada guardando lui con un'altra ragazza... Però glielo dovevo dire... -Sai, mi ha investito una macchina mentre attraversavo la strada.. mi ero distratta perche ti avevo visto con una ragazza mentre attraversavo..- Alejandro non ebbe il tempo di rispondere perchè si bloccó. Tutto si era bloccato. Inizialmente non capii ma poi mi balzó in testa l'idea che probabilmente era successo perché io potessi tornare nel mio corpo peró non sapevo proprio come.
A un certo punto sentii una voce -Ce l'hai fatta, bravissima, sono felicissima per te. Ora chiudi gli occhi.- Era Lottie, per l'ennesima volta -Grazie mille, Lottie.- Feci come mi aveva detto lei, chiusi gli occhi e mi sentii come se mi stessi addormentando.
Aprii leggermente gli occhi, quel che vidi subito fu che ero in un letto d'ospedale, accanto a me c'era mia madre che non appena si accorse che ero sveglia iniziò ad urlare -Mio Dio! finalmente ti sei svegliata!- Prima che aprissi bocca vidi entrare nella stanza Alejandro, subito non ricordavo le ore trascorse da fantasma ma appena lo vidi mi ricordai tutto.
Feci finta di non ricordare nulla però.
Non pensavo che anche lui si ricordasse... Mentre io ero agitatissima lui mi fissava dritto negli occhi e io facevo lo stesso. Mia madre aveva notato che eravamo tesi quindi andò verso la porta -Io vado a chiamare tuo padre tesoro, devo dirgli che ti sei svegliata, ti lascio con Alejandro, a dopo- Così uscì dalla stanza.
Distolsi lo sguardo da Alejandro, non riuscivo a guardarlo ripensando che gli avevo detto tutto... -Ti ricordi anche tu, vero?...- Sentire queste parole mi fece sussultare -Si... Anche io.- Non pensavo che avremmo ricordato tutto e invece ricordavamo per filo e per segno quel che era successo... -Mi spiace, e tutta colpa mia quello che e successo.- Si ricordava anche quello che gli avevo raccontato, speravo che si dimenticasse di quel particolare almeno... -Non dire stronzate, Burromuerto. Se non fosse stato per te non sarei qua adesso.- Quanto avrei voluto che lui fosse stato convinto quanto me -Si, però...- ma non lo era -Niente però o ma, è così. Se non fosse per te non sarei qui e per questo ti ringrazio.- probabilmente fu in quel momento che iniziò a convincersi -E va bene, testona. Però vorrei dirti un altra cosa. Mi ricordo bene il momento in cui ho iniziato a vederti.- Fu il momento più imbarazzante della mia vita per quel che ricordo ero anche arrossita molto -La cosa che più volevo che non ti ricordassi..- Si avvicinò al letto e si sedette -Io invece speravo di ricordarmelo.- Lo guardai e iniziai ad accennare un sorriso. Ma questo cosa significava? Mi ricambiava? era questa la domanda che mi girava per la testa.

Alejandro mi prese il mento tra il pollice e l'indice e sollevò leggermente il mio viso e prima che potessi parlare o fare qualcosa mi baciò e io ricambiai subito. Dopo poco si allontanò con il viso -Vuoi essere la mia ragazza quindi?- mi sorrise -Si!- lo dissi quasi urlando, ma era tanto che aspettavo questo momento.

Così ci fidanzammo. Il giorno in cui fui dimessa fu lui ad accompagnarmi a casa e mentre uscivamo dall'ospedale mi sentii chiamare -Heather?! sei tu vero?- Mi girai dalla parte da cui veniva la voce -Sì, sono io, e tu chi...Lottie?!- Mi si sgranarono gli occhi a vedermela li davanti, ma non aveva più il corpo semitrasparente come quando la avevo conosciuta...Era in carne ed ossa -Sì, sono io, sorpresa di vedermi così vero?- Mi sorrise. Ero sorpresa eccome! -Be' sì. Non credevo di rivederti e soprattutto non così.- Ovviamente ero contentissima ma ciò non toglieva che non capisco come mai fosse di nuovo viva anche lei -E' una cosa complicata da spiegare, diciamo che avendoti aiutata ho avuto anche io come te di tornare in vita.- Ero davvero felice di questo, io e Lottie ci abbracciammo e da lì in poi diventò la mia migliore amica.

Sono passati 8 anni, 8 anni fatti oggi da quelle 24 ore che mi hanno cambiato la vita, da quelle 24 ore che mi hanno fatto capire che sono amata da qualcuno e quel qualcuno è il ragazzo con cui adesso... -Mamma, che stai facendo?- ...con cui ho due bellissimi figli di 4 anni. Sol e Gabrièl, sono gemelli e sono tanto legati -Nulla piccola, come mai sei qua? e tuo fratello?- entrambi somigliano tanto al papà, bellissimi e dolcissimi -Si è già addormentato. Io sono venuta a darti la buona notte.- E' un'amore di bambina ma del resto anche Gabri é cosí -Grazie piccolina, ora dai la buona notte anche a papá e corri a nanna.- Alejandro é entrato in camera -e tu che ci fai qui, Sol?- da quando é diventato padre é ancora piú dolce -Ero venuta a dare la buona notte a te e alla mamma.- Sol si é avvicinata a lui -Grazie amore, ma ora corri a letto faccio una cosa e ti vengo a rimboccare le coperte.- La piccola ha annuito e dopo aver dato un bacio sulla guancua a me e Alejandro se ne é andata a letto -Amor, che stai facendo?- Ora sapete la mia storia -Nulla sto scrivendo, va da Sol che ti aspetta e controlla Gabri.- In quelle ventiquattro ore non solo ho salvato la mia vita... -Okay, torno subito.- ...e scoperto l'amore, in ventiquattro ore la mia vita é cambiata radicalmente e definitivamente. __________________________________________________________________________________________________________________________________ Salve! Spero vi sia piaciuta la cosa (perché non  è una FanFiction, è una cosa sgrammaticata). L'ho scritta parecchio tempo fa sul mio vecchio account (il nome è Raf86 mi pare), non riesco più ad entrarci quindi la versione revisionata la pubblico qui. Spero che sia leggibile nonostante i miei tanti errori grammaticali  e di punteggiatura :3
Ps: mi scuso con Heather e Alejandro a cui ho totalmente stravolto il carattere! :'D
   
 
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