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Autore: lella23    05/02/2009    1 recensioni
Noi siamo Jane Armstrong e Helena Wright e questa è la nostra storia…ma forse è sbagliato dire nostra perché ci sono tante altre persone che, con noi, sono cresciute, cambiate… o rimaste le stesse, persone che porteremo sempre nel nostro cuore a cui dobbiamo tutto…come ai nostri padri senza di loro non saremo come siamo ora.
Ff scritta a 4 mani!! Recensite please!!
Genere: Romantico, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scritto da: me

Oakland, casa Armstrong, 6:00, settembre
Jane si svegliò per il fracasso, si alzò dal letto, assonnata e incazzata camminò e quasi andò contro alla sua adorata batteria.
Arrivata alla porta sena creare danni guardò l’orologio, erano solo le 6:00 di mattina! Incazzata più che mai, uscì dalla stanza ringhiando un –Chi cazzo è?- si accorse ke il rumore proveniva dalla stanza di Joseph, come una furia sbattè la porta e quasi la buttò giù.
Si trovò davanti un armadio caduto e una mano che spuntava sotto. La rabbia svanì e preoccupata andò a vedere le condizioni del fratello, non era abbastanza forte da tirare su un armadio così grande.
Allora andò nella stanza di suo padre che dormiva beatamente. Gli andò vicino e lo prese per una spalla e lo scosse, ma quello non si svegliò allora chiamò dicendo –Papà?- ma non si mosse allora gridò –Papà!- lui mugugnò qualcosa e si girò dall’altra parte. –Papà mia stanno rapendo!- ma ancora niente.
Incazzata non sapendo cosa fare, lo sguardo cadde su Blue II e con un sorriso maligno disse –Papà, stanno rubando Blue!-
Il cantante Billie Joe Armstrong si sveglio di colpo, saltò sul letto dicendo –Chi è? Chi è?- dopo essersi calmato guardò sua figlia con uno sguardo perplesso, aveva visto che la sua adorata chitarra era al sicuro.
–Joey è sotto all’armadio, non so come abbia fatto a cadergli addosso, non posso spostarlo da sola!- disse con cipiglio serio, l’unica risposta del padre fu –Ah-.

Oakland, scuola superiore, 10:00, stesso giorno
-Armstrong!- fu il grido simile alle unghie sulla lavagna della prof di inglese. Jane si svegliò subito e guardò la sua “adorata” prof.
–Armstrong! Come si permette di dormire durante la mia lezione!- era furiosa.
Jane voleva poter dire “Mi permetto eccome vecchia strega, le sue lezioni fanno sonno pure ad Hutchinson il secchione” ma si trattenne. Non voleva grane, se quello scemo di suo fratello non si fosse tirato addosso l’armadio di certo non si sarebbe addormentata in classe.
–Ah non rispondi allora dalla preside e con convoco i tuoi genitori!- disse la strega soddisfatta. Jane sbuffò, andava sempre a finire così. Si girò a guardare Helena, era a 2 banchi di distanza nella sua fila, l’ultima.
Le avevano divise perché già il primo giorno facevano casino. Hel sorrise scuotendo la testa, jane si strinse nelle spalle. Poi spostò lo sguardo sul suo compagno di banco.
Rabbrividì, era Hutchinson il secchione lecchino dei prof, occhiali, brufoloso e con l’apparecchio, ma la cosa peggiore era un’altra aveva il brutto vizio cioè mangiare i cappucci delle penne!
Infatti se aveva bisogno di farsi prestare qualcosa si rivolgeva a quello che aveva davanti, e poi era un pettegolo di prima categoria! Di sicuro stavano già parlando che lei era stata mandata dalla preside, sbuffò.
Intanto la prof aveva chiamato il bidello per portarle dalla preside
–E chiami anche i genitori- disse la stronza.
Quanto avrebbe voluto strozzarla quella vipera! Il bidello l’accompagnò dalla preside. Nell’ufficio ci trovò già dentro suo padre. La guardava quasi divertito, cosa c’era di così divertente lo sapeva solo lui.
La preside partì subito con la predica mentre Jane aveva la mente altrove. Quando lo sproloquio finì la ragazza tornò in sé.
–Bene, arrivederci- Billie si alzò e, con Jane, uscì. Una volta fuori e fatto qualche passo il padre si mise a ridere.
Jane lo guardò stranita –Scusa ma era troppo divertente. Ti sei fatta beccare, ti pensavo più furba!- Jane si rabbuiò –Avevo sonno- sbuffò.
–Certo- e rise di nuovo.
–Be io vado in classe, ci vediamo dopo papà-
-Si ci vediamo- detto questo si divisero.

Pausa pranzo
-Uffa, sempre questa cosa immangiabile- disse Hel seduta al tavolo con Jane.
–Lo so fa veramente schifo!- concordò l’altra mentre cercava di infilzare quella che doveva essere carne, era talmente dura che la forchetta si era piegata.
–Basta, mi porto qualcosa da casa domani, non posso saltare sempre il pranzo!- si lamentò scagliando la forchetta nella pattumiera.
–Si vero, ma ti ricordo che da me i pasti li dobbiamo ordinare al take away!-
-Cavoli tuoi Hel, dovevi imparare a cucinare!- disse saggiamente Jane.
Hel sbuffò –Me ne frego-
-Allora continua a mangiare questa roba- ribattè Jane.
L’altra le fece la linguaccia.

Oakland, Casa Armstrong, 11:30 , 3 giorni dopo, domenica.
-NO!- gridò Jane depressa.
–Invece si, oggi è il compleanno di Frankito, quindi…- fece Billie.
-Lo so, dobbiamo andare a fargli gli auguri!- sbuffò lei.
Quel bimbetto compiva 8 anni, e le saltava addosso ogni volta che lo incontrava.
–Che palle!- esclamò.
Era all’ingresso quando ad un certo punto come un furia Frankito entrò canticchiando –Hel ama Joey, Hel ama Joey- con in mano il diario segreto della sorella.
Jane si mise a ridere. Nello stesso istante entrarono i diretti interessati. Hel arrossì per l’imbarazzo e prese Frankito per la collottola, gli prese il suo diario e lo trascinò a casa.
Billie in quel momento entrò e disse –Sono fiero di te figliolo, un nuovo don Giovanni in famiglia!- e sorrise. –Nuovo? A me pare l’unico qui dentro…- rise la ragazza.
Il padre la guardò male. Joey intanto era arrossito ed uscì brontolando, ma sorridendo.
-Vado a fare qualcosa da mangiare!- si offrì Jane e si rintanò in cucina, quando il telefono squillò, lei prese la chiamata e mise il viva voce per essere più comoda nel fare il pranzo.
–Pronto?-
-Jane- disse Hel al telefono.
–Si, Hel?- rispose l’altra.
–Cosa Ha detto Joey?- domandò semi-disperata. Jane scoppiò a ridere. –Stronza, io sono disperata e tu ti metti a ridere, che amica sei?- sbuffò seccata.
–Non dirmi che non vedi il lato comico!-
-Lo vedi solo tu!-
-Ok ok, calmati! Comunque credo che hai fatto strage di cuori qui!-
-D-davvero?-
-Certo! È andata in camera tutto rosso e sorridente, non è ancora uscito!-
-SI!- esultò Hel. Jane si accorse che era entrato Jakob che disse con tono lagnoso –Stai parlando ancora con la strega?- Hel, che aveva sentito, urlò –Tu brutto piccolo demonio ti faccio vedere io chi è la strega!-
-Risparmia il fiato strega, almeno non sei qui…-
-Se è per quello stupido troglodita vengo lì subito!-
-No, non angustiarci con la tua presenza, dobbiamo mangiare!- Ormai Jane si stava rotolando dal ridere.
–E tu dovresti essere mia amica e sostenermi, non metterti a ridere per quello che dice quella sottospecie di ameba!-
-Tu come ho sempre detto non hai senso dello humor! E poi ho insegnato io al mio fratellino queste cose anche se non sapevo che avrebbe fatto pratica con te!- rispose Jane allegra e fece l’occhiolino a Jack che rispose con un gran sorriso. Jack le stava simpatico, anche se aveva 10 anni aveva una lingue tagliente.
–Be mi dispiace Hel, devo attaccare, ci vediamo oggi!- e chiuse la comunicazione. Il ragazzino rise.
–Mi piace far arrabbiare la strega- l’atra sorrise –Anche a me!- e ridacchiarono.
–Cosa state cospirando voi due?- chiese divertito Billie entrando in cucina.
–Niente!- risposero in coro. Billie sorrise scuotendo la testa.

Più tardi…
-Siete pronti?- domandò Billie.
–Si, papà-
-Si, daddy purtroppo non si può evitare, vero?- chiese Jane.
Suo padre scosse la testa sorridendo. Lei sbuffò. Quel Frankito si era preso una cotta per lei e la tormentava peggio di un conquistatore fallito.
–Su forza andiamo!-
Arrivati a casa Wright sonarono e venne ad aprire Hel, arrossì appena si accorse di Joey e Jane sorrideva sotto i baffi, anche lui era arrossito. Quando entrarono in cucina trovarono Tre, Mike e Frankito. Appena lo vide Jane fece l’espressione di un condannato alla gogna invece il piccoletto le saltò addosso e si attaccò alla sua gamba e la guardò con occhi sognanti. La ragazza strinse i pugni.
–Ecco cosa voglio per il mio compleanno, papy!-
-Ma non posso regalarti Jane, Frankito, le persone non si comprano non sono mica oggetti!- rispose Tre.
–Ma lei è la mia fidanzata!- protestò lui.
–Coosa!?!?- urlò sconcertata Jane.
–Certo, a proposito non so come fai a frequentare quella matta di mia sorella- disse tranquillamente Frankito. Hel era furiosa.
–Tu piccolo sgorbio!- e lo rincorse mentre Jane pensava “Oh my god, tutte a me capitano!”
–La piccola Jane rubacuori!– disse scherzosamente Billie. Lei lo fulminò con lo sguardo mentre gli altri ridevano.
...
...
Salve^^ be speriamo che con questo cap qualcuno recensisca...comunque ci siamo dimenticate di dire che Jane suona la batteria e Hel la chitarra!! e che Joey ha un anno in meno delle due...bene questo è tutto!!! al prox cap.!!! Baci^^
   
 
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