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Autore: Taia_Girl    03/09/2015    4 recensioni
Mika è a Londra, in casa da solo, in una notte tempestosa.
Dopo una serie di rumori e fatti inquietanti, tuttavia, inizia a chiedersi se sia veramente solo, se non ci sia qualcuno che lo osserva...
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Dal testo:
"Dei passi trascinati mi si avvicinano lentamente.
Mi si gela il sangue nelle vene e mi irrigidisco.
E' sempre più vicino, è quasi arrivato...
Ecco, ci siamo... Adesso mi uccide... Sento il suo alito caldo sul collo e una mano fredda mi si poggia sulla spalla.
Caccio un urlo disperato"
Genere: Comico, Horror, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO AUTRICE:
Buona sera a tutti! Come va? Io tutto bene, anche se sono un po' triste perchè le vacanze sono quasi finite :(... 
Allora, come avete notato, oggi ho messo l'angolo autrice prima della storia e, beh, c'è un motivo! Se state leggendo queste parole, molto probabilmente avete letto la trama nella pagina iniziale e quasi sicuramente avete pensato che io sia una pazza pericolosa (vi do ragione sulla "pazza", ma vi assicuro che non lo sono poi così tanto XD! Ahahah!).
Ho scritto questa breve one shot perchè quest'estate ho guardato parecchi film horror e thriller e quindi non ho resistito all'idea di far vivere a Mika una bella situazione inquietante... Ahahah, sì, lo so, sono sadica XD! Insomma, per farvela breve, mi è venuta in mente questa "cosa" scritta qua sotto!
Ecco, dopo questa spiegazione, spero di avervi incuriositi e di avervi fatto venire voglia di saperne di più ;)!
Buona lettura e, come sempre, se vi va, lasciatemi un piccolo commento con i vostri pareri!
Grazieee :D!
 
La vostra T.G.
*Scompare nel nulla senza lasciare traccia*









                       INCUBO O REALTÀ?
 


Ore 1.34.
Finalmente posso andare a dormire! Sono distrutto... Oggi è stata una giornata molto faticosa: tra interviste, nuovo album, concerti e firmacopie con i fan, non ho avuto un secondo libero.
Era ora che potessi riposare nel mio tranquillo appartamento di Londra!
La casa è completamente libera e posso starmene in pace. Non c'è nemmeno Mel perchè l'ho lasciata a casa di mia madre, dato che in questi giorni sono molto impegnato e non avrei tempo di badare a lei.

Mi dirigo lentamente verso il mio letto: i miei piedi sono doloranti e le mie palpebre sono pesantissime.
Mi ci butto sopra e mi avvolgo le coperte intorno al corpo. Fa freddo ed è in corso un violento temporale...
Che strano, siamo in piena estate e nei giorni scorsi c'è stato un caldo tremendo, eppure... Non so come sia possibile, ma stasera fa proprio freddo...
Mentre migliaia di dubbi si intrecciano nella mia testa, sento le mie ultime forze rimaste abbandonarmi piano piano...
Poi, mi addormento.

Ore 3.05.
*Ring... Ring... Ring...*
Sento un lieve suono lontano...
*Ring... Ring... Ring...*
Inizio a mugugnare e a protestare debolmente, rigirandomi nel letto e cercando di ignorare il rumore.
*Ring... Ring... Ring...*
Ok, va bene, adesso sono sveglio!
Ma questa è... La suoneria del telefono di casa. Chi diavolo mi chiama alle tre di notte?!
Mi alzo svogliatamente e, trascinando i piedi nudi sul pavimento, arranco fino al soggiorno, dove, sul divano, trovo il telefono che squilla in modo insistente.
Mi avvicino e sullo schermo illuminato leggo "Sconosciuto".

Chi può essere a quest'ora?
Lo afferro e me lo porto all'orecchio.
"Pronto?"
La mia voce è ancora impastata dal sonno e il mio tono è tra il seccato e l'allarmato.
Nessuna risposta.
"Pronto?!" ripeto, alzando la voce.
Non risponde nessuno. Riesco solo a sentire dei respiri affannosi e degli strani versi che provengono dall'altro capo della cornetta.
"Si può sapere chi è?!" sbotto, seccato, deglutendo lievemente.
"You will die..." sussurra una voce minacciosa e inquietante.
"C-chi parla?" balbetto, cercando di mantenere la calma.
Inizia ad avvolgermi una strana sensazione di paura.
Ma no, cosa vado a pensare! Sarà solo uno scherzo idiota...
"You will die tonight..." si limita a rispondere la voce.
Deglutisco e mi faccio coraggio.
"Ma smettila di dire cazzate! Non so chi tu sia, ma comunque hai fatto molto male a svegliarmi per niente nel cuore della notte perchè mi sento particolarmente nervoso e irritato quando non dormo abbastanza! E non osare mai più chiamarmi a quest'ora per dirmi queste fesserie! Tanto io non ci credo!"
Riprendo fiato. Sono davvero incazzato!
"You will see..." sghignazza l'uomo.
Almeno credo sia un uomo... Iniziano a sorgermi dei dubbi...
"Ora basta!"
Riaggancio e rigetto violentemente il telefono sul divano.
Sono tutto sudato e le mie labbra sono secche. Quella voce, a chiunque appartenesse, era davvero inquietante.
Cercando di non pensare a quell'assurda conversazione, mi riavvio verso la mia camera, ma quando mi trovo a pochi passi dalla porta, mi blocco.
Con la coda dell'occhio vedo una luce provenire dalla mia destra...
Mi giro e vedo che il bagno è completamente illuminato.
Che strano... Sono sicurissimo di aver spento la luce prima di andare a dormire...
Mi dirigo, sbuffando, verso il bagno e, cautamente, mi accerto che sia tutto in ordine e che non ci sia nessuno. Poi, spengo la luce e tiro un sospiro di sollievo.
Sono talmente stanco che me la sarò dimenticata accesa!
Sbadiglio rumorosamente e mi stiracchio.
Ora posso finalmente andarmene a letto...
Mentre torno assonnato nella mia stanza, tuttavia, sono costretto a fermarmi un'altra volta.
Sento delle voci provenire dal salotto.
Oh mio Dio... Adesso mi sta veramente salendo l'ansia...
Le mie gambe iniziano a tremare e sto sudando freddo.
Mi volto, ma non ho il coraggio di fare neanche mezzo passo. Il mio corpo è completamente paralizzato.
"C-c'è q-qualcuno?" balbetto, con un groppo alla gola.
Le voci ignorano la mia domanda e continuano a parlare.
Facendomi forza, allungo lentamente il collo e mi affaccio alla porta del soggiorno.
Un momento, ma... La televisione è accesa...
Nella stanza non c'è nessuno.
"Ok, Mika, hai visto? C'è una spiegazione razionale a tutto! Cosa credevi, che ci fossero i fantasmi che chiacchieravano nel tuo salotto? Andiamo che sciocchezze!"
Cerco di autoconvincermi e di autotranquillizzarmi, ma la verità è che adesso ho davvero paura.
Infatti... Non c'è nessuno qui, ma allora... Chi ha acceso la televisione?
Io di certo non sono stato. Inoltre, quando stavo telefonando era spenta...
Faccio passare una mano sul mio collo fradicio e mi guardo disperatamente intorno.
Mi gira la testa e mi sento svenire. Mi accascio a terra e fisso, in modo assente, lo schermo del televisore. Stanno trasmettendo un film horror che non ho mai visto... Ci voleva proprio in questa situazione! Come se non fossi già abbastanza spaventato di mio!
BADABOUM!
"Aaaaah!!!"
Un tuono potentissimo mi fa sobbalzare e mi fa emettere un urlo.
"Suvvia, Mika, da quando hai paura di un temporale? È solo un po' di pioggia!"
Mi rialzo in piedi e cerco di mantenere l'equilibrio. Il mio respiro è affannoso.
Mi appoggio al muro e chiudo gli occhi, per calmarmi.
Mi dirigo verso la cucina: ho bisogno di un bicchiere d'acqua.
Apro il frigorifero e tiro fuori una bottiglietta ghiacciata di plastica.
Ho una sete terribile!

TOF!
Sento un tonfo provenire dall'anticamera che mi fa prendere un colpo e mi fa rovesciare un po' d'acqua sul pavimento.
Oh no... Cosa succede ancora?!
Sto già per andare a controllare, ma decido di non farlo.
"No, ne ho abbastanza!" sussurro a me stesso "So che questo è solo un terribile incubo! Io, in realtà, sto dormendo nel mio letto, ma il mio sonno è agitato. Sì, dev'essere così. Allora l'unica cosa che devo fare è svegliarmi!"
Senza pensarci due volte, con un movimento rapido e deciso, mi rovescio sulla testa l'intera bottiglietta di acqua gelata e chiudo forte gli occhi...

Dopo pochi secondi li riapro ed eccomi di nuovo nel mio let...
Ehi, un momento! Questa non è la mia camera... Mi guardo attorno e comprendo che mi trovo ancora in cucina. I miei capelli sono fradici e una goccia gelata si insinua sotto al mio pigiama e mi percorre la schiena, facendomi rabbrividire.
Oh, no, non ci posso credere... Allora è tutto vero, non si tratta di un sogno...
La paura mi soffoca e faccio fatica a respirare.
Lascio cadere a terra la bottiglietta vuota e mi fiondo in soggiorno. Compongo rapidamente il numero di mia madre sul telefono e avvio la chiamata.
Dopo numerosi squilli a vuoto, mi risponde una voce assonnata e preoccupata.
"Mika, tesoro, sei tu? Oh mio Dio, ma che ore sono? Saranno le tre e mezza di notte! Ti è successo qualcosa?! Stai male?!"
Ma che cosa sto facendo? Sto chiamando mia mamma?! Ma cosa sono impazzito?! Ho 32 anni e telefono a mia madre perchè ho paura di qualche rumore in casa? Non sono mica un bambino che ha bisogno di farsi consolare! Mi vergogno di me stesso... Che fifone che sono!
"Mika, ti prego, rispondi! Mi stai facendo preoccupare a morte!" urla mia madre, disperata.
"Scusami mamma, non volevo disturbarti... Io sto bene, mi è solo partita una chiamata per sbaglio..." cerco di inventarmi una bugia sul momento, sperando che sia abbastanza credibile.
"Ma, Mika, tu..."
Non le lascio finire la frase e interrompo bruscamente la comunicazione.
Che stupido che sono!
Mi alzo dal divano, deciso a lasciar perdere tutte queste sciocchezze e di tornarmene finalmente a letto, ignorando tutto quello che è successo.
Tuttavia, inizio a sentire dei rumori ancora più inquietanti... Scricchiolii, fruscii, passi...
"Mika, non preoccuparti, è solo frutto della tua immaginazione... La tua mente ti sta solo facendo un brutto scherzo..."
Ripetendo ininterrottamente questa frase, attraverso l'anticamera che dà accesso alla mia stanza.
Di fronte a me, sul pavimento, ai piedi della libreria c'è un libro.
"Visto, Mika? Il tonfo che hai sentito prima è stato provocato dalla caduta accidentale di questo libro. Non c'è nulla di cui preoccuparsi!"
Mi chino per raccoglierlo; tuttavia, quando me lo ritrovo tra le mani, mi rendo conto che non l'ho mai visto prima d'ora...
Leggo il titolo: "La..."
Strizzo gli occhi per cercare di vedere nell'oscurità.
"Mmm... Cosa c'è scritto? 'La...morte'..."
La mia bocca si spalanca e i miei occhi sono completamente avvolti dal terrore.
Le mie mani tremano e lasciano cadere a terra il pesante volume, il quale provoca lo stesso rumore che ho sentito prima.
Merda... Non so più cosa fare...
"C'è qualcuno in casa mia?!?" sbraito con tutto il fiato che ho in corpo.
Rimango immobile, a denti stretti, attendendo una risposta che è destinata a non arrivare mai.
"Se questo è una specie di scherzo, non è affatto divertente!" urlo nel buio, a vuoto.
Odo dei nuovi cigolii raccapriccianti e sento scattare la serratura della porta d'ingresso.
Oh mio Dio, io l'avevo chiusa a chiave...
Mi rannicchio a terra e mi copro il viso con le mani. In questo momento avrei voglia di piangere...
Non ho il coraggio di voltarmi verso la porta e chiudo gli occhi, pronto al peggio.
Dei passi trascinati mi si avvicinano lentamente.
Mi si gela il sangue nelle vene e mi irrigidisco.
È sempre più vicino, è quasi arrivato...
Aiuto, qualcuno mi aiuti!
"Non voglio morire!" grido, singhiozzando.
Ecco, ci siamo... Adesso mi uccide... Sento il suo alito caldo sul collo e una mano fredda mi si poggia sulla spalla.
Caccio un urlo disperato.
Mi volto di scatto e mi ritrovo di fronte una sagoma scura.
Cerco di indietreggiare strisciando per terra coi gomiti; tuttavia, ad un tratto...

Ad un tratto, l'uomo inizia a ridere sguaiatamente.
Non capisco...
Accende la luce e posso finalmente vederlo in faccia.
No, vi prego, ditemi che non è vero!
"Andy! Che cazzo ci fai qui?!?" ruggisco, incollerito, guardando dal basso il mio fidanzato che si sta aggrappando alla libreria, piegandosi in due dalle risate.
Mi alzo in piedi rapidamente e lo fulmino.
Lui, però, continua a ridere, sempre più forte.
"Che cazzo c'è da ridere, si può sapere?!" urlo, fuori di me "Non dirmi che sei stato tu ad architettare tutto questo incubo!"
Andy annuisce soddisfatto, con aria divertita.
"Dovevi vedere la tua faccia!" ridacchia ancora lui, imitando il mio viso spaventato "Eri terrorizzatissimo! 'Non voglio morire, vi prego, non voglio morire!' Ahahah!"
Io lo guardo furibondo e allibito al tempo stesso. Perchè l'ha fatto?
"No, ma la parte che mi ha fatto crepare dal ridere è stata quando hai chiamato tua madre! Tu non sai che fatica ho fatto a non esplodere dalle risate mentre assistevo a quella scena! Sei proprio un cagasotto! Ahah!"
Mi avvicino lentamente a lui, in modo tranquillo.
"Andy..." gli sussurro dolcemente, accennando un sorriso.
"Dimmi Mik... AHIAAA!"
Gli tiro un forte schiaffo in faccia, lasciandogli il segno rosso della mia manata.
"Ma sei impazzito?!" protesta lui, toccandosi il viso infuocato.
"E questo è solo un assaggio di quello che vorrei farti in questo momento!" lo minaccio con sguardo truce, afferrandogli saldamente la maglietta nera "Si può sapere perchè diavolo l'hai fatto?!? Ti avverto che se osi farmi un'altra volta una cosa del genere..." Faccio una pausa. "Vedrai chi uccide chi!"
"Ehi, calmo! Mi fai paura quando fai così!" mi cerca di tranquillizzare, sempre con un sorrisetto compiaciuto stampato in faccia "Era solo scherzo innocente!"
"Uno scherzo innocente?!" sbraito, mollandogli un altro schiaffo, sull'altra guancia "E questo era per il fatto che mi hai chiamato 'cagasotto' "
Andy emette un lieve gemito di dolore.
"Ok, sì, forse ho un po' esagerato, ma, ti prego, adesso calmati! Ti spiego tutto!" mi supplica, prendendo un profondo respiro "Sono qui perchè volevo farti una sorpresa e venirti a trovare, dato che sono più di tre settimane che non ci vediamo, approfittando del fatto che fossi a Londra..."
"Sì, ma quello che voglio sapere è perchè hai progettato questo scherzo crudele!"
"Volevo vendicarmi. Ti ricordi di quella sera in cui siamo andati in quel bar a Milano? Verso l'una tu hai avuto la brillante idea di farmi uno scherzo, approfittando del fatto che io non fossi totalmente sobrio: sei tornato a casa in macchina senza dirmi niente! Ti rendi conto? Quando mi sono accorto che tu non c'eri più erano già quasi le due di notte e ho dovuto fare a piedi tutta la strada fino a casa, bagnandomi tutto perchè pioveva fortissimo!"
"Ma è successo più di un mese fa, Andy! Pensavo fosse acqua passata!" preciso io.
"Assolutamente no! Da quella notte non ho fatto altro che pensare ad un modo per fartela pagare, ma non mi è mai venuto in mente niente, fino a quando ho trovato, in una libreria, scontato a due sterline, quel libro che s'intitola 'La morte'. Mi è subito venuta l'illuminazione e così ho architettato la tua nottata da incubo!"
"Quindi era tua la voce dell'uomo al telefono?"
"Esatto!" esclama, ridendo soddisfatto "Era abbastanza inquietante? Non sai quanti giorni mi sono esercitato affinchè uscisse così bene! Ahaha!"
Rimango senza parole... Non mi sarei mai aspettato che Andy potesse inventarsi tutta questa messinscena... Sono arrabbiato per la paura che mi ha fatto prendere, ma devo anche riconoscere la sua genialità!
"Sei un deficiente!" gli dico, ridendo e tirandogli un lieve pugno sulla spalla "Però devo ammettere che sei stato in gamba e mi hai fatto proprio spaventare"
Lui mi sorride, compiaciuto.
"Però giurami che non lo farai mai più"
Lo fisso in modo serio.
"Promesso!"
Ci abbracciamo, in segno di pace, e io gli stampo un leggero e affettuoso bacio sulla bocca.
"Andiamo a letto, è molto tardi..." gli sussurro, a fior di labbra.
Mano nella mano, ci dirigiamo verso la camera, incuranti dei rumori inquietanti provenienti dal giardino.
   
 
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