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Autore: Bertrand42    03/09/2015    3 recensioni
Finn e Kurt stanno litigando quando Finn dice una cosa che rimpiangerà per sempre. Rating Arancione per menzioni di suicidio e linguaggio omofobo.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Burt Hummel, Finn Hudson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Disclaimer: I personaggi della storia non mi appartengono, e in effetti neanche la storia perché viene dalla mente geniale di Niamhyy1905 (https://www.fanfiction.net/u/5896281/Niamhyy1905).

 

 

Burt e Carole siedono in cucina mentre ascoltano i loro ragazzi bisticciare come se fossero fratelli da una vita. Non sono sicuri della causa del conflitto, ma sono piuttosto certi che sia insulsa.

"Kurt, voglio solo guardare la partita!" gridò Finn. Kurt ha monopolizzato la tv con quelle schifezze sulla moda per tutto il giorno e Finn vuole solo vedere la partita dei Buckeyes che tutti stanno guardando oggi!

Kurt si stringe il telecomando al petto "No! Lo show non è ancora finito, e voglio vedere chi vince!" Mentre continua a parlare la sua voce guadagna qualche ottava, a causa della rabbia e della frustrazione per tentativi di Finn di strappargli il telecomando di mano.

Finn sta iniziando ad arrabbiarsi davvero e così alza la voce, facendo in modo che tutti possano sentirlo quando urla: "Dio! Perché devi sempre essere così frocio?!".

Silenzio.

Tutti si bloccano.

Kurt alza lo sguardo con gli occhi spalancati e tristi. Abbandona il telecomando sul divano e si alza velocemente, cercando di mettere quanta più distanza possibile tra lui e i suoi prima che i suoi occhi lo tradiscano.

Burt e Carole sono così orripilati che ci vuole loro qualche momento per entrare in azione ed irrompere in salotto. Sono accolti da Kurt, che ha un'espressione neutrale e un'aria tesa, e che sta fissando Finn, in quel momento il ritratto stesso della colpevolezza e del rimorso. 

"Kurt-", inizia Burt prima che l'interpellato lo interrompa.

"No papà. Dovrò avere a che fare con persone del genere per il resto della mia vita." Kurt fa un passo verso Finn, titubante, gli occhi che si scuriscono.

"Kurt-", tenta, sentendosi un po' a disagio per lo sguardo che sta ricevendo.

"No. Voglio che tu mi ascolti bene ora, e dico sul serio…" La sua voce è bassa e tranquilla, ma sembra alta nel silenzio della stanza. Lo guarda dritto negli occhi. "Io ti odio.".

Sono tutti stupiti di sentire un tale odio e risentimento nella voce e troppo scossi per accorgersi che Kurt sta lasciando la stanza.

"Kurt…" Burt parte all'inseguimento ma suo figlio è troppo veloce. Vola su per le scale, nella sua stanza e nel suo bagno privato e si chiude a chiave. Tutto ciò che Burt ottiene è una porta sul naso. "Kurt… Per favore apri la porta."

Sospira profondamente, sapendo che non sarà lui che lo tirerà fuori dal bagno. Carole è dietro di lui e gli appoggia una mano sulla spalla per infondergli coraggio, ma in realtà anche lei è davvero scossa.

Finn si blocca sulla porta, vergognandosi a morte. Non intendeva quello che ha detto, era solo una cosa detta per dire. Ora sente davvero l'effetto delle sue parole.

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Kurt è seduto sul pavimento del bagno, le lacrime che ora scendono liberamente sul suo viso. Gli scivolano dalle guance, inzuppandogli la maglietta, e sembrano non avere fine. Si sente così vuoto, cavo. Era davvero convinto che Finn lo capisse, lo accettasse. Era tutta una bugia. E' arrabbiato. Arrabbiato con Finn, arrabbiato con il mondo per essere così pieno d'odio. Forse non è fatto per questo mondo.

Forse dovrebbe solo farla finita.

Kurt si alza barcollante dal pavimento e si dirige verso il lavandino. Nota il suo riflesso e ne è immediatamente repulso. Occhi gonfi e rossi, guance paffute, è un disastro. Avvicina le mani all'armadietto dello specchio e lo apre per rivelarne il contenuto. Spazzolini da denti, dentifricio, cotton fioc... e pillole.

Antidolorifici. Una boccetta intera.

Kurt sta tremando mentre prende in mano il contenitore e ne apre il coperchio. Un'onda di terrore lo investe e gli fa cadere la boccetta sul pavimento, spargendo pillole tutto intorno. No. Non può farlo.

Si lascia andare sul pavimento e si allontana dalle medicine per quanto possibile. Pesca il telefono dalla tasca e messaggia l'unica persona di cui ha bisogno in quel momento.

Kurt - Ho bisogno di te ora.

La risposta è istantanea.

Blaine - Sto arrivando x

Kurt porta le ginocchia al petto, affonda la testa tra le mani, e piange. 

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Blaine è nel bel mezzo di una riunione degli Warblers quando riceve il messaggio. Wes voleva fare un po' più di pratica prima delle Regionali e così ha indetto un incontro oggi, un maledettissimo sabato, e ha detto che sarebbe stato obbligatorio presentarsi ed indossare l'uniforme. E' uno di quei momenti in cui Blaine desidera che Kurt frequenti ancora la Dalton, perché sa che se ci fosse il suo ragazzo lì con lui la riunione non sembrerebbe così noiosa. 

Wes sta abbaiando ordini al gruppo quando Blaine sente la sua gamba vibrare. Sa che Wes lo ucciderebbe se tirasse fuori il telefono, ma... e se fosse importante? 

Tira fuori cautamente il telefono dalla tasca per controllare il mittente e il suo cuore fa qualche capriola al leggere il nome del suo ragazzo, anche se sprofonda del tutto al vedere il testo del messaggio.

Kurt - Ho bisogno di te ora.

Tutto il colore se ne va dal suo volto. Sa esattamente cosa significa. Aveva chiesto a Kurt di chiamarlo, mandargli un sms, qualsiasi cosa pur di farlo arrivare da lui per calmarlo. Blaine capisce bene come ci si sente quando le emozioni prendono il sopravvento su di te e il bullismo diventa semplicemente troppo.

Gli scrive una risposta in fretta, che sarà lì al più presto, e fa per andarsene a grandi falcate dalla stanza senza una parola.

"Blaine Warbler!" Sente Wes chiamarlo urlando dall'atrio ma lo ignora e si dirige verso la sua auto.

Salta su in fretta, affrettandosi fuori dal parcheggio e verso la casa del suo ragazzo, sperando che non sia troppo tardi.

Gli ci vogliono ben tre quarti d'ora per arrivare a casa degli Hummel-Hudson. Frena bruscamente e parcheggia malamente sul ciglio della strada senza che gliene importi niente mentre si precipita giù dall'auto e si pianta davanti alla porta d'ingresso. Sapendo che suonando il campanello andrebbe incontro a convenevoli che durerebbero decisamente troppo, Blaine si intrufola dalla porta sul retro che è rimasta aperta e si fionda su per le scale, senza preoccuparsi di sembrare maleducato. 

Scansa Finn, Burt e Carole, vedendoli solo come degli ostacoli tra Kurt e il suo benessere. "Kurt! Kurt sono io, lasciami entrare." Blaine sta bussando alla porta ora, cercando di attirare la sua attenzione. 

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Kurt alza lo sguardo dalle sue mani e balza in piedi. Apre con un movimento svelto la porta e tira dentro Blaine prima di richiuderla a chiave. Conclusa l'operazione, si lascia completamente andare tra le braccia del fidanzato.  

Blaine lo abbraccia forte, non volendolo lasciare nemmeno per un secondo, come se glielo dovessero strappare di lì a poco. Si abbassa lentamente e scivola sul pavimento, con la schiena contro la vasca e il fidanzato praticamente attaccato al petto con braccia e gambe. I singhiozzi di Kurt sono da spezzare il cuore e probabilmente sentiti in tutta la casa, e anche se ora Blaine è con lui, deve considerare tutte le possibilità. "Kurt... Hai fatto niente...?"

E' in quel momento che Blaine nota le pillole sparse per il pavimento. "K-Kurt... Ti prego dimmi che non hai fatto niente..."

Sa di stare piangendo ma non riesce a controllarsi davanti al ragazzo devastato che ha tra le braccia. 

Kurt alza gli occhi dal suo posto nell'incavo della spalla di Blaine, il suo posto preferito perché sembra fatto apposta per lui, e lo guarda dritto negli occhi. 

"No... Non sono riuscito... Non ci sono riuscito..." Kurt sta scuotendo la testa quando un'altra ondata di lacrime lo coglie, così riprende il suo posto sulla spalla dell'altro e continua a piangere.

Blaine si concede un lungo sospiro di sollievo e stringe Kurt ancora più forte a sé. Non è mai stato così grato per qualcosa in tutta la sua vita. Continua a piangere, ma è un pianto silenzioso mentre prova a trattenere le lacrime e calmare Kurt, per potergli parlare e capire cosa lo abbia messo in questo stato.

Circa dieci minuti dopo il pianto del suo ragazzo si è trasformato in occasionali singhiozzi e il colletto della sua camicia è fradicia. Kurt slaccia il suo blazer e lo lascia scivolare sul pavimento, gli allenta la cravatta a strisce e la sfila da sopra la sua testa. Qualsiasi cosa per allontanare il momento in cui dovrà raccontare cosa gli sia successo. 

Blaine lo bacia leggermente sulla testa e lo stringe brevemente. "Hai intenzione di dirmi che ti è successo...?"   

Kurt annuisce silenziosamente nel suo petto, essendo rimasto senza voce, sentendosi sopraffatto.

Blaine, comprensivo, lo bacia nuovamente sulla testa e gli dice tranquillamente, "Okay... Quando sarai pronto"

Rimangono seduti in silenzio per alcuni minuti prima che Kurt abbia finalmente il coraggio di parlare, "Hai presente quando tu e Cooper eravate piccoli, e litigavate su tutte le cose più stupide?"

Blaine è un po' confuso su dove voglia andare a parare il suo ragazzo ma gentilmente lo invita a continuare, "Sì..."

"E' iniziato così... Finn e io stavamo discutendo su qualcosa di stupido e l'atmosfera si è fatta un po'... pesante..." Lascia cadere la frase, non sicuro di come continuare.

Blaine si irrigidisce un po'. "Non ti ha fatto del male, vero...?"

"No." Blaine si rilassa, tira un piccolo sospiro di sollievo. "Non fisicamente. Io stavo urlando, lui stava urlando e poi... mi ha c-chiamato..." Kurt fa un respiro tremante. "f-frocio."

Blaine si irrigidisce di nuovo. La sua rabbia è al culmine e deposita dolcemente Kurt sul pavimento, prima di avviarsi verso la porta del bagno. "Blaine cos-"

Non finisce nemmeno la frase che Blaine spalanca la porta e si dirige verso Finn, mollandogli un destro diretto alla mandibola.

"Ehi amico! Ma che diamine?!" Finn si afferra la faccia, sussultando dal dolore che si irradia dalla mascella. 

Blaine lo guarda come se volesse ucciderlo, e in quel momento pensa che potrebbe davvero farlo. "Pensi che sia divertente, eh?! Pensi che sia un gioco?!"

"No amico! Non intendevo quello!" 

"Pensi che il suicidio sia uno scherzo?! Perché è esattamente quello che stai causando con le tue parole!"

Finn appare disgustato dall'insinuazione. "No! Era solo un modo di dire!"

"Beh magari potresti dirlo al prossimo funerale di un ragazzo gay." Blaine sa di stare urlando in casa d'altri, ma in questo momento non potrebbe importargliene di meno. 

Blaine è in procinto di mollargli un altro pugno ma Burt lo trattiene per la vita e glielo impedisce. 

"Blaine..." Tutti si voltano verso la fonte della voce rotta. Kurt sta barcollando sulla porta del bagno, lacrime che scivolano sulle sue guance di porcellana.

Blaine si libera facilmente dalla stretta di Burt e si precipita dal suo ragazzo per prenderlo tra le braccia. Kurt si lascia andare immediatamente nell'abbraccio, piangendo leggermente sul suo collo. "Shh shh shh piccolo... va tutto bene... va tutto bene..." Blaine muove le mani su e giù sulla sua schiena in gesti di conforto, con qualche bacio occasionale sulle tempie. 

"Kurt, senti sono molto-" Finn fa qualche passo verso la coppia ma si ferma quando vede lo sguardo di puro odio che gli sta lanciando Kurt da sopra la spalla del suo ragazzo. 

"Vattene."

"Cos-"

"VATTENE!" Urla Kurt, sentendo di non poter sopportare la vista del fratello almeno per il momento. Questi se ne va a testa bassa, capendo di aver sbagliato.

"Kurt..." Inizia Burt, sentendosi devastato dal dolore che traspare dalla voce del figlio.

"Ti prego vai..." E' un sussurro così rotto e disperato che Burt e Carole non possono fare altro che obbedire. Lasciano la stanza in silenzio, chiudendo la porta con delicatezza dietro di loro. 

Blaine porta Kurt al letto e lo appoggia gentilmente prima di togliersi le scarpe e raggiungerlo. Stringe Kurt al petto, tenendolo stretto, sapendo che ne ha bisogno in questo momento, sapendo che ha bisogno di supporto fisico.

Aspetta che i forti singhiozzi di Kurt si attenuino quando inizia a parlare, sussurrando, "Pensavo che m-mi v-volesse bene... sai. In quel modo f-fraterno... dopo tutto quello che abbiamo passato, pensavo fosse così..." Kurt tira su col naso che ha solo il risultato di farlo stringere ancora più forte da Blaine. "Non mi sono mai sentito così stupido e in errore in tutta la mia vita..." Altre lacrime cadono, ma inzuppano solo la camicia bianca di Blaine.

"Ehi, ehi, ehi... forza, tu non sei stupido. E' tutto a posto... forse Finn non è la persona che pensavi fosse ma... ci sono un milione di persone là fuori che ti tratteranno col rispetto che meriti, e Dio sa che io sono quello che ti rispetta più di tutti." Blaine lo guarda negli occhi mentre lo dice, con tutta la sincerità e l'amore che può sopportare, tentando di trasmettere la verità alle sue parole.

Kurt fa un debole sorriso, ma comunque di un sorriso si tratta, a quelle parole e lo bacia leggermente sulle labbra. "Grazie." Sussurra, prima di scavarsi uno spazio nel suo petto, chiudendo gli occhi, all'improvviso esausto per tutti gli eventi della giornata. 

"Quando vuoi." Gli sussurra in rimando, baciandogli la testa e pensando a dei modi in cui potrebbe rimettere insieme questo ragazzo a pezzi.

 

Note Traduttrice: Ciao a tutti i coraggiosi lettori arrivati fino alla fine! Ringrazio la mia nuovissima beta gaialor95 (scusa se non ti taggo ma sinceramente non so come si fa e nemmeno se si possa fare, quando si è impediti si è impediti ù.ù). Avevo intenzione di tradurre altre storie di quest'autrice, magari a cominciare da "It's Not Like They'll Notice", magari fatemi sapere se vi interesserebbe in una recensione, anche minuscola :) Cercherò col mio inglese limitato di far arrivare i vostri commenti all'autrice ^.^

Alla prossima!

 

Link storia originale: https://www.fanfiction.net/s/11183845/1/Respect

 

 

  
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