Anime & Manga > Kamigami no Asobi: Ludere Deorum
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Autore: _AngelBlue_    04/09/2015    0 recensioni
La dolce Yui Kusanagi si dirige alla Keraunos Senior High School per frequentare il college scolastico. Li la nostra giovane eroina non sa che proprio in quella scuola farà un incontro davvero inaspettato, un incontro che le cambierà totalmente la sua vita.
Scoprirà che la scuola non è popolata solo da umani, ma ben si, da delle Divinità Greche.
Ben presto Yui stringerà una forte amicizia verso di loro, ma dovrà anche superare diverse difficoltà insieme ai ragazzi nella quale avranno uno spiacevole destino da affrontare.
(Potete trovare questa storia pure su wattpad revisionata)
Genere: Avventura, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi trovavo distesa sul mio letto, pensando alle parole che aveva detto il Preside Keraunos.
Aveva detto che questa scuola era stata costruita da lui per fare in modo che i suoi figli e i loro amici, tutte divinità, avessero compreso lo studio scolastico, ma soprattutto, avrebbero compreso come fossero gli esseri umani. Per questo motivo, aveva creato una scuola sulla terra e l'aveva divisa in due settori, il settore umano e il settore degli Dei.
Solo che Zeus aveva escogitato anche qualcosa in tutto questo. La scuola aveva tre anni di studio, dopo di che, c'era il diploma e ogni studente diplomato appena finiva il college e varcava la soglia dell'uscita dei cancelli del Keraunos Senior High School, si dimenticava dell'esistenza degli Dei. Per questo motivo l'umanità non era al corrente della loro presenza qui su questa terra, tranne tutti gli studenti che al momento studiavano qui.
Non potevo crederci che avevo visto degli Dei in carne e ossa, non sapevo che esistessero per davvero, pensavo che era solo una leggenda inventata dall'uomo stesso. E' una cosa che non capita tutti i giorni, è davvero spettacolare.
Chiusi gli occhi cercando di prendere sonno visto che domani avevo la prima lezione in questo College, ma non mi era possibile perchè la mia compagna di stanza già dormiva come un ghiro, e per di più russava fortissimo. Gli tirai un cuscino, ma niente, lei continuava a dormire"maledetta Hikari", pensai immaginandomi di soffocarla con un cuscino.
La mia immaginazione era così violenta che mi spaventai io stessa per aver pensato una cosa del genere, allora presi e chiusi gli occhi, sperando di addormentarmi il più presto possibile, anche se era stato veramente difficile.
Il mattino seguente, io e Hikari uscimmo dalla stanza per dirigerci in classe.
Mentre proseguivamo sul sentiero della scuola, incontrammo poggiato ad un albero uno dei ragazzi speciali, un Dio greco. Era molto alto, aveva i capelli lunghi fin sotto il collo con un ciuffo che gli cadeva sulla fronte, coprendogli l'occhio sinistro. I suoi capelli erano sul grigio verdi e aveva gli occhi rossi, aveva anche un espressione molto cupa e misteriosa.
 

-Hikari guarda lì, c'è uno degli Dei- dissi tutta estasiata, indicando con il dito alla mia amica dove fosse il tipo.

-E con questo!- disse lei inarcando un sopracciglio -Mica perché ora sono delle Divinità Greche dobbiamo essere ammaliati da loro- continuò a parlare senza rendersi conto che stava alzando troppo il tono della voce.

Mi parse di vedere che il ragazzo aveva buttato uno sguardo fulminante verso la nostra direzione. Forse aveva sentito tutto... Misi una mano sulla bocca della mia amica, facendola zittire all'istante.

-Vuoi abbassare la voce, guarda che ti sente- bisbigliai il più piano possibile.

-Fallo sentire se vuole- borbottò con le braccia conserte -Non mi fa per niente paura-.

Una volta che la mia compagna finì di farmi la predica su di loro, prendemmo a camminare per entrare nell'edificio, solo che avevo notato prima di entrare lo sguardo serio e freddo che ci aveva rivolto quel Dio Greco.
Appena arrivammo in classe, vedemmo subito una combriccola di ragazze tutte attorno a un banco dove stava seduto uno di loro, stavolta però il giovane ragazzo aveva i capelli dorati corti e occhi verdi chiarissimi. Rispetto a l'altro, lui sembrava molto sorridente e felice.

Io e Hikari prendemmo posto nei banchi singoli, vicino alle finestre dell'aula. Io mi misi sul banco dietro il suo.
Mi girai curiosa verso quel ragazzo, sembrava davvero in difficoltà, tutte le ragazze lo stavano tormentando facendogli un mucchio di domande e di complimenti.

"Apollon sei bellissimo, Apollon quale potere hai? E' vero che sei un Dio Greco?" addirittura volevano il suo contatto, come se un Dio avesse un account su internet.

La fortuna del ragazzo fu che entrò in classe un suo coetaneo, un altro Dio, quello dai capelli lunghi dorati e occhi azzurri. Fece sloggiare immediatamente tutte le ragazza da Apollon, andandosene da lui. Sorrideva dolcemente, mentre le ragazze sembravano ammaliate dalla sua bellezza che quel ragazzo aveva. Anche Hikari sembrò estasiata dal suo fascino.
 

"Ma come, prima lei mi da il tormento dicendomi che solo perché sono degli Dei non dobbiamo farci ammaliare da loro, e poi cosa fa, si mette ad osservare uno di loro sbavandoci pure. Ma quando è simpatica quanto..."pensai guardandola con occhi omicida.

-Che sollievo- disse il ragazzo di prima, sospirando ora più tranquillamente.
 

Si portò una mano nei capelli, arruffandoli un po', mentre io rimasi come incantata a guardarlo, ma distolsi subito lo sguardo quando lui si girò verso di me, osservandomi interrogativo.
Aveva notato che ero stata l'unica ragazza a non essere stata troppo invadente nei suoi confronti, mentre tutte le altre praticamente lo avevano assalito.
Sbirciai con la coda nell'occhio il biondino. Questo qui mi stava ancora osservando, ma mi sorrideva. Allora, anche io poggiai il mio sguardo al suo per qualche secondo e mi venne un sorriso spontaneo anche a me solo a guardarlo. Lui mi sorrise, dopo di che, si girò dal suo amico dai capelli Rosa, anche egli uno studente speciale come lui, una Divinità Giapponese.
La lezione cominciò con il professore Thoth che ci stava insegnando la storia, e anche se eravamo quasi tutti studenti intelligenti, stavamo avendo difficoltà nel capire quello che stava spiegando, stessa cosa Hikari, visto che aveva i capelli tesi dall'esasperazione. Solo il ragazzo dai capelli rosa sembrava calmo e concentrato sul suo quaderno. Sembrava prendere appunti di quello che spiegava Thoth, era un fulmine nello scrivere.

-Avete compreso tutti?- affermò Thoth. Tutti gli alunni non dissero nulla, eravamo rimasti tutti a bocca aperta.
 

-Molto bene, visto che siete studenti nuovi, vi darò un test di argomenti generali per valutare la vostra intelligenza- annunciò, prendendo dei fogli sul tavolo per distribuirli alla classe -Sono domande alle quali ci sono quattro risposte "a,b,c,d"voi dovete segnare ovviamente la risposta corretta- continuò ma Apollon alzò subito la mano per fargli una domanda.

-Thoth...ehh volevo dire... professore, ma il test non dovrebbero farlo solo quelli nuovi?o dobbiamo farlo anche noi?- Lo aveva chiamato professore perché non appena aveva pronunciato il suo nome, Thoth lo aveva fulminato con lo sguardo, quasi ad ucciderlo solo con i suoi occhi.
 

-Il test vale per tutti-.

-Ma ne abbiamo fatti molti in questi anni Thot...volevo dire Professore e...-.
 

Non appena Apollon continuò a replicare, lui sbattè il pugno sul tavolo con molta forza, facendo sbiancare il giovane biondo, mentre tutti noi saltammo in aria per lo spavento.

-Dai Apollon resta calmo, andrà tutto bene, anche tu Tsukito-.
 

-D'accordo Balder- rispose lui facendogli un grosso sorriso, mentre l'altro lo guardò solamente, senza proferire parola.

In questi mesi stando a casa, avevo navigato su internet per cercare questa accademia. Era nata 2 anni fa, però non mi spiegavo come mai Apollon, Balder e Tsukito fossero nella mia stessa classe essendo stati loro in questa scuola molto più tempo di me. Forse erano stati bocciati.
Iniziammo il test. Ero convinta che fosse stato difficile ma alcune domande le sapevo benissimo, perciò, mi tranquillizzai.
Non so per quale motivo ma sbirciai verso Apollon, sembrava davvero disperato, non sapeva quasi niente a giudicare dal suo sguardo.
Anche se non era cosa mia farlo, e non era una cosa affatto giusta, presi un pezzetto di carta e scrissi in ordine il numero della domanda con la lettera giusta, dopo di che, lanciai il pezzetto di carta nel banco di Apollon dove era seduto proprio alla mia destra.
Per qualche secondo lui mi guardò dubbioso. Non sapeva cosa fosse quella cosa che gli avevo lanciato, ma quando lo aprì, fece un sorriso che lo ricambiò subito dopo anche con me.
Le lezioni erano finite, per cui io e Hikari andammo nella sala mensa dove ti servivano qualunque cibo tu desiderassi. Io presi del ramen, mentre Hikari prese hamburger e patatine.
 

-Sei la solita golosone Hikari- dissi ridendo alla mia amica che mangiava quel panino in modo molto sensuale, sembrava il suo innamorato.

-Che ci posso fare Yui, ne vado matta!- borbottò, continuando a fissare la sua delizia in mano.

-Ma non mi dire-.

-A proposito Yui, non ti facevo così furbacchiona, eh..eh..!- proferì lei dandomi delle gomitate sulla spalla e facendo una faccia da smorfiosa.

-Ah..smettila! mi fai male. Ma che intendi dire scusa?- dissi con un filo di rossore sulle gote.
 

-Ma come che intendo- rise -Ho visto tutto. Hai dato le risposte al figlio di Zeus. Volevi per caso fare colpo su di lui non è così?- continuò ancora, dandomi gomitate. La mia faccia diventò rossa.

-Non è così ti sbagli!!!-.
 

-Ah no! allora perchè sei diventata tutta rossa... mmhh-.

Hikari continuava a starmi di sopra, incollata, facendomi una espressione maliziosa e rinfacciandomi che io mi ero presa una cotta per quella divinità, ma non era così. Avevo soltanto voluto essere gentile, non sono una che lascia le persone in difficoltà, non mi piace neanche vederle, perciò avevo solamente fatto una buona azione. Era vero che in realtà non si poteva fare quello che avevo fatto, ma io sono fatta così.
Finalmente si zittì, ma solo per un valido motivo. Hikari osservò intimidita il tizio dietro le mie spalle. Mi girai per vedere chi fosse, trovandomi Apollon.
Non appena lo vidi, le mie guance presero rossore.
 

-Ehi! volevo solamente ringraziarti per avermi aiutata con il test- disse Apollon leggermente imbarazzato quanto me.

-Tranquillo, non devi ringraziarmi-.

Non potevo crederci, avevo un Dio vicino a me, per di più bello e che mi aveva anche ringraziato. Come facevo a non essere imbarazzata. La mia amica mi diede una rapida gomitata per farmi svegliare da questo incanto.

-Ahh! scusami non mi sono presentata, io sono Yui, piacere di conoscerti-.
 

Dissi facendo un inchino con la testa. Lui restò turbato da questo mio saluto, mentre poi senza che me ne resi conto, prese la mia mano e la bacio come può fare un solo principe.

-Piacere di conoscerti Yui, io sono Apollon, il Dio del sole-

Stavolta divenni un peperone rosso e agitata, sfilai velocemente la mia mano dalla sua.

-Ho fatto qualcosa di male Yui?- disse Apollon preoccupato, vedendomi turbata da quel gesto che aveva appena fatto.
 

-N..no è solo che...non sono abituata a questo tipo di saluto- borbottai abbassando anche la testa intimidita.

-Ohh, perdonami Yui, sono stato sgarbato scusami tanto- fece per andarsene, intristito, quando la mia amica mi strattono per farmi capire che dovevo fermarlo subito.
 

-Apollon!- corsii verso di lui -No davvero non fa niente, puoi stare tranquillo- gli sorrisi sperando che lui facesse lo stesso con me, infatti lo fece.

-Se vuoi puoi sederti con noi- Gli domandò Hikari ad Apollon.

Il biondo non appena ricevette questa proposta, scrutò attentamente me per capire se io lo volessi a tavola. Non appena io feci di si con la testa contenta, lui mi sorrise -Grazie!-.

Finalmente mangiammo, e per di più, in compagnia di un Dio greco. Non potevamo crederci ne io ne Hikari, però in fin dei conti, era davvero molto simpatico. Mi faceva fare tantissime risate e sembrava essere molto felice nello stare con noi.
Notai moltissime facce degli studenti che erano rimasti scioccati nel vedere come Apollon era così felice con noi, soprattutto che eravamo qui da un giorno solo. Mentre le ragazze, sembravano quasi tutte rosse per l'invidia vedendo che Apollon prestava questa sua attenzioni dolce solo a noi.
Durante i pasti si erano avvicinati Balder e Tsukito, così Apollon ce li presentò. Notai che Balder ogni tanto mi fissava curiosamente, ma cercai di non farmene un dramma, poteva essere semplicemente curioso da noi umani. Tsukito invece, stava seduto a mangiare mentre ogni tanto diceva qualche parola ma con freddezza. Questa ragazzo sembrava non esserci completamente, sembrava stare in un mondo tutto suo.
Una volta finito, non so neanche come era stato possibile, ma mi ritrovai da sola a passeggiare con Apollon sul viale per andare nei propri dormitori. Durante il percorso lui mi raccontò un sacco di cose; che era il Dio Greco del sole, che era figlio di Zeus e che suo fratello si chiamava Dionysus. Diceva anche di possedere un cavallo di nome Pegaso e che qualche giorno me lo avrebbe fatto conoscere.
 

-E di te che mi dici?-.

-Cosa ti dovrei dire Apollon?- dissi imbarazzata.
 

-Qualcosa su di te, avrai pure tu una storia interessante no?- mi disse facendomi un sorriso a denti stretti.

-Veramente non proprio, posso dire che ho una vita normale come tutti. Sono figlia unica, adoro come tutti gli adolescenti passare le giornate uscendo con le mie amiche, leggere libri, vedere dei film, insomma, cose normali- Risposi sincera, mentre lui sembrò rimanere confuso su alcune cose che avevo detto, ma ci passò su, sorridendomi come sempre.
 

-Sono arrivata- annunciai una volta vicino il viale del mio dormitorio -E' stato bello conoscerti Apollon, ci vediamo presto-.

Feci per andarmene, quando tutto un tratto, mi fermò prendendomi per una mano. Al suo tocco, mi girai verso la sua direzione e lo vidi determinato
 

-Sono stato bene con te Yui. Mi hai fatto passare una giornata rendendomi il ragazzo più felice sulla terra-.

Quelle sue parole mi colpirono molto, non pensavo che in una sola giornata lui potesse essersi affezionato così tanto con me. la cosa mi lusingava parecchio, ma non potevo crederci comunque.

-Davvero?- mormorai imbarazzata, mentre lui faceva di si con la testa.

-Mi piacerebbe poterlo rifare ancora-.
 

-Ehh certo- sorrisi -Apollon se per te va bene, se vuoi, possiamo essere amici?-.

Gli feci quella domanda, speranzosa di una sua risposta. Mi avrebbe fatto piacere poter essere il suo amico, in fondo, anche io mi ero trovata molto bene con lui. Poter parlare con lui liberamente di cose mie, mi aveva fatto stare bene.
 

-Si!!!- grido tutto insieme come un bambino piccolo -Mi hai reso ancora più felice stellina!- continuò saltellando tutto euforico. Mi aveva persino già chiamata con un soprannome.

-Stellina?- mormorai incredula.
 

-Da ora sarai la mia stellina, ti piace?-.

Annuii con contentezza un "si" così che lui mi prese all'istante, abbracciandomi, facendo tramutare la mia espressione da felice a una ancora più imbarazzata di prima.
Quando Zeus ci aveva mostrato tutti i suoi studenti speciali, all'inizio ero convinta che non sarei riuscita a parlare con nessuno di loro. Pensavo che sarebbero stati impossibili da avvicinare, essendo degli esseri altamente superiori a noi.
Ora eccomi qui, diventata dal primo giorno di scuola amica con uno di loro. Non poteva capitarmi cosa più bella.
Spero solo che con l'andare del tempo possa fare la conoscenza di tutti gli altri, magari sono dolci e gentili come lui.

  
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