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Autore: danza99    04/09/2015    2 recensioni
Paris è cresciuta e in seguito all'abbandono di Ethan sta cercando di rifarsi una vita.
"Ci vediamo domani" una promessa mai mantenuta, o forse no?
Ethan, è scappato via dalla sua fonte di felicità ma l'ha fatto per poter stare insieme in futuro. Ha rinunciato al suo amore per proteggerla.
Ma il destino esiste e un modo per far stare insieme due persone lo trova sempre.
Attenzione: sequel di "Un'amore in un sogno" prima di leggere questa, passate dalla storia precedente.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"Signorina Swift. Se non le interessa può benissimo uscire." L'urlo disumano del professore mi fece saltare sulla sedia spaventata.
"No, mi scusi. Starò più attenta" 
"Ma che hai? Sembri mezza in coma" Mi sussurrò Dana.
"Non sembro, lo sono. Ho vomitato pure l'anima stanotte, non ho dormito per niente e ho un mal di testa atroce" risposi tenendomi la testa con le mani.
"Scusami. Non avrei dovuto farti bere così tanto ieri sera". Mi disse sinceramente dispiaciuta.
"Tranquilla, è stato divertente." La rassicurai sospirando e tornando ad ascoltare la noiosissima lezione di storia.
Mezz'ora dopo suonò la campanella che segnava la fine delle lezioni.
Mi precipitai fuori e mi bloccai all'uscita con il sorriso sulle labbra vedendo il mio bellissimo ragazzo in sella alla sua moto. Corsi verso di lui e lo abbracciai di slancio. 
"Buongiorno tesoro. Com'è andata la giornata?" Mi chiese ridendo e passandomi il casco.
"Ciao, tutto bene dai. A parte che mi stavo addormentando durante storia." Risposi salendo sulla sella dietro di lui e allacciandogli le braccia intorno alla vita.
"Non dovevi bere così tanto ieri sera" Mi rimproverò partendo.
"Non fare la mammina, ti prego, tu eri messo peggio di me"
Dieci minuti dopo arrivammo a casa mia.
"Andiamo su, oggi ti cucino qualcosa io." Disse sorridendo.
Entrammo, lasciai giù la cartella e andai in cucina trovandolo già pronto ai fornelli.
Sorrisi andando ad abbracciarlo da dietro e appoggiando la testa sulla sua schiena.
"Che mi prepari di buono?" Domandai
"L'insalata Holliwood con la Thousand Island (*)"
Gli sorrisi e cominciai ad apparecchiare. Quando ci sedemmo per mangiare lui cominció a raccontarmi della sua mattinata come stagista.
Lo ascoltai mentre parlava con enfasi del suo "lavoro" e ripensai a tutti gli anni passati.
Ormai avevo 19 anni, i tre anni passati sono stati un'incubo, o almeno fino a due anni fa. Poi ho incontrato lui, il mio ragazzo, colui che mi ha salvata dal baratro della sofferenza.
I primi giorni dopo il SUO abbandono quasi non me li ricordo, ma ricordo molto bene la sensazione di continuare a cadere verso il vuoto, mi ricordo di aver pianto tutte le lacrime che avevo in corpo, mi ricordo di averli passati con il cellulare in mano sperando, pregando in un suo messaggio, in una sua chiamata, qualsiasi cosa. Per potergli urlare contro, parlargli, picchiarlo, baciarlo, insomma per avere la conferma che stava bene. Non volevo altro.
Tre anni senza una sola parola, da quel giorno non ebbi più notizie di Ethan Harris. E nonostante tutto, dopo tre anni, lo desideravo ancora.
Ma poi arrivò lui Chris, che mi stette vicino, non pretese mai nulla da me. Sapeva di ciò che mi era successo e si accontentò di una semplice amicizia. Ma poi decisi che non potevo stare male in eterno per LUI e provai ad avere un qualcosa di più, e mi andò decisamente bene.
Chris è meraviglioso, lavora come stagista in una azienda farmaceutica molto importante in America, mi viene sempre a prendere a scuola, sa cucinare e mi mette sempre al primo posto. Insomma, è perfetto. 
Quanto a me... Beh, ero ormai all'ultimo anno di scuola. Avevo perso un'anno, l'anno scorso, per le troppe assenze visto che sono stata per parecchi mesi in ospedale. Ora sto bene, ho solo una cicatrice come ricordo della malattia passata. Dana invece è appena tornata dall'anno all'estero in Francia. 
Matteo, Matt, è appena partito, è andato in Italia in vacanza con Sophie, la sua ragazza francese. Eh si, stanno ancora insieme, nonostante la distanza che li ha divisi per più di un'anno, alla fine Sophie ha vinto una borsa di studio qui a Miami e si è trasferita.
"Tesoro? Mi stai ascoltando? Stai bene?" La domanda di Chris mi fece tornare sulla Terra
"Eh? Ah si... Scusami, mi sono persa un secondo che stavi dicendo?"
"Ti ho chiesto se il pranzo ti è piaciuto." Ripetè osservandomi attento. Annuii in risposta alla sua domanda finendo di mangiare la mia insalata.
"Si, era perfetto, grazie." Gli sorrisi grata.
"Allora, come è andata a scuola?"
"Quella stronza di chimica ha detto che tra 4 giorni farà un test su tutto quello che abbiamo fatto fino ad adesso." Gli spiegai infuriata. Insomma eravamo già a gennaio e quella maledettissima prof voleva fare un test su tutto il programma. Quello che abbiamo fatto da settembre! Roba da non credere. 
"E il problema è?" Chiese inarcando un sopracciglio confuso.
"Il problema sta nel fatto che non prendo altro che D. Non mi ricordo nemmeno l'ultimo argomento, secondo te riesco a ricordarmi quello che abbiamo fatto a settembre? Insomma dai, quale essere vivente si ricorda tutte queste cose insieme?" Finii il mio discorso gesticolando isterica.
Ethan
Colpo allo stomaco. Oddio. E questo pensiero da dove mi era venuto? Il suo solo pensiero mi faceva stare male, ma insomma. Non potevo continuare così. Lui aveva scelto, ma non me. Aveva scelto di abbandonarmi, di andarsene, aveva scelto di fottersene dei miei sentimenti nei suoi confronti, aveva scelto di buttare al vento tutte le parole, i gesti, i baci e altro...
Al solo pensiero che mi ero donata a lui per primo... No, niente. Nonostante tutto, nonostante tutte le promesse infrante, il cuore spezzato, le lacrime ed il resto, non riuscivo a pentirmene. 
Ricordo ancora la mia prima volta con lui: i suoi baci, le sue carezze sul mio corpo, che mi sfioravano quasi come se fossi fatta di porcellana, mi ricordo il dolore ma anche il piacere, mi ricordo i suoi "ti amo", che ora vedo solo come una bugia, mi ricordo quel "Ti giuro che questa è l'ultima volta che ti farò del male" e quella promessa infranta, perchè mi ha fatto molto più male abbandonandomi. Per un certo periodo mi ha cambiata, ma poi, riuscii ad uscirne e grazie ai miei amici, riuscii a ritrovare me stessa.
"Andiamo Par, ti aiuterò io. Sarà divertente vedrai" Propose lui
Già... Divertente... Con lui effettivamente era molto divertente...
Oh Dio basta. Come se non facesse già abbastanza male.
"Ehm.. Si, certo. Grazie Chris" gli risposi sorridendo riconoscente. Il mio ragazzo si alzò e venne vicino a me ad abbracciarmi.
 "Lo sai che farei di tutto per te, principessa"
A quelle parole mi irrigidii, nessuno mi aveva più chiamata in quel modo dalla sua partenza. Quella era una cosa nostra, solo mia e di Ethan, e non appena sentii quel soprannome gli occhi mi si riempirono di lacrime. 
No Paris, non piangere, non devi piangere. 
Chris probabilmente sentì il mio cambiamento e mi scostò preoccupato.
"Ehi piccola, va tutto bene?" Chiese asciugando con i pollici le piccole lacrime che cominciarono a scendere dai miei occhi.
"Sì scusa, sto bene." Mi voltai cercando di nascondere il dolore che era ancora presente in me.
"Paris, non ti posso aiutare se non mi dici perchè fai così." Disse lui esasperato.
"Nessuno ha chiesto il tuo aiuto ok?" Gli risposi scortesemente. Chris restò sorpreso un'attimo, ma poi vidi passare la sorpresa sul suo volto e arrivare la delusione. 
"Senti scusa, non volevo essere stronza. Scusami è che... non so cosa mi sia preso." Cercai di scusarmi avvicinandomi a lui e prendendogli il viso fra le mani.
"Che c'è hai le tue cose?" Cercò di scherzare lui, anche se vedevo chiaramente quanto le mie parole gli avessero fatto male.
"Se ti dicessi di si mi perdoneresti?" Gli chiesi con un sorrisetto avvicinando i nostri volti.
"Solo se non mi mandi a comprarti gli assorbenti come l'altra volta. È stata la cosa più imbarazzante che io abbia mai fatto in vita mia" Rispose lui ormai talmente vicino che sentivo il suo respiro caldo abbattersi sul mio viso.
"Mmh-mmh" Dissi andando a baciare le sue labbra. 
Il suono del campanello ci costrinse a staccarci leggermente affannati.
"Giuro che potrei compiere un omicidio a chiunque abbia suonato alla porta." Disse lui appoggiando la testa sulla mia spalla. Scoppiai a ridere e gli passai una mano fra i capelli tirandoli leggermente costringendolo ad alzare la testa, poi mi allontanai per andare a vedere chi era alla porta. Una cascata di capelli biondi mi travolse letteralmente.
"PARIS!" 
"Dana, mio dio che hai?" Chiesi preoccupata sciogliendo l'abbraccio.
"Stasera esco con Jay e.."
" e non sai cosa mettere." Terminai per lei. 
"Paris, non usare quel tono con me. È una cosa importantissima. Ti prego, mi aiuto? Ti prego, per favore." Chiese facendo gli occhi dolci.
"Dan, state insieme da tre anni e ancora hai questo tipo di problemi?" Domandai ridendo. 
"Par, lasciatelo dire eh, ma sei una migliore amica di merda." Replicò aprendo la bocca offesa e girandosi per andarsene, ma la bloccai per un polso. In fondo si trattava di passare una giornata insieme alla mia migliore amica. Non era così male dopotutto.
"Ok, vengo. Ma ad una condizione."
"Qualsiasi cosa!" Esclamò lei contenta.
"Che mi paghi qualcosa da bere da Starbucks"
"Uh, si va benissimo. Ti offro io tutto quello che vuoi."
"Perfetto andiamo allora" 
"Ma, amore. Mica dovevi comprare gli assorbenti?" Domandò Chris. Gli feci gli occhi dolci, lui quando capì sgranò gli occhi.
"Non ci pensare neanche, non la faccio un'altra figuraccia per te. No, te lo scordi." Concluse lui guardandomi deciso.
"Eddai, ti prego amore. Fallo per la tua piccolina." Cercai di convincerlo avvicinandomi a lui.
"Assolutamente no."
"Se lo farai... Avrai una ricompensa..." Gli sussurrai all'orecchio.
"Del tipo?" Stava cedendo, lo sentivo. Ah com'era facile convincerlo.
"Tu mi compri ciò che mi serve e lo scoprirai"
"Sei una dannatissima stronza manipolatrice, lo sai vero?" Mi chiese poggiando le mani sui miei fianchi.
"Ma mi ami anche per questo no?" Chiesi con un sorrisetto.
"Si, ti amo anche per questo. Anche se il più delle volte ci rimango fregato io." Risi e mi allontanai per prendere la borsa.
"Bene, ora direi che possiamo andare. Ci vediamo dopo Chris, ah e ricordati che sono quelli viola." Gli dissi avvicinandomi a lasciandogli un veloce bacio.
"E come dimenticarselo..." Lo sentii sussurrare mentre chiudevo la porta dietro di me e uscivo di casa.
"Allora mia dolce biondina, innanzitutto il look, casual, elegante o cosa?" Le domandai prendendola a braccetto.
"Non ne ho idea, Jay non mi ha detto niente. Ma credo che punterò sull'elegante."
"Bene, vestito oppure pantaloni e camicia?"
"Ma dico, ci sono 15°C, secondo te metto un vestito? Di sera poi." Esclamò lei.
"Ok, mamma mia che carattere. Era per chiedere." Mi difesi.
"Vabbè dai, qualcosa troveremo. Devo trovare qualcosa. Per forza."

Due ore dopo circa tornammo a casa, ero distrutta e non vedevo davvero l'ora di mettermi a letto.
"Amore? Chris ci sei?" Lo chiamai visto che teoricamente doveva essere ancora a casa.
"Sono in doccia." Mi diressi verso il bagno ed entrai.
"Hai preso ciò che ti ho chiesto vero?" Gli chiesi chiudendo la porta dietro di me.
"Si, sono nell'armadietto." Controllai che avesse preso quelli giusti, visto che non mi fidavo abbastanza per queste cose. Quando scoprii che erano esattamente quelli che gli avevo chiesto ne rimasi piuttosto sorpresa. Ero quasi certa che, per fare un dispetto a me, avrebbe preso quelli sbagliati.
"Sei sorpresa vero?" La sua risata superò lo scroscio dell'acqua e il vetro della doccia e giunse fino a me.
"Abbastanza, lo ammetto, pensavo che avessi sbagliato a prenderli apposta." Risposi divertita.
"Pf, non sia mai. Anche se ti confesso che per un momento ne sono stato tentato."
"Oh andiamo, saresti stato uno stronzo." Lo rimproverai indignata.
"Per così poco? Mamma mia..." Replicò ridendo. "Par, mi dai un'asciugamano?" 
"Si, certo" Lo presi e glielo passai, poco dopo uscì dalla doccia bagnato e con l'asciugamano allacciato in vita.
"Allora, tu ti sei divertita oggi con Dana?" Annuii in risposta
"Si, anche se sono distrutta. Quella ragazza diventa una maniaca quando si parla di shopping."
"Non è l'unica mi sembra." Replicò lui prendendo un'altro asciugamano per asciugarsi i capelli.
"Oh fidati di me, io sono ancora niente rispetto a lei." Ribattei io prendendogli l'asciugamano dalle mani, portandomi dietro di lui e cominciando a passarglielo tra i capelli umidi. Lui mi guardò dallo specchio ma poi si sedette sul water e mi lasciò fare. 
"Non ho dubbi, ma anche tu non scherzi mica eh" 
"Mamma mia quante storie. È dovere dei fidanzati portare le proprie ragazze a fare shopping."
"Ah si? E dove sta scritto?"
"Lo dico io. E poi tutti lo fanno." Affermai ovvia. Insomma cosa gli costerà mai un po' di sano shopping? E poi almeno si mantengono in forma senza aver bisogno di andare in palestra. Cosa vogliono di più?
"Ma se io voglio essere l'eccezione?" Chiese voltandosi verso di me trovandosi così all'altezza della mia pancia dove lasciò un dolce bacio per poi alzare la testa per far incrociare i nostri occhi.
"Oh ma tu sei già l'eccezione." Replicai guardandolo dall'alto.
Lui si alzò ed io lo seguii con la testa.
"No, tu sei l'eccezione." Sussurrò per poi baciarmi. Risposi fin da subito al bacio facendo vagare le mie mani fra i suoi capelli ancora umidi. Ancora non riuscivo a credere a quanto ero stata fortunata ad aver incontrato Chris e a quanto riusciva a farmi star bene. 
Quando le cose si stavano per spingere un po' troppo in là sentimmo una voce chiamarmi dal piano di sotto.
"Uh è tornata mia nonna." Parlai staccandomi di poco da lui.
"Dio sempre nei momenti meno opportuni." Esclamò Chris. Io ridacchiai allontanandomi lentamente e dirigendomi verso la porta.
"Eccomi nonna. Che c'è?"
"Nulla, volevo solo vedere se eri in casa." Rispose tranquillamente non sapendo quante maledizioni divine le stesse mandando sua nipote, cioè io. Perchè tutti nei momenti meno opportuni? Che nervoso.
"Si nonna, ero e sono come puoi vedere, in casa." Risposi nervosamente.
"Nervosetta tesoro?" Mi chiese sorridendo divertita.
"Ciclo." 
"Sicura che sia solo quello?" Insinuò maliziosa.
"Certo, che altro ci deve essere?"
"Magari un ragazzo... di nome Chris.... che magari è in camera ad aspet.."
"NONNA!" Esclamai indignata ed imbarazzata.
"Guardi signora, se non fosse stato per lei ora ci troveremmo in camera da letto." La voce del mio ragazzo mi giunse dalle spalle facendomi imbarazzare ulteriormente.
"CHRIS!" In quanto a urli ormai potevano paragonarmi ad un'aquila che non ci sarebbero state comunque differenze.
"Allora direi di essere arrivata appena in tempo." Continuò nonna senza ascoltarmi minimamente.
"No ma prego. Non stiamo parlando di cose private... Continuate pure eh." Commentai ironicamente. Entrambi scoppiarono a ridere e Chris si avvicinò e mi abbracciò da dietro.
"Dai piccola, stiamo scherzando. E poi è meraviglioso vederti imbarazzata, il rosso delle tue guance illumina i tuoi occhi. Ed è fantastico credimi." Terminò lasciandomi un bacio delicato sulla guancia. E se possibile arrossii ancora più di prima. Borbottai uno "scemo" che lo fece ridere.
"Se non la pianti di arrossire giuro che in quella camera ci arriviamo prima ancora che tu te ne renda conto. E non me ne frega assolutamente niente del fatto che tu abbia il ciclo." Minacciò abbassando ulteriormente la voce e soffiandomi nell'orecchio quelle parole in modo che potessi sentirlo solo io.
"Oh... ehm... nonna hai bisogno di sistemare la spesa?" Chiesi divincolandomi da lui e cambiando discorso. 
"No tesoro, tranquilla, ho bisogno di solitudine. Ho intenzione di farvi una torta. Come la preferite, al cioccolato o alla vaniglia?" Chris aprì la bocca per rispondere ma lo precedetti esclamando un "cioccolato!" che fece sobbalzare entrambi. Lui mi guardò quasi con rimprovero.
"Che c'è? Ho voglia di cioccolato ok?" Mi difesi. 
Tutti e due scossero la testa divertiti e poi la nonna ci cacciò fuori dalla cucina cominciando a preparare la torta più buona del mondo.

Angolo autrice:
Ehm ehm.. Buonasera? Eh si. Sono di nuovo qui, in ritardo di 3 mesi ma ci sono. 
Anche se effettivamente per pubblicare questo capitolo ho dovuto fare i salti mortali, mia madre mi aveva ritirato l'I-Pad e non potevo usarlo. Tre mesi senza I-Pad, che cosa brutta...
In ogni caso. Oggi, essendo l'anniversario dei miei, sono usciti a cena e quindi ho rintracciato e "rubato" il mio piccino e... Ta daaa :)
Aaallora, che ne pensate? Che vi aspettavate soprattutto?
Il prossimo capitolo non arriverà tanto presto ahimè, dato che settimana prossima vado in Germania e appena torno c'è scuola (si, salto la prima settimana di scuola :P) 
Farò di tutto per riuscire a portarvi un capitolo ogni 2 settimane circa, ma non posso giurare niente, cercate di capirmi, posso scrivere solo in classe dato che in casa mia la pace e la quiete non esistono :(
In ogni caso, come avete passato le vacanze? Tutto bene? Spero di si perché io mi sono divertita davvero tanto ed inoltre ho avuto modo di pensare per bene a questo sequel e mi sta venendo un'idea per un' altra storia in mente eheh.
Fatemi sapere se vi è piaciuto eeeee alla prossima <3


  
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