Crossover
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Autore: Kia_do87    06/02/2009    4 recensioni
Harry e i suoi compagni si preparano ad affrontare quello che sarà l'ultimo anno ad Hogwarts, il settimo. Ma, come ogni anno, ci sarà una novità: sei nuovi alunni di bellezza inimmaginabile subentreranno nella casata di Godric Grifondoro per frequentare i corsi necessari a superare gli esami finali. Chi sono? Da dove vengono? Si vocifera che abbiano frequentato una scuola di magia in Islanda ma che non abbiano potuto frequentare il settimo anno a causa del lavoro del padre che, d'ora in avanti, affiancherà Madama Chips in infermeria. D'altronde come avrebbe potuto rifiutare un lavoro ad Hogwarts? Per quanto riguarda i ragazzi, sembra che siano stati tutti adottati dal dott. Cullen e signora, ma in realtà non è che si sappia molto sul loro conto; se ne stanno sempre per i fatti loro e, cosa assai più strana, pare che non apprezzino molto le delizie che gli elfi delle cucine di Hogwarts preparano ogni giorno.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Film, Libri
Note: Alternate Universe (AU), Cross-over, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi scuso in anticipo se con queste scene farò piangere qualcuno (era il mio obbiettivo u.u) ma ho sentito il bisogno di rendere un po' più "umani" sia i vampiri che i maghi (che ci chiamano "babbani", ma pensa te questi! U.u). Quindi prima di cominciare a leggere sedetevi e procuratevi un fazzoletto (non dico un pacchetto perché non mi sopravvaluto), sappiate comunque che questo è solo il primo tempo, altre scene romantiche e strappalacrime vi aspettano al prossimo capitolo che, se tutto va bene, dovrebbe essere pubblicato lunedì. Buona lettura e grazie a tutti!



L'unione fa la forza




Capitolo 13: Love can still win (Parte 1)


"Siete puntuali, quale novità…" disse Draco con arroganza trovando Tiger e Goyle ad aspettarlo "Forza vediamo di muoverci" aggiunse subito dopo inoltrandosi nel fitto della Foresta Oscura, apparentemente inconsapevole che qualcuno stesse spiando ogni loro singola mossa.
"Capo, sono un po' agitato" mormorò Tiger ad un certo punto.
"Non ti preoccupare, tutto sta filando alla perfezione" rispose Malfoy cercando di non esternare troppo il suo nervosismo, il cuore gli batteva a mille, quella sarebbe stata la notte decisiva.



"Forza seguiamoli" disse Hermione muovendosi, seguita dagli altri, verso il limite della Foresta Oscura. Fortunatamente il buio della notte e la perenne nebbolina presente tra il fitto degli alberi, avrebbero rappresentato una perfetta copertura. Se i quattro maghi cercavano di fare il meno rumore possibile si può tranquillamente dire che i vampiri era come se non ci fossero, i loro piedi non provocavano il minimo rumore sul fogliame bagnato, sembrava danzassero a due centimetri da terra. Harry non seppe dire per quanto tempo proseguirono inoltrandosi nel fitto della foresta, Ron dal canto suo, sperava di non fare ulteriori incontri con i ragni che avevano inseguito lui ed Harry quando frequentavano il terzo anno.
Edward non staccava gli occhi dalla chioma bionda di Malfoy, che lui e gli altri vampiri riuscivano a vedere alla perfezione. Ad un tratto Jasper fece loro segno di fermarsi, i tre serpeverde si erano arrestati in un punto ben preciso, sembrava una piccola radura a circa duecento metri di distanza da loro.
"Come sono?" gli domandò Ginny ad un certo punto.
"Hanno paura, sono agitati e nervosi… francamente mi stupisce il fatto che non se la siano ancora data a gambe" rispose Jasper gentilmente senza staccare lo sguardo dai tre ragazzi.
"Dobbiamo avvicinarci di più se vogliamo sentire quello che dicono" propose Harry.
"Harry, è già abbastanza rischioso stare dove siamo, non mi sembra il caso di andare in bocca al nemico" gli rispose Hermione.
"E' solo Malfoy!" controbattè Harry "Non siamo venuti qui per stare a guardare, dobbiamo fermarli finchè ancora possiamo".
"Harry ha ragione, se l'idea è quella di osservare in silenzio avremmo potuto anche starcene al castello" confermò Neville.
"Forza allora, facciamogliela vedere!" esclamò Harry uscendo dal nascondiglio e correndo verso i serpeverde seguito dagli altri amici "Fermo dove sei Malfoy!" ordinò al biondo puntandogli la bacchetta contro, ormai solo un paio di metri li seperavano.
"Benvenuto Potter, dì addio ai tuoi amici" rispose Draco con un sorrisetto stampato sul volto "Ora!" urlò poi.
Quindici mangiamorte si materializzarono intorno ai maghi ed ai vampiri e tutti avevano una balestra in mano.
"E' stato fin troppo facile" commentò Malfoy osservando Potter dritto negli occhi.
"Era un trappola" disse Harry più a sé stesso che agli altri.
"Precisamente, sapevo che avreste notato il mio comportamento, diciamo diverso dal solito, e così vi ho attirato in una trappola".
"Non c'è mai stata nessun'arma…" mormorò Alice.
"No, mai, era solo una scusa per portarvi tutti qui ed eliminarvi, schifosi succhiasangue".
Non appena Draco ebbe finito di pronunciare quelle parole i mangiamorte scoccarono le loro frecce contro i ragazzi che si trovavano al centro.
"Se credi di poter uccidere dei vampiri con delle comuni frecce ti sbagli, ragazzino!" gli urlò contro Jasper estraendosi una freccia dallo stomaco.
Malfoy sorrise "Oh, ma quelle non sono semplici frecce, sono imbevute di una certa sostanza particolare".
Jasper crollò sulle ginocchia, la testa gli girava e cominciava a sentire un forte dolore dove era stato colpito; che cosa gli stava accadendo? Non era possibile, lui era un vampiro…
Alice fu subito da lui "Jasper!" urlo spaventata cercando di aiutarlo, ma presto crollò sul corpo del marito colpita anch'ella da una freccia alla schiena.
Anche Edward era stato colpito ma non sembrava dell'idea di cedere al dolore o all'inibizione dei sensi, anzi, si avventò contro un mangiamorte riducendolo al brandelli.
"Edward!" urlò Bella cercando di andargli incontro ma venne trattenuta per un braccio da Hermione.
"Resta qui!" le urlò la strega per poi utilizzare l'incantesimo scudo per riparare sé stessa e la vampira dalle frecce che piovevano loro addosso.
Alla fine, però anche Edward dovette arrendersi al potere di quel magico intruglio e cadde sulle ginocchia stordito e in preda al dolore più acuto che avesse mai provato, una mangiamorte gli si avvicinò a balestra spianata "Crepa, mostro!" disse freddamente per poi premere il "grilletto". Edward chiuse gli occhi, consapevole di non avere la forza per schivare la freccia, eppure non sentì nulla. Ci aveva forse ripensato? Quando i suoi occhi dorati si riaprirono non riuscì a credere a ciò che vedeva, Harry si era messo davanti a lui e lo aveva protetto con il suo stesso corpo. Sangue. Fortunatamente i sensi lo abbandonarono prima che trovasse la forza di fare qualcosa di cui si sarebbe pentito amaramente.
"Basta così!" esclamò ad un tratto Draco "Andiamocene!" aggiunse subito dopo per poi sparire insieme ai mangiamorte rimasti.
Hermione, Ginny e Neville permisero allo scudo creato con la magia di dissolversi e fecero la conta dei feriti. Dei vampiri solo Bella e Rosalie erano salve in quanto protette dalle due streghe, dei maghi invece Ron ed Harry sembravano in condizioni a dir poco preoccupanti.
"Oddio Ron!" esclamò Hermione avvicinandosi all'amico seguita da Neville. Ronald aveva un brutta ferita all'altezza della clavicola, avrebbe dovuto essere portato immediatamente all'ospedale.
"Harry" mormorò Ginny tra le lacrime avvicinandosi al suo ragazzo che giaceva privo di sensi a terra, una freccia conficcata all'altezza del fianco destro.
Nel frattempo Bella era inginocchiata al fianco di Edward e Rosalie stava accanto ad Emmett mentre Neville lasciava Hermione ad occuparsi di Ron e si dirigeva da Alice e Jasper.
"Ragazzi!" chiamò una voce melodiosa.
"Carlisle" mormorò Rosalie tra le mille lacrime che avrebbe voluto piangere, ma non poteva.



"Sono senza parole" disse Silente osservando Hermione, Ginny e Neville che se l'erano cavata con qualche graffio qua e là "Probabilmente non avete idea di quanto siate stati fortunati" continuò poi con tono severo.
"Ci dispiace signor preside" mormorò Hermione "Non mi spiego come abbiamo potuto essere così stupidi".
"Ma Harry e Ron si riprenderanno, vero?" domandò Ginny tra le lacrime.
"Non lo so signorina Weasley, entrambi sono molto gravi e madama Chips sta facendo del suo meglio".
"Come stanno gli altri?" s'informò Neville.
"Il professor Cullen sta facendo tutto quello che può, ma non sappiamo se ce la faranno".
"No…" commentò Hermione scoppiando in lacrime.
"Professoressa McGrannit" chiamò quindi il preside.
La vice-preside si avvicinò a Silente e lo oltrepassò invitando i tre ragazzi a seguirla.
"Andiamo signorina Granger" disse dolcemente ad Hermione che era restia ad abbandonare il corridoio di fronte all'infermeria.

Tre ore dopo…

Carlisle uscì dall'infermeria distrutto e, se possibile, ancora più pallido del normale. Il professor Silente gli si avvicinò con passo lento, ansioso di avere notizie.
"Weasley se la caverà, ma per quanto riguarda Potter… se passa la notte ci sono speranze, ma ha perso molto sangue e non potrà comunque alzarsi prima di dieci giorni".
Silente affrontò la dura realtà socchiudendo per qualche secondo gli occhi azzurri per poi tornare ad osservare il dottore "E i tuoi ragazzi?".
"Se le mie teorie sono giuste dovrebbe trattarsi del sangue di uomo morto quindi entro qualche ora dovrebbero riprendersi".
"Mi fa piacere" commentò Silente con sincerità.
"Già, anche a me… ma è straziante vederli in quella condizioni, si dimenano nel sonno come se avessero la febbre alta e soffrono le pene dell'inferno, preferirei morire che mettere ancora piede là dentro" disse indicando la porta chiusa dietro di lui "Forse dovresti chiamare i genitori dei due studenti" suggerì poi osservando il preside.
"Potter non ha genitori e i Weasley stanno arrivando insieme ad alcuni amici, se le informazioni che i ragazzi ci hanno riferito sono esatte domani mattina Hogwarts sarà sotto attacco. Non abbiamo avuto nemmeno il tempo di rispedire a casa gli studenti".
Carilse dovette sedersi su uno scalino per riprendersi dallo shock "Bisogna mettere al sicuro gli studenti".
"Lo stiamo già facendo, gli studenti fino al quarto anno sono stati portati nei sotterranei, quelli del quinto, del sesto e del settimo anno hanno insistito per combattere e quelli che non hanno voluto sono insieme a compagni più piccoli".
"Permetterai loro di combattere?" domandò Carlisle allibito.
"Chi sono io per impedire loro di combattere per ciò che ritengono giusto?" controbatté Carlisle.
"Ma sono ragazzini di quindici anni!" disse il vampiro alzandosi in piedi.
"Grazie per avermelo ricordato, Carlisle".
"Che ne facciamo dei feriti? L'infermeria è facilmente attaccabile e i Volturi parteciperanno all'attacco, non permetterò loro di prendersi i miei figli!" esclamò il dott. Cullen.
"Li trasferiremo al più presto, amico mio, non temere" rispose gentilmente Albus Silente.
"Scusami, non volevo essere scortese… è solo che vederli in quello stato mi ha distrutto" ammise Carlisle che, se avesse potuto, sarebbe sicuramente scoppiato in lacrime.
"Come sta Esme?".
"E' ancora dentro, non vuole separarsi da loro".
"Allora vado a chiamarla, penso che ci sia qualcuno di più grave del quale debba occuparsi" constatò Silente scomparendo dietro la porta dell'infermeria.



"La mia Alice…" mormorò la donna pettinando con la mano destra i capelli della giovane vampira.
"Esme.." la chiamò Silente.
"Signor preside" disse lei voltandosi ed alzandosi di scatto.
In quel particolare giorno sembrava che tutti i vampiri presenti ad Hogwarts rimpiangessero il fatto di non poter versare nemmeno una lacrima.
"Credo che tuo marito abbia bisogno di te".
La vampira annuì per poi uscire dalla stanza.
Silente proseguì tra i letti occupati, poche erano le scene di quel tipo che gli erano capitate di fronte agli occhi, quelle che ti spezzano il cuore e ti fanno venire le lacrime agli occhi.
"Amore…" diceva Bella accarezzando i morbidi capelli rossi del marito e baciandogli di tanto in tanto la guancia bagnata di sudore freddo "…pensavamo che non saremmo mai riusciti a stare insieme, ma abbiamo sfidato il destino e abbiamo vinto. Non sarà questo a portarti via da me…tu non puoi morire, ti prego…" quanto avrebbe voluto, Silente, possedere la magia necessaria per farla piangere e sfogarsi come avrebbe desiderato "…non posso essere viva, non senza di te".
Decise di passare oltre.
"Piccolo mio…" mormorava una bellissima vampira bionda abbracciando quello che doveva essere suo marito "…c'è la tua Rose vicino a te, non ti lascerò mai solo, te lo giuro" sembrava sul punto di morire "…chi mi farà ridere, chi mi dirà che quando mi arrabbio sembro una brutta arpia…" sorrideva tra le lacrime che non volevano saperne di scendere "…tu non puoi lasciarmi, me l'avevi promesso… -non ti abbandonerò mai- mi avevi detto. Non puoi proprio rompere la promessa…".
Quelle scene avevano il potere di mostrare che dopotutto l'amore poteva ancora vincere.


x DarkViolet92: mi sembravano troppo avvantaggiati se avessero potuto usare i loro poteri e così facendo la storia dell'inganno di Draco non avrebbe potuto avere luogo perché sarebbe bastato che Edward gli leggesse nella mente per capire che era una trappola. Quindi diciamo che entrano in gioco anche le "esigenze di copione"
x PhOeNiX_93: sì sì ora sto bene, chissà quante avrebbero voluto essere in Bella… mah xD Comunque spero che questo capitolo ti sia piaciuto (please, se devi uccidermi per ciò che ho fatto ad Edward almeno fai una cosa veloce u.u)
x Roberta_94: tranquilla, ora sono tornata in pista! Cmq concordo, sono davvero carini quando fanno pucci pucci xD

  
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