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Autore: Gem    06/02/2009    7 recensioni
«Sai che l’anulare è l’unico dito che dipende dagli altri?» chiedo retoricamente, tu sai ogni cosa.
«A cosa devo questa ingegnosa osservazione? Hai impiegato anni per formularla?» dici sotto una smorfia di piacere. Quindi ti bacio l’anulare.
«Va dritto al cuore…e mostra chiaramente il suo amore...»

[Fanfic-regalo per il compleanno di Camus.]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aquarius Camus, Scorpion Milo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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f Vivi per amare o ami per vivere? e

 

Raggiungo silenziosamente la cucina. Voglio portarti lo spuntino di mezzanotte...

Sicuramente te ne verrai fuori con qualche battutina sarcastica o un pensiero filosofico, ormai so che sei così. Sul vassoio metto due mele, alcune fette di pane, un barattolo di marmellata, un cartone di succo d’arancia. Vedo un nastro rosso, non ho idea di come sia finito a casa mia, ma lo lego attorno al vasetto. Poi torno in camera, e adagio delicatamente il vassoio vicino a te.

 

«Milo? Che succede?» bisbigli quasi subito, rigirandoti nel letto. Apri un occhio che subito copri col tuo braccio squisito. Come sei bello, Camus. «Che ore sono?»

«Shh…ti ho portato lo spuntino di mezzanotte...» ti rispondo.

«Cosa?» sussurri con la voce impastata di sonno. «Lo spuntino di mezzanotte?»

Ti sollevi piano, osservi l’orologio alla parete, e, assonnato e contrariato, dici: «Ma sono le quattro… è una colazione…»

Spalmo la marmellata su una fetta di pane e gli do un morso, poi la avvicino alle tua labbra nello stesso punto dove ho poggiato le mie: «Tu mangia lo stesso…»

Mi guardi storto, ma addenti il cibo senza esitazioni.

«Lo sai che fa male mangiare di notte? Si bruciano meno calorie e si ingrassa…»

«L’hai detto tu che è una colazione. E poi non riusciresti mai ad ingrassare, con quel corpicino che ti ritrovi…» dico per stuzzicarti. Sono pazzo di te.

Assumi un’espressione seccata e ti allontani dal pane che reggo. Facendo attenzione al vassoio, distendi le tue gambe d’alabastro fino a scoprirle del lenzuolo e porti un piede sulla mia spalla.

«Provi nuove posizioni?» continuo a provocarti. Alla fine cederai…come sempre…

«Non ho un corpicino. Non provo nuove posizioni. Se non mi fai dormire, ti mollo un calcio.»

Scoppio a ridere di cuore: «Non è colpa mia se ti sei addormentato alle due…»

«No, ovvio... chi l'ha voluto fare ancora

Alzo un sopracciglio divertito. «Eppure ti è piaciuto…»

«No. Per niente.» rispondi portando le braccia incrociate dietro la testa.

Sfodero un sorriso strafottente. Non sai affatto mentire. Bevo un sorso di aranciata sotto i tuoi vigili occhi ramati, addento una mela sensualmente. Non lasci trasudare nemmeno un’emozione.

Beh, dovrò intervenire io.

 

Sposto la tua gamba sul letto e sfilo il laccetto rosso dal barattolo. Poso il vassoio sul comodino di legno, per evitare che cada nelle operazioni che farò, e tiro via il lenzuolo. Poi si chiedono perché sia così geloso di te. Perché sei perfetto… hai gli occhi belli e le labbra ammalianti, un nasino così diritto, la pelle prelibata, i capelli rossi e lisci…

Mi chino a baciarti il collo e sfioro con i polpastrelli di una mano i tuoi fianchi, ancora sudati. Lascio scorrere il laccetto sul tuo petto, ti sento vibrare, chiudi gli occhi, porti inconsciamente le mani fra i miei capelli. Ecco il Camus che amo alla follia.

Mi rialzo, ti prendo la mano sinistra, faccio scorrere il cordoncino attorno al tuo anulare.

«Sai che l’anulare è l’unico dito che dipende dagli altri?» chiedo retoricamente, tu sai ogni cosa.

«A cosa devo questa ingegnosa osservazione? Hai impiegato anni per formularla?» dici sotto una smorfia di piacere. Quindi ti bacio l’anulare.

«Va dritto al cuore…e mostra chiaramente il suo amore...»

«Il suo amore? Una mano? Milo, hai studiato filosofia o hai bevuto?»

Rido gentilmente. Mi distendo accanto a te e ti abbraccio da dietro, racchiudendoti nel mio petto. Non lascio neppure per un istante la tua mano, e appena mi sistemo lego il nastro al tuo ed al mio anulare sinistro.

Poi prendo l’altra tua mano, la chiudo, e sussurro: «Aprila lentamente senza alzare il mignolo…»

Segui le mie indicazioni. Distendi il pollice, l’indice e il medio, ma arrivato all’anulare opponi un po’ di resistenza e lo sollevi insieme all’ultimo dito.

«L’anulare ha un tendine in comune con il medio e il mignolo segue i loro movimenti. Che t’aspettavi?» domandi raggomitolandoti.

Stringo la tua mano nella mia e ti bacio un orecchio.

«No, il mignolo è innamorato dell'anulare… e senza il suo aiuto è debole e triste.» bisbiglio direttamente nel tuo timpano. «Non possono stare separati. Il medio è la ragione… ma prima o poi, l’anulare l’abbandonerà…»

Ti mordo il collo, non te lo aspettavi. Sento un tuo verso soffocato, incroci le dita della tua mano con le mie. Faccio scivolare la mano libera fra i tuoi capelli e giro il tuo viso verso di me.

Ci guardiamo un attimo, non abbiamo neppure bisogno di frasi per capire che ci desideriamo.

Poggi la schiena al materasso, permettendomi di distendermi sopra di te senza dover allontanare la mano legata, che porto dietro la tua nuca insieme alla tua, in un gesto un po’ tortuoso. Ancora uno sguardo eloquente, poi affondo la mia lingua nella tua bocca, in un bacio lungo e appassionato che scioglie il tuo animo gelido. Quando ci stacchiamo, ansimiamo per la mancanza di ossigeno. Mi stringi forte i capelli con la mano destra, nei tuoi occhi passano mille sensazioni. Mi avvicino ancora, ma tu anticipi i miei movimenti e ti attacchi alle mie labbra come fossero acqua nel deserto.

 

Abbiamo fatto davvero le ore piccole, stanotte.

Sono ormai le sette, e invece ci saremmo dovuti alzare all’alba. Le nostre mani sinistre sono rimaste allacciate, con un po’ di difficoltà, da quando ho legato le dita. Mi sveglio prima io, vedo il tuo volto ancora immerso nel sonno. Cosa sogni, Camus?

Apri gli occhi qualche minuto dopo, mi fissi in silenzio. Ti bacio la punta del naso.

«Milo…tu…» mi chiami.

Ti carezzo i capelli e ti stringo.

«Vivi per amare o ami per vivere?» chiedi.

Mi perdo nei tuoi occhi pensando a come rispondere. Ma voglio farti ridere.

«E che significa?»

Scuoti la testa abbozzando un sorriso. «Hai rovinato l’unico momento romantico che sono mai riuscito a creare…Milo!»

Ridacchiamo piano, però le stanze silenziose si riempiono delle nostre risate e della luce del Sole.

«Se amare è la cosa più importante della vita, allora non posso viverne senza.» dico.

Sorridi nascondendo il volto nell’incavo del mio collo.

«Te lo ripeto… o filosofeggi o sei ubriaco…»

Ti abbraccio fortissimo ridendo. Dopotutto, anche se il dovere ci impone di prepararci il prima possibile, il tempo per amarsi è troppo vitale per sacrificarlo.

 

 

 

 

 

Gem racconta...

Domani è il 7 febbraio, ovvero il compleanno di Camus. xD  (<--- cosa c'entra "xD" ? *me confusa* )

La fic non accenna al compleanno, ma spacciamola per un regalo, su. ù_ù

Il titolo è una domanda che adoro... ** forse era meglio inserire un pezzo lemon... ** forse questa fic non ha né arte né parte... ** ma sapete che vi dico? L'ho scritta e la pubblico, in anticipo.

Baci, vostra Gem :***

  
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