"Diario del capitano, un curioso fenomeno, non sappiamo quanto naturale, sta facendo impazzire il mio primo ufficiale. E' sempre interessante vedere Spock alle prese con eventi che sfidano la logica e lo fanno uscire di testa."
"Questo pianeta è del tutto simile a Marte, composizione dell'atmosfera anidride carbonica e gas rari, pressione superficiale 0,6 kilopascal, escursione termica dai meno 140 ai più 40 gradi. Praticamente inabitabile, da qualsiasi forma di vita."
"Qual'è il problema, la maggior parte dei pianeti è così." Replicò Kirk , tranquillamente, alle spalle del suo primo ufficiale che fissava il suo monitor con aria indispettita."Un piccolo spiazzo, un perfetto quadrato di un km per lato. E' comparso dal nulla, senza nessun preavviso .Temperatura 25 gradi centigradi, atmosfera di ossigeno e azoto, nelle giuste proporzione, umidità, pressione superficiale .Tutto compatibile con la vita."
Spock era così sconvolto che le sopracciglia erano scomparse sotto la frangetta. L'accademia delle scienze di vulcano aveva chiaramente stabilito ciò che era plausibile e ciò che non lo era. E ogni volta che un vulcaniano si trovava di fronte a un fenomeno, di cui, non era ammessa l'esistenza, perdeva il lume della logica.
" Io credo sia un invito, e sarebbe scortese da parte nostra non accettarlo." Le parole del capitano procurarono quasi una sincope a Spock.
"Un'invito di chi?"
Kirk si strinse nelle spalle."Chi lo sa! Un fenomeno del genere non compare dal nulla per caso. Qualcuno l'ha creato, non chiedermi come e perchè, ma credo valga un salto sul pianeta, a scopo di indagine!"
"E se quell'area scomparisse all'improvviso mentre siamo lì. Moriremo all'istante."Puntualizzò Spock .
"Infatti , visto il pericolo accetto solo volontari per questa missione.Decidi tu Spock." E Kirk conosceva già due tipi a cui ordinare di offrirsi volontari.
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Il posto era veramente inquietante. Kirk , Spock ,McCoy e Loki si era materializzati in un prato lussureggiante. La temperatura era gradevolmente estiva e l'aria profumava di erba e fiori di campo. C'erano persino degli insetti ronzanti ,posati sulle corolle, intenti a succhiare il polline. L'illusione, se di illusione si trattava, era perfetta. Un metro più in la i quattro federali ,potevano vedere il resto del pianeta: una palla di sabbia desolata , arroventata dal sole e priva di vita. Loki fu quasi tentato di allungare una mano per vedere se passava dall'altra parte, ma ovviamente non era un idea geniale. Davanti a loro c'era un castello medioevale, dalle mura di pietra grezza, sormontato da torri merlate. Il pesante portone di legno si aprì lentamente, come animato da volontà propria, scricchiolando in modo sinistro. Era chiaramente un 'invito ad entrare. Kirk non si fece pregare ed entrò seguito dai suoi uomini. Lasciò il suo phaser riposto nel fodero . Aveva la certezza che chiunque avesse creato tutto ciò, dal nulla, non potesse essere impensierito da una comune pistola a raggi. All'interno del castello c'era un enorme salone illuminato da lampade a olio e scaldato da un allegro caminetto. I pavimenti di pietra erano coperti di preziosi tappeti .Anche il resto dell'arredamento faceva supporre che il signore del maniero fosse una persona di enormi ricchezze con la passione per le cose preziose e rare.