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Autore: blackswam    07/09/2015    2 recensioni
Violetta Castillo, ventidue anni, sin da piccola da quando aveva assistito alla morte dei suoi genitori da dei colpevoli ancora ignoti, archiviando il caso come semplice suicidio. Da quel giorno la sua sola esistenza era basata nello scoprire omicidio irrisolti diventato con il tempo una detective di alto rango. Non riconosciuta dalla società e dalla gente per la sua piccola eta' decide di indagare sul caso di Sara Taylor, un altra giovane investigatrice, trovata assassinata misteriosamente.
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Introduzione.


Lacrime. Una di quelle vere, di quelle che ti fanno rimanere immobile.
Il colore rosso ti accieca la visuale, sebbene ne sei abituata. La puzza opprimente dopo aver ritrovato la vittima, il sapore amaro e succulento della ricerca, della verità.
Il tuo corpo fremere ti eccitazione, le tue mani quasi tremano al solo pensiero. Sapevi che era arrivato il momento, il tuo di momento.Mani che sudano, gambe intorpidite, finestre che sbattono e un nuovo caso stava per essere affibbiato alla investigatrice segreta Violetta Castillo.

 

 

Le luci di Los Angeles erano parecchio forti quella sera, le strade brulicavano di persone intente a scontrarsi uno contro l'altro, spesso capitava che si assistessero a litigi furiosi per strada, ma prontamente c'era sempre qualcuno che terminava la rissa prima che ancora cominciasse. Molti direbbero che e' una città come tante, e forse potrebbero avere ragione, ma in fin dei conti ogni città a un punto diverso rispetto alle altre. E in questo caso e' il mistero. Una sera una giovane ragazza di New York tirocinante come futura detective era approdata nello studio del detective in carica. Era già venuta a corrente di innumerevoli casi lasciati sospesi per ragioni inspiegabili. Pero' dove c'era puzza di mistero, c'era lei. Non poteva farne almeno, era la sua quotidianità. Dopo essere riuscita ad avere tra le mani quelle carte misteriosamente perdute aveva deciso di andare in fondo al caso di ognuno di loro. Con il tempo la maggioranza di tutte quelle carte erano state risolte e qualcuno veniva incolpato. Purtroppo una tragica notte la ragazza mentre era solita rifugiarsi nel suo studio per lavorare nel caso di un omicidio viene ritrovato assassinata. Un nuovo crimine, un nuovo detective.
Era questo che aveva pensato Violetta Castillo, Ventun'anni , nel fior fior nei suoi anni. Mentre riportava comodamente una ciocca di capelli ribelli - più confusi di come sono normalmente- dietro l'orecchio, successivamente con fare assai professionale e con compostezza afferra la sua tracolla raccogliendo un block notes e una penna per poi sistemarsi gli occhiali che le ricadevano sul naso. Puntualizziamo non che non ci vedesse bene, ma le dava un aria molto professionale ed una ragazza di circa ventun'anni che sogna di diventare detective non sempre viene presa sul serio. Almeno così non la faceva apparire come una bambina elettrizzata alla ricerca di un avventura, ma troppo piccola per poter partecipare. 
<< Perfetto, allora possiamo cominciare>>, proferisce la ragazza osservando l'uomo davanti alla sua visuale. Appariva visibilmente tranquillo sdraiato sulla sua sedia, le mani unite sulla scrivania, e con lo sguardo noncurante.<< Iniziamo con una domanda molto semplice. Dov'era la notte in cui Sara Taylor e' stata assassinata?>>
L'uomo non abbandonava il suo stato di menefreghismo quasi come se nulla di tutto ciò lo toccasse, nemmeno di essere stato nominato sospettato numero uno. << Come ho già detto mi sono ritirato nelle mie stanze.>>, un linguaggio pulito, pacato.
<< Lo sa che non mi basta solo la sua parola per scagionarla.>>, risponde di rimando la ragazza assottigliando gli occhi e allargando le narici. Era quasi stufa di trovarsi in quel maledetta posizione da più di venti minuti, le gambe erano quasi intorpidite e il sedere cominciava a dolerle per la posizione scomoda, ma la cosa che più la irritava era il comportamento sprezzante e cinico all'incirca trent'anni. Una folta barba segna il suo volto matura, i suoi occhi verdi scuri erano gelidi quasi ti potessero raggelare con lo sguardo, e forse ne era capace. << Pero' non avete nemmeno le prove che io stia mentendo, giusto?>>
Touche'.
<< Andiamo avanti con le domande?>>, propone con un sorriso soddisfatto sentendo il potere dalla parte del manico. << Che rapporti aveva con la vittima?>>
<< Non l'hanno informata? Eravamo amanti.>>, Esther fa per parlare pronta per un altra domanda quando l'uomo la zittisce con un gesto della mano. << E se sta per domandarmi se eravamo fidanzati, mi spiace deluderla, ma no. Ero un dei suoi tanti amanti, come lei era uno delle mie.>>
Violetta vaga con lo sguardo sul suo black notes trascrivendo tutte le sue risponde ambigue, traendo delle conclusioni irrisolte, non trovando nessuno spigolo di lancio per una prossima domanda. Come va a nonssere in alcun modo nervoso? Non riesco a trapelare nessun senso di paura, ansia, colpa. Il suo viso e' completamente inespressivo, deciso, fermo. Era riuscito con delle semplici parole della sua innocenza, e forse l'ho era davvero. Forse era soltanto un semplice impiegato-bastardo che amava farsi le donne per puro semplice piacere personale, era un uomo scaltro e intelligente da non commettere un omicidio con le sue stesse mani attentando alla sua reputazione. Che invece avesse fatto commettere l'omicidio ad un altra persona? O se fosse lui stesso una bambola del gioco con il semplice scopo di depistare le indagini?
Il suono dell'orologio al pendolo, posato all'angolo della porta, proclamava il termine del interrogatorio. Il primo ad alzarsi fu l'uomo-bastardo che senza rivolgerle nessuno sguardo e a passo lento si dirigeva verso la porta. Al tocco della maniglia volta lo sguardo verso di le
<< Spero tanto di viverla signorina Castillo.>>, conclude uscendo dalla stanza senza sentire la risposta della ragazza. << Ci rivedremo, Leon Vergas..>>

  
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