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Autore: ValyXD    07/09/2015    2 recensioni
Eccomi qui a rovinare anche questo fantastico fandom! LOL
Mi sono ispirata alla delusione che ho avuto quando ho finito Ib per la prima volta. Ci sono dei piccoli riferimenti alla IbxGarry, ma non voglio che il poveretto sia denunciato per pedofilia, quindi mi sono trattenuta ^-^
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Ib e Mary diventarono sorelle. Il finale fu Together Forever. Ma, e se Ib non l'avesse affatto voluto? Se Ib avesse voluto vendicare la morte di Garry? E se lei odiasse Mary? E se il coltello da pittore che lei aveva trovato in quella scatola... se avesse fatto meglio a lasciarlo dov'era?
Io penso che un po' della pazzia di serial killer di Mary sia passata anche a Ib.
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ValyXD
Genere: Angst, Horror, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Garry, Ib, Mary
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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L’ “altro personaggio” sono i genitori di Ib. Enjoy! :D

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End: Ib’s Revenge.

-Ib...-
Mi fermai e mi voltai. Garry si era fermato qualche passo indietro, le mani sulle ginocchia. Ma... pensavo che ci saremmo dovuti sbrigare, dovevamo raggiungere Mary, e in fretta, prima che riuscisse a spogliare completamente la rosa di Garry.
-Io... Ib... vai avanti tu...-
-Cosa?! Dopo tutto quello che abbiamo passato ora mi dici di rimanere da sola? Garry, e poi tu stai male, come potrei lasciarti qui?-
Lui sorrise.
-Me la caverò. Tu insegui Mary.-
Se la caverà?! E' vero che ho solo nove anni, ma capisco quando uno mente!
-Garry, io-
-Ib, starò bene. Ora... devo solo riposare.-
Si sedette a gambe incrociate con la schiena appoggiata al muro.
Cosa fare?
Mi misi inginocchiata davanti a lui.
-Garry...-
-Ib, ti prometto che quando le cose si metteranno male verrò a prenderti, dovunque tu sia. Ti troverò, usciremo, e andremo a mangiare i macaron in quel bar vicino alla galleria.-
Sorrise ancora.
Già, mi ricordo di averne visto uno quando sono arrivata con i miei genitori. Ma non voglio lasciarlo solo, non voglio!
Lo abbracciai per l'ennesima volta quel giorno. Non sapevo cosa dire.
-Garry... è una promessa?-
Lui socchiuse gli occhi piegando la testa da un lato, sempre col suo sorriso sulle labbra, e mi scompigliò i capelli.
-Certo, Ib. E' una promessa.-
Sapevo che non era così. Lui sarebbe morto, Mary aveva la sua rosa, non avrei mai potuto rubargliela senza il suo aiuto.
Grandi lacrime iniziarono a scorrere sulle mie guance.
-Garry...- iniziai a piangere, singhiozzando fortissimo.
-Shhhh, Ib. Va tutto bene. Te l'ho detto. Verrò a prenderti.- disse, abbracciandomi di rimando.
-Garry... io... io ti-
Lui appoggiò un dito sulle mie labbra.
-Ib, non sai cosa vuol dire, non dirlo. Sei solo una bambina, quando crescerai, capirai che non è vero, e ci riderai sopra. Ora va’, ed esci da questa dannata galleria.-
Piansi ancora di più, se possibile. Ma a malincuore annuii, e mi misi a correre verso l'uscita di quel corridoio blu con delle stelle azzurre.
Una volta salite le scale trovai Mary, che staccava dalla rosa gli ultimi due petali.
-Non m'ama... M'AMA!! Ahahahahah!!!-
Non si accorse di me, lanciò la rosa a terra e corse fuori dalla casetta.
Andai immediatamente a controllarla, e ne era rimasto solo lo stelo. Niente più petali, significava solo che...
No, non è possibile!
Andai dritta verso quel vaso che avevo visto al centro di quella strana città-album.
Misi lo stelo dentro l'acqua, ma non accadde nulla. Riprovai più e più volte, fino a quando non mi lasciai andare in un secondo pianto, e, sempre piangendo, tornai in quel corridoio inquietante.
Garry era esattamente nella stessa posizione di prima, lo chiamai, ma non si muoveva. Gli diedi uno strattone, lui cadde a terra. Lo chiamai ancora e ancora, ma non accennava a svegliarsi. Non c'era più niente da fare, e io lo sapevo.
Notai che aveva stretto in mano il suo accendino. Dovevo prenderlo, se ce l'aveva allora mi sarebbe sicuramente servito.
Ma non potevo portare con me un altro oggetto, ne avevo troppi, e non ci sarei riuscita. L'unica opzione sarebbe stata mangiare la caramella che mi aveva dato.
Cosa?!
No, non lo avrei mai fatto. Era la sua caramella, me l'aveva regalata, la dovevo tenere!
Lasciai perdere l'accendino, e decisi di usare la chiave rosa che avevo trovato nella scatola dei giocattoli.
Mi ritrovai in un corridoio nero. Percorsi tutte le scale e mi accorsi che ero tornata davanti alla reception della galleria.
Dopo un po' di vagare ritrovai il "Mondo Fabbricato". Ci dovevo saltare dentro per tornare nel mondo reale.
Decisi di farlo: magari Garry era già là dentro, e tutta questa cosa delle rose forse era solo una gran cavolata.
Ma non fu così. Non c'era alcuna traccia di Garry. Trovai solo Mary, che diceva di essere mia sorella.
E anche i miei genitori la pensavano così.
Decidemmo di andare a mangiare in quel bar.
Il bar dove io e Garry avremmo dovuto mangiare i nostri macaron in santa pace, e senza quella maledetta Mary.
Sì, perché io odiavo Mary, e la odio ancora adesso.

Eravamo in macchina, e io avevo un musone lungo chilometri. Non so cosa mi tratteneva dal piangere a dirotto.
-Ehi, Ib! Che cos'hai lì?-
Prese dalla mia tasca la caramella che mi aveva regalato Garry.
-NO!- urlai.
Non la poteva toccare, non la doveva toccare, l'avrebbe contaminata con la sua malvagità!

-Ehi, è al limone! Che bello, sono le mie preferite!-

La scartò e la mangiò, ed io lì non ci vidi più. Le saltai addosso, le aprii la bocca a forza.

-Ib! Ib, per l’amor del cielo!- urlò mia madre –Che cosa stai facendo, Ib?!-

Mary mi guardava come per dire “L’ho già ingoiata, eheh!” Infatti non c’era traccia della caramella nella sua bocca. Io la rivolevo, era l’unico ricordo di Garry che mi era rimasto. Mary estrasse dalla tasca del suo vestito il suo coltello da pittore, e sussurrò un qualcosa che assomigliava ad un “troppo tardi, ora morirai.” Io senza pensarci due volte glielo presi dalla mano, per poi ficcarglielo nel basso ventre, in modo da non ucciderla subito. Volevo farla soffrire, esattamente come lei aveva fatto soffrire Garry. Mary urlò, lo fecero anche i miei genitori, e mio padre, che guidava, spaventandosi, andò a sbattere contro un edificio, la macchina si coricò su un lato, gli sportelli e i vetri si ruppero. Mary, ansimante, si precipitò fuori dall’auto, io la seguii immediatamente. I miei genitori cercarono di fermarmi, ma io uccisi anche loro due con due colpi secchi. Mary era sconvolta, aveva gli occhi pieni di lacrime, sia per il dolore che per la paura, ma io non avevo intenzione di fermarmi, volevo che soffrisse. Infissi nuovamente il coltello dove l’avevo colpita prima, per poi portarlo verso l’alto. La carne di Mary era tenera, essendo solo una bambina, e si lacerava facilmente. Dopo qualche minuto di urla assordanti si calmò, assunse la stessa espressione che aveva Garry, solo più addolorata. Ma non volevo solo ucciderla, io volevo riavere la caramella che mi aveva regalato Garry. Presi in mano quello che avevo tolto dal ventre di Mary mentre lo aprivo. Non capivo molto di anatomia, ma sapevo per certo che quando mangiamo qualcosa il cibo va nello stomaco, e ci rimane per un po’, dunque cercai una specie di sacca, la trovai e la aprii. Degli strani fluidi gialli mi bruciarono le mani, fui costretta a sciacquarmi vicino ad una fontanella lì vicino. Ci trascinai di peso anche Mary, e decisi di levare tutta quella vernice rossa che le usciva dal corpo. E’ proprio un quadro di Guertena, lei non è umana. Fare questo lavoro mi fece anche parecchio schifo, quella vernice aveva un odore e una consistenza stranissima, non sembrava vernice, era più liquida. Lavandole la pancia, vidi qualcosa che galleggiava, era una pallina di colore giallo. La presi, e la leccai: la caramella di Garry. Velocemente tornai in macchina e presi l’involto verde. Ci rimisi dentro la caramella alla bell’è meglio e mi rificcai il tutto nella tasca della mia camicia. Ero proprio soddisfatta. Guardai per un attimo sia Mary, sia i miei genitori accasciati a terra, privi di vita.

Non sentii niente. Ero felicissima, avevo di nuovo con me la caramella di Garry.

Tornai a casa e mi misi a dormire, la mattina dopo vennero alcuni uomini molto alti a casa, erano vestiti di blu e avevano un distintivo a forma di stella sul petto. Sulle loro magliette c’era scritto “polizia”.

Non capivo cosa volesse dire all’epoca, quello che successe dopo me lo ricordo vagamente: mi portarono in uno strano edificio pieno di gente che urlava, avevo paura.

Ora ho quasi venti anni, e mi rendo conto di quello che avevo fatto.

Io… sono diventata peggio di Mary, per vendicare un mio amico.

Già, amico: Garry aveva ragione, ora ci rido su.

Ho fatto la cosa giusta e non ho rimpianti. Però…

Quei poliziotti non mi portarono mai via né la caramella, né il coltello da pittore.

Ho deciso.

Prendo la caramella, non la scarto e la appoggio in bocca, poi prendo il coltello e faccio la stessa cosa che avevo fatto ai miei genitori dieci anni fa.

Fa male solo per poco, poi tutto finisce.

Ma non capisco. Io pensavo che avrei trovato loro, in mezzo ad un cielo azzurro, che mi sarebbero spuntate le ali, che sarei diventata un angioletto. Così mi diceva mamma. E io ho fatto la brava bambina.

Non capisco.

Qui è così caldo…

C’è molto rosso; il rosso mi piace, ma ci sono anche troppe fiamme.

Avevo fatto la cosa giusta.

Non capisco.

E continuo a non capire.

E, probabilmente, non capirò mai.

 

 

~~~~~~~~~~~~~

Hola a todos! 

Solo per la cronaca, io odio lo Spagnolo, c:

E’ la prima fanfiction che scrivo sul fandom di Ib, quindi non siate crudeli :3

E’ che Mary mi sta sul cazzo, proprio tanto u.u

Sì, insomma, ci sono rimasta di merda quando Mary mi ha mangiato la caramella di Garry, io boh.

E Ib lo DEVE vendicare, MUAHAHA!!

Comunue sia.

Chi mi conosce sa che io scrivo roba per lo più romantica/comica/ironica, ma come per magia ieri notte è sbalzata fuori questa cosa. Devo dire che mi piace, anche se non è il mio stile c:

Cari amici di questo fandom, sappiate che se mi rivedrete in giro, ci sarà sicuramente da ridere :D

Per il momento è tutto,

ValyXD

   
 
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