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Autore: aurorajstone    07/09/2015    3 recensioni
Un'antica leggenda cinese dice che ognuno di noi nasce con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che ci congiunge alla nostra anima gemella. Questo filo non può essere spezzato, tagliato o bruciato, e le anime collegate sono destinate ad incontrarsi, innamorarsi e sposarsi. Ma cosa succederebbe se ci fossero delle persone in grado di vedere i fili rossi? Cosa ne farebbero del loro potere? E soprattutto, quali sono vantaggi e svantaggi di questo "privilegio"?
Questa è la storia di due realtà diverse che si incrociano. La storia di Jaehee e Jungkook, che si ritrovano a stretto contatto senza neanche volerlo.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.


"La leggenda del filo rosso dice che ognuno di noi nasce con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che ci collega alla nostra anima gemella. Non importa quanto tempo passerà, le due anime sono destinate ad incontrarsi. Il filo è eterno: non può essere spezzato, bruciato o tagliato, e non importano le circostanze. Le due anime sono destinate ad innamorarsi l'una dell'altra."

Jungkook I difetti dell'avere un potere
  Mi buttai a peso morto sul divanetto in un mare di sudore. Un'altra performance andata, finalmente si poteva dormire un pò.
  —Jungkook, il divano non è solo tuo— si lamentò Taehyung.
  —Trovatene un altro— dissi, ma poi sorrisi e mi alzai per fargli spazio.
  Si mise vicino a me e buttò la testa all'indietro, guardando il soffitto. Aveva la faccia molto stanca, come esattamente tutti gli altri. Dopo il comeback con "Dope" eravamo stati molto impegnati, tra chiamate per i reality shows e partecipazioni a vari eventi. Ma tutti noi lo facevamo con piacere: eravamo arrivati a quel punto grazie ai sacrifici. Eravamo ormai uno dei gruppi più famosi della Corea e dintorni, e ci eravamo guadagnati ogni singola cosa. Non provenivamo neanche da un'agenzia famosa.
  All'inizio i rapporti tra di noi non erano granchè. Soprattutto io, che sono il più piccolo, provavo molto imbarazzo tra di loro. Poi però Jimin, Taehyung e Hoseok hanno cominciato a fare baldoria, trascinando tutti con sè. Me compreso, a volte.
  Eravamo un gruppo unito, e li consideravo ormai miei fratelli. Con loro condividevo tutto.
  O meglio, quasi tutto.
  C'era qualcosa di cui nessuno sapeva e probabilmente mai avrebbe saputo. 
  Fin da quando sono nato, sono stato dotato di un potere da non so chi, e non so neanche il perchè.
  Riesco a vedere i fili rossi del destino.
  E' una cosa fantastica e terribile allo stesso tempo: fantastica perchè è in qualche modo divertente. Ad esempio, vedi una coppia i quali fili rossi non sono collegati e pensi:"Ma guarda quelli. Che sperano di fare?"
  Ma è anche terribile, perchè c'è un filo rosso che non riesco a vedere.
  Il mio.
  Più guardavo il mignolo della mia mano sinistra e più mi irritavo. Niente lo avvolgeva. Niente di niente.
  Riuscivo, invece, a vedere i fili rossi dei membri del mio gruppo, ma non riuscivo a capire a chi fossero collegati. Avrei potuto seguire il percorso che faceva il filo, ma chissà dove mi avrebbe portato.
  In ogni caso, la leggenda diceva che il destino avrebbe fatto il suo corso, quindi era meglio non impicciarmi.
  Il nostro manager ci disse che era ora di tornare al dormitorio, quindi tutti ci alzammo per poi buttarci a peso morto sui sediolini del furgoncino. Ero talmente stanco che il mattino dopo non ricordavo neanche di essermi trasferito dal sediolino al letto.

  —Team spesa, muovetevi. Ho fame— disse Taehyung.
  Il team spesa consisteva di me, Jin che aveva la patente, Namjoon e Yoongi. Jimin, Taehyung e Hoseok erano stati categoricamente esclusi perchè compravano roba inutile e facevano troppo chiasso nel supermercato. Una volta Hoseok si mise in un carrello e Jimin lo spinse contro una piramide di tonno in scatola. Crollò tutto ed il proprietario ci costrinse a rimettere tutto in ordine.
  Ci mettemmo in macchina e ci dirigemmo al nostro supermercato preferito. Andavamo lì perchè nessuno ci riconosceva e c'era tutto quello che ci piaceva.
  Durante il tragitto in macchina, vidi ciò che mi cambiò la vita.
  Una ragazza. Non era coreana, perchè aveva i tratti occidentali. Camminava diretta non so dove, ma questo non è importante. Ciò che è importante è che...
  Io non riuscivo a vedere il suo filo rosso.
  Mi strofinai più volte gli occhi, ma niente. Zero. Ricontrollai anche il mio, ma non era apparso niente.
  Senza pensarci, gridai a Jin di fermarsi e scesi. Mi gridarono tutti di tornare e mi chiesero che stessi facendo, ma gli dissi che ci saremmo visti al supermercato. 
  Perchè la ragazza stava andando lì.
  Svoltò nel vicolo che portava solo lì.
  Cercai di nascondermi il più possibile, ma lei si accorse comunque di qualcuno alle sue spalle e si girò squadrandomi.
  Abbassò lo sguardo sulla mia mano sinistra e sgranò gli occhi: ormai ne ero certo. Aveva il mio stesso potere.
  Ma prima che potessi chiederle qualcosa si avventò su di me e mi prese la mano, portandosela davanti agli occhi. Io la strattonai e le chiesi cosa stesse facendo.
  Mi puntò un dito contro.—Tu! Hai il mio stesso potere!
  Sospirai.—Allora non mi sbagliavo...
  Lei, invece, sbuffò.—Pensavo di essere unica. Invece sei già il quarto che incontro!
  La guardai incredulo.—Il quarto?!
  Lei abbassò lo sguardo, delusa.—Già. Cinque persone con la stessa missione, per ora.
  —Missione? Di che parli?
  Lei mi fissò con gli occhi sbarrati.—Di cosa parlo!? La nostra missione è salvare i fili rossi!
  —Davvero? E chi te l'ha detto?
  Lei incrociò le braccia al petto.—Nessuno. L'ho detto io.
  Io risi, impulsivamente.—Tu continua con la tua missione, io continuo a fregarmene.
  Lei mi guardò, indifferente.—Egoista.
  Detto questo, si girò e s'incamminò. Lo feci anche io.
  —Perchè mi segui ancora!?— sbraitò lei.
  —Devo andare al supermercato anch'io.
  —Vai in un altro supermercato! Non voglio camminare con un egoista— disse.
  Io la guardai.—Vai tu in un altro supermercato. Io non posso.
  —Non me ne frega se ti riconoscono.
  —Quindi sai chi sono?
  Lei sbuffò.—Ovvio che lo so. La tua faccia è su tutti i manifesti di Seul. Jeon Jungkook.
  —Non ascolti la musica del mio gruppo?
  —Abbastanza. Suga è molto bravo.
  —E gli altri?
  —Pure.
  —Ed io?
  —Sei egoista.
  —Ti ho chiesto un'altra cosa!
  Lei m'ignorò e se ne andò di nuovo. All'improvviso corse verso una ragazza e l'abbracciò. Poi la portò verso di me.
  La ragazza ci mise un pò a capire chi ero, e poi si portò una mano davanti alla bocca.—BTS!
  —Sì, sì, loro. Ma la questione è un'altra!— disse la psicopatica col mio stesso potere.
  —Lui ha il mio stesso potere, ma non vuole aiutarmi nella missione. Digli che è egoista, Sooyoung.
  Sooyoung. Vedevo il suo filo rosso, quindi non aveva il nostro stesso potere.
  —Jaehee, non tutti hanno la tua stessa mentalità. Non è il primo menefreghista.
  Io sbottai.—Ma cos'è che oggi tutti mi insultano?!
  Vidi Yoongi e gli altri arrivare, con passo veloce. Immediatamente, Namjoon mi chiese se erano fan che mi stavano pedinando.
  Jaehee si girò verso di lui.—Per niente! E' lui che stava pedinando me!
  Jin si girò verso di me.—E' per rincorrere lei che sei scappato dalla macchina? E' una tua amica?
  —Ma chi lo conosce!— disse lei.
  Yoongi sbuffò.—Jungkook, sei maggiorenne ormai. Non puoi fare più certe cose.
  Io insipirai e chiesi al Signore di dotarmi della pazienza necessaria per non prenderli a cazzotti tutti.—C'è un equivoco...
  Vidi Jaehee che abbassò lo sguardo e sgranò gli occhi. Mi spinse via in un angolo dove nessuno ci sentiva.
  —Prima domanda: loro lo sanno?— disse, indicando i miei compagni.
  Scossi la testa.
  —Perchè non glielo dici?
  —Lo reputo inutile.
  Lei sbuffò.—Ad ogni modo, hai visto il filo di Sooyoung?
  Io alzai un sopracciglio.—No...
  Lei mi prese la testa fra le mani e mi portò con lo sguardo sui fili di Yoongi e Sooyoung...
  Che erano collegati.
  Lanciai un urlo istintivamente.
  —E adesso?!— gridai.
  —Adesso li aiutiamo!— sorrise lei.
  Io mi girai per andarmene.—Ma neanche per sogno!
  Lei mi rigirò indignata.—Jeon Jungkook! Lui è un tuo amico!
  —Il destino farà il suo corso, non voglio mettermici in mezzo.
  —Ma senza il nostro aiuto il destino non può far nulla! Abbiamo una missione!
  Mi girai e le misi le mani sulle spalle per bloccarla. La fissai dritto negli occhi.
  —Ascoltami bene. Ti ho seguita per pura curiosità, perchè non riesco a vedere il tuo filo. Ma non voglio più avere nulla a che fare con te e con la tua missione. Risolvi i misteri del filo rosso da sola, addio.
  Mi girai e me ne andai con passo veloce, ma lei non mi seguì, nè parlò. Passai di fianco a Yoongi e gli altri facendo cenno di andarcene, mentre Sooyoung andava verso Jaehee.
  Mi sentii un pò in colpa per averla trattata male.
  Mi girai. Più vedevo il filo di Yoongi e Sooyoung allontanarsi, più sentivo un senso di responsabilit
à crescere dentro me.

 
SPAZIO AUTRICE
Salve a tutti e grazie per essere arrivati fino alla fine del capitolo! Vorrei chiedervi un parere sincero,
così da poter modificare qualcosa che non va. Ci vediamo al prossimo capitolo! 
   
 
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