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Autore: ValeKikyo    08/09/2015    1 recensioni
Sono passati sei mesi da quel giorno al St. Barts, John è a pezzi, e fra una sbronza e l'altra, colui che gli rimane sempre accanto è Greg, ignaro ancora di ciò che il soldato provava per il suo consulente investigativo.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Lestrade
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Drunk without you Drunk without you

Non era la prima volta che Lestrade lo andava a ripescare in un qualche locale malfamato, anzi, il povero ispettore ormai ci aveva fatto l'abitudine.
Almeno una volta a settimana, tassativamente, riceveva una segnalazione per ubriachezza molesta in qualche pub che era colpa di John.
Lo stesso John Watson che era medico e soldato, da quando aveva perso Sherlock sembrava aver perso anche la ragione, e spesso e volentieri si cacciava nei guai.
Era solo in nome della loro amicizia che Greg invece di portarlo in centrale come avrebbe dovuto, lo riaccompagnava a casa, a volte sostenendolo quando gli vedeva vomitare anche gli occhi.
Non avrebbe mai immaginato che il suicidio di Sherlock lo avrebbe ridotto in quel modo, la sua morte aveva sconvolto tutti, ma John era stato senza dubbio colui che l'aveva presa peggio.
Ed eccolo di nuovo lì, nei sedili posteriori della volante della polizia, lo sguardo perso nel vuoto, la bocca ancora sporca di vomito ed un occhio nero per via di una rissa in un bar.
Questa volta la segnalazione era arrivata da un locale chiamato "Moonlight", a chiamare era stata una certa Mary, che era con un'amica quando la rissa si era scatenata, ed aveva deciso di chiamare la polizia.
Per Greg era straziante vederlo in quello stato.
-John, siamo arrivati-
Parcheggiò di fronte a casa sua ed andò ad aprirgli lo sportello, aiutandolo a scendere dalla macchina e sorreggendolo fino alla porta di casa, entrarono e lo fece sedere sul divano, mettendosi accanto a lui.
-John, questa storia deve finire-
L'unica risposta che ottenne fu un mugolio inarticolato.
-Sto parlando sul serio, ti stai uccidendo, Sherlock non vorrebbe che tu ti riducessi in questo stato per colpa sua-
A sentire il nome del compagno John si girò guardando Lestrade con sguardo vacuo.
-Tu non sai cosa si prova Greg...-
Era poco più di un sussuro biascicato, ancora troppo stordito dall'alcol per parlare lucidamente.
-Anch'io l'ho perso sai, cosa credi? Che sia stato contento di vederlo in quel modo? Col cranio fracassato, senza vita?-
-E' diverso...-
-No, non...-
-SI CHE LO E'!-
L'urlo fece spaventare l'ispettore che si alzò istintivamente dal divano per allontanarsi, era tipico degli ubriachi avere simili sbalzi d'umore, lui lo sapeva, ma con John era la prima volta che gli capitava.
-Tu non capisci...cosa provavo...per lui...-
E cominciò a piangere.
Le lacrime gli solcavano lente le guancie, silenziose, non singhiozzava, non si agitava, stava fermo e piangeva, composto, guardandolo con sguardo perso e disperato.
-Non è la stessa cosa Greg...non lo è...-
-John...-
-Io L'HO VISTO Greg, era al telefono con me, l'ho visto saltare...ho visto tutto...tu non capisci...-
Fu scosso da un singhiozzo e si mise la testa fra le mani, rannicchiandosi sul divano.
L'ispettore non sapeva cosa fare, dopo il funerale aveva consolato Molly, che aveva dato sfogo a tutta la sua tristezza, ma John gli era sempre sembrato forte, era rimasto stoico per tutto il tempo, facendo perfino un piccolo discorso durante la messa, un discorso che aveva commosso tutti in chiesa.
E adesso era lì, ubriaco che piangeva.
Lo vide alzare lo sguardo, gli occhi rossi e le lacrime che non volevano smettere di scendere.
-Sono passati sei mesi Greg...sei lunghissimi mesi...hai idea di quante volte ho provato ad uccidermi? Ed ogni volta qualcosa me lo impediva! Come se Dio, o chi per lui, volesse tenermi in vita...MA NON CE N'E' MOTIVO!-
Ed era tornato ad urlare, battendosi i pugni sulle ginocchia, le lacrime che scendevano più velocemente.
-Il mio cuore è morto con lui Greg, al suo funerale me lo sarei voluto strappare dal petto...non hai idea di quanto mi faccia male...non puoi saperlo!-
Si mise una mano sul cuore, conficcandosi le unghie nella carne.
Lestrade stava cominciando a capire, a collegare i puntini, forse le voci che giravano su loro due, non erano poi così infondate?
-John...tu...eri innamorato di Sherlock?-
Il soldato distolse lo sguardo, fissando il pavimento.
-Me ne sono reso conto...dopo...guardavo il cellulare ed aspettavo una sua chiamata...andavo al cimitero sperando che la lapide fosse sparita...la mattina mi svegliavo e speravo di svegliarmi a Baker Street, e che fosse stato tutto un brutto sogno....accendevo la TV ed internet per vedere se trovavo notizie...ma non c'era mai niente...se non...-strinse i pugni, cercando di trattenersi-se non degli stupidi e chilometrici articoli, che lo accusavano di essere un bugiardo e di essersi inventato tutto...-alzò il viso verso il cielo, sbattendo le palpebre e tirando su col naso-hai idea di come ci si senta Greg? Quando vedi la persona che ami uccidersi di fronte ai tuoi occhi, quando tutto il mondo lo crede un impostore? Io avevo fiducia in lui, gli sarei rimasto accanto perché sapevo, so, che Moriarty esisteva sul serio e che Sherlock non stava mentendo...lui aveva me, perché lo ha fatto? PERCHE'?!-
Urlò di nuovo, rannicchiandosi nel divano con la testa appoggiata sulle ginocchia, le lacrime che non la smettevano di scendere.
-E' colpa mia...è solo colpa mia...-
-John, no, non è colpa tua-
-Dovevo...stare...con lui...-
E singhiozzò di nuovo, rinchiudendosi poi in un ostinato silenzio, in cui si limitava a piangere, senza proferire parola.
Greg si sedette di nuovo accanto a lui sul divano, appoggiandogli una mano sulla spalla, cercando di offrirgli un muto conforto.
Rimase lì con lui fino a che non si addormentò, nella esatta posizione in cui si era messo, rannicchiato sulla difensiva.
Sospirò e gli accarezzò la schiena, per poi alzarsi e dirigersi verso la macchina, consapevole che l'unica cosa che avrebbe potuto curare John, sarebbe stato il tempo.

Buongiorno a tutti, inizialmente volevo scrivere una fanfiction carina per celebrare il compleanno di Martin, poi, non so perché non so per come, mi è venuta fuori questa post-Reichenbach D:
Spero che tutto sommato vi sia piaciuta, recensioni e critiche dette in modo civile sono sempre ben accette!
  
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