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Autore: IMmatura    08/09/2015    5 recensioni
E se la terza guerra mondiale fosse combattuta tra i corridoi di scuola e con delle pistole ad acqua?
In questa fic troverete un'epica (e comica) battaglia di quattro fazioni per la vittoria e la gloria. Atti di coraggio e momenti toccanti, battutine equivoche e tanti feels (assieme, soprattutto, a tante risate.)
Preparatevi ad assistere allo spettacolo, con una compagnia davvero d'eccezione: Ungheria ed il suo team di fujoshi.
Assurdo? Non per la IMmatura production!
[Gakuen AU] [Possibile OOC]
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allied Forces/Forze Alleate, Axis Powers/Potenze dell'Asse, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hidekaz Himaruya; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

 


 

Academy WWW (Water World War)

Capitolo 5 – Di nuove amicizie, yandere anonimi e fratelli in affari

Ivan era tornato dai suoi compagni di squadra. Il suo consueto e largo sorriso era palesemente incrinato dalla delusione e nella sua voce soffice parve a entrambi di avvertire una punta di malinconia, mentre annunciava di aver perso di vista Prussia. Germania sospirò di sollievo, mentre la testa di Italia faceva capolino da dietro la sua spalla.

-Non vogliono più giocare con me. Succede sempre così…- borbottò quest’ultimo, con gli occhi bassi, rigirandosi il fucile ad acqua tra le mani.

-Oh, ma non è vero!-

-Italia?-

-Stiamo ancora giocando, no? Adesso dobbiamo cercarli, come a nascondino!-

-I-italia, non dovresti istigarlo…- sibilò tra i denti Ludwig, indirizzato all’orecchio destro dell’italiano che, però, o non recepì, o decise di ignorare, sbucando completamente fuori dalla propria trincea umana e sorridendo con entusiasmo.

-Oh, è vero!- confermò, dopo aver rimuginato un attimo, Ivan –Ma se poi non vogliono più, comunque?-

-Ma che dici, perché non dovrebbero?-

-I-ITALIA…- cercò di intervenire nuovamente Ludwig, preoccupato da come Feliciano sorridesse con l’aria più tranquilla e socievole del mondo, apparentemente senza più il minimo timore e azzardando addirittura una pacca di incoraggiamento sul braccio di Russia. In nome di tutti i BUND, che diavolo stava succedendo?

-Nessuno si è fatto male, ed è stato divertente, quindi è un problema che non esiste, ve!-

-Aspetta, mi stai dicendo…- chiese Ivan, grattandosi perplesso la nuca -…che per far si che una persona voglia di nuovo giocare con te, bisogna giocare senza farsi male?-

-Beh, ovvio, altrimenti che gioco è?- chiese a sua volta Feliciano, inclinando la testa come a far spazio ad un enorme punto interrogativo all’altezza della tempia.

-E allora quando giocavamo da piccoli?- chiese sinceramente confuso Ivan.

-Q-QUELLO ERA FARE LA GUERRA!- commentò trasecolato Germania, che tentava a fatica di riannodare i fili di quella conversazione completamente surreale.

-Ed è una cosa brutta.- Aggiunse Italia, arricciando un po’ le labbra e agitando un ditino ammonitore in segno di diniego.

Ora… non è che quel discorso convincesse COMPLETAMENTE Russia, ma più ci rifletteva più si rendeva conto che, effettivamente, Italia era quello che non aveva quasi mai fatto male ad una mosca, ed era praticamente amico di tutti. Tanto valeva dunque provare quel suo strano metodo, visto che aveva aderito al gioco solo per cercare, finalmente, di fare un po’ di amicizia.

-Ok, capito.-

-Allora andiamo!- esclamò allegro Feliciano, avviandosi quasi a saltelli lungo un altro corridoio, che portava all’ingresso principale della scuola. A seguirlo per primo fu proprio Russia, mentre Germania era ancora troppo sotto shock per essere reattivo. Che Italia fosse riuscito in una specie di miracolo, ossia spiegare a Russia come giocano le persone NORMALI?

-Scusa, ma…e America?-

-Come?-

-Dico, America… io e lui giochiamo con le mazze e i tubi, e le pistole praticamente tutti i giorni…-

-Ehm… non basarti su di lui.- fu tutto quel che riuscirono a rispondere entrambi i compagni di squadra, lanciandosi un’occhiata imbarazzata a cui sarebbe mancata solamente una gocciolina calante sulla fronte.

---

-Ok… non ho la più pallida idea di cosa diavolo abbia appena visto.- riuscì finalmente ad articolare Ungheria, pallida come un lenzuolo e accasciatasi su una sedia accanto ad Estonia, con la mascella praticamente disarticolata e le braccia che minacciavano di strisciare al suolo.

-Nemmeno io: condivido completamente il tuo… qualsiasi cosa tu stia provando in questo momento.- fu il commento di Eduard, nelle stesse identiche condizioni.

-Come diavolo è possibile che di colpo quell’individuo mi faccia quasi tenerezza?- aggiunse l’ungherese, cercando inutilmente uno sguardo meno confuso del proprio, e trovandolo in Feliks.

-Sono i poteri moe di Feli, Liz! Tipo, è totalmente ovvio: renderebbero adorabile chiunque!- spiegò pazientemente il polacco, mentre tirava degli schiaffetti a Lituania, nel tentativo di farlo riprendere dallo shock.

Il resto del gruppo tirò un sospiro di sollievo di fronte all’unica spiegazione possibile, per poi tornare al lavoro.

-Basta che adesso non perda troppo tempo per questa causa persa, trascurando Germania. No, perché, non abbiamo ancora avuto quel bacio…- borbottò Mei.

-Speriamo di no.- rincarò Lily, riprendendo a navigare tra le fanart GerIta.

Belle si voltò verso di lei, sorridendole. Avevano avuto poche occasioni di chiacchierare, ma la trovava così adorabile. Anche se stavano lavorando per una nobile causa, nessuno vietava di fare due chiacchiere, giusto?

-Ehi, posso chiederti una cosa?-

-Uhm…certo.-

-Come hai convinto Vash a lasciarti partecipare a… beh… QUESTO!- chiese la belga, allargando le braccia ad abbracciare i monitor pieni di commenti equivoci, link r18 e fanart a tema magliette bagnate.

-Beh, all’inizio non era proprio d’accordo, però…- si guardò intorno, prestando particolare attenzione alla posizione di Polonia. Abbassò ancora di più la voce, costringendo la belga ad inclinarsi per sentirla –Ecco, devi sapere che…-

---

-A proposito… grazie del salvataggio.-

-D-d-di niente, f-figurati.-

No, Canada non era decisamente abituato a sentirsi rivolgere la parola, per di più senza essere confuso con qualcun altro, e ciliegina sulla torta per sentirsi ringraziare. La sua voce, già sottile, si era strozzata nel bel mezzo del balbettio, mentre il suo volto era completamente arrossito.

-Ehi, respira, soldato. Mi servi vivo per la controffensiva!- scherzò Gilbert, divertito dalla facilità con cui il tipo si lasciava mettere a disagio, dopo l’apparente impassibilità di prima. A quanto pareva, sembrava più abituato a sentire robe discutibili che a ricevere complimenti. Era una cosa… carina, in qualche modo. Un po’ buffa, anche.

Matthew intanto avrebbe voluto farsi ingoiare da una voragine del terreno. Per la prima volta era riuscito a farsi notare da qualcuno, e l’unica cosa che riusciva a fare era apparire goffo. Perché era così a disagio a parlare con Prussia? Insomma, prima c’era anche Giappone e si sentiva molto meno imbarazzato che adesso, che aveva a che fare solo con lui. Già, erano soli. Letteralmente. Quel corridoio era praticamente deserto. A pensarci bene non avevano incrociato quasi nessuno, eccetto altri giocatori, per tutta la scuola.

-N-non è strano?- si domandò, tra se e se.

-Cosa?- chiese Gilbert, convinto che l’altro non potesse che rivolgersi, ovviamente, alla sua magnifica persona.

-Magari è una stupidaggine, ma… pensavo ci sarebbe stato più movimento, oggi. Insomma… è l’ultimo giorno di scuola e ci hanno anche lasciati liberi… mi chiedevo: dove sono tutti quanti?-

 

Intanto, proprio sopra le loro teste, di fronte all’ingresso dell’aula magna, si consumava un litigio che avrebbe potuto dare risposta a tutte le loro domande.

-Cosa? Ma è un furto!- protestava Seychelles.

-Ti sbagli, è la legge della domanda e dell’offerta. Tre quarti dell’istituto vuole seguire l’evento, la metà ha provato a farlo usando il cellulare e facendoselo, nella maggior parte dei casi, sequestrare dai professori… hai idea di che numeri stiamo parlando? Attualmente questi biglietti avrebbero un valore di mercato anche più alto, ti sto venendo incontro.-

Ebbene si. Neanche il carattere forte della ragazza poteva nulla contro la logica ferrea (e commerciale) di Vash Zwigli. Se non altro non le aveva puntato contro il fucile, cosa che non aveva mancato di fare contro Sealand, quando quest’ultimo aveva provato a sgattaiolare gattonando all’interno dell’aula.

-Ma io ho lasciato il portafoglio in classe al piano di sotto…- cercò di spiegare, facendo intanto contorsioni per sbirciare lo schermo gigante su cui si stava proiettando la diretta della battaglia. -…non posso pagarti alla fine? Hai idea di cosa mi sto perdendo?-

Niente. L’espressione dello svizzero rimase quella seria e aggressiva da “paga o smamma”. Probabilmente Seychelles a quel punto si sarebbe arresa, se non avesse sentito una mano posarsi leggermente sulla sua spalla con due rapidi tocchi. Voltandosi si ritrovò faccia a faccia con un ragazzo dai capelli castani e con un bizzarro ricciolo squadrato.

-Se la signorina permette… vorrei invitarla allo spettacolo.- disse, salutando con un sorriso Vash che, ovviamente, non ricambiò. Il tutto mentre un tremante e raggomitolato Sealand gli sibilava contro “traditore, avevi detto di non avere spicci…”.

-Tu saresti?- chiese la ragazza confusa. Aveva un aspetto che le ricordava un po’ Italia, ma ovviamente non poteva essere lui.

-Principato di Seborga- si presentò, facendole l’occhiolino -e tu devi essere Seychelles, giusto? Francis mi ha parlato un sacco di te… però aveva torto: sei ancora più carina di quel che mi aveva detto!-

La ragazza distolse lo sguardo imbarazzata dai complimenti, e dal fatto di non averlo mai sentito nominare.

-Lui è una micronazione, fratello di Italia, che come lui non sa rispettare gli spazi altrui ed i limiti di proprietà.- spiegò a suo beneficio il biondo svizzero - Ed ora dimmi se entrate o meno, così possiamo ricominciare a far scorrere la fila.-

“Ah, ecco…” pensò la ragazza, capendo tutto in un colpo il perché della somiglianza ed anche del disinvolto tentativo di aggancio. Ovviamente aveva intenzione di rifiutare. Non accettava inviti dagli sconosciuti. Però, sull’angolo dello schermo che riusciva a vedere erano apparsi Germania ed Italia, una delle sue innumerevoli OTP. Quanto era difficile, la vita di una ragazza!

---

- Belle! Niente distrazioni! Aggiorna me, se ce n’è bisogno.-

-Scusami.- disse la ragazza belga, tornando a ticchettare sui tasti. –Sto arginando una shipwar. Adesso gli animi sembrano essersi calmati… ma inizio a stufarmi di questa gente che mi fa bashing per il puro gusto di farlo.-

Lily le diede una comprensiva e delicata pacca sulla spalla. Appena il Generale Ungheria fu di nuovo distratto, le due tornarono a parlottare. Avevano scoperto di avere molto in comune. Ad iniziare da due fratelli molto affezionati, troppo protettivi, ma manipolabili con particolari tattiche.

-Davvero? Una proiezione in aula magna?- ridacchiò appena. –Sapessi cosa si è inventato Olanda, invece. Appena ci sarà occasione, vedrai con i tuoi occhi!-

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Dopo l’increscioso “incidente” che aveva coinvolto Spagna il team capitanato da Inghilterra aveva deciso (quasi) pacificamente di dividersi. Erano pur sempre in guerra contro altre tre squadre agguerrite… vincere in solitaria sarebbe stato molto difficile, così Cina aveva valutato più conveniente lasciare che quel teppistello smaltisse un po’ il numero degli avversari per lui. Tanto più che poteva anche essere eliminato da qualcuno degli stessi. In sintesi, Cina era passato dai propositi feroci di prima, ad una più pacata attesa che l’orribile karma dell’inglese facesse il proprio lavoro e lo fottesse in sua vece…

Ovviamente, nell’attesa, non se ne stava con le mani in mano. Si era recato di corsa alle macchinette automatiche, nella speranza di trovare rifornimento per la propria arma, scoprendo con sorpresa e orrore che tutte le bottigliette di minerale e frizzante erano state già prelevate, e non rifornite. Così, con la sua arma ancora mezza carica, aveva deciso di appostarsi in un anfratto tra il distributore ed il muro, convinto che, presto o tardi, qualcuno avrebbe avuto la sua stessa, vana, idea.

Le vittime non tardarono molto a palesarsi. Dapprima ne udì le voci. Tre. Accidenti, non aveva calcolato di affrontare una squadra ancora al completo. Fortunatamente, però, non si trattava proprio di un tre contro uno. Un “Ve!” esclamato con tono infantile e spensierato fece capire a Cina che, tutto sommato, uno degli avversari non sarebbe stato troppo temibile. Rimaneva il fatto che Germania e Russia, invece, fossero ossi duri.

Ormai, però, non poteva più tirarsi indietro, i nemici si avvicinavano minacciosi.

-Ve, chi ha voglia di uno spuntino?-

Beh, più o meno…

-Non mi sembra il caso di perdere tempo in questo modo.-

-Su, su, Germania, non essere sempre così serio!- disse Italia tentando di spingerlo verso il distributore automatico, senza troppo successo visto il divario di forza fisica. Inaspettatamente, in suo soccorso, arrivò una mano di Ivan che, con un sorriso tanto apparentemente sincero, quanto notoriamente inquietante ed imperscrutabile, prese a spingere con una mano sola il teutonico nella stessa direzione. Una spinta molto energica, tanto da spostare Ludwig di un buon metro. Italia gli andò dietro trotterellando, sotto lo sguardo divertito di Ivan che, quando Feliciano si voltò a guardarlo, fece il segno di un pollice alzato.

---

-Raga… ma non è che pure lui li shippa?- si chiese giustamente Mei, di fronte a quella scena.

-Ah, ormai non mi stupirei più di niente…- commentò Ungheria. –Comunque stavolta non posso che approvare. Guarda che carini. Lud, offrigli subito qualcosa, qualsiasi cosa, anzi, offrigli direttamente…-

-Raiting!- avvertì Belle, frenando appena in tempo la lingua della fujoshi suprema.

-Ehi, solo io posso, tipo, commentare porcate qua dento!- protestò anche Polonia.

-Ma quello non è Cina?- chiese invece Corea, con gli occhi appiccicati al proprio schermo.

-NO!-

-Oh, si…-

-NO! Non può rovinare un momento del genere!- protestò Mei assistendo allo sbucare proprio di Cina dal proprio angolino, con il fucile già imbracciato e puntato su Germania.

---

-Ti ho preso! Arrenditi, sei mio!-

Esclamò Cina, mentre Germania realizzava con orrore di essere disarmato e pienamente esposto. Questo un attimo prima che un’altra figura si frapponesse nel suo capo visivo. Un’irriconoscibile vocina proferì, molto lentamente.

-Chi avresti preso, tu?-

Istintivamente Germania si era voltato verso Russia che, però, era rimasto con le labbra completamente serrate. Dunque quella cantilena inquietante non poteva che essere uscita dalla bocca di…

---

Polonia sputò istintivamente il succo di pesca che stava bevendo, regalando uno sciampo profumato a Lituania che, però, riuscì finalmente a riprendere i sensi.

-Che cosa significa quella faccia, adesso? Tipo, è totalmente inquietante!-

-Ragazzi, siamo ancora sicuri di chi stia influenzando chi?- fu la domanda allarmata di Belle, di fronte all’inquadratura in primo piano di Feli con gli occhi insolitamente spalancati, vispi, ed un sorriso tanto più largo del solito da sembrare quello disturbante di un clown da film horror.

-Oh-ho…-

-Che significa “Oh-ho”?- chiese Eduard, voltandosi spaventato verso Elizaveta e afferrandola per le spalle.

-Credo che Cina abbia detto la cosa sbagliata…-

-E fin li ci arrivavo anch’io! Ma mi spieghi, tipo, che sta succedendo?-

-Beh, non ne so molto neanche io, i dettagli dovreste chiederli a Turchia, ma… ragazzi, c’è una cosa che non vi ho mai detto su Italia…- esordì seria l’ungherese.

-E cioè?-

-Credo che abbiamo a che fare con uno yandere…-

-Un altro? Ma spuntano come funghi, oggi?- chiese Mei.

-Si! Mi piacciono gli yandere!- commentò esaltato Corea, che, da bravo maschio, non attendeva altro che una deriva splatter per raggiungere definitivamente il nirvana dei fanboys.

---

-I-italia, sei sicuro di sentirti bene?-

-Mai stato meglio, perché?- rispose tranquillamente quest’ultimo, voltandosi sorridente con uno sguardo vacuo che avrebbe gelato il sangue non solo a Ludwig, ma anche a chiunque altro avesse avuto la sfortuna di incrociarlo.

L’italiano tornò a fissare Cina che fece istintivamente un passo indietro, urtando la parete con la schiena.

-Di chi sarebbe Germania, scusami?-

-N-non intendevo in quel senso…- cercò di giustificarsi l’asiatico gesticolando, senza capire esattamente cosa nell’atteggiamento di Feliciano Vargas lo mettesse di colpo così in agitazione.

---

-E… la yandere anonimi ha ufficialmente aperto i battenti.- constatò rassegnata Mei.

-Il fandom italiano è stranamente poco attivo…- annunciò Polonia –Pare che la maggior parte delle fangirl italiane l’avesse sempre saputo, o almeno così scrivono alcune. Altre urlano all’OOC, ma sono spaventosamente in minoranza…-

-Invece su Tumblr la notizia sta facendo BOOM! Cioè, proprio... BOOM!-

---

Annichilito. L’unico aggettivo che avrebbe potuto descrivere lo stato di Germania in quel momento. Da quando quella assurda giornata era iniziata aveva affrontato l’imbarazzo, l’adrenalina, la preoccupazione, L’IMBARAZZO, lo shock… e adesso di nuovo l’imbarazzo, combinato con la rivelazione che tutta la sua vita fino a quel momento era stata una menzogna. Metaforicamente parlando Italia lo aveva trascinato fino a quel momento su un ottovolante emotivo per arrivare a quella curva a gomito e buttarlo giù dalla giostra. Altro che Tumblr… il cervello del teutonico, probabilmente, stava facendo BOOM, sotto gli occhi bianchi e il volto altrettanto cadaverico.

Italia invece sembrava perfettamente a proprio agio in questi nuovi panni, e circondato da una nuova aura, stranamente cupa. Il tutto mentre Ivan si prendeva delle patatine alla macchinetta, per godersi meglio lo spettacolo. Era davvero divertente, quella situazione. Yao aveva la più bella faccia terrorizzata che avesse mai visto.

Yao a quel punto non era più sicuro di dover semplicemente difendere la propria incolumità nel gioco, e dunque preferì scivolare di lato e prepararsi a rispondere a qualsiasi cosa con colpi di kung fu bene assestati. Peccato che, in quel perfetto movimento di lotta acrobatica, qualcosa aveva provveduto a disarmarlo e puntargli due armi (la propria e quella di Yao stesso) contro.

E così, con una doppia doccia e un “ciao ciao” canticchiato con un’intonazione da brividi, si concluse la breve battaglia di Yao Wang.

Ivan battè divertito le mani un paio di volte. Ludwig considerò seriamente l’ipotesi di iniziare ad indietreggiare lentamente, sparire nella rampa delle scale e crearsi una nuova identità in qualche angolo sperduto del globo, e Feliciano tornò a socchiudere gli occhi e assumere la sua naturale espressione pucciosa.

-Ve! Ho vinto! Ho proprio vinto! Mi hai visto, Germania? Mi hai visto?-

Germania era talmente irrigidito che, nel fare segno d’assenso, il suo collo sembrò emettere una sorta di cigolio.

-Ma quindi… spaventarli possiamo!- fu invece il commento entusiasta di Russia.

-Beh, si, quello non credo sia un problema…-

-Yay!-

A quel punto, di fronte a Russia ed Italia che si SCAMBIAVANO UN CINQUE, Germania decise di aver seriamente bisogno di una pausa, e si allontanò con la scusa di andare in bagno, accompagnato dalle raccomandazioni dell’italiano di stare attento.

---

-Disastro. Tragedia. APOCALISSE!- iniziò a gridare Ungheria.

-La fine del fandom è vicina!- si disperò Polonia, in piedi sulla propria sedia come un pazzo da fil apocalittico, mentre Mei gli girava attorno correndo e piangendo. Belle aveva deciso di suicidarsi tramite coma glicemico, e faceva grandi morsi di un panino con una stecca di fondente in mezzo (e due di cioccolato bianco al posto del pane) tra un singhiozzo e l’altro. Lily cercava di fermare la nuova amica, ma senza troppa convinzione. Corea tirava testate contro la tavoletta grafica. Lituania, appena rimessosi in forze, di fronte a quel caos si era rintanato sotto la scrivania insieme ad Estonia, ma iniziava ad essere in qualche modo contagiato dalla folle disperazione regnante.

-Sono pazzi. Siamo spacciati. Moriremo qui dentro!- ripeteva dondolando il busto avanti e indietro.

-Non è detto… forse ho un piano. Ma sarà difficile. Dovrò… andare la fuori.-

-NO!-

-Mi spiace, ma è l’unico modo…-

Detto fatto Estonia si mise in ginocchio e, facendo raggiungere agli occhi la linea della cattedra digitò una serie di numeri sul suo computer, per poi osare di più, stendere il braccio e… bombardare gli schermi collegati con un tripudio di fanart su Chibitalia e SRI.

Fu calma all’istante. Tutti tornarono ai loro posti, ipnotizzati dalla fluffosità dei disegni, con gli occhietti ancora lucidi ed un dolce sorriso in volto.

-Abbiamo sbagliato.- disse seria Ungheria –Ci siamo fatti prendere dal panico, ma… guardate.- Indicò il proprio schermo.

Dopo una pausa di raccoglimento, proseguì.

-Tutto si può risolvere, e non ci fermerà un momento di empisse, o l’ennesimo #mainagioia. Noi siamo fangirls! C’è sempre una speranza per le coppie che amiamo. C’è sempre una speranza per il fandom. E dovremmo essere contente di nuove dinamiche, di nuovi momenti, angst o fluff che siano, persino delle NUOVE COPPIE. Essere fangirl non è solo farsi esplodere le ovaie ogni tre fanart, disidratarsi per un episodio tragico, o giurare vendetta per quel flashback tagliato in quel BENEDETTO e MALEDETTO episodio di San Valentin1... ehm, volevo dire…ah, si: “To be a fangirl is to have hope!”2-

-E-estonia…- balbettò Lituania, sovrastando a fatica il fragore degli applausi -…come facevi a sapere cosa fare? E perché avevi quei file? E soprattutto… p-perché stai applaudendo a-anche tu?-

 

 

 

 

Note fangirlose

1 (Devo davvero spiegarla, questa?) Si riferisce alla striscia finale di Buon San Valentino, tagliata nella trasposizione anime, in cui Germania SEMBRA avere un flashback di Chibitalia… il che sappiamo tutte cosa significherebbe e asfdghjkl! <3

2 La citazione di Ungheria fa riferimento a questo epico video di OnlyLeigh: https://www.youtube.com/watch?v=IErBgfATPTA

 

 


Angolino fangirloso di IMma-chan

Per questo capitolo più che per altri devo ringraziare la collega Lady White Witch, che con il suo costante supporto sopperisce alla mia pigrizia e mancanza di ispirazione. Quel magnifico esemplare di yandere Italia che avete potuto ammirare è tutto merito suo! U.U

E NON sarà questo il plot-twist più sconvolgente di questa storia. Conservate gli "!!!!!1!" per il prossimo capitolo...

Quanto a Russia… in genere non lo caratterizzo così, ma vi ricordo che questa è una storia comica e PARODICA. Se sono andata OOC, è solo in nome dell’effetto comico che volevo creare. NON ODIATEMI/MINACCIATEMI CON TUBI/KOLKOLLATE(?) CONTRO DI ME, PLZ!

Per perdonarmi più facilmente pensate che ho finalmente, e definitivamente, reso Estonia uno di noi! \(*.*)/

Saluti

IMmatura

  
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