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Autore: FluorescentPunkPigs    07/02/2009    2 recensioni
“Tranquillo, è qui vicino. Vado io” [...]“Tsk, figurati se ti lascio sola stanotte, demente…”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tonight Notte.

Il tocco leggere della brezza notturna accarezzò le guance della ragazza seduta sul tetto.

Adorava stare là, lontano da tutto e tutti, restando a guardare la città illuminata dalla debole luce azzurrina della luna calante.

Rukia guardò il cellulare che teneva tra le gambe incrociate; fino a quel momento non era arrivato nessun ordine dalla Soul Society, sarebbe stata una nottata tranquilla.

Era proprio questo che la shinigami voleva evitare: un momento di pace assoluta in cui i pensieri infelici che la tormentavano da lì a qualche mese, sarebbero potuti vagare liberamente nella sua mente e demoralizzarla più che mai.

Solo qualche settimana prima erano ancora tutti alla sede della quarta compagnia in convalescenza a causa delle ferite che si erano procurati all’ Hueco Mundo.

Lei e Renji si erano evitati una punizione esemplare per aver disobbedito al comandante generale e per aver seguito Ichigo e gli altri fino a Las Noches.

Ma di certo il suo pensiero più grande non era il timore di essere rimproverata.

Rukia era tormentata da qualcosa di ancora più grande, da una vecchia ferita riaperta, o che non si era mai chiusa del tutto.

 

            “Non c’è dubbio che dentro di te ci sia il corpo spirituale del nobile Kaien,ma lui non c’è

            Perché il suo cuore l’ho preso in custodia io!”

 

Quanto si era sentita sicura dopo aver detto quelle parole! Le era sembrato tutto più semplice e chiaro.

Ma dopo la battaglia la sicurezza aveva cominciato a vacillare, i ricordi a moltiplicarsi, e le erano tornati gli incubi.

I sensi di colpa e la nostalgia la accompagnavano in qualunque cosa facesse: era tornata nello stesso stato motivo in cui era sprofondata subito dopo la sua morte, come se non fossero passati decine d’anni, come se lui fosse morto da poco…

Come volevasi dimostrare Renji se ne era accorto e lei gli aveva raccontato tutto e si era sentita un po’ meglio.

Ma in quel momento, da sola, le paure dei Rukia diventarono sempre più grandi.

Dentro di lei si formò una specie di vuoto che, ormai lo sapeva, non si sarebbe mai colmato di nuovo.

In bocca sentì uno strano sapore amaro e iniziò a girarle la testa.

Avrebbe tanto voluto espiare le sue colpe, “morire per mano dell’uomo che aveva ucciso” in quel momento le sembrava la cosa migliore in assoluto: la via più facile da percorrere.

Si odiava, quanto di odiava per quello che aveva fatto…

 

“Buh!”

“Ah!”

Ichigo apparve in un istante, dietro di lei, facendole venire un colpo.

“Sei impazzito, stolto?”

Gli occhi sgranati e le guance rosse.

“Che ci fai qua?”

Le chiese sedendosi accanto a lei.

“Aspetto un ordine…penso che non avremmo molto da lavorare oggi.”

Rukia si ricompose, ma mantenne il viso e l’espressione tristi che la caratterizzavano da un po’ di tempo.

Ichigo se ne accorse e tentò di far partire una conversazione.

“Che aria pesante c’era qui!”

Rukia si girò e lo scrutò.

“Mi stavi forse spiando?”

“No, l’ho percepito, demente!”

Silenzio. Rukia non era un tipo molto loquace, soprattutto se il soggetto era lei.

“è difficile parlare con te quando non ne hai voglia, eh?”

“Forse se tu arrivassi al nocciolo del discorso senza futili perdite di tempo io potrei anche degnarmi di risponderti.”

Il ragazzo la guardò abbastanza male pensando che a volte la “signorina” si comportava un po’ troppo arrogantemente.

“Va bene, allora, come mai sei così giù ultimamente?”

“Che?”

“Non far finta di non capire nanetta, è da quando sei tornata dalla Soul Society che sei così , che è successo?”

“Tsk, nulla…certo che tu vai a letto proprio tardi eh? I mocciosi a quest’ora sono tutti sotto le coperte! Vuoi rompere la tradizione della famiglia Kurosaki?”

“Quanto è stancante parlare con te.”

Ichigo la guardò di nuovo, poi distolse lo sguardo sperando di non turbarla troppo con la prossima domanda.

“Allora, chi è Kaien Shiba?”

“Eh?”

“Ti ho chiesto chi è questo Kaien!”

“Ma chi…?”

“Non ha importanza chi me l’ha detto, chi è?”

Rukia rimase a bocca aperta e quando Ichigo la osservò con sguardo sempre più strano, si ricordò di chiuderla.

“E va bene” continuò il ragazzo “Ho chiesto a Renji se sapeva il perché di tutta questa tua estrema e deprimente tristezza.” Lo sguardo di Ichigo si addolcì un po’

“Lui mi ha raccontato del tuo combattimento contro quell’Espada che aveva le sembianze di Kaien Shiba, mi stava per spiegare chi era quando mi sono ricordato di una cosa”

Il suo sguardo si posò di nuovo su di lei che lo guardava di rimando.

“ Quando mi sono ricordato che tu hai aspettato prima che io ti raccontassi di mia madre.” “Mi dissi che non avevi fretta di sapere e che volessi fossi io a raccontarti tutto. Quindi voglio sapere se a te va bene il fatto che io sappia del tuo passato e voglio che sia tu a raccontarmelo.”

Rukia rimase interdetta.

Voleva davvero saperlo?

Sarebbe riuscita a raccontargli le memorie di quella notte straziante?

Sarebbe riuscita a sopportare?

Solo il ricordo le provocava una voglia irrefrenabile di lasciarsi andare e di piangere, fino allo stremo. Non voleva crollare così davanti a Ichigo!

Si alzò di scatto, presa da una grande paura e un grande imbarazzo, stava per girarsi quando lui la fermò.

La prese per il braccio, una stretta decisa, che non lasciava spazio per ribattere.

“Aspetta però, non scappare, io non l’ho fatto. Dammi una semplice risposta: sì o no.”

La ragazza lo guardò negli occhi come per supplicargli di non farle decidere una cosa così difficile.

Alla fine però si arrese.

“Come vuoi, ti racconterò tutto.”

Tenendo sempre gli occhi davanti a sé si sedette lentamente vicino a lui, portandosi le ginocchia al mento e posandoci il mento.

Ichigo la guardò un preoccupato, forse non avrebbe dovuto sforzarla così.

“Allora, ti va di sentire una storia d’amore?”

“D’amore? Francamente non me l’aspettavo…”

Subito in lui si mosse qualcosa di fastidioso, come se adesso quel racconto non lo volesse ascoltare più.

“Sì, il nobile Kaien era il luogotenente della tredicesima compagnia nel perdiodo in cui sono entrata nel Gotei 13”

Lo sguardo di Rukia perso nel vuoto.

“Era un tipo originale, amava distinguersi, però era anche benvoluto da tutti! Era davvero forte e aveva questa mania di proteggere chiunque e qualunque cosa a causa dela quale doveva sempre correre di qua e di là sempre indaffarato! Era davvero il carro trainante della nostra compagnia!”

Gli occhi della shinigami brillarono mentre parlava di lui e fece degli ampi gesti, come per enfatizzare ciò che aveva appena detto.

Era come se Ichigo non fosse più su quel tetto, ma solo Rukia e i suoi ricordi.

“ Però a causa del potere di un hollow ho dovuto uccidere il nobile Kaien, che era diventato la sua marionetta. Sono stata io a portarlo via da tutti!”

In quel momento Ichigo sussultò.

 

            “Lei era il nostro centro! Sono stato io a portarla via!”

 

Il ragazzo comprese subito lo stato d’animo della Shinigami.

Dopo aver raccontato tutto il corpo di Rukia iniziò a tremare appena, così Ichigo decise di distrarla facendola parlare di nuovo.

“Hai detto che era una storia d’amore, lui ti amava?”

Perché le aveva fatto quella domanda? Che deficiente, doveva distrarla e invece l’ha riportata subito davanti al suo trauma peggiore. Eppure era una cosa che Ichigo moriva dalla voglia di sapere.

“No”

La risposta fu secca, dura e tagliante, però Ichigo si sentì sollevato.

“Lui era sposato.”

“Non sapevo che gli shinigami potessero sposarsi.”

“Oh, sì! Possono fare un mucchio di cose!”

“ del tipo?”

“Tipo alzarsi da qui , smettere di cianciare e tornare a lavorare”

Rukia si alzò , diede le spalle al ragazzo e tentando di non farsi vedere si passò una manica dell’abito sugli occhi.

“ Lo ami ancora?”

Oh no! Era successo di nuovo, le parole gli erano uscite dalla bocca! Si ripromise di tenere sotto controllo la cosa in futuro.

“Sì”

“ma ormai è morto…”

Rukia si girò verso di lui con un sorriso rassegnato.

“ Già, ripetilo ancora, così mi convinco sempre di più”

Proprio in quel momento il cellulare che la ragazza teneva in mano iniziò a squillare.

“Tranquillo, è qui vicino. Vado io”

La shinigami si lasciò cadere dal tetto con la zanpakuto già sfoderata.

Ichigo la guardò allontanarsi poi, quando fu sicuro che non si sarebbe accorta di lui, la seguì.

“Tsk, figurati se ti lascio sola stanotte, demente…”





Ta Daaaaaan! Ecco a voi la seconda fanfiction! (leggendo questa mi rendo conto che la prima è stata scritta con più cura...ma si sa che con i primogeniti si sta sempre più attenti...).

A quelli che non sono ancora scappati a chiamare la neuro dicendo che hanno trovato una pazza furiosa che tratta testi scritti come figli, dico un enorme e sincero "Grazie!" (ma anche un "vi prego ditemi ciò che vi è piaciuto e ciò che vi ha fatto andare di traverso l'ultimo pasto"). Comunque avrete notato (se avete letto anche la mia prima ff che anche questa è ambientata su un tetto.  ....bhe, il mio è un caso grave, eh...

però a chi è che non piacerebbe stare su un tetto, di notte, con uno come Ichigo? (OqO)

Grazie ancora a tutti!

FPP.
  
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