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Autore: we_are_marea    08/09/2015    0 recensioni
Chris é un normale ragazzo di 17 anni che vive a Chicago. Bello, affascinante e prepotente, fa impazzire tutte le ragazze che incontra. Non riesce, però, a legarsi seriamente con nessuna di loro, a causa di un trauma di qualche anno prima..
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ma come cavolo si fa il nodo a questa cravatta? Non pensavo fosse difficile quando guardavo mio padre farlo e, quando dovevo metterla anch’io, c’era sempre mia madre che mi aiutava. Guardo lo specchio, e un paio di occhi verdi mi restituisce lo sguardo. Poi osservo le mie labbra sottili, i miei zigomi alti, e i capelli disordinati che mi ritrovo. Ma non cerco di rimetterli in ordine, so che questo fa impazzire le ragazze. Tento ancora per un po’ di legare questo maledettissimo bavaglio intorno al mio collo, fino a quando non sento suonare la porta. Imprecando, scendo le scale e apro la porta sbuffando, ma un sorriso mi compare spontaneo alla vista di Eleonor. Mi stampa un bacio sulla guancia, poi l’abbraccio e, quando ci stacchiamo, mi scompiglia i capelli. L’ho sempre detto che le fa impazzire tutte. – Hey, come mai da queste parti? – Le chiedo, chiudendo la porta alle sue spalle. – Vorrei sapere se ti va di vedere un film, visto che hai casa libera. Ma … stai per uscire o sei appena arrivato? – chiede lei osservando la mia camicia, che è … oh mio dio! E’ sbottonata! Sento le mie guance andare a fuoco, anche se non capisco bene il perché. Con un movimento rapido della mano, afferro l’ultimo bottone e cerco di chiuderlo, ma mi tremano le mani. Lei ride – Lascia, faccio io – afferra il tessuto e me lo sfila dalle mani, poi mi chiude la camicia dal fondo, un bottone dopo l’altro, e arrivata all’ultimo osserva la mia cravatta sfatta – Sei proprio negato per gli abiti eleganti, eh? – sorride e, con un movimento fluido della mano, fa il nodo. Poi ci guardiamo negli occhi, e mi pare di scorgere qualcosa nei suoi … Ma abbassa troppo velocemente lo sguardo, e non riesco a capire di cosa si tratta. Mi riprendo da questo momento di trance, e afferro la giacca appesa all’appendiabiti. – Scusami tanto Ellie, ma oggi proprio non posso. Devo uscire con una ragazza. Lei alza gli occhi al cielo – Di chi si tratta stavolta? -Ruby. –La rossa? Quella tutta rifatta? Quella che ogni settimana ne ha uno diverso? – solleva un sopracciglio. –Si, proprio lei. Ma non mi sembra carino insinuare certe cose. Ho capito che sei gelosa di cotanta bellezza, ma non serve comportarti così – dico un po’ scherzosamente, anche se lei sembra prenderla sul serio – Dai Ellie, mi dispiace ma... -No, fa niente, ho capito – apre la porta ma la fermo prima che riesca ad uscire. -Ci vediamo un altro giorno, okay? – dico guardandola nei suoi penetranti occhi castani. –Okay – dice, mentre mi chiude la porta in faccia. Percorro lentamente le strade di Chicago, mentre il sole tramonta all’orizzonte. Arrivo al parcheggio del ristorante perfettamente in orario, esco dalla macchina e mi appoggio con aria noncurante al cofano. Dopo dieci minuti, in ritardo come solo le prime donne sanno fare, arriva Ruby con la sua capigliatura rosso fuoco. Tinta, probabilmente. Avvicina pericolosamente le sue labbra alle mie, ma mi scanso e riesce solo a darmi un bacio sulla guancia. Lei comincia a parlare – Sai, è stato dannatamente difficile trovare un paio di scarpe che si abbinasse a questo vestito, per non parlare dello smalto! Sono stata ore a cercarlo nel negozio di cosmetica, ma non potevo assolutamente rinunciare a questo magnifico vestito. Insomma, si intona benissimo con i miei occhi, non trovi? – Mi si avvicina, sbattendo ripetutamente le palpebre, e io accenno un mezzo sorriso. A questo punto siamo già all’entrata del ristorante, e io le apro la porta, facendola accomodare nella lussuosissima sala d’ingresso. Qui, un cameriere ci accompagna al tavolo prenotato, porgendoci i menù. Quando abbiamo deciso, ordiniamo: -Per me, una bistecca ai ferri. – Ordino con fare sbrigativo, fissando il menù. – E da bere ci porti dello champagne... -Oh, no! Meglio una bottiglia di acqua minerale, leggermente gasata – S’intromette lei, con aria di superiorità – E da mangiare, mi porti un’insalata di vongole e peperoni. Ma senza i peperoni. E con poche patate, troppi carboidrati. Oh, e tolga l’aglio. Non lo sopporto. Il cameriere non fa una piega -Nient’altro? - No, la ringrazio – Dico porgendogli i menù. Per il resto della cena, Ruby parla praticamente solo di scarpe, trucchi e vestiti, mentre io mi limito ad annuire, fingendo un’espressione interessata. - … hai visto la nuova uniforme delle cheerleader? Non trovi mi stia una favola? – Questa frase mi fa pensare ad Ellie, al modo in cui prende sempre in giro quelle come Ruby, scimmiottando il loro modo di fare il tifo, e quasi scoppio a ridere. – Perché quel sorriso? A cosa stai pensando? – Mi guarda, curiosa. – Niente è che … mi stavo ricordando come ti sta bene l’uniforme, fa risaltare molto le tue curve. – Dico, con un sorriso malizioso. - Per non parlare delle gambe. -Bhe, tu dovresti essere onorato di poter uscire con una ragazza così bella e sexy- risponde lei guardandomi intensamente negli occhi, e avvicinandosi... Ma il cameriere ci interrompe: -posso portarvi qualcos'altro?- -No grazie, solo il conto- mi affretto a dire. Dopo aver pagato, usciamo dal ristorante e andiamo verso il parcheggio. Quando siamo quasi arrivati, lei smette improvvisamente di parlare. Io mi giro e ci fissiamo negli occhi. Lentamente, ci avviciniamo l'una all'altra. Le nostre labbra già ci sfiorano. Ma all'improvviso appare un'auto che corre velocissima nella nostra direzione, investendola. Mi allontano rapidamente da Ruby, e lei mi guarda stranita -Che ti prende? La guardo ma non é più Ruby ... É lei. Non riesco più a reggere il suo sguardo - Non posso - e me ne vado correndo. Entrato nell'auto tiro fuori il telefono e compongo il numero dell'unica persona che ho voglia di sentire in questo momento.
   
 
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