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Autore: Alyx_1511    09/09/2015    0 recensioni
" - Io sono tuo, ti amo Milly non ho mai amato nessuno come amo te, e mai lo farò – cerca di difendersi lui, ma invano, nulla di ciò che mi dirà avrà importanza ormai: è tutto finito!
- Non ti voglio più – scandisco le parole lentamente in modo che capisca una volta per tutte che non voglio più avere niente a che fare con lui.
Sento che gli mancano le forze perchè scivola a terra, proprio come un palazzo che esplode e cade disintegrandosi poco a poco, pezzetto dopo pezzetto, finchè tutto ciò che rimane non è altro che un cumulo di macerie. "
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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PROLOGO

 

Mi trascino con forza verso quella porta, appena l'attraverserò so che le cose cambieranno per sempre e nonostante io non vedi l'ora di farlo una piccola parte di me soffre per quello che sto per fare, soffre per il dolore che dovrò causare, soffre per il dolore che ho provato e che proverò, soffre e basta.

Zittisco con forza quella parte, perchè ora non è assolutamente il momento di essere deboli, devo essere forte, fredda, indistruttibile e irraggiungibile.

Non sono mai stata brava a fidarmi delle persone, ho concesso la mia fiducia solo ad unica persona, una persona che ritenevo in assoluto una delle più importanti della mia vita, ma a quanto pare mi sbagliavo.

Non mi posso fidare di nessuno.

L'unica degna di fiducia sono io stessa.

L'unica che mi possa amare sono solo io e nessun'altro, perchè gli altri prima o poi ti distruggono e ti abbandonano, non importa quanto tempo passerà, tutto si riduce a quella orribile e inesorabile fine.

 

Dopo essere riuscita scacciare quell'inutile momento di debolezza marcio sempre più decisa verso quella dannata porta, pronta ad affrontare l'inevitabile.

Apro la porta lentamente e con delicatezza quasi avessi paura di romperla, a causa del tornado di emozioni che si agitano dentro di me.

Lui è lì steso sul letto che dorme serenamente, sembra quasi un bambino: del tutto puro e senza nessuna colpa, anche se io so benissimo che non è affatto così, la verità è completamente diversa.

Chiudo la porta e mi avvicino al letto senza fare alcun rumore, non voglio che si svegli, non è ancora il momento.

Adesso sono talmente vicina da poter sentire il suono del suo respiro lieve, con l'indice accarezzo dolcemente la sua guancia, in questi anni l'avrò fatto migliaia di volte, ma questa è diversa, perchè piuttosto che sentire la morbidezza della sua pelle, l'unica cosa che riesco a vedere sono delle mani, mani non mie che lo accarezzano e lo cercano, tocco il suo naso, la sua fronte dove altre labbra e altre mano lo hanno toccato e baciato e poi sfioro le sue labbra, quelle labbra a me tanto care che ora non mi appartengono più, ma forse non sono mai state mie.

Mentre continuo a sfiorarlo, comincia ad agitarsi: sta per svegliarsi, non dovrebbe volerci ancora molto.

Qualche minuto dopo vedo le sue palpebre alzarsi e due grandi occhi nocciola mi fissano insonnoliti, vedo le sue labbra incurvarsi in un sorriso, quel sorriso che era solito riservare a me, ma ora non ne sono più tanto sicura, non sono più sicura di niente.

Mi afferra la mano che intanto ha smesso di muoversi e si è fermata sui suoi capelli e mi bacia il polso.

  • Emilia – sussurra dolcemente il mio nome.

Io non parlo, non è ancora il momento giusto per le parole, mi libero dalla sua presa e mi vado a sedere sulla sedia a dondolo vicino al letto.

Dopo un po si mette seduto sul letto e mi guarda, anzi mi trapassa letteralmente con gli occhi, è sempre stato bravo a comprendermi, ma questa volta sarà molto più difficile rispetto alle altre.

  • Milly?- dice quasi in tono interrogativo utilizzando il soprannome che lui stesso mi ha dato.

  • Ciao – rispondo io calcolando con attenzione la voce.

Si alza all'improvviso dal letto e viene verso di me, mi guarda come se fossi la cosa più importante della sua vita, l'unica persona a cui tenga davvero, ma io so che in realtà è solo una menzogna, lui, i suoi occhi, le sue parole, i suoi gesti e il nostro passato: tutto falso, niente di vero.

  • Ciao? Ti rendi conto quanto sono stato in pensiero, dove sei stata? Ti ho cercato dappertutto – ribatte afferrandomi e stringendomi le mani che avevo posato sui braccioli della sedia.

Poggia la testa sul mio grembo continuando a stringere le mie mani.

  • Ti ho presa – continua lui sorridendo.

Io lo guardo, guardo le sue mani che ora tengono le mie e la cosa mi sembra così sbagliata che non posso fare a meno di liberarmi dalla sua presa ferrea.

Il gesto sembra sorprenderlo perchè alza la testa e mi guarda.

  • Milly?- ripete lui e nella sua voce non posso fare a meno di sentire un tono di allarme.

    Io sorrido, di un sorriso amaro, non mi va più di prolungare questo strazio.

    Questo gioco finisce ora!

    - Ti piace proprio questo nome vero? – gli chiedo, la mia voce è come una lama affilata, creata per uccidere e distruggere.

    - Cosa? - chiede lui spaesato.

    Mi alzo dalla sedia e comincio a camminare per la stanza.

  • Lo pronunci di continuo, sembra quasi che tu non ne possa fare a meno- continuo imperterrita.

  • Milly che sta succedendo? - chiede lui cominciando a spaventarsi.

  • Smettila di chiamarmi così, anzi non voglio che dici più il mio nome, mai più -

Mi giro a guardarlo, si è alzato e adesso mi sta fissando come se gli avessi appena rivelato la più terribile delle notizie.

  • Cosa vuoi dire? - mi dice.

  • Sto dicendo che dopo oggi molte cose cambieranno, non mi vedrai più, non mi parlerai più, non mi guarderai più e non mi penserai nemmeno, perchè io sono morta per te, completamente andata – sgancio la bomba e aspetto che faccia il suo effetto.

Guardo attentamente la sua faccia e per ogni parola che ho pronunciato vedo il suo volto, quel bellissimo volto che ho tanto amato, accartocciarsi sempre di più dal dolore.

Si avvicina a me lentamente, come se avesse paura che io possa scappare, quello che forse non ha ancora capito è che io sono già scappata via da lui, ormai non mi ha più.

Mi accarezza il volto con entrambe le mani, quelle mani sporche che hanno toccato altri corpi e altri visi che non erano il mio.

  • Milly perchè? - mi chiede lui abbattuto.

  • Lo sai benissimo il perchè – ribatto io nel tono più duro possibile.

    Non lo nega nemmeno, abbassa la testa colpevole e lascia ricadere le braccia lungo i fianchi.

  • Mi dispiace – dice come se bastasse quell'unica parola a cambiare la situazione.

  • Non credo – ribatto io.

Alza il viso e i suoi occhi sono lucidi come se stesse per scoppiare a piangere da un momento all'altro, ma ormai a me non importa più, sono dura come la pietra, niente può più scalfirmi, il tempo del dolore è passato ora devo riprendere in mano la mia vita e andare avanti senza di lui.

Mi dirigo verso la porta decisa ad andarmene, non c'è più niente che io possa fare, ma lui mi afferra e mi stringe forte a se.

  • No ti prego Milly non lasciarmi – urla disperato.

Cerco di liberarmi dalla sua presa, ma è troppo forte.

  • Lasciami andare subito – gli ordino.

  • No no ti supplico non posso perderti, sei troppo importante per me – mi supplica e poggia il volto sulla mi spalla.

Sento le sue lacrime calde scorrere e bagnare la mia maglia, ma non sono colpita, queste lacrime aumentano la mia freddezza perchè sono false proprio come lo è lui.

Mi giro di scatto e lo guardo dritto in faccia.

  • Dovevi pensarci prima di tradirmi – ribatto io e la mia voce non trema nemmeno una volta, nemmeno quando pronuncio quell'orribile parola.

  • Mi dispiace, mi dispiace – continua a ripetere lui e le lacrime scorrono sempre più veloci.

All'improvviso mi bacia con forza, come se attraverso quel bacio volesse in qualche modo farmi cambiare idea, ma l'unica cosa che provo è solo un profondo disgusto.

  • Come puoi pensare che io provi qualcosa baciando le labbra che hanno baciato altre durante la mia assenza, come puoi anche solo pensare che io riesca a guardarti in faccia dopo quello che hai fatto? -

  • Queste – dico toccando le sue labbra – Non sono più mie e forse non mi sono mai appartenute, tu stesso non sei mai stato mio – concludo.

  • Io sono tuo, ti amo Milly non ho mai amato nessuno come amo te, e mai lo farò – cerca di difendersi lui, ma invano, nulla di ciò che mi dirà avrà importanza ormai: è tutto finito!

  • Non ti voglio più – scandisco le parole lentamente in modo che capisca una volta per tutte che non voglio più avere niente a che fare con lui.

Sento che gli mancano le forze perchè scivola a terra, proprio come un palazzo che esplode e cade disintegrandosi poco a poco, pezzetto dopo pezzetto, finchè tutto ciò che rimane non è altro che un cumulo di macerie.

Approfitto del momento per andarmene, questa è l'ultima volta che lo vedo e spero vivamente di non vederlo mai più.

Tutte quelle scemenze sul tempo che guarisce le ferite non vale per me, perchè io non dimentico, io non perdono.

E' una delle mie regole, chi infrange la mia fiducia una volta non merita una seconda occasione e per quanto sia stato importante, nemmeno lui la merita.

Sento il suo pianto farsi sempre più disperato, ma ormai non mi importa, sono come una macchina senza sentimenti, perchè tutto ciò che c'era di buono in me è stato distrutto da lui.

 

  • Addio Manuel – dico pronunciando il suo nome per la prima volta da quando ho messo piede nella sua stanza.

Sono fuori e mi dirigo spedita verso l'uscita di quella casa, non c'è più niente per me ormai.

Adesso devo solo cercare di andare avanti lasciandomi il passato alle spalle, l'unica cosa che conta ora è il presente e nient'altro.

 

  
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