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Autore: pikychan    09/09/2015    2 recensioni
Ciao a tutti! ^^
Cinque anni fa, in questo preciso giorno mi sono iscritta al sito di EFP e questo è il mio modo per festeggiare: una nuova fanfiction d'amare sulla coppia che ha da sempre ispirato le mie storie ^^
Lucinda a Kalos, forse non nell'anime ma qui fa da trama.
Consigliata a tutti i pearlshipper e chi ha nostalgia della quarta generazione, allora pronti??
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ash, Lucinda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Pokémon: Le mie fanficition sulla pearlshipping'
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Piplup
 


«Poverino! Fratellone presto!» gridò la piccola Clem.

Ash, Lem e Serena accorsero subito. La bambina era inginocchiata davanti a un piccolo pokèmon blu disteso. Il pokèmon aveva le sembianze di un pinguino con la testa tonda molto più grossa del resto del corpo. Non dava segni di vita, i ragazzi avevano paura di scoprire cosa avesse.

Lem si inginocchiò per vederlo meglio.

«Pikachu, non ti sembra che quel Piplup abbia qualcosa di familiare?» sussurrò Ash al suo amico fidato che se ne stava fermo sulla sua spalla.

Il pokèmon giallo lo guardò incerto e poi tornò a guardare il Piplup cercando di associarlo a qualcosa di conosciuto che però non riusciva a inquadrare completamente.

I quattro decisero di portare il pokèmon al Centro Pokèmon più vicino.

«Infermiera Joy! È un'emergenza! Questo Piplup sta male!» elsclamò di corsa la piccola Clem entrando con il pokèmon in braccio.

L'infermiera Joy prese il pokèmon e senza perdere tempo lo portò in ambulatorio.

I ragazzi si erano seduti nella sala d'aspetto, tutti un po' preoccupati. Aspettarono per circa mezz'ora prima che l'infermiera Joy uscisse a dir loro che... «Sono lieta di informarvi che Piplup sta bene» disse sorridendo.

Gli amici accorsero subito «Dice davvero?!» domandò Ash sollevato.

«Possiamo vederlo!?» gli fece eco Clem.

«Certo» acconsentì lei con un sorriso. «Ma prima ditemi una cosa» continuò diventando più seria. «Dove avete trovato questo Piplup?».

La guardarono un po' stupiti dalla domanda e dal tono che aveva usato. Serena dopo un po', dato che nessuno si decideva a dir niente, prese parola. «L'abbiamo trovato nel bosco...».

«Sì, l'ho trovato io» precisò la piccola Clem sottolineando che l'amica non raccontava bugie.

«Capisco» disse sbattendo le palpebre «I Piplup da queste parti sono estremamente rari, non credo si possa trattare di un pokèmon selvatico, specialmente considerando la zona dove lo avete trovato».

«E' vero! È la prima volta che ne vedo uno dal vivo, sono così carini!» si fece scappare la bimba.

«Comunque è probabile che Piplup sia di un allenatore di questa zona che l'ha perso di vista, i Piplup sono pokèmon indipendenti e se scappano per trovare il loro spazio non c'è da stupirsi» continuò l'infermiera.

«L'allenatore di Piplup...» sussurrò Ash sottovoce. Quelle parole gli ricordavano qualcosa, ma cosa... per quanto si sforzasse non riusciva a ricordare. Guardò fuori dalla finestra come se gli potesse essere d'aiuto. Forse se ci pensava ancora per un po' l'avrebbe finalmente scoperto.

 

Intanto nel bosco una ragazza stava correndo. Aveva in mano uno di quegli aggeggi moderni, lo chiamavano Holovox.

«Oh Lucinda, a cosa devo questa chiamata improvvisa?» chiese un uomo dallo schermo.

«Professore, mi scusi arriverò in ritardo al suo laboratorio» disse lei con un po' di fiatone, la sua corsa non era terminata.

«Ma dove sei? A Luminopoli?»

«Non ancora, ho avuto un contrattempo»

«Che genere di contrattempo?»

«Una banda di ladri di pokèmon mi ha attaccato, sono riusciti a rapire il mio Piplup»

«Cosa? Dovevi dirmelo subito, avviserò l'agente Jenny e l'infermiera Joy del posto»

Lucinda era veramente grata al professore, ora si sentiva un po' più sollevata.

«Grazie professore» concluse interrompendo la comunicazione.

Senza fermarsi un attimo si rimise in tasca l'Holovox. Doveva sbrigarsi, non vedeva l'ora di riabbracciare Piplup.

 

Piplup era tornato in forma e ora era in braccio a Clem tutto contento.

«Oh, che carino!» commentò la piccola stringendolo forte con le guancette rosse rosse.

Il pokèmon era felice di ricevere tutto quell'affetto, quando però tornò alla realtà e mise a fuoco l'immagine di Pikachu restò sorpreso. Il pokèmon giallo contraccambiò lo sguardo confuso, ma poi Piplup fece un verso e si dimenò per scendere.

«Che hai Piplup?» gli chiese Clem trattenendolo come meglio poteva. Davvero non capiva cosa avesse il pokèmon.

Piplup riuscì a liberarsi dall'abbraccio della bimba e a scendere a terra. Andò verso Ash che rimase un po' sorpreso. Il pokèmon lo guardava quasi entusiasta.

«Forse gli piacciono Ash e Pikachu» ipotizzò Lem.

Ash lo guardò e poi ritornò a guardare il pokèmon pinguino sorridergli. Trovava sempre di più che avesse un qualcosa di già visto...

All'improvviso lo schermo per le videochiamate si accese da solo e un uomo iniziò a parlare.

«Buongiorno, è un'emergenza, mi fate parlare con l'infermiera Joy?»

Ash e gli altri si voltarono all'istante. Corsero subito incontro alla voce appena realizzarono.

«Professor Platan!» esclamò Ash sorpreso.

«Ash! Sono sorpreso di vedervi qui» il professore era più sorpreso di lui. «Dov'è l'infermiera Joy? Ho bisogno di parlarle».

«E' tornata in ambulatorio, professore che succede? Qual'è l'emergenza? Cos'è successo?» domandò sempre il ragazzo preoccupato.

«Pare che abbiano derubato una ragazza»

«Derubato!?» esclamò impaurita Serena.

«Sì, le hanno portato via il suo pokèmon»

«Oh no, è terribile!» emise Clem.

«Sa dirci di che tipo di pokèmon si tratta?» chiese Ash mantenendo la calma.

«Si tratta di un Piplup, la ragazza che lo ha perso non viene da Kalos e sarebbe dovuta arrivare oggi nel mio laboratorio per scegliere il suo pokèmon».

Una ragazza con un Piplup... ora Ash aveva capito il perchè di quei strani presentimenti, ma di certo non poteva essere così. Tuttavia dovevano ritrovare la ragazza a cui apparteneva il pokèmon! Però a dire la verità Ash in cuor suo...

«Può essere il Piplup che abbiamo trovato noi» disse la bimba bionda con un'aria un po' ingenua premeditata.

«Davvero? Voi avete trovato un Piplup??» sgranò gli occhi, più che una domanda era un'esclamazione. «E' sicuramente lui! Non muovetevi dal centro dico a Lucinda di venire subito da vuoi!».

«Lucinda?!?!!» domandò ed esclamò il ragazzo allo stesso tempo, ma allora era proprio lei.

Tutti si ammutolirono e il tempo si fermò, nessuno sapeva più cosa fare o dire. Ash tuttavia non aveva perso il suo entusiasmo.

«Lucinda di Duefoglie? A Sinnoh??» incalzò, ma il professore non sapeva che rispondere. Era incerto sulla provenienza della ragazza. «Devo accertarmene!» concluse correndo fuori dal centro.

Gli amici lo richiamarono, ma lui neanche se ne accorse.

 

Era corso fino al bosco e lo aveva attraversato per metà. Finalmente era riuscito a distinguere in lontananza una sagoma femminile che però era fronteggiata da un grandissimo macchinario. Ash si fermò stupito, era felice all'idea di rivedere Lucinda quanto piuttosto scocciato dalla presenza del Team Rocket. Per giunta Pikachu non era con lui, era rimasto al Centro Pokèmon.

«Ridatemi Piplup!» gridò lei.

«Uffa, che noiosa...» commentò Jessie fingendo di sbadigliare.

«Ti abbiamo già detto che non cell'abbiamo» aggiunse James con una piroetta.

«Non vi credo, ridatemelo!» la ragazza era sempre più furente.

«Sei proprio una bamboccia insistente, Meothw?» disse ancora Jessie che intanto aveva cambiato attività e si stava limando le unghie.

Meothw apparve dal basso con un telecomando «Ci penso io!».

Premette il bottone rosso e dal robot uscirono tre bolle giganti. Lucinda si era paralizzata nel vederle, una delle tre bolle la colpì e dopo l'impatto la portò via in aria.

«Ehi, che succede?!» chiese appoggiando le mani alle pareti della bolla spaventata.

Il ragazzo ancora il lontananza vide Lucinda allontanarsi in volo nella bolla.

«Oh no, Lucinda!» esclamò prima di cominciare a correre.

 

«Comunque per me era famigliare» disse Jessie.

«Chi?» domandò confuso James.

«Ma come chi!? La bamboccia!»

«Ma certo che era famigliare» si intromise Meothw con aria sacente e zampe incrociate.

I due si avvicinarono con occhi scintillanti.

«Davvero Meothw?!» chiese Jessie.

«Sai chi era!?» incalzò James.

«Certo, avete presente la quarta generazione?»

I due ci pensarono su un po'.

«Vagamente...» concluse la ragazza.

«Lei è la bamboccia di quella serie»

«Ma no! Non è possibile!» ringhiò Jessie al povero Meothw, non gli credeva.

«Ah sì, ora mi ricordo» emise James per conto suo sbattendo un pugno sul palmo.

«Ti ci metti anche tu!? Io non mi ricordo niente del genere!» gli urlò in faccia sputando fuoco e fiamme. «Un attimo, forse ora mi ricordo anch'io» aggiunse subito dopo sgranando un po' gli occhi. «Beh, in questo caso non ci resta che decollare» concluse sorridendo beatamente e sparandosi in orbita.

«Aspetta Jessie!» tentò di fermarla l'amico.

«Almeno per questa volta potevamo evitare!» commentò Meothw.

«Forza, venite!» incoraggiò Jessie dall'orbita.

Gli altri due la seguirono nell'aria a malincuore.

«Ripartiamo alla velocità della luce!» dissero in coro, nella loro voce c'era una piccola carica di entusiasmo. Erano tornati ai vecchi tempi.

  
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