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Autore: Ricomar    09/09/2015    1 recensioni
"Guarda, sta iniziando a piovere. Se va avanti così, entro domani mattina l'armatura sarà già arrugginita!" Commentò il soldato imperiale di guardia. "Almeno a skyrim, non dovevi preoccupare della pioggia... ora che ci hanno spostato qui, ad un tiro di sasso da elsweyr, piove in continuazione. Per shor, ma Carius non diceva che elsweyr era desertica?" L'altro soldato di pattuglia era visibilmente irritato. "Sai cosa di dico? Io me ne..." interruppe a metà la frase, con una freccia piantata nella gola. Una freccia elfica. L'altro soldato armeggiò con l'arco e riuscì pure ad incoccare una freccia, prima di essere trafitto da una freccia della medesima fattura. Cadde carponi, annaspando, sforzandosi di non cedere alla tentazione di chiudere gli occhi nell'abbraccio gelido della morte, ma una spada gli stacco la testa dal collo prima che potesse anche solo rialzarsi. L'ultimo pensiero del povero soldato, fu rivolto ai suoi compagni nel forte di Stoneharbour, nei pressi di leyawiin: "salvatevi, finché potete."
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Varro Caerellius stava camminando sotto una pioggia incessante da quasi quattro giorni. La sua armatura di ferro era arrugginita. Poco importava. Se tutto andava bene, entro la fine della giornata ne avrebbe avuta una nuova... una luccicante corazza imperiale. Non avendo alcun contatto all' interno della legione, gliene sarebbe toccata una più leggera, magari una di quelle con la cotta di maglia che, gli diceva l'oste di Leyawiin, tanto andavano di moda sulla frontiera meridionale. Era partito da Skyrim per unirsi alla legione, ed aveva fatto un sacco di strada, in un mese. Dopo che il Sangue di Drago aveva staccato la testa ad Ulfric erano sorti alcuni problemi. Primi fra tutti, la ricostruzione di Helgen. Aveva aiutato nei lavori di ricostruzione per due mesi e mezzo, e i soldi guadagnati li aveva già spesi quasi tutti in armatura e vettovaglie. Veniva da una famiglia di contadini di Falkthreat, dunque non poteva esattamente definirsi una persona abbiente. Ora era diretto al forte di Stoneharbour, l'avamposto meridionale di Cyrodiil. Era uno degli ultimi forti costruiti, e senza dubbio uno dei più grandi in tutta tamriel. Insomma, il posto ideale per un giovane ambizioso per fare carriera. Misericordia di Mara, erano le sette. Avrebbe dovuto fermarsi e mangiare, ma stando ai suoi calcoli doveva essere quasi arrivato. Percorse la strada con lo sguardo, fino a notare un'incongruenza nel paesaggio. Forse era solo la pioggia, ma gli sembrava di vedere qualcosa sui pietroni della strada, qualcosa che non doveva trovarsi lì. Estrasse la spada e si avvicinò piano. Un lampo confermò i suoi dubbi: vide due soldati imperiali distesi a terra, morti. Uno sulla strada, l'altro poco distante, nell'erba bagnata. Si avvicinò a quest'ultimo, sussultando per lo spavento: era decapitato. Stringeva una freccia nella mano, mentre l'arco giaceva poco lontano, nel fango. Varro si allontanò, spaventato da una volpe che, come lui, stava indagando sui cadaveri. Frecce elfiche. Un' oscuro presagio si fece strada nella sua mente, come una sottile nebbia che si insinua nell'anima. I Thalmor. I soldati erano stati colpiti dagli arcieri elfici. Ne era certo. I cacciatori, sulla frontiera, erano pochissimi, e gli imperiali preferivano le frecce di acciaio. A malincuore, prese gli elmi dei due soldati e si rimise in marcia. I soldati del forte avrebbero avuto bisogno di una prova della morte di due commilitoni... sempre che fosse rimasto qualcuno nel forte. Si impose un ritmo di marcia forzata. Dopo pochi minuti, arrivò in vista del forte: talmente grande da occupare una collina, di forma rettangolare, con quattro imponenti torrioni posti agli angoli delle mura. Le caserme erano probabilmente situate all'interno, dato che non ve n'era traccia sulle mura perimetrali. Continuò la marcia ad un ritmo forsennato, e non appena arrivò in vista delle sentinelle davanti al portone di legno del forte, iniziò a sventolare gli elmi dei soldati morti. Una delle quattro sentinelle sbiancò. Probabilmente nella pattuglia che non aveva fatto ritorno era presente un suo amico. Varro fece tutto il possibile per cancellarsi il sorrisetto di trionfo che aveva stampato in faccia, ma dall'espressione delle sentinelle parve non riuscirci. "COSA diamine ci fai qui, ai confini dell' impero, con in mano due elmi militari?!" Fece la sentinella più vicina a lui. "Sono venuto qui da skyrim per arruolarmi, signore! Gli elmi li ho trovati sui corpi di due soldati, a non più di un miglio da qui, signore!" Disse Varro, rivolgendo nel frattempo il saluto militare più impeccabile che riuscisse a fare. "Da... dammi gli elmi. Ecco, ci penserà Corpulus a sistemarti e a darti del l'equipaggiamento migliore di... qualunque cosa sia quella." Prese in consegna gli elmi, scuro in volto. Non ebbe il tempo di salutare la sentinella, quando ua mano poderosa lo prese per il braccio, e lo condusse, con forza e gentilezza in egual misura, nella piazza d'armi. Come sospettava, la grossa facciata di pietra della guarnigione dominava l'intera piazza d'armi. Il soldato Corpulus lo condusse in un edificio di legno e paglia vicino alle stalle, sul lato sinistro del forte, che doveva essere il magazzino. Entrati, Corpulus frugò in un baule e ne estrasse una corazza borchiata, con gli annessi stivali, bracciali ed elmo di cuoio. Glieli porse insieme ad una spada nuova, e gli indicò un punto appartato dove cambiarsi, sul fondo dell'edificio. Solo allora il soldato gli rivolse la parola: "gran brutta faccenda quella dei soldati. Sono spariti ieri sera, e alcuni temevano si fossero persi nella pioggia. In che condizioni li hai trovati?" Varro tremò, un po' per il freddo ed un po' per l'importanza della risposta che stava per dare. ---------- Vi porgo le mie scuse, ma, in quanto scrivo da tablet, non posso usare l'HTML. Il testo, purtroppo, potrebbe risultare un blocco unico. Attualmente, sto cercando una soluzione... Ah, e... un'ultima cosa. È la mia prima storia, dunque, vi chiedo di essere cattivi con le recensioni. Mi farebbe piacere ricevere qualche critica, purché costruttiva. Ricomar.----------
   
 
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