09/09/2015
0 recensioni"Chiudi gli occhi, Will"
Will sa chi ha davanti - suppone di averlo sempre saputo in un angolo remoto e non cosciente del suo cervello - eppure chiude gli occhi lo stesso. Non esita neppure un secondo.
Sa che Hannibal è lo Squartatore di Chesapeak, sa che è l'uomo che l'ha fatto rinchiudere in un manicomio per crimini che lui stesso ha commesso - "Per il tuo bene, Will. Perché tu potessi capire." - eppure obbedisce.
Non lo fa perché è costretto e un qualunque osservatore esterno si troverebbe perplesso, non potrebbe credere al vero motivo.
Non potrebbe mai credere, non dopo tutto quello che è successo, che Will si fidi di lui.
"Ora apri la bocca."
Hannibal non deve nemmeno chiederlo una seconda volta. Si china sull'uomo seduto accanto a lui - accanto, dove il tavolo si piega ad angolo e i commensali sono più vicini, non di fianco e nemmeno di fronte - e delicatamente lo imbocca.
Will mastica la carne sapientemente condita con spezie e aromatizzata con vino bianco, lasciando che il sapore gli invada la bocca e gli riempia il palato prima di deglutire.
Il boccone del prete, Hannibal non lo sta semplicemente educando alla buona cucina, lo sta viziando.
"Chi era?"
"Qualcuno di molto sgarbato."
Will annuisce, leccandosi le labbra senza chiedere altro.
Hannibal gli prende il mentre con la mano, pulendogli l'angolo della bocca con il pollice.
"Eri sporco." Non che Will abbia chiesto qualcosa.
Il dottor Lecter succhia via dal dito il residuo di salsa senza staccare gli occhi da Will.
"Ti eccita?" chiede quello, abbandonando le posate.
"Come?" Hannibal ha ancora la forchetta vuota in mano.
"Mangiare le tue vittime." spiega. "Ti eccita sessualmente?"
"No." risponde prima di riprendere a mangiare.
"No, certo. È il tuo modo di umiliarli. Non sono abbastanza... importanti per scatenare una reazione di quel genere."
Hannibal attende di aver finito di masticar prima di rispondere. "Corretto. Mi comprendi, ma non mi condividi."
"Questa persona non mi ha mai fatto nulla." sposta la carne con la forchetta per indicarla. "Non posso disprezzarla particolarmente, non l'ho mai incontrata se non nel mio piatto."
"Ma ugualmente la mangi." Hannibal non ha bisogno di chiedere perché.
"Sì." Will parla quasi con sé stesso.
"Preferiresti che la prossima portata fosse qualcuno che disprezzi? Una 'spina nel fianco'?"
Will riflette qualche secondo sulla domanda. "No. Non è strategicamente attuabile. Rischieremmo di attirarci addosso sgradite attenzioni."
"Molto bene."
Hannibal si alza per prendere il dessert, una creme brûlé che Will farebbe davvero a meno di mangiare in questo momento,
"Non hai chiesto a me." lo ferma.
Hannibal sembra per un solo istante spiazzato. Will non crede di averlo mai visto con quella espressione.
"Prego?"
"Non hai chiesto se eccita me."
Lo psichiatra pondera la questione per qualche istante. "Ti eccita mangiare carne umana, Will? O piuttosto ti eccita che sia io a fartela mangiare?"
Per tutta risposta Will allontana la sedia dal tavolo e si alza in piedi.
"In entrambi i casi penso che il dessert possa aspettare."
Hannibal segue il suo sguardo diretto alla camera da letto e praticamente ve lo trascina. Sono entrambi sul letto nel giro di qualche secondo.
Will sente la stoffa dei pantaloni tirare scomoda all'altezza del cavallo, mentre le mani di Hannibal scorrono sul suo corpo e la sua lingua percorre famelica il suo collo, quasi che vi volesse affondare i denti e mangiarselo - Will non dubita che Hannibal lo mangerebbe volentieri... ma si fida.
"Temo, Will, che dovrò chiederti di chiudere di nuovo gli occhi." dice, mentre scende tra le sue gambe, portandosi dietro pantaloni e boxer.
E Will, anche questa volta, obbedisce.
Prompt di Emma: Hannigram, "chiudi gli occhi".
