Era tarda mattinata quando Phil si svegliò
-Era tutto un sogno- pensa.
No, non lo era. Era solo l’inizio dell’incubo: Aveva scoperto che la sua ragazza era stata uccisa a casa sua e che molto probabilmente la polizia sospettava che fosse lui il colpevole.
Cosa non vera.
I suoi genitori lo aspettavano nel salotto.
-Scusami phil, non ho voluto che andassi a scuola, perdonami.- e lo stringe in un forte abbraccio materno.
-Sta tranquillo, Phil! Zio Albert è in viaggio per arrivare qui e ti farà da avvocato, so che non sei stato tu.-
Phil scaraventa sul divano il suo cellulare e urla la sua innocenza.
Scappa di casa in pigiama.
Gira l’angolo, piove!
subito si trova a casa di Brooke, anche lei non era andata a scuola.
si trovava in giardino e appena lo aveva avvistato lo chiamava.
Un conforto di un amico ci stava sempre.
Pomeriggio.
Phil torna a casa.
La televisione parla ancora dell’omicidio di Jessica
-La ragazza è stata uccisa da qualcuno che probabilmente conosceva, domani i risultati dell’autopsia-
Sul divano vi era seduta Moana insieme al fratello Mark poco più grande di loro, ma che faceva parte della banda avversaria.
Erano insieme a loro la notte dell’ 8 novembre quando Annie moriva.
-Phil ti vogliamo bene. I tuoi sono andati via e ci hanno chiesto di farti compagnia. Kevin dove è?
Phil guarda con occhi pieni di lacrime Moana e scoppia a piangere.
Gli mancava Jessica più che mai.
Poco dopo salirono in camera e parlavano. –Non sono stato io,Moana- diceva Phil-Lo sai per certo-.
Moana, seduta sulla scrivania rispondeva –Certo, e credo che la poilizia anche se sospetta di te non hanno prove sufficienti per arrestarti.- Phil poco dopo salutava i fratelli da lontano quando scoppiava a piovere a dirotto.
Kevin era appena tornato a casa.
-Dove sei stato?- chiese Phil.
Suo fratello con il quale si somigliavano molto rispondeva che era stato a casa di Sophie, migliore amica del ragazzo.
E in tutto questo il fratello minore abbraccia Phil.
Phil ha paura.
Vagava presso il corridoio di casa di Jessica e lei diceva –o smettila di farmi spaventare-
Era lui l’assassino! Colpiva con una furia tremenda il coltello.
Pianto.
Si era svegliato tutto sudato, era solo un incubo.