11/09/2015
1 recensioniQual è il tuo sogno?
Sonny stava sistemando degli scatoloni nel retro del laboratorio, quando vide di sfuggita, al di fuori della finestra, il professor Elm che parlava con un ragazzo. Era sicuramente l'allenatore di cui si è tanto sentito parlare, quello che doveva ricevere il primo pokèdex nella regione di Johto. Già non lo sopportava. Che cosa aveva quello di così speciale? Il professor Elm ci aveva impiegato mesi per trovarne uno che fosse abbastanza "in gamba". Lei che lavorava lì da meno di un anno si è sempre chiesta come facesse Elm a capire quanto una persona potesse essere "in gamba": forse aveva una specie di termometro che segnasse il livello di "in gamba" nel sangue, oppure una macchina della verità che rilevasse su una scala da uno a dieci il livello di "in gamba" che si ha. Ormai era entrata così profondamente nei suoi pensieri che soltanto il frastuono delle boccette di vetro che caddero per terra la fecero ritornare alla realtà; e solo dopo si rese conto del disastro che aveva combinato. In fretta cerco di rimettere i cocci di vetro nello scatolone ma strinse troppo forte un pezzo che aveva in mano, e si tagliò un dito. Per il dolore lasciò cadere di nuovo lo scatolone e di nuovo si sentì l'irritante rumore di vetri rotti. Era un disastro. Riprovò a sistemare il macello e si spaventò quando nella stanza comparve d'improvviso Lucas, che la guardava con un aria sconfortata mentre faceva di no con la testa. Sospirò e si chinò per aiutarla, quella ragazza era davvero senza speranze…
« Sonny, che hai combinato! »
« Mi dispiace Lucas… mi sono distratta un attimo e… »
« Ti stai distraendo fin troppo sai… dovresti cercare di stare più attenta, non è la prima volta che succede »
« Hai ragione… perdonami »
Finito di mettere a posto Lucas prese lo scatolone e lo nascose in uno degli sgabuzzini abbandonati, si voltò verso Sonny e le sorrise in modo complice, mettendosi un dito sulla bocca. Un altro dei loro piccoli segreti per evitare di essere sgridata; nonostante Lucas fosse il superiore di Sonny, non riusciva ad essere arrabbiato con lei: le voleva troppo bene. Sonny adorava che Lucas fosse così gentile, ma sapeva che essendo lui l'aiutante numero uno del professor Elm, questa cosa del nascondere i suoi disastri sarebbe durata poco.
Tornarono nel laboratorio dove Elm stava già mostrando i pokemon starter a quel ragazzo, Sonny non riusciva a smettere di guardarlo.
« Si chiama Alexander Cowtton, è intelligente, scaltro e proviene da una famiglia ricca, a quanto pare il meglio di Borgo Foglianova » disse Lucas a denti stretti
« Il tipico figlio di papá… perché gli allenatori prescelti sono sempre quelli che provengono da una famiglia ricca? »
« Semplicemente perché riescono a sostenere i costi di un impresa così ardua » lui faceva finta di lavorare al computer per non sembrare che stesse perdendo tempo a chiacchierare con l'ultima arrivata. Anche lei faceva finta di interessarsi al lavoro di Lucas guardando lo schermo, ma intanto con la coda dell'occhio spiava quel ragazzo che dalla pokèball che aveva in mano fece uscire un esemplare di Chicorita.
« Ha scelto uno starter di tipo erba… si vede che ha poca esperienza, io avrei preso il tipo acqua » guardò incuriosita quel ragazzo occhialuto che davanti lo schermo muoveva la dita più veloci di una scheggia. Lui si che ne sapeva di pokemon, non a caso il professor Elm l'ha scelto come aiutante.
« Sonny… non fissarli troppo altrimenti si accorgono che li stai guardando… »
« Oh… scusami Lucas… mi stavo chiedendo… »
« Cosa…? »
« Perché hai scelto di diventare un ricercatore pokemon invece che un allenatore? » lui si stupì per quella domanda così schietta ma era tipico di Sonny chiedere cose di questo tipo
« Non l'ho scelto io, semplicemente è stata la vita ad offrirmi quello che più sarebbe stato adatto a me. Avrei potuto benissimo fare l'allenatore ma non sarei mai stato bravo quanto lo sono ad essere un ricercatore pokemon. Sono nato per essere ciò che sono in questo momento »
« E se un giorno tutto questo finisse? E se tu fallissi nel tuo lavoro? »
« Vorrà dire che allora il destino ha in serbo altro per me. Ma… perché me lo chiedi? » lei abbassò lo sguardo
« Così, solo per sapere… » si allontanò da lui e prese degli elenchi che iniziò a consultare. Lui la guardò preoccupato, il suo compito sarebbe stato quello di mettere gli elenchi in ordine alfabetico, ma sembrava troppo pensierosa per ricordarselo.
La verità era che quella domanda non l'aveva fatta per caso; cercava solo di capire quale fosse il suo destino, dato che si rifiutava di credere che sarebbe stato quello di rimanere per sempre incastrata in quel laboratorio a fare i lavori più umili.
« Sonny… - disse Lucas alzandosi dalla sedia e mettendole le mani sulle spalle - vai a casa, io ti raggiungo più tardi… » lei fece solo un cenno, appoggiò i cataloghi e si avviò verso l'uscita. Mentre stava passando al centro della stanza, incrociò lo sguardo con quell'allenatore, non esisteva niente di più odioso della sua faccia da arrogante. Dopo averla squadrata dall'altro al basso riprese il contatto visivo con Elm che intanto gli stava spiegando come funzionava il pokèdex; Sonny non si lasciò intimorire, persino Lucas pensava che quello lì era solo un viziato pappamolla, così proseguì ed uscendo si avviò verso casa.