Lampi a nord…
Nessun tuono.
Ora un vento impetuoso,
una macchia rosso cupo si staglia nel cielo,
scatta un allarme impazzito…
Poi silenzio.
Ondate di vento,
alberi scossi furiosamente,
un fruscio di fogliame inquietante;
lampo.
Silenzio.
Sibili pressanti,
gocce di sottil pioggia,
rumori lontani, indefiniti…
Sussurri.
Ticchettio sui tetti della pioggia,
cielo sfumato, tetro.
Il primo tuono,
lontano, insicuro…
Pallidi bagliori scoprono i muri,
aria fresca,
umida,
traspirante…
Pioggia; ogni attimo
più fitta…
Ombre
che scivolano, fuggono,
scattano nella notte.
Cielo uniforme,
colori che mutano con la velocità del lampo.
Sottili
percezioni temporali…
Bianco
spettale, rosso
innaturale…
Tutto si muove
e produce suoni
e chi dolci
e chi gravi.
Si solleva
una spuma bianca
di pioggia nebulizzata
che investe gli alberi
e nasconde gelosamente
il proprio terreno,
come fa la caduca nebbia
sulle colline,
d’autunno.
In una complessità indefinita
di suoni,
rumori,
colori,
figure,
ombre,
acqua,
umidità, l’aria
ha un sapore d’estate
ancora più intenso
e nuovo.
Si diffonde
un profumo di freschezza
che armonizza in sé
gli elementi
di questo temporale.
Lampo,
forza della natura,
che collega cielo e terra
con una sottile,
spezzata linea,
che solo l’attimo
è in grado di racchiudere
ed imprimere improvvisamente
sulla nostra retina.