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Autore: VENDA    11/09/2015    1 recensioni
Sherlock e Jim al matrimonio di John.
Genere: Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim Moriarty, John Watson, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Sheriarty: Jim compare al matrimonio per John per poter ballare con Sherlock.
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La cerimonia in chiesa era filata liscia e anche il pranzo era stato, a suo modo, piacevole, almeno per il Consulente Investigativo che si era trovato tra le mani un caso inaspettato e insperato. Alla fine tutto era stato risolto: il Maggiore Sholto si era salvato, il killer era stato arrestato e tutti gli invitati poterono godersi il resto dei festeggiamenti, che erano proseguiti fino a sera tardi con balli e bevute; Sherlock aveva ballato con Janine, ma presto l'aveva lasciata tra le braccia di altri uomini sicuramente più interessati di lui alla bellezza della ragazza, e ora sedeva in disparte ad un tavolino osservando i progressi che John stava mettendo in mostra sulla pista da ballo.
«Buonasera Sherlock... complimenti per la riuscita del tutto, davvero un'ottima organizzazione e gestione.»
Il detective si voltò verso chi aveva parlato: un uomo snello e distinto, fasciato in un elegante completo rosso su misura, che stava in piedi pochi passi dietro di lui; la cosa più particolare era senz'altro la maschera nera e argento in stile veneziano che gli copriva gli occhi e parte del lato destro del volto, ma che comunque non bastava a celare l'identità di Jim Moriarty. Il criminale fece pochi passi e gli si parò davanti, e Sherlock notò che alcune persone si erano accorte di lui pur non riconoscendolo, cosa per lui incomprensibile.
«Come mai da queste parti? Hai forse ricevuto l'invito?»
Ok, forse come prima cosa avrebbe dovuto chiedergli "ma non eri morto?", se non fosse per il fatto che non aveva creduto neanche per un momento a quella messinscena: come lui aveva finto il suo suicidio, anche l'altro aveva fatto la stessa cosa, e ora era lì davanti a lui, redivivo e in forma smagliante.
«In verità no, ma io adoro imbucarmi ai matrimoni ben riusciti» confessò, con nonchalance. «Per te la festa è già finita?»
«Potrebbe, non ne sono ancora sicuro.»
A Jim piacque molto quella risposta.
«Un uccellino mi ha detto che sei un ottimo ballerino.»
«Spesso gli uccellini mentono, non lo sai?»
Ma l'uomo mascherato non rispose, limitandosi a porgergli la mano sinistra. Sherlock stette qualche secondo a guardarla, a guardare lui che lo stava evidentemente invitando a ballare, e valutò la cosa. Non ci mise molto ad accettare la proposta.
«Guido io, sono più alto» disse, cambiando mano e prendendogli la destra, mentre l'altra scivolava sulla sua spalla.
Strinse a sé il corpo dell'uomo per il fianco sinistro e proprio in quel momento partì un valzer. Si spostarono di lato, ma Jim spinse per raggiungere il centro esatto della pista dove quasi tutte le coppie si fecero da parte.
«Non ti dispiace, spero» disse, anche se Sherlock non aveva opposto resistenza.
Un fugace sguardo intorno gli bastò per notare che le espressioni di tutti i presenti tradivano stupore e perplessità.
«Assolutamente no.»
I due Consulenti cominciarono a piroettare leggiadramente per tutta la sala, muovendosi in larghi e rapidi cerchi a spirale che costrinsero i pochi che ancora sostavano sul loro percorso a spostarsi per non essere travolti.
Ballare con un uomo era completamente diverso da ballare con una donna, e forse Sherlock si sentiva più a suo agio così: guidare un corpo maschile era quasi più facile, perché si incastrava meglio contro il suo in un contatto completo dallo sterno all'inguine che non lo metteva a disagio.
«Questa volta gli uccellini avranno salva la vita, visto che hanno detto la verità.»
Un sorriso ironico increspò le labbra de minore degli Holmes.
«Mi dispiace che ti dovrai privare del piacere di spezzare qualche ala.»
«Non ti crucciare, sono altri i piaceri che mi sto prendendo.»
Se ballare con un altro uomo era meglio, ballare con Moriarty era proprio un'altra esperienza, tanto che quando finì insieme alla musica quasi gli dispiacque. Jim si staccò dalla sua stretta e fece un passo indietro, inchinandosi davanti al cavaliere che ancora gli teneva alta la mano destra.
«Grazie per l'intrattenimento, Sherlock» disse poi, lasciandolo del tutto. «Avrai mie notizie.»
Il Consulente Investigativo guardò il Consulente Criminale che si allontanava, inghiottito dalla folla tra cui si faceva largo per passare.
«Chi era?» la voce di John lo riportò alla realtà.
Anche lui non lo aveva riconosciuto, ma Sherlock aveva smesso di stupirsene.
«È il tuo matrimonio, John» rispose, con aria annoiata. «Se non lo conosci, sarà un invitato della sposa.»
   
 
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