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Autore: Ehi_Pvris    12/09/2015    3 recensioni
Un sicario senza pietà, un'ennesima vittima.
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Mai aveva guardato in faccia qualcuno, mai avuti dei ripensamenti, mai si era legato a qualcuno. Ciò faceva di Gerard il candidato perfetto per il suo lavoro. Avveniva tutto indirettamente: il suo capo gli dava un nome, una foto, una storia e la promessa di lauto compenso a lavoro compiuto.
Nulla aveva mai fermato Gerard dall'uccidere. Sarebbe stato in grado di guardare negli occhi qualcuno per poi premere il grilletto e ignorare sia qualsiasi cosa avesse alle spalle quell'uomo sia il motivo per cui meritasse tanto odio. Considerava il suo un lavoro come tanti, con la sola differenza di avere un pagamento molto più alto di tanti mestieri in regola.

"Stupidi uomini, così sottomessi ai loro stupidi sentimenti" si ritrovò a dire tra sé e sé, passando sotto la recinzione che lo avrebbe portato alla solita discarica dove si disfaceva di ogni arma usata e ogni prova che potesse collegare lui e il suo capo ad ogni omicidio.

Era certo che qualcuno investigasse su di lui, solo uno stupido non avrebbe iniziato a sospettare dei suoi strani atteggiamenti e degli occasionali contatti con le sue successive vittime.
Alcuni, a volte, si rivelavano più difficili di altri. Quella stessa sera, ad esempio, si era ritrovato con due cadaveri invece che uno: sacrificio per amore.. E conseguente morte di entrambi, pensò, non riuscendo a trattenere una lieve risata roca.
Come poteva la gente esaltare un sentimento capace di portare a simili sacrifici?
In un solo modo, Gerard avrebbe chiamato quel sentimento: debolezza.

"Ne voglio quattromila, Ray."

"Ed è forse mia la colpa se non hai saputo trattenerti e ti sei fatto scappare due colpi invece di uno?"

"Sta zitto e dammi i miei soldi!" esclamò a quel punto, sbattendo le mani sulla scrivania del suo capo. Sapeva solo si chiamasse Ray, non che gli interessasse molto. Ray tirò fuori una busta dalla tasca, con su scritto '2000 Cemetery'. Quello era il suo nome nel suo ambito, mai nessuno era sfuggito al suo grilletto.

"Avrai gli altri quando ucciderai quest'uomo. Frank Iero, Kennedy Street, 31. Prima fai, prima avrai i soldi" concluse, tirandogli una pistola sul tavolo. La sua nuova arma per quella nuova sfida, che di certo avrebbe saputo affrontare. Calibro 380, tamburo a cinque colpi, una delle sue preferite. Fece scattare il tamburo per guardare i proiettili, trovandone solo uno.

"E questo cosa vuol dire?"

"Mi piace vederti in difficoltà. Aggiungo 500 se ce la fai con un solo proiettile."

Gerard annuì, afferrando la foto, la cartella della nuova vittima e la pistola, che fece passare subito tra i pantaloni e la sua pelle, così che rimanesse incastrata grazie alla cintura.

"Sarà un piacere umiliarla di nuovo" concluse con un inchino sulla destra, così da non piegarsi sulla pistola sul suo fianco sinistro.

Uscii in fretta dalla stanza, continuando a guardare la foto di quel Frank che avrebbe dovuto far fuori. Capelli mori, rasatura sui lati, schiarita al biondo latte, ritrovandosi a roteare gli occhi all'idea di quell'uomo. Sembrava parecchio antipatico e egocentrico, già solo da una foto.Una volta arrivato a casa aprì il fascicolo, gettandosi sul letto e prendendo l'unico foglio che davvero gli interessasse: la planimetria della casa della vittima.

"Stupido stolto. Una villa, nulla di piu facile."

Disegnò un piano con la penna rossa e la penna blu, considerando due eventuali entrate e diverse vie di fuga o possibilità.La sera del giorno dopo arrivò fin troppo velocemente; parcheggio poche vie prima dell'abitazione dell'uomo, tenendo con sé solo la pistola, stringendosi nella felpa.Bussò alla porta, e prontamente l'uomo aprì nonostante l'orario. Perfetto.

"Mi scusi, il mio cellulare è scarico e credo di essermi perso, potrei usare il suo telefono?" domandò, mettendo su la faccia più sconvolta di sempre.

"Certamente, il telefono è in cucina. Faccia pure con calma" rispose amichevolmente, sorridendo appena e facendogli spazio, chiudendo subito dopo la porta. Gerard si diresse senza esitazione in cucina -sapendo benissimo dove si trovasse, avvicinandosi al muro per afferrare il telefono e andare avanti con la sua commedia. Chiamò un numero totalmente inventato, facendo per parlare prima di sentire il rumore della sicura di una pistola disinnescata.

"Mi gioco le palle che tu sia Cemetery."

Gerard si voltò, la canna della pistola a pochi palmi dal proprio viso, Frank dietro di essa con un sopracciglio alzato.
Si aspettò qualche accenno d'insicurezza, un tremolio del labbro inferiore, un battito di ciglia in più, ma non avvenne. Frank era abituato ad usare armi, non aveva paura di uccidere.

"Ti ho fatto una domanda, stronzo."

Gerard si guardò attorno.
La finestra che aveva preso come prima opzione di fuga era stata blindata, e l'altra era troppo lontana da raggiungere senza essere colpito.
Troppo tardi per fingersi un altro, era passato troppo tempo. Doveva pensare, e in fretta.

"Non ti conviene spararmi, Frankie."

"Sta zitto!" urlò invece lui, cosa che fece guizzare il terrore su per la spina dorsale di Gerard.

Frank notò certamente quell'atteggiamento spaventato, perché rise.

"Chi cazzo ti manda. So che hai una pistola, dammela" affermò, questa volta con voce tremante, avvicinandosi al killer, spingendolo contro il muro, divaricandogli le gambe con una delle sue, tastando i suoi fianchi con una delle mani -mantenendo l'altro braccio teso e la canna fredda puntata alla sua tempia- e trovando la pistola, prendendola in fretta e allontanandosi di nuovo da lui, gettando a terra l'ultima possibilità di sopravvivenza di Gerard.

Errore da principianti.

"Non ci metteranno nulla a trovarti, sanno dove sono."

Frank sembrò confuso per qualche istante. Agitò la testa, portando lo sguardo alla canna della pistola che stringeva nella mano destra -ora tremante.

"Non me ne fotte un cazzo, Cemetery. Hai ucciso mio padre, so che sei stato tu. Lo hai ucciso, e ora pagherai per questo" sibilò, quasi come fosse spaventato dai pensieri nella sua stessa testa.

"Non sei l'unico sicario della zona, sai? Non saresti la mia prima vittima. Ti ho sempre ammirato. Furtivo, senza volto. Chiunque sa di te" continuò, assottigliando gli occhi e piegando appena il capo da un lato.

"Centinaia hanno provato ad ucciderti. Centinaia sono diventato tue vittime. Ma non questa volta. Morirai, Cemetery. Stanne certo."

Un sorrisino che aveva poco di sano attraversò il suo viso per un istante.
Permette il grilletto, nessuna esitazione.
Il tonfo del corpo di Gerard, ormai esanime accompagnò la risata roca di Frank, che di nuovo senza alcuna esitazione, portò la pistola alla propria tempia, premendo subito dopo il grilletto.

Debolezza.

 

   
 
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