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Autore: OAWAAW    12/09/2015    3 recensioni
Gli attori che interpretano i personaggi di Once Upon A Time vivono la loro vita normalmente: Colin con Jennifer, Robert con Emilie, Josh con Ginnifer… Finché qualcosa (o qualcuno) li riporterà a Storybrooke, dove scopriranno di essere loro i personaggi di fiabe e favole che hanno incorniciato la loro infanzia. A quel punto, la loro intera esistenza verrà stravolta e, tra dolore, amore e verità, si ritroveranno a dover fare i conti con la vita reale.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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   Mi sveglio di colpo, tutto sudato e con la gola che mi brucia. Un altro incubo. Ogni notte sempre lo stesso maledetto incubo. Cerco di non pensarci e mi rimetto a dormire.
Mi sveglio alle 7:00 e, alzandomi dal letto, mi accorgo di un dolore che mi viene alla mano sinistra: sento una fitta che a volte è più dolorosa, altre volte è più lieve. Non mi stupisco più di tanto dato che mi sono rotto quella stessa mano pochi anni fa, ma è una storia che preferisco non ricordare. Vado in cucina, mi faccio un tè e mentre aspetto che la bustina colori tutta l’acqua, esco in balcone per sentire il venticello leggero che mi accoglie.
Preso il tè, mi lavo, mi vesto per andare a lavoro con una camicia blu e un golf nero, prendo le chiavi della macchina e mi dirigo verso l’ufficio. Lavoro presso la Star Publishing, un’azienda davanti al porto.
<< Sempre puntuale come una sveglia, eh Colin? >> commenta Patrick, un collega, riferendosi a me.
In effetti, io e lui siamo sempre gli unici ad arrivare in tempo a lavoro, gli altri se la prendono abbastanza con comodo.
Il mio ufficio si trova al secondo piano, con vista sul porto. Le navi mi hanno sempre affascinato, fin da bambino.
<< Hai dimenticato qualcosa? >> È Rebecca.
<< Oh già, quasi dimenticavo, buon compleanno Bex! >>
Viene verso di me per abbracciarmi e io ricambio il gesto. Lo sanno tutti, forse anche lei, che il suo amore nei miei confronti non è ricambiato, tuttavia lei ci prova sempre e comunque sperando che prima o poi io abbocchi all’amo…
<< Senti…stasera do una festa per il compleanno, mi chiedevo se ti andrebbe di venire… Ovviamente l’invito è esteso anche a Jennifer! >>
<< Certo, ci sarò! Ti faccio sapere più tardi se viene anche Jen…>>
<< Ottimo! Beh allora a stasera! >>
Nonostante tutto, Bex è brava persona e le voglio bene. Lavoriamo insieme da parecchi anni ed è diventata per me quasi una sorella.

   Le successive cinque ore sono un inferno: scrivo, parlo al telefono, prendo ordini dal capo, li eseguo, cerco di non pensare al dolore alla mano, invio email, stampo capitoli, ne scrivo di nuovi, li cancello perché non mi convincono e li riscrivo. Il solito lavoro.
All’ora di pranzo scendo al bar sotto l’ufficio con Patrick e Robert.
<< Tutti invitati alla festa di Rebecca? >> chiede Robert.
Io faccio segno di sì con la testa e quando mi accorgo che Patrick non sa di che stiamo parlando scoppio a ridere.
<< Non prendertela Patrick, potrai sempre stare a casa a guardare tutti i film di Harry Potter, potresti prenderne spunto! >> lo prendiamo un po’ in giro.
<< Parlando di cose serie, avete saputo l’ultima su Bex? In giro si dice che si sia fidanzata…nessuno sa niente di questo tipo, nessuno l’ha mai visto in giro, ma se è riuscito a domare Rebecca, qualcuno dovrebbe fargli un bell’ applauso >> commenta Patrick.
Non avevo davvero idea che Bex si fosse messa con qualcuno, ma sono davvero felice per lei!Magari dopo pranzo vado a chiederle un po’ di informazioni e mi complimento.
Infatti, subito dopo pranzo passo davanti al suo ufficio e la trovo che parla al telefono. Non sono un ficcanaso, non avevo intenzione di ascoltare la sua telefonata, ma trovandomi dietro la porta sono riuscito a sentire quelle poche parole che hanno confermato le dicerie sul suo fidanzamento.
<< Hey, passavo di qua e non ho potuto fare a meno di sentire uno stralcio della conversazione che hai appena avuto con il tuo…uhm…nuovo fidanzato…? >> dico entrando.
<< Sì, io e Sean ci frequentiamo da poco, non te l’ho mai detto perché non è ancora  una cosa ufficiale. Mi dispiace se hai pensato che non volessi dirtelo…>>
<< Non devi chiedermi scusa, tranquilla. Sono davvero felice per te! >>
Continuiamo a parlare per un paio di minuti, dopodiché torno a lavoro.

   Tre ore dopo sono libero e non sapendo cosa fare, opto per passare da Jennifer.
Io e Jennifer stiamo insieme da un anno, lei è fantastica, è davvero la donna migliore del mondo.
Oggi ha il giorno libero, quindi sarà a casa di sicuro.
Arrivo davanti a casa sua, ma quando suono il campanello, non risponde nessuno. Provo a bussare, ma niente. Le finestre hanno le tende abbassate quindi non posso vedere se effettivamente c’è qualcuno all’interno. Dove può essere?
“Magari è andata a fare la spesa o a prendersi una cioccolata calda”, penso. “ Non c’è motivo di preoccuparsi”.
Prendo il telefono e la chiamo.
<< Jennifer? >>
<< Colin! Sono in macchina, c’è qualcosa che non va? >>
Come pensavo: sarà andata a prendersi una cioccolata calda o una cosa del genere.
<< No, è solo che sono passato da casa tua e non c’eri, volevo solo capire dove eri e magari uscire con te… >>
<< Sto andando in centrale, sono stata chiamata con l’emergenza. A quanto pare c’è un codice rosso, un caso strano. >>
<< Così strano da venirti a cercare nel tuo giorno libero? >>
<< Pare di sì. Ora devo andare, sono davanti alla centrale. Stasera ceniamo insieme, ok? >> e chiude il telefono.
 Ho dimenticato di dirle della festa di Rebecca, glielo dirò quando mi chiamerà.

   Verso le otto di sera comincio a cambiarmi per la festa e, non avendo ancora ricevuto alcuna telefonata da parte di Jennifer oltre a un messaggio ‘La cosa sarà lunga. Non credo di potermi liberare per stasera’, mi accontento di andarci da solo.
Rebecca abita un po’ fuori città, in una bellissima villa che ha ereditato dai genitori. Non appena mi vede, corre verso di me e mi abbraccia, dicendomi che è contenta di vedermi. Le spiego che purtroppo Jennifer ha avuto un contrattempo a lavoro. Mi dice che le dispiace e mi fa entrare a casa. Il salone è pieno di gente, alcuni colleghi di lavoro e molte persone che non ho mai visto in vita mia. Rebecca mi guida verso un angolo della sala e si ferma davanti a un uomo con i capelli castano chiaro, corti e gli occhi azzurri.
<< Colin, lui è Sean, il mio ragazzo. Sean, lui è il mio collega nonché miglior amico Colin >>
E così quest’uomo è il famoso fidanzato di Bex. Gli stringo la mano.
<< Tanto piacere >> mi dice lui << Bex mi ha tanto parlato di te e del vostro lavoro. Sono contento di poter finalmente dare una faccia a questo nome! >>
Rimaniamo a chiacchierare per un po’, giusto il tempo di conoscerci meglio e di capire che lui non è l’uomo giusto per Rebecca. Nella mia testa decido di non parlarne con lei, anche se non so se è la decisione giusta.
La serata diventa un po’ più noiosa, forse perché non mi sforzo di socializzare più di tanto con la gente che mi circonda. Inoltre il cibo arriva ogni mezz’ora a piccole quantità e io non riesco mai a prendere qualcosa da mettere sotto i denti. Arrivato a un certo punto, fingo di avere mal di testa, chiedo scusa a Rebecca e vado via.
   
 
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