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Autore: IsaMor    12/09/2015    3 recensioni
E se Thor non fosse sceso su Midgard per recuperare la sua amata Jane Foster e portarla ad Asgard? E se al posto di Thor fosse intervenuto Fandral?
Lo spadaccino sarà in grado di affrontare le avversità e resistere ad un inaspettato sentimento che sta nascendo nel suo cuore?
Tranquilli, non mi sono dimenticata di Thor e Loki...
Genere: Avventura, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Fandral, Jane Foster, Loki, Thor, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO I

 

 

 

Un'altra battaglia era stata vinta e come capitava sempre dopo uno scontro Thor e i suoi più forti e fidati guerrieri si ritrovarono a brindare in una delle sale del palazzo di Asgard. 

Era un rituale che negli ultimi tempi era diventato d'obbligo ed era tale che lo sentiva Thor, un obbligo. 

Appoggiato ad una colonna, rise ad uno dei tanti racconti di Volstagg e buttò giù l'ultimo sorso del liquore nel suo bicchiere. Fingere di essere allegro, fingere di sentirsi a casa, fingere di essere il vecchio Thor, gli riusciva abbastanza bene. 

L'unica che non credeva a quella maschera che il principe indossava da dopo la caduto di Loki nell'abisso e il suo ritorno come crudele conquistato di Midgard per poi finire in cella, era la più astuta dei quattro grandi guerrieri. 

Sif intercettò Thor prima che potesse scendere le scale e cavalcare o volare, grazie al suo martello, in direzione del Bifrost. 

"Ricordo un tempo in cui avresti festeggiato fino all'alba.", affermò gentile. 

"E io ricordo che tu hai festeggiato cosi tanto dopo una battaglia da incominciarne un'altra.", scherzò l'uomo.

"La prima era stata cosi divertente.", ammise sarcastica.

Thor notò che non portava la sua solita armatura, ma un abito femminile. 

"Resta, brindiamo.", domandò lei.

"Devo andare."

"Si sono accorti tutti che ti allontani quando credi di non essere visto.", affermò, senza farne una colpa.

"Mi sono dato un impegno...", la donna lo interruppe. 

"Un bicchiere. Solo un brindisi per la vittoria di oggi."

Thor sembrò rifletterci e alla fine si chiese: se per una volta tardava il suo appuntamento, cosa sarebbe mai potuto succedere? Accettò il liquido che la sua compagna d'armi gli tendeva e bevve brindando alla pace ritrovata. 

Dopo qualche minuto lasciò il palazzo e in groppa al suo destriero, correndo lungo il ponte, raggiunse il Bifrost. 

Una guardia gli tenne il cavallo, mentre entrava nella cupola dorata che svolgeva anche il compito d'osservatorio per gli occhi attenti di Heimdall. 

"La convergenza è vicina. Te ne ho parlato.", annunciò l'enorme uomo o sembrava enorme grazie al suo piedistallo d'osservazione. 

La pelle scura esaltava sotto l'armatura dorata e gli occhi sembravano scrutare l'infinito. 

"L'allineamento dei nove mondi.", ricordò. 

"Non ti ho detto che la stessa struttura della realtà subirà delle modifiche durante l'allineamento. I confini tra i mondi spariranno. Io stesso non ho mai visto nulla di simile durante tutta la mia guardia."

"Causerà problemi?"

"Forse, ma tu non sei qui per questo."

"Lei come sta?", riferendosi al motivo di tutte quelle visite.

"Sta bene. Furba la tua mortale, ancora non lo sa, ma sta studiando anche lei la convergenza.", scrutò verso Midgard: "Ora discute con la sua amica Darcy."

"Come al solito.", sorrise ricordando i bei tempi sulla Terra: "Torno a palazzo. Buona guardia.", così dicendo si concedò. 

Heimdall tornò a osservare la mortale. C'era un po' di movimento intorno a lei, ma sembrava tutto normale.

"È questo che fa tutte le volte che può, il nostro amato principe?", chiese una voce leggermente preoccupata alle sue spalle.

"Quello che fa Thor è sacrificare i suoi sentimenti per cio che è il suo dovere di futuro re di Asgard, Fandral."

"L'incantevole mortale ha cambiato in meglio Thor e le sono riconoscente, ma credo che non potranno mai avere un futuro...", venne interrotto. 

"Sta succedendo qualcosa alla mortale! Qualcosa di innaturale, non capisco. Ora sembra in pericolo. GUARDIA!", chiamò uno dei soldati che non perse tempo ad entrare: "Avverti il principe Thor che la sua mortale è in pericolo."

Il soldato salì su uno dei cavalli presenti a pochi passi dall'entrata e corse verso il palazzo. 

"Cosa sta succedendo?", domandò inquieto Fandral. 

"Non lo so, ma i mortali vogliono attaccarla."

 

 

 

"Sei scomparsa per delle ore!", si giustificò Darcy per via della presenza della polizia. 

"Non dovevi chiamare, la polizia! Loro chiamano i federali e noi ci ritroviamo lo S.H.I.E.L.D. tra i pieni e addio scoperta.", si lamento la dottoressa Jane Foster. 

"Cos'è lo S.H.I.E.L.D.?", domandò curiosa. 

Lo stagista della sua stagista corse verso di loro preoccupato: "Credo che vogliano arrestarci."

"Signora.", la chiamò un agente: "Deve rispondere a delle domande. Questa è aria privata. Cosa ci faceva?"

"E tutto a posto agente.", cercò di tranquillizzarlo avvicinandosi agli agenti: "Siamo scienziati..."

"La devo dichiarare in arresto!"

L'agente fece per ammanettarla, dopo averle stretto una mano sul braccio, ma qualcosa di inaspettato reagì a quel tocco. 

Un'intensa energia scura si aprì a cerchio per poi scagliare tutti quelli intorno a lei a terra. 

Darcy e lo stagista la raggiunserò vedendola barcollare.

"Jane, stai bene? Cos'era quella?", domandò la ragazza. 

"Non lo so.", affermò ritrovando l'equilibrio. 

"ALLONTANATEVI DA LEI!", urlò un agente. 

Jane vedendo numerosi agenti avvicinarsi, iniziò ad avvertire la sensazione che quell'energia si ripresentasse.

"State lontani, non la controllo!", affermò. 

Ma gli agenti continuavano ad avanzare tenendo puntata la pistola sulla donna. 

"Vi prego, allontanatevi.", fu un tentativo disperato di fermarli. 

"Non avete sentito la signora?", una voce fece voltare due agenti che in meno di un istante videro volare via le pistole.

"Perdonatemi, ma non sopporto di vedere delle donzelle in difficoltà.", disse con tono scanzonato prima di colpire un altro agente con l'elsa della spada. 

"Non voglio farvi del male, ma se insistete."

L'uomo piroettò intorno ad un agente che in quel momento stava per portare la pistola verso di lui e ne colpi un secondo con un calcio allo stomaco per poi far cadere l'altro disastrosamente di faccia a terra.

"Dai, non voglio davvero ferirvi.", sospirò ai due che aveva disarmato all'inizio e che ora stavano recuperando l'arma: "Non lamentatevi dopo."

Un pugno in faccia e un altro colpo ben assestato allo stomaco, misero fine allo scontro. 

L'uomo dai capelli biondi e dal pizzetto ben curato si avvicinò ai tre rimasti a fissare il tutto e con un inchino in stile moschettieri del re, si presentò: "Lady Jane Foster, il mio nome è Fandral cavaliere di Odino e compagno d'armi del nostro amato principe Thor. Qui per servirla e proteggerla."

Darcy sospirò emozionata a quella stupenda presentazione da vero gentiluomo e cercò di porgegli la mano scansando Jane: "Darcy, incantata.", si presentò con un tono di voce delicato.

L'uomo sorridendo bacio il dorso della mano dell'assistente. 

Lo stagista alzò gli occhi al cielo: "Donne!", sentì una gomitata dolorosa arrivargli nel fianco.

"È un piacere conoscerla Fandral. E grazie per averci salvato.", rispose la dottoressa cercando di tenere un tono ufficiale. 

"Dovere, mia signora. Ora perdonate se sono un po' affrettato, ma dobbiamo andare."

"COSA?!", urlò contemporaneamente con Darcy. 

"Qui non è più sicuro. Quell'energia è strana ed è anche pericolosa.", l'afferrò per un fianco e l'allontanò dai suoi amici.

"Dove vuoi portarmi?"

"Su Asgard, da Thor. ", ammise allegro. 

Chissà cosa aveva raccontato di lei Thor ai suoi amici, si trovò a pensare. 

"Heimdall, siamo pronti.", fece, stringendo la vita della donna e attirandola contro il suo corpo.

Passò qualche secondo e non accadde nulla.

"Heimdall? Amico, portaci su Asgard."

Nulla.

"Ragazzi, ancora siete qui? Non per lamentarmi, ma sento le sirene e quelli a terra si stanno per rialzare.", fece notare Darcy: "Se dovete fare qualche numero di magia, datevi una mossa."

"Qualcosa non va.", affermò lo spadaccino guardando Jane ancora tra le sue braccia. 

Un'ondata di disagio colpì entrambi e si allontanarono appena fu chiaro che niente sarebbe accaduto, Heimdall pareva sordo alla chiamata di Fandral. 

 

 

 

Su Asgard, Thor stava superando la sala del trono per poi dirigersi ai suoi appartamenti. 

Un soldato arrivò di corsa tanto da agitare anche i due corvi di Odino che sostavano su una balconata di fianco alla sala. Volarono via quando il soldato si chinò e ad un cenno di Thor cominciò a parlare. 

"Mio principe, Heimdall mi manda a dirvi che la vostra mortale..."

"È in pericolo.", aggiunse la voce di padre-tutto, entrato da una delle porte laterali. 

"Devo correre ad aiutarla."

"NO!", alzò il tono di voce Odino: "Ciò che accade su Midgard non ci riguarda. La tua Jane Foster è una mortale, è la loro natura rischiare la morte in ogni attimo della loro vita. Non permetteró a Heimdall di aprire il Bifrost perché un essere cosi insulso si è fatto male o si è messo nei guai."

Thor non credeva alle parole che aveva appena ascoltato. Sapeva che suo padre non amava particolarmente i midgardiani, ma mai si sarebbe aspettato una tale presa di posizione. 

"Padre, Jane potrebbe essere in guai seri, forse proprio a causa mia!", cercò di trattenere la collera che gli montava dentro come ai vecchi tempi. 

"Hanno dei protettori chiamati agenti o supereroi lì, se non sbaglio, nel caso i problemi che affliggono la tua mortale fosserò tanto seri."

L'uomo sapeva che se ci fosserò stati guai di una certa rilevanza, sarebberò intervenuti quelli dello S.H.I.E.L.D o i suoi amici Avengers, ma non poteva contare su altri per proteggere la sua donna.

Mentre rifletteva su cosa dire per convincere il padre, per un istante ricordò che al suo posto Loki ci sarebbe già riuscito. Intanto una miriade di luci colorate siformarono all'interno della cupola di Heimdall, visibile dalla sala del trono e si proteserò in direzione di Midgard. Qualcuno era partito. 

"Com'è possibile?! Avevo ordinato di non lasciar partire nessuno. Heimdall ha tradito il suo re.", si lamentò fissando la scia nel cielo scuro costellato di stelle. 

"Padre, lascia partire anche me!", supplicò. 

"No, mai. Se Heimdall ignora un altro mio ordine verrà messo ai ferri!", così dicendo si voltò e andò via arrabbiato. 

"Padre, ti prego..."

Oramai la sua decisione era incontrovertibile.

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto.

Non vi do anticipazioni sulla coppia (o le coppie), ma una è sicuramente insolita.

La storia prende tutto un suo percorso dal momento in cui Thor ritarda la sua visita al Bifrost e non può correre a salvare Jane, così è Fandral ad andarci. 

A presto, Francesca. 

   
 
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