Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: Shayleen Fairchild    14/09/2015    0 recensioni
Shadowhunters and Downwolders, la vostra amica Shayleen è tornata a sottoporvi una nuova storia. Si tratta della mia prima long, spero che questo piccolo estratto dal primo capitolo vi incuriosisca. Se così sarà, ci vediamo dentro. ;)
Dal primo capitolo:
Il maggiore dei fratelli Lightwood stava semplicemente avendo un incubo, un incubo che stava scavando dentro di lui una terribile voragine lasciandogli una sensazione di perdita, di solitudine, come se qualcosa gli fosse stato strappato via dal petto, lasciandolo sanguinante e incompleto. Si svegliò di soprassalto mettendosi a sedere sul letto ormai completamente disfatto e cercando di riprendere a respirare in maniera normale anziché con l’affanno, come se avesse appena corso o combattuto una decina di battaglie senza fermarsi. Si portò una mano sul cuore, socchiudendo gli occhi, ma non riusciva a far passare quella brutta sensazione. “Probabilmente è solo un residuo del sogno”, si disse.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuovi indizi e nuovi nemici


 
Arrivarono al loft di Magnus che ormai la luce del leggero sole invernale illuminava benissimo le strade, mentre i Mondani vivevano le loro vite, inconsapevoli che attorno a loro stava succedendo molto più di quanto realmente potessero immaginare. Nessuno immaginava che proprio in uno dei loft più belli della zona, quattro ragazzi erano alla ricerca di qualche indizio per risolvere alcuni dei più grossi quesiti che avevano al momento. “Chi aveva rapito il Sommo Stregone di Brooklyn? E perché? Ma soprattutto perché lasciare un messaggio del genere?” Quelle erano tre domande che frullavano nelle menti di quattro giovani Shadowhunters, mentre perlustravano l’appartamento pieno di mobili rotti o rovinati, pezzi di vetro e bruciature. Jace aveva perfino tirato fuori il suo sensore, cercando di capire se fosse stata opera di qualche demone e effettivamente i livelli erano abbastanza alti, anche se non in maniera preoccupante. Segno evidente che dei demoni erano stati lì, ma che erano andati via. La cosa che un po’ preoccupò il ragazzo però era che sembravano essere dei demoni piuttosto potenti, dati i livelli di energia percepiti. Tenne l’informazione per se, al momento, e si rimise con gli altri a cercare qualche indizio.
-Jace, Iz, andate nell’ufficio di Magnus, è la seconda porta sulla sinistra. Io e Clary andiamo in camera, cerchiamo qualcosa per rintracciarlo.- Esordì Alec. Erano le prime parole che pronunciava da quando aveva rimesso piede lì dentro, stando in silenzio, aveva sentito ogni singolo brandello di rabbia, verso coloro che avevano osato fare del male al suo Magnus, crescere fino ad essere la principale sensazione che provava. Cancellava per un po’ persino la sensazione di vuoto che sentiva a centro del petto. Una volta in camera si avvicinò al suo armadio e prese una delle vestaglie di Magnus, sapeva che un po’ si sarebbe arrabbiato, ma gliene avrebbe regalate altre mille, se rovinarla serviva a ritrovarlo. –Credi che vada bene?- Chiese voltandosi verso Clary. Vide la ragazza voltarsi verso di lui e guardarlo in maniera curiosa.
-Di andare bene va bene, ma andremo da Jordan con una vestaglia giallo canarino?- Chiese lei, avvicinandosi appena, percependo però la tensione di Alec.
-È la sua preferita, ho pensato che fosse meglio!- Si spiegò Alec guardandosi intorno per cercare qualcos’altro. Si fermò quando sentì una mano sul polso, come a bloccarlo.
-Allora andrà benissimo. Non c’è niente di meglio per aiutare la runa! Andiamo da Jace e Iz.- Propose lei, mentre Alec annuiva alle sue parole e la conduceva fuori dalla stanza, poi verso l’ufficio di Magnus.
-Trovato nulla?- Chiese entrando nella stanza, vedendo i suoi fratelli dietro la scrivania di Magnus.
-Ci sono miriadi di carte con altrettanti simboli strani. Che diavolo combina il tuo ragazzo?- Mormorò Jace alzando lo sguardo verso Alec che per un singolo istante gli lanciò uno sguardo che fece paralizzare il biondo sul posto.
-Parla lingue antiche, traduce incantesimi risalenti a migliaia di anni fa... Cose che noi non siamo in grado di comprendere Jace.- Rispose Alec, in tono un po’ glaciale, sentendosi un po’ ferito dalle parole del fratello.
-Alec io... Non ci pensavo!- Si sentì dire da Jace, ed erano le parole più vicine a delle scuse che potesse ottenere da lui. Liquidò la questione con una specie di mezzo sorriso e si avvicinò a loro, guardando gli appunti di Magnus. Isabelle gli fece spazio e lui si sedette alla sedia dello stregone, mettendosi a spostare i vari fogli, evitando di sparpagliarli in giro. Uno però catturò la sua attenzione, aveva la calligrafia di Magnus scritta sopra.
Sembra che quella che causa i maggiori disastri nella maggior parte delle città, sia una razza di demoni ancora sconosciuta a tutta l’umanità. Non capisco ancora per quale motivo non si siano mai mostrati in tutti questi anni ed abbiano deciso di vedere “la luce del sole” solo adesso. Quello che ho appurato è che si tratta di una razza particolare. Stando alle descrizioni che Catarina mi ha fornito delle loro vittime devono essere grandi quanto un uomo di media statura, con degli artigli molto affilati dove un normale uomo avrebbe le mani. Lasciano dei profondi solchi sulla pelle umana, lacerandola e lasciando del veleno demoniaco dentro le ferite, impedendo perfino agli Shadowhunters di guarire e riprendere a combattere. (Nota per me: studiare un incantesimo per poter guarire dal loro veleno) Stando a quanto riportato dalle notizie del mondo invisibile, questi demoni hanno mietuto vittime in tutto il mondo, decimando persino le file degli Shadowhunters meglio addestrati. Non c’erano altri indizi che potessero aiutarci sulla pelle di quei poveretti che hanno intralciato il loro cammino. Ma da uno di essi che è riuscito a sopravvivere abbastanza a lungo da parlare con qualcuno, una cosa l’ho capita, devono essere una specie “minore”, asservita a un altro demone o, per meglio dire, alla madre di tutti i demoni: Lilith.
-Non ci posso credere...- Sussurrò Alec, mettendo giù il foglio e guardando i suoi fratelli e Clary che lo guardavano curiosi.
-Che hai scoperto, Alec?- Chiese Iz, visibilmente preoccupata dalla sua espressione.
-A quanto dice Magnus, c’è una nuova specie di demoni in giro, che si è manifestata solo da poco e a quanto pare, sono dei demoni minori, se pur molto forti, che per tutto questo tempo sono rimasti nell’ombra, asserviti a Lilith.- Riassunse al meglio, vedendo anche le facce dei suoi fratelli sbiancare. Non aveva idea di cosa tutto quello avrebbe potuto portare. Lilith era la madre di tutti i demoni, la creatura più pericolosa che avesse mai studiato. E adesso questi demoni asserviti a lei erano venuti allo scoperto. Che cosa potrebbe significare?
-Non possiamo toccare le carte di Magnus, ma ci serve quel foglio, come facciamo?- Si sentì chiedere da Isabelle. Lui, senza nemmeno dire una parole, prese un foglio bianco e copiò ogni singola parola, meticolosamente, non lasciandosi sfuggire nemmeno la nota che Magnus si era appuntato, sicuramente per lui.
-Fatto.- Disse semplicemente Alec, dopo qualche minuto, porgendo il foglio con la propria scrittura ad Isabelle e cercando tra le carte di Magnus se c’era altro. –Qui non c’è nient’altro. Credo che possiamo anche tornare a casa di Jordan.- Disse poi, alzandosi dalla sedia di Magnus, riprendendo la vestaglia in mano e uscendo dall’ufficio, seguendo gli altri che lo avevano semplicemente preceduto senza dire una parola. Si chiusero la porta del loft di Magnus alle spalle e tornarono verso la metro e verso casa di Jordan.

Arrivati davanti la porta di casa di Jordan, fu Simon ad aprire loro, facendosi da parte per farli entrare. Alec si tolse arco e frecce e lo posò accanto alla porta, dirigendosi poi in salotto, vedendo Maia che giocava con Chairman Meow, che appena lo vide scappò dalla sua presa per arrampicarsi sui pantaloni di Alec. Lui sorridendo si chinò e lo prese in braccio.
-Avete scoperto qualcosa?- Chiese Jordan, seduto ad un angolo del divano, accanto a Maia, con un braccio disteso dietro le spalle di lei.
-Sembra che ci sia una specie di demoni che non abbiamo mai combattuto prima, dei sottoposti di Lilith, che riescono perfino a ragionare, se hanno perfino ideato un piano.- Rispose Jace, sollevando Alec dal pensiero di dover aprire bocca. Si lasciò sprofondare sulla poltrona e guardò gli altri tre sedersi sul divano, mentre Clary posava sul tavolino la vestaglia di Magnus. Sentì Chairman Meow sobbalzare sulle sue gambe e soffiare infastidito verso Clary.
-Deve farlo, ci serve per trovarlo!- Sussurrò Alec accarezzando il gatto, che a quelle parole emise un suono a metà tra un miagolio e un soffio e si accoccolò sulle gambe di Alec, guardando però la ragazza che teneva tra le mani la vestaglia del suo padrone.
-Sembra che ti capisca!- Disse Maia, sorpresa, indicando con un cenno del capo Chairman Meow.
-Lo fa, effettivamente. Magnus gli ha sempre parlato come se potesse rispondergli e io mi sono sempre sorpreso di questo. Con il tempo ho imparato a non lasciarmi sorprendere da nulla che lo circondi. Chairman è l’amico più vicino che Magnus abbia.- Rispose Alec, accarezzando il dorso del gatto, facendogli di tanto in tanto i grattini sulla testa.
Mentre loro parlavano, Clary aveva preso il suo stilo e tracciato una runa sul un angolo della vestaglia, la classica runa per localizzare qualcuno, quella che una volta l’Inquisitrice aveva usato su Jace. Dopo qualche minuto la sua espressione si fece delusa e guardò Alec dispiaciuta.
-Mi dispiace, la runa mostra solo New York, è troppo vago. Sappiamo che al momento sono qui. Non riesco a capire se e come hanno trovato un modo per interferire con il potere della runa.- Disse lei, guardando Alec quasi mortificata che il suo piano avesse dato delle false speranze.
-Avevo messo in conto questa possibilità, Clary, non è colpa tua. Proviamo a fare qualche ricerca su questi demoni... o, non so, sul culto di Lilith, vediamo se salta fuori qualcosa.- Disse Alec, tranquillizzando prima Clary e proponendo subito dopo un altro punto. –Cerchiamo di capire se si hanno notizie di questi demoni, se qualcuno ne ha mai sentito parlare prima d’ora.-
-Non sarà facile, voglio dire, se non hanno mai attaccato nessuno prima d’ora...- Simon parlò per la prima volta, ma si zittì subito non appena Isabelle gli diede uno scappellotto sulla nuca, sibilando un “Simon”, per rimproverarlo.
-No, Iz, so che ha ragione, ma non possiamo essere certi che le voci di cui parlava Magnus dicano il vero. Cerchiamo di vederci un po’ più chiaro.- Riprese Alec, con voce flebile, mentre guardava tutti gli altri. –Mi dispiace avervi disturbato e non avere nulla in mano.-
Jordan lo fermò con un gesto della mano, guardandolo con comprensione. –Non dirlo nemmeno per idea. Al momento non abbiamo nulla, tra un paio d’ore potremmo avere qualcosa in più. Io e Maia potremmo fare un giro, cercare di sentire se qualcuno sa qualcosa.-
-Provateci, senza fare domande dirette e senza destare sospetti.- Isabelle si alzò dal divano, lasciando quelle parole a Jordan e Maia, suonavano quasi come un ordine, ma tutti sapevano che Izzy era solo un po’ nervosa, e sapevano benissimo che aveva ragione.
-Okay, noi torniamo all’Istituto a fare ricerche. Simon, forse è meglio se vai con Maia e Jordan.- Propose Clary, mettendo la vestaglia di Magnus nel borsone insieme ai suoi vestiti.
Alec si alzò dal suo posto sulla poltrona e si rimise Chairman Meow nel cappuccio della giacca. –Il primo che scopre qualcosa chiama l’altro gruppo!?- Disse mentre porgeva la mano a Jordan, come per ringraziarlo di quello che si era proposto di fare.
-Certamente.- Rispose semplicemente il lupo mannaro, alzandosi e stringendo la mano di Alec, in una presa salda e decisa.
Alec tornò a prendere arco e frecce e guardò i suoi fratelli, che lo seguirono senza dire altro. Erano tutti molto tesi, per quella situazione, Alec se ne rendeva conto, lui stesso era quasi sul punto di scoppiare. Mentre tornavano di corsa all’Istituto si perse nei dolci ricordi della sera precedente, passata tra le braccia di Magnus sul divano, a guardare la tv. L’unica cosa che gli impediva di piangere era sentire il musetto di Chairman strofinarsi sulla sua nuca, come a volerlo rassicurare. Era strano pensare che fosse un gatto a confortarlo, ma era Chairman Meow e Alec sapeva benissimo che il gatto di Magnus avesse più sentimenti di molti Mondani. Perso com’era nei suoi pensieri, si ritrovò a seguire la coda alta di Isabelle, che svolazzava mentre camminava. Si diressero direttamente verso la biblioteca, solo Alec posò arco e frecce accanto alla porta, tenendo però la cintura come tutti gli altri. Chiuse la porta e depose Chairman Meow sull’enorme tavolo di legno. Il gatto semplicemente si acciambellò al centro del tavolo e si limitò a fissare Alec, che ricambiò lo sguardo con un sorriso e gli fece un grattino dietro le orecchie, prima di perdersi insieme ai suoi fratelli e Clary tra le file di scaffali della biblioteca, alla ricerca di qualche libro sui demoni seguaci di Lilith. C’erano talmente tanti di quei libri che ci sarebbero volute ore e ore e ore di ricerche, chini su quei libri. Ne presero un paio, posandosi sul grande tavolo e prendendone uno per ognuno, si misero a cercare.

Erano passate diverse ore, ormai era quasi l’ora di pranzo e si sentivano tutti un po’ affamati. Alec alzò lo sguardo su Clary, che arrossì di imbarazzo, quando il suo stomaco si fece sentire pesantemente.
-Clary, vieni con me da Taki?- Propose Izzy, guardando la ragazza che annuì e si tolse la cintura con le armi, come fece Isabelle, per poi rimettere solo un pugnale dentro gli stivali della divisa.
-Iz, porta qualcosa per Chairman, per favore.- Le disse Alec, e vedendo la sorella annuire, si rimise sui libri, strofinandosi però gli occhi stanchi per il tanto leggere quei caratteri così antichi, quelle pagine così ingiallite dal corso dei secoli.
-Alec, se ti distruggi la vista non troverai prima Magnus!- Mormorò Jace, tirando indietro la sedia del fratello e allontanandolo dal tavolo. –Riposa un po’.- Sussurrò poi con più dolcezza, quasi, mettendogli le mani sulle spalle.
-Ma Jace, io...- Alec cercò di controbattere, e allo stesso tempo sentì il dolce peso di Chairman Meow che si posava sulle sue gambe, strusciando il musetto contro il suo fianco, come a confermare le parole di Jace.
-Pensa a cosa mi diresti se fosse scomparsa Clary. Mi diresti di riposarmi per riprendere con più insistenza dopo aver mangiato, no?- Disse Jace, con un sorrisetto, sapendo benissimo che quelle erano esattamente le cose che il suo parabatai gli avrebbe detto.
-Si, hai ragione. Mi riposo un po’.- Gli disse, sorridendo appena di rimando e sentendo il peso della stanchezza sulle spalle. Fece scendere Chairman Meow e si tolse la giacca, andando poi a sedersi sulla chaise longue sotto la finestra, vedendo che il gatto lo seguiva e si accoccolava accanto a lui.
-Non ti molla un attimo!- Ridacchiò un istante Jace, cercando di alleggerire la tensione, seguendo i due con lo sguardo.
-Abbiamo legato molto, ultimamente.- Rispose Alec con un sorriso, ripensando a quante volte Magnus e Chairman Meow si scontravano per avere le sue attenzioni. -È un ottimo amico!- Aggiunse poi, sorridendo quando sentì la lingua di Chairman sulla mano come a volerlo ringraziare.
-Ma guardateli...- Disse Jace, fingendo un tono dolce, prendendo in giro il suo parabatai, ricevendo un soffio da parte del gatto.
-Attento che non ti graffi il tuo bel faccino, Jace. Chairman non sopporta chi prende in giro i suoi amici!- Rise appena Alec a sentire il gatto, socchiudendo poi gli occhi per un istante, sentendosi invadere dalla stanchezza.

Sentiva delle voci, come offuscate dalla lontananza o come se fossero separati da uno strato d’acqua, piano piano però cominciava a sentire meglio e si accorse di essersi addormentato solo quando il peso dei ricordi gli si posò addosso, facendogli aprire gli occhi di scatto. Sorrise appena nel vedere Chairman Meow accoccolato sul suo petto, al posto dove normalmente ci sarebbe stata la testa di Magnus, se solo lui non fosse stato rapito e Alec non si trovasse nella biblioteca. Fece scendere Chairman da sopra di lui e si avvicinò silenziosamente al tavolo.
-Ragazzi... Potevate svegliarmi!- Disse loro, con dolcezza. Forse avrebbe anche dovuto essere arrabbiato del fatto che lo avevano lasciato dormire, ma sapeva anche che quel sonno che non sapeva nemmeno quanto era durato, gli era servito, dato il sonno agitato della notte.
-Dormivi tranquillo. E poi hai dormito solo un’oretta.- Gli rispose Isabelle, parlandogli con tono dolce, e con un leggero sorriso. –Ti abbiamo lasciato qualcosa da mangiare.- Disse poi, indicandogli una confezione dall’altra parte del lungo tavolo in legno.
-Grazie!- Disse sorridendo e avviandosi al lato opposto del tavolo, vedendo il suo piatto preferito, se pur più freddo del normale. –Chairman?- Chiese guardando la sorella, che in quel momento stava accarezzando il gattino, saltatole in grembo.
-Ha mangiato prima di venirsi a riaccoccolare sul tuo petto!- Rispose Iz, sempre con quella dolcezza, lasciandolo poi mangiare e tornando alle ricerche.
Alec si mise a mangiare, sentendo i morsi della fame e finito tutto, mise i contenitori dentro la busta insieme agli altri, busta che avrebbero buttato in seguito. –Novità? O notizie da Jordan e gli altri?- Chiese sedendosi accanto a Jace e prendendo un libro ancora non letto.
-Purtroppo no. Jordan, Maia e Simon sono ancora in giro, cercando di stare attenti se qualcosa dovesse muoversi, ma al momento non si sa nulla.- A rispondergli era stato Jace e Alec che lo conosceva bene, sentì l’incertezza nella sua voce.
-Jace, che succede?- Chiese Alec, alzando lo sguardo e spostandolo anche su Clary e su Izzy. –C’è qualcosa che non mi state dicendo.-
-Abbiamo un limite di tempo per trovare Magnus. Tra 10 giorni ci sarà una riunione ad Idris e Magnus dovrebbe essere lì a rappresentare gli stregoni...- Cominciò Isabelle, parlando con la massima cautela, ma Alec la interruppe con uno sguardo.
-E se dovesse non presentarsi, chiederebbero a me, dato che sono la sola persona a sapere sempre dov’è Magnus. Io però non potrei dare nessun’altra spiegazione se non la verità... e a quel punto questi demoni potrebbero fargli del male.- Concluse Alec al suo posto con un sospiro. Stettero tutti in silenzio per un attimo, poi Alec parlò di nuovo. –Okay, nuovo piano. Sui libri ci metteremo una vita. Chiediamo a Maia e Jordan di cercare qualcosa sulla rete... Da lì dovrebbe essere più facile restringere il campo e poi trovare una soluzione sui libri.-
Vide i suoi compagni annuire e Isabelle prendere il cellulare dalla tasca. –Chiamo Simon.- Disse, alzandosi e dirigendosi alla finestra.
Alec alzò un sopracciglio e si rivolse a Clary. –Me la sarei aspettato da te questa frase!- Mormorò rimettendosi allo stesso tempo a leggere il libro preso poco prima. Poco dopo, con la cosa dell’occhio vide Isabelle sedersi nuovamente.
-Tutto okay, si mettono a lavoro appena arrivano a casa di Jordan.- Disse, rimettendosi però anche lei a leggere il suo libro.
Avevano passato un altro paio d’ore sui libri e Jordan e Maia ancora non si erano fatti sentire. Tutto d’un tratto, Alec sentì un telefono squillare, nello stesso momento però, si sentì trascinare in un ricordo, causato da un paragrafo che stava leggendo, sui demoni asserviti.
Era a casa di Magnus, sdraiato sul divano, appoggiato al bracciolo, con Chairman Meow sul petto, mentre Magnus blaterava su chissà quali demoni che stava studiando. Lui non faceva molto caso alle parole, si stava lasciando trascinare alla deriva dalla dolcezza della sua voce. Magnus, accortosi che Alec era perso in tutt’altro mondo, si avvicinò a lui, alle sue spalle e si chinò su di lui per baciarlo dolcemente sulle labbra.
-A chi sto facendo lezione di demonologia? A te o a Chairman? Perché lui mi sembra molto più attento!- Sussurrò Magnus sulle sue labbra, ridacchiando.
-Scusami... La battaglia con quei demoni mi ha devastato e mi stavo lasciando cullare dalla tua voce. Mi dispiace. Cercherò di stare più attento!- Rispose Alec, mettendosi seduto, così da lasciargli spazio sul divano, cercando di non far cadere Chairman che non aveva intenzione di spostarsi di dosso a lui. –Che dicevi?-
-Ti stavo parlando dei più pericolosi figli di Lilith, quelli che non hanno nulla di umano. Non sono stregoni, sono demoni, al 100%, ma hanno capacità di ragionare come noi. Non si sono mai fatti vedere sulla terra, ma ultimamente sembra che stiano cercando qualcosa. Non so cosa, però ci deve essere qualcosa di molto importante sotto tutto questo. C’è qualcosa che non mi torna. Questi demoni, sono potenti, ma non vogliono quello che vogliono tutti i loro simili o ci avrebbero già attaccati.- Magnus allora si volse a guardarlo e sorrise dolcemente. Alec si stava sforzando di seguirlo, pur sentendo le palpebre pesanti.
-Scusa Magnus io...- Ma Magnus lo zittì posando un dito sulle sue labbra, sostituendolo subito con le proprie.
-Ssst, non preoccuparti Fiorellino... ci sarà tempo per discutere dell’Alleanza dei Sokovas.- Sussurrò Magnus, facendolo distendete e poi tutto divenne buio.

Ora sapeva perché non ricordava nulla, nonostante fosse successo solo una decina di giorni prima. Era stato troppo esausto quella sera. Scosse per un istante la testa e vide Isabelle che lo guardava.
-Simon dice che Jordan e Maia hanno trovato qualcosa di simile a quello che Magnus ci ha lasciato in quell’appunto. Si tratta di un gruppo di demoni. Non hanno un proprio nome. Si fanno chiamare “L’Alleanza di Sokovas”. Dici che potrebbe essere?- Chiese lei, quasi con speranza, guardando il fratello con il telefono ancora all’orecchio.
-Sono loro.- Rispose affermativamente lui, vedendo la sorella sorride felice di avere almeno un punto da cui cominciare. -Magnus me ne stava parlando quasi due settimane fa, ma io ero troppo stanco in quel momento e non riuscivo a ricordarlo, fino ad adesso. Ora, vorrei solo aver avuto la forza di ascoltarlo quando ne avevo la possibilità.- Aggiunse poi, prendendosi la testa tra le mani e sentendo delle lacrime scivolargli sul viso. Se solo avesse resistito, forse in quel momento, ne avrebbero saputo di più. Era deciso ad andare fino in fondo, non si sarebbe arreso. Non sarebbero mai arrivati a quei dieci giorni. Lui avrebbe trovato Magnus molto prima quant’era vero che si chiamava Alexander Gideon Lightwood.

L’angolino di Shayleen:
Eccomi qui, con il secondo capitolo di questo mio esperimento.
Allora vi dico qualcosina su questo capitolo. Qui stiamo ancora cercando di capire esattamente cosa sia accaduto a Magnus, anche se il povero Alec alla fine del capitolo si rende conto che Magnus sapeva qualcosa e aveva cercato di informarlo, ma lui era troppo stanco. Riguardo ai demoni, si lo ammetto, me li sono inventati. Mi sono presa questa piccola licenza per trovare un nemico alla mia storia.
Comunque vorrei sinceramente ringraziare quelle persone che hanno letto quel primo capitolo, anche se silenziosamente, ma soprattutto quelle tre meraviglie che l’hanno addirittura messa tra le seguite. Mi emozionate ragazze, davvero, anche se con poco! *w*
Se volete, fatemi sapere che ne pensate di quest’altro capitolo. Lasciatemi un piccolo commentino!
Ci vediamo tra una settimana, massimo dieci giorni!
Baci baci
E che Raziel vi benedica!
Shayleen <3
 
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: Shayleen Fairchild