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Autore: Miky99HP    14/09/2015    0 recensioni
Maya, una ragazza che frequenta il terzo liceo, è l'unica a conoscenza del luogo in cui suo fratello è scappato. Ma la ragazza, per lo shock della sua partenza, ha rimosso il nome del luogo in cui si trova Lucas e tutto ciò che lo riguarda. Riuscirà a ritrovarlo? E come mai ha rimosso tutti i ricordi? Cosa nasconde il suo subconscio? Scopritelo insieme a Maya.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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Capitolo2

Capitolo 1

 

“Sei una buona a nulla! Non sei nemmeno capace di prendere una palla al volo!” E dopo questo urlo la partita terminò e perse la mia squadra, per la terza volta. Non è colpa mia se non sono brava a giocare a Dogeball… mi scendono le lacrime e la maestra sgrida Matthew per avermi urlato contro, ma per fortuna arriva Lucas che mi abbraccia. Se lui mi abbraccia posso superare qualsiasi ostacolo mi si ponga davanti.”

 

“Maya attenta alla palla!” Le grida dei suoi compagni la fecero tornare alla realtà appena in tempo per essere colpita dalla palla. Lei non ci fece molto caso ed andò a sedersi in panchina. Le era tornato un altro ricordo di Lucas, e la cosa che più desiderava al mondo è che lui fosse lì con lei ad abbracciarla.

“Ti sei offesa?” Le chiese la sua compagna di classe Elizabeth, nemmeno lei era molto atletica ed infatti, era stata eliminata per prima.

“No, ormai sono abituata agli stupidi commenti dei nostri compagni.” Le rispose Maya tornando nel suo mondo. Anche se era una ragazza molto bella e simpatica preferiva restarsene da sola con i suoi ricordi, piuttosto che con i suoi compagni che lei considerava infantili.

Terminata la lezione corse più veloce possibile in mensa per prendere un pezzo di pizza prima che venisse terminata.

La cuoca, che era nervosa come al suo solito, rimproverava tutti gli studenti per la loro impazienza; Maya venne spintonata a destra e sinistra per poi essere superata dalle sue compagne di classe che la detestavano. 

“Ci sarebbe la coda da rispettare sapete?” Gli disse lei gridando, ma loro la ignorarono facendo passare avanti di lei dei loro amici e prendendo i pezzi di pizza più grandi.

Quando finalmente Maya riuscì ad arrivare davanti ai vassoi dovette prendere l’insalata perché la pizza era finita, e poi si diresse verso un tavolo in cui vi erano solo due ragazzi con gli occhiali che parlavano tranquilli fra di loro.

La pausa pranzo rappresentò una rottura per Maya, e lo stesso vale per le due lezioni successive. Quando finalmente ritornò a casa si distese sul divano e accese la televisione, con l’intento di dimenticare un’altra brutta giornata di scuola.

“Com’è andata oggi?” Chiese la madre dalla cucina.

Lei non le rispose e mise un canale di musica a tutto volume. Mary capì che anche quella giornata era stata deludente e non insistette più con le domande.

Passarono alcuni minuti prima che la madre tornò nuovamente in salotto dalla figlia per chiarimenti.

“Cosa è successo?” Le chiese dolcemente sedendosi accanto a lei.

“Ho rivisto una scena in cui c’era Lucas…” Mentre raccontava il flashback avuto durante l’ora di ginnastica gli occhi le iniziarono a lacrimare.

“Maya, non serve che sopporti tutto questo… Ne abbiamo già parlato, se vuoi uno psicologo può aiutarti…”

“No! Io non voglio nessuno psicologo! Voglio solamente sapere dov’è finito mio fratello! È tutta colpa mia se ora non è qui…” La voce le divenne rauca e decise di rimanere zitta, mentre la madre la abbracciava e la rassicurava per l’ennesima volta.

“Ce la farai a ricordare le sue parole, ne sono sicura. E poi non devi sentirti in colpa, hai fatto tutto involontariamente. Lo aveva detto anche lo psicologo da cui ti avevamo mandato; hai involontariamente rimosso tutti i ricordi che lo riguardavano per non soffrire della sua partenza.”

“Ma non avrei dovuto… Insomma mi ricordo benissimo che quel giorno lui mi aveva detto che se ne voleva andare e che non avrei dovuto mai dire il luogo, che voleva che lo raggiungessi non appena avessi compiuto sedici anni… Come ho potuto dimenticare il luogo… è come se avessi tradito la sua fiducia…”

“Ora che non c’è più vostro padre non serve che lo raggiungi, l’importante e trovarlo e farlo tornare qui… Così potremmo ricominciare ad essere una vera famiglia.”

Quella notte sia Mary che Maya fecero fatica ad addormentarsi.

Alla madre mancava tantissimo suo figlio e sapere di non poter far nulla per ritrovarlo la faceva sentire profondamente in colpa. Nemmeno la polizia era riuscita a trovarlo, solo Maya sarebbe stata in grado di farlo. Nel suo subconscio sapeva il luogo in cui suo fratello si era trasferito, il difficile era ricordarlo.

   
 
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