Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Yuki Delleran    09/02/2009    5 recensioni
All'Horitsuba Gauken sono in corso i preparativi per il Festival di Primavera. Come la prenderà il nuovo insegnante appena trasferito in questa "scuola di pazzi"? Questa esperienza di collaborazione più o meno forzata porterà al rafforzamento di legami già esistenti e (perchè no?) a crearne di nuovi. E' una sorta di esperimento... Spero vi piaccia!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane, Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Horitsuba Festival extra 1 Disclaimer: tutti i personaggi di Tsubasa Chronicle, XXXHolic e delle altre opere citate appartengono alle © CLAMP.



Volevo dire due cosine prima di iniziare. Questo è un extra ambientato dopo la parte del festival scolastico ed è nato fondamentalmente perchè a me a novembre è venuta un'insana voglia di scrivere qualcosa ambientato a San Valentino. Sono malata, lo so, soprattutto considerando che a dicembre, mentre correvo come una pazza tra gli scaffali del negozio pieno di gente, mi mangiavo le mani perchè avrei voluto fare un capitolo sul Natale ma non ne avevo nè il tempo nè le energie. L'ho diviso in due parti perchè la sua lunghezza è circa il doppio di uno dei capitoli normali di HF, quindi se il taglio vi sembra un po' brutale, scusatemi. Contate che è nato tutto di seguito. Il tono è un po' meno scanzonato e divertente del resto, ma spero vi piaccia lo stesso. E' nato così e così l'ho lasciato. Bene, buona lettura e ci vediamo in fondo con le risposte allo scorso capitolo!



HORITSUBA FESTIVAL

di
Yuki Delleran



EXTRA
***
Saint Valentine Exchange
(1 ° parte)


Era passato molto tempo. Maggio, giugno, luglio… Fay contò i mesi trascorsi sulla punta delle dita. Era febbraio, esattamente nove mesi dopo il Festival di Primavera, eppure ai suoi occhi il cambiamento era stato minimo. Se avesse detto di non essersi creato aspettative sarebbe stato un grande bugiardo, ma questo era esattamente l’opposto di ogni sua fantasia.
Come a conferma di quei suoi pensieri sconfortanti, la porta della sala professori dove si era rifugiato a rimuginare, si aprì con un colpo secco e Kurogane varcò la soglia.
«Ehi. » fu il suo unico saluto.
«Buongiorno, Kuro-chan! » squillò Fay aprendosi in un sorriso.
Saltò su dalla scrivania dove era seduto e gli corse incontro. Fece per gettargli le braccia al collo ma la mano di Kurogane, tesa verso di lui, lo bloccò costringendolo a mantenere le distanze.
«Te l’ho detto tante volte. » disse il collega. «Siamo sul posto di lavoro, cerca di mantenere un atteggiamento più consono. »
Fino a poco tempo prima Fay avrebbe protestato che erano soli e gli sarebbe saltato al collo ignorando i suoi rimproveri, ridendone anzi. Ora invece tornò a sedersi nascondendo il piccolo sospiro dietro al consueto sorriso.
«Allora, com’è andata la lezione? » chiese per cambiare discorso.
Ormai stavano insieme, se così si poteva dire, da esattamente nove mesi eppure Kurogane non era cambiato di una virgola nei suoi confronti. Sì, c’erano stati i baci e qualche volta avevano anche tentato di spingersi oltre, ma alla fine Kurogane lo aveva sempre respinto. Fay se n’era sentito ferito ma aveva finito per convincersi che il compagno avesse le sue ragioni. Al di là di questo, il comportamento di Kurogane nei suoi confronti era rimasto lo stesso di prima di quella gita alle terme. Forse lo insultava un po’ di meno, ma le sue dimostrazioni di affetto erano rare come le mosche bianche. Non gli aveva nemmeno mai detto “Ti amo” sebbene Fay, soprattutto all’inizio, glielo ripetesse spesso. Quella freddezza lo faceva sentire a disagio e “sbagliato” soprattutto ora che dopo tanto tempo aveva deciso di donare di nuovo il suo cuore a qualcuno. Forse era davvero come gli dicevano da piccolo, forse in lui c’era qualcosa che non andava e che non lo faceva piacere alle persone. Nonostante questo non aveva intenzione di lasciar perdere. Si sarebbe aggrappato a quel sentimento che, in qualche modo, sperava ancora ricambiato.
«Kuro-chan, sei libero domenica? » chiese dopo che il compagno ebbe finito di descrivere l’incontro di basket che aveva arbitrato.
«Credo di sì. » borbottò Kurogane. «Cos’hai in mente? »
«Niente di che. È tanto che non usciamo e al lunapark inaugurano le nuove montagne russe. Ti va di sperimentarle? » chiese Fay con un sorriso carico di aspettativa, come un bambino di fronte alla promessa di un nuovo gioco.
Kurogane sembrò vagliare la proposta. Forse si chiedeva che senso avesse quell’appuntamento o forse semplicemente che impressione avrebbero fatto due uomini adulti sulle montagne russe. Di certo non pensava minimamente a che giorno fosse quella domenica.
«Va bene. » concesse infine. «Ci vediamo all’ingresso del parco a mezzogiorno. »
Detto questo uscì dalla sala professori diretto alla sua lezione successiva.
Rimasto solo, Fay si lasciò sfuggire l’ennesimo sospiro.
Forza, andava tutto bene.

Chi non era convinto di questo era Yuui e scelse proprio quella sera per esprimere i propri dubbi. Rientrando dopo aver accompagnato Tomoyo, si stupì di trovare la cena già in tavola.
«È raro vederti ai fornelli, Fay. » esordì. «Cosa si festeggia? »
Fay ridacchiò.
«Il fatto che abbia per fratello uno chef geniale non significa che non sappia fare la mia parte. » rispose. «Quando ho lasciato l’orfanotrofio ho dovuto imparare se non volevo sopravvivere a panini. »
Yuui si rabbuiò. A lui quel discorso non metteva nessuna allegria.
«Perché ti è tornato in mente l’orfanotrofio? » chiese. «C’è qualcosa che non va? Ultimamente sembri giù di morale. »
Fay ostentò uno stupore che non ingannò il fratello nemmeno per mezzo secondo.
«Giù di morale io? Cosa te lo fa pensare? »
«Semplicemente il fatto che sorridi troppo. »
Fay scoppiò a ridere e Yuui si chiese se non lo facesse apposta.
«Sto benone, dottore, e per rispondere alla sua domanda, si festeggia l’imminente festa degli innamorati. Cosa farete di bello tu e Tomoyo-hime? »
Se sperava che quella semplice domanda bastasse a cambiare discorso, si sbagliava di grosso.
«Usciremo sicuramente ma non abbiamo ancora in mente niente di preciso. Tu e Kurogane-san, invece? » chiese tornando alla carica.
Seppe di aver fatto centro quando notò lo sguardo di Fay abbassarsi impercettibilmente e sfuggire al suo.
«Usciremo anche noi… forse… Che ne dici di fare onore a questa cenetta sublime? »
Altro tentativo di distogliere l’attenzione. Yuui si sedette e iniziò ad assaporare la zuppa.
«Complimenti, è perfetta. » commentò, poi buttò lì quasi a caso: «Come vanno le cose con Kurogane-san? »
Fay tentò di apparire disinvolto mentre rispondeva ma non gli riuscì molto bene.
«Bhè, bene… tutto come al solito. Lo sai com’è Kuro-chan, è un timidone. »
Sembrava che stesse cercando di convincere sé stesso, ma Yuui sapeva che se gliel’avesse detto si sarebbe chiuso a riccio e non gli avrebbe più parlato. Meglio lasciagli esporre la versione che preferiva e trarne poi le opportune conclusioni.
«È un tipo poco espansivo quindi deve trovare complicato avere a che fare con uno come me. » continuò Fay con un risolino. «A volte mi sgrida ancora ed è difficile per lui esternare i propri sentimenti, ma questo non significa che a modo suo non pensi a me. Quindi va tutto bene, non preoccuparti. »
Yuui annuì e tornò a concentrarsi sulla zuppa.
Tradotte in linguaggio corrente quelle frasi significavano più o meno: “Sono piuttosto angosciato. L’atteggiamento freddo di Kurogane mi preoccupa. Temo che la mia natura esuberante sia soltanto un fastidio per lui e che vorrebbe cambiarla. Non mi ha mai detto né dimostrato che mi ama. Ho paura che non gliene importi niente di me e non so come fare.”
Yuui strinse il cucchiaio nervosamente: odiava quella situazione e ancora di più non poter fare niente. Kurogane stava facendo del male a suo fratello, ma era sicuro che se si fosse intromesso, Fay non ne sarebbe stato di certo felice. Più ci pensava e più si arrabbiava. Quello sguardo basso, quell’espressione falsamente allegra, gli facevano venire voglia di prendere Kurogane a calci. Quando si azzardò a rialzare gli occhi, abbastanza sicuro di non tradire nessun nervosismo, si rese conto che Fay aveva lasciato la zuppa a metà e si stava alzando.
«Sono davvero stanco. » si giustificò con un sorriso. «Vado a fare in bagno e poi a letto. »
«Ma…»
Fay ignorò l’obiezione del fratello.
«Il pesce è nel forno ed è già pronto, non preoccuparti. Te l’ho detto che so fare la mia parte. »
«Sì, però…»
«Davvero, Yuui-chan, sono esausto. Buonanotte. »
Detto questo lasciò la cucina e Yuui giurò a sé stesso che in barba a qualunque scrupolo morale, avrebbe trovato il modo di fare qualcosa.

Forse sarebbe stato meglio se fosse stato zitto fin dall’inizio, pensò Fay appoggiandosi distrattamente al piano della cattedra. Se quella sera di nove mesi prima fosse stato un po’ più forte, se non fosse crollato tra le sue braccia svelandogli tutto sé stesso, forse ora non si sarebbero trovati a questo punto. Molto probabilmente il loro rapporto sarebbe rimasto quello tra due colleghi, del tipo informale e giocoso che faceva divertite Fay un mondo. Ma Kurogane gli aveva salvato la vita, era una cosa seria, senza contare che Fay era stanco di fingere che andasse sempre tutto bene. Il loro rapporto era nato da quello, dalla condivisione del suo passato e molto probabilmente era una base troppo fragile.
«Fay-sensei…»
«Lo so, Watanuki-kun. Ho detto che deve arrivare all’ebollizione. » disse Fay indicando con noncuranza il liquido che gorgogliava sul fornello accanto a lui.
In quel momento la lezione in corso era l’ultimo dei suoi pensieri. Il composto che impiegava tutto quel tempo a bollire gli dava la possibilità di indugiare su pensieri che non aveva mai preso in considerazione. E se a Kurogane avesse solo fatto pena? Il povero sfigato rifiutato dal suo primo amore che si è trascinato quella pena per dieci anni. Al solo pensarci si sentiva male. Era possibile stare tutto quel tempo con una persona solo per compassione? No, non esageriamo. Si stava facendo i soliti voli mentali di quando era depresso. Kurogane era una persona sincera e schietta per sua stessa ammissione, non sarebbe mai riuscito a fingere per così tanto tempo un interesse che non provava.
Fay indugiò con lo sguardo sugli alberi spogli appena fuori dalle finestre dell’aula. Era febbraio, l’anno scolastico sarebbe finito tra due mesi e con esso il contratto che prevedeva un anno di trasferimento all’Horitsuba per Kurogane. Sarebbe stato contento di tornare alla sua vecchia scuola, il prestigioso Istituto Clamp? Dopotutto non era mai stato entusiasta dell’Horitsuba e dei suoi bizzarri dipendenti. Forse gli avrebbe fatto piacere mettere un po’ di distanza tra sé stesso e Fay e non essere costretto a vederlo tutti i giorni. Che razza di rapporto sarebbe diventato il loro? Avrebbe finito per affievolirsi e svanire? Quella domenica sarebbe stata la sua ultima occasione? Chissà se Kurogane sapeva che sarebbe stato San Valentino?
«Fay-sensei. »
«Ho detto che deve bollire. »
«Sì, però…!»
«FAY-SENSEI! »
Uno schianto improvviso lo fece sobbalzare. Il becher sul fornelletto accanto a lui esplose in mille pezzi scagliando frammenti di vetro ovunque e schizzando il liquido scarlatto sul ripiano e sul pavimento. Un fumo grigiastro e maleodorante si diffuse per l’aula. Quando Fay si azzardò a riaprire gli occhi, si diede dello stupido. Si era distratto troppo e aveva combinato l’ennesimo disastro. Davanti a lui Watanuki, che aveva tentato di avvertirlo, si era riparato dietro un banco, Shaoran aveva fatto da scudo a Sakura e persino Fuma aveva tentato di pararsi davanti a Kamui. Fortunatamente sembrava che nessuno fosse rimasto ferito dalle schegge di vetro.
Per reazione allo spavento si lasciò sfuggire un risolino nervoso.
«Eh eh, scusate, ragazzi. Avevo la testa tra le nuvole. State tutti bene? »
Uno stuolo di volti gli rispose annuendo finché una voce tra le tante si distinse.
«Fay-sensei, sta sanguinando! » esclamò Tomoyo.
Solo in quel momento Fay si rese conto del bruciore alla guancia, proprio sotto l’occhio sinistro. Un frammento di vetro doveva averlo tagliato. Avvicinò le dita e le ritrasse macchiate di rosso.
«Oh, accidenti! Non preoccupatevi, è solo un graffietto. » disse. «Vado a farmi dare un cerotto da Seishiro-san e torno. Voi intanto studiate l’esperimento sul libro di testo. »
Uscì dall’aula e si avviò spedito nel corridoio verso l’infermeria. Così non andava bene. Dov’era finito il suo autocontrollo? Se continuava a comportarsi così avrebbe fatto preoccupare troppa gente quando era molto probabile che il problema fosse solo nella sua testa. Doveva darsi una regolata.

Quando Kurogane, al rientro dalla lezione di educazione fisica all’aperto, incrociò la preside nel corridoio, capì subito che qualcosa non andava. Yuko Ichihara aveva un sorriso più sornione del solito, fin troppo per i suoi gusti.
«Suwa-sensei, ha sentito? » disse avvicinandoglisi. «C’è stato un incidente durante la lezione di chimica. »
Kurogane si immobilizzò in mezzo al corridoio e in suo pensiero corse subito a Fay. Possibile che quell’incosciente ne avesse combinata un’altra delle sue? Prima o poi avrebbe finito per fare del male a qualcuno o peggio a sé stesso.
«Fortunatamente nessuno degli studenti è rimasto ferito. » continuò Yuko con un tempismo che lo inquietò. «Fay-sensei però è in infermeria. Le schegge di vetro sul viso devono fare davvero male…»
Kurogane non rimase a sentire il resto della frase e non vide il sorrisetto malizioso di Yuko prima di sfrecciare via. Solo più tardi avrebbe saputo che era stata la preside stessa a coprire la sua ora in 3°B. In quel momento aveva in mente solo Fay. Quando raggiunse la porta dell’infermeria trasse un paio di respiri profondi per non dare l’impressione di essere trafelato o in ansia, anche se in realtà era entrambe le cose. Mentre si preparava a entrare, gli giunse chiaramente una voce irritata.
«Adesso basta! Se c’è qualcosa che non va, lo voglio sapere! »
Fay? No, dal modo di parlare era decisamente Yuui.
«Hai sempre la testa da un’altra parte, sei distratto e giù di morale. No, non negarlo! Sono tuo fratello, santo cielo! Se non me ne accorgo io, chi può farlo? Guarda che so bene di chi è la colpa e penso sia ora di prendere provvedimenti! La prossima volta vuoi finire all’ospedale? »
Di sottofondo si sentivano le risatine di Seishiro per quella ramanzina in stile mamma chioccia, ma Kurogane non la trovò per niente divertente. Quando, un attimo dopo, la porta si spalancò e vedendolo Yuui gli lanciò un’occhiata che avrebbe incenerito un sasso, gli fu anche chiaro a chi si riferiva con “di chi è la colpa”.
«Oh, ecco il cavaliere senza macchia e senza paura! » commentò invece Seishiro con un sorriso.
Notando poi l’espressione di Kurogane, afferrò l’accendino sulla scrivania e uscì a sua volta con un incurante: «Bhè, io sono in pausa. Vado a fumarmi una sigaretta. »
Rimasti soli, finalmente Kurogane si voltò verso Fay. Sotto il suo occhio sinistro spiccava un cerotto ma a parte quello non sembravano esserci altri segni evidenti. Trasse un piccolo sospiro di sollievo.
«Sembra che tu stia bene. » disse. «Da come l’hanno messa la preside e tuo fratello, pensavo che fossi moribondo. »
Vedendolo lo sguardo di Fay si illuminò, ma dopo un attimo tornò a velarsi e il giovane distolse gli occhi con un’espressione che Kurogane conosceva fin troppo bene. Era la stessa del periodo in cui si tormentava per Ashura e gli nascondeva il suo passato. Un’espressione che negli ultimi tempi aveva fatto la sua ricomparsa e aveva destato la sua preoccupazione perché significava che Fay gli stava di nuovo nascondendo qualcosa che lo angosciava.
«Kuro-chan! Che bello, sei venuto a trovarmi! » esclamò esibendo un enorme sorriso.
Quello era il sintomo peggiore del suo disagio, il classico campanello d’allarme che solo chi lo conosceva bene aveva imparato a riconoscere.
«Sei un incosciente. » commentò Kurogane. «Se qualcuno degli studenti si fosse fatto male saresti finito nei guai. Dovresti lasciare i tuoi problemi per quando sei fuori dalla scuola. »
L’intenzione era fargli capire che non l’avrebbe forzato a parlarne ma che sarebbe sempre stato disposto ad ascoltarlo. Purtroppo quelle parole ottennero l’effetto contrario e Fay tornò a distogliere lo sguardo forzando una risatina.
«Hai ragione, sono uno stupido. »
Kurogane fece per rispondere, ma l’altro lo interruppe puntando si di lui quegli occhi azzurri di un limpidezza cristallina che lo incantavano sempre.
«Dammi un bacio, Kuro-chan. » disse.
«Si può sapere qual è il problema? » chiese Kurogane ora seriamente preoccupato.
«Nessun problema, nessuna storia, solo un bacio. Non vuoi? » continuò Fay senza muoversi dalla brandina dove era seduto.
«Ti ho già detto tante volte che non mi piace questo atteggiamento sul posto di lavoro. »
Lo metteva in imbarazzo e a disagio. Non si poteva mai sapere chi poteva vederli. Anche se aveva l’impressione che più o meno tutti fossero a conoscenza della loro storia, lui non ne aveva mai parlato con nessuno ed essere colto in flagrante era l’ultima cosa che voleva.
«Non ti piace. Quindi non vuoi. Ho capito. » disse Fay con una calma così insolita per lui da risultare inquietante. «Bhè, allora non ho altro da fare qui. Ti saluto, ci vediamo domenica. »
Quando uscì e si chiuse la porta alle spalle, Kurogane ebbe l’impressione di sentire il rumore di qualcosa che si spezzava.


CONTINUA


NOTICINA DI YUKI:
Il significato del titolo (e ancora non l'avete capito...) lo scoprirete nella seconda parte che mi impegnerò per pubblicare il 14, proprio il giorno in cui è ambientata. Alloooooora!!! Kuro-ponpon, cattivo!! Far stare così male il mio Fay-chan! E Fay, mister Sono-contorto-e-ne-sono-consapevole! In realtà su questa parte non ho molto da dire visto che tutto succerà nella prossima, a parte... il ritorno dell'infermeria! Habitat delle coppiette! Vai, Yuui-chan, prendi a calci Kurogane! (ok, ok, fan di Kuro, non prendete a calci me... ^_^) Ah, il taglio sotto l'occhio sinistro è una specie di richiamo/citazione del famoso occhio sinistro di Tokyo Revelations... -_-'''
ANGOLINO DELLE RISPOSTE:
Doremichan: Ebbene sì, sequel! Ebbene sì, sulla neve (visto e considerato che hanno detto che nevicherà di nuovo, nonostante oggi ci sia stato il primo girono di sole dopo secoli! Passerà mai questo tempaccio??? Riuscirò mai a lavare la macchina???? Dilemma cosmico!). Credo che ne uscirà qualcosa di un po' diverso da HF e come al solito mi sto complicando la vita. Vedremo. Sono contentaaaaaa che il capitolo ti sia piaciuto! Pagherei oro per vedere questi due in una sitazione del genere davvero (anche se le Clamp hanno fornito spunti in abbondanza vedi Celes e Nihon...). Temevo di aver un po' forzato la mano con la storia di Ashura, ma forse è andata bene lo stesso... E' davvero bellissimo che la mia storiella riesca a mettere di buon umore qualcuno, mi rende felicissima!!!
Rika_fma_lover: Allora, stai respirando? Guarda che ti mando Kuro! (alla faccia della minaccia...^_^) Sì, sì, finalmente! E il prossimo "finalmente" lo diremo nel prossimo capitolo, tanto per stare in tema di spoiler! Anch'io ogni tanto mi dimentico a che punto è l'edizione italiana e non me la godo per un tubo perchè i salti, quelli veri, li faccio leggendo le scan (le ultime anticipazioni... ARGH!!). Grazie mille per la mail, appena ho un filo di tempo e di lucidità, ti risponderò, le tue teorie sono mooooolto interessanti! ^_^
aiechan: Wiiiiii!!! Una new entry! Benvenuta! In effetti avevo spergiurato a me stessa che non avrei mai più letto spoiler dopo essermi rovinata il finale di God Child a metà serie, ma con Tsubasa non ho resistito, però ammiro chi ce l'ha fatta perchè si godrà la serie alla grande e, fidati, si farà certi salti che a Tokyo Revelations fanno un baffo! L'avviso nelle fic però è d'obbligo, se penso alla presenza del personaggio di Yuui mi sento un po' in colpa... Che bello, anche a te piace Yuui/Tomo! Cariiiiini!! In effetti forse ho sforato un po' nell'OOC, ho tentato di controllare le reazioni di Kuro il più possibile, ma alla fine mi è un po' sfuggito di mano. Giusto perchè le Clamp non ci mostreranno mai una scena simile anche se i fan non aspettano altro da ANNI!! Loro sì che sono sadiche! Aspetto un commentino anche nell'extra!
Elychan: E il KuroFay regnò perchè è così che deve essere. Punto. ^_^ Nominare Taishakuten mi fa venire voglia di riesumare i volumi di RG Veda dal fonod più fondo del mio angolino peccatorum (ossia l'armadietto dove tengo i fumetti), però poi penso al finale e la voglia mi passa... :-p Ah, io amo Kamui quando strilla a Fuma (cioè quasi sempre) e Tomoyo, sì, è davvero inquietante. Le acque chete corrodono i ponti, si sa. Suby e Sei non hanno bisogno delle terme o di qualunque altra gita, loro hanno già l'infermeria! ^_^ Bhè, io a San Valentino non avrò il tempo di deprimermi (yes,sono single anch'io!) visto che lavorerò tutto il giorno e sarò impegnata a consigliare regali per gli altri... proprio come a Natale. Dèja vu? Mha! Prego, non c'è di che! E' tutta pubblicità! :-)p

Mi è appena balenata una delle mie idee malsane. Qui c'è qualcuno che disegna? Mi piacerebbe un sacco se qualcuno provasse a rappresentare qualche scena della storia! Ovviamente non è una richiesta, è solo un'idea, ma a me ogni tanto viene voglia di disegnare qualcosa quando leggo le fic degli altri. Vi piacerebbe schizzare qualcosa? Personalmente farei i salti di gioia! Spero che qualcuno abbia voglia!
Ci vediamo il 14!
YUKI-CHAN





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(«Un’altra domanda e vorrei che a questa rispondessi. È importante. Sei innamorato di mio fratello?»
«PIANTALA CON QUESTE DOMANDE ASSURDE! COS’È, UN QUIZ?! »)
   
 
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