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Autore: ImYoshiko    14/09/2015    0 recensioni
Voi credete al destino? Skye Margareth Hudson non più. Dopo la fine della sua storia d'amore col ragazzo che credeva l'amore della sua vita, Skye non riesce a fidarsi più di nessuno. Ha perso la fiducia sia negli altri che nell'amore, non crede che prima o poi ci sarà di nuovo qualcuno disposta ad amarla.
Eppure, il destino certe volte gioca brutti scherzi e Skye si ritrova a vivere l'anno più sconvolgente e pieno d'amore di tutta la sua vita. Come reagirà alle emozioni che prova? E soprattutto, riuscirà a fidarsi ancora una volta?
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Passarono due giorni dall'uscita a quattro e sono stata due giorni a pensare alle parole di Wes. Ci conoscevamo da qualche mese, è vero, e siamo già usciti insieme parecchie volte ma il nostro rapporto sembrava complicato. Notavo benissimo l'attrazione fra noi due, ma nessuno si era mai sbilanciato tranne quella volta alla festa di Reyna. Non c'è mai stato un momento di vera intimità a causa della presenza qualche nostro amico.

A scuola tutto filava liscio come l'olio. Chris e Reyna sembravano una bella coppia e io non dovevo più sentire le lamentele di quel cretino, l'unica cosa che mi preoccupava è che questa storia potesse finire prima o poi. Avevo paura di ciò che sarebbe potuto accadere.

Chiusi l'armadietto dopo aver preso il libro di francese e mi avviai verso la classe. Salutai qualcuno nel corridoio ma non mi soffermai a parlare così da non arrivare troppo tardi a lezione. Francese non era proprio il mio forte, perciò non potevo mostrarmi disinteressata.

Quando arrivai in aula trovai Reyna parlare con Gwen e alzai gli occhi in cielo. Quella ragazza mi stava eccessivamente antipatica. Non che fosse una snob, ma semplicemente aveva la personalità di uno zerbino. Mi sedetti una fila più avanti delle due e poco dopo suonò la campanella che segnava l'inizio delle lezioni.

Cercai di seguire disperatamente, ma non ci riuscii e continuai a pensare a quelle parole. Non potevo continuare a far finta di niente, avrei dovuto parlarne con lui e chiarire. Ma c'era veramente bisogno? Definire il tipo di relazione non era il mio forte e avevo paura di rovinare tutto inceppandomi a causa della timidezza che mi assale ogni volta che sto con lui.

Tirai fuori il cellulare e inviai un messaggio veloce.

-Ci vediamo da Joe's oggi pomeriggio?-

La risposta fu immediata e quasi rimasi un po' delusa, ma non potevo pretendere che annullasse i suoi impegni per me.

-Allenamento di football, facciamo domani?-

Decisi di rispondere a termine della lezione considerando che se Mrs Maison mi avesse beccata, mi avrebbe sicuramente mandata dal preside e l'ultima cosa che volevo al momento era uno dei suoi stupidi richiami. E poi, ad essere sincera, mi era passata pure la voglia.

Iniziai a prendere qualche appunto sulla letteratura dell'800 in Francia e stranamente mi trovai più interessata del solito. Mentre Mrs Maison scriveva sulla lavagna dandoci le spalle, mi arrivò un messaggio.

-Vieni a vedermi? Ti aspetto.-

Con cinque semplici parole era riuscito a farmi tornare il sorriso sulle labbra e mi fece tornare il buon umore. Wes aveva uno strano effetto su di me. Mi riempiva le giornate di estrema gioia anche se non ci vedevamo perché con un messaggio, era capace di farmi spuntare il sorriso e tutto ciò mi piaceva.

Quando suonò la fine della lezione mi fiondai fuori dalla classe senza aspettare Reyna che mi richiamò.

“Skye! Aspettami!” disse mentre ancora stava mettendo il libro in borsa.

“Scusami, vado di fretta!” urlai di rimando per avviarmi verso l'uscita di scuola.

Vidi Chris avvicinarsi a Reyna e poco dopo lasciarle un bacio a stampo. Ero così felice per loro, eppure avevo un brutto presentimento.

“Tayla!” esclamai non appena la vidi vicina la sua auto.

“Skye, che è successo?” disse ridendo non appena vide la mia faccia euforica.

“Un passaggio. Mi serve un passaggio” dissi e poco dopo salimmo entrambe in auto.

“Dunque ti vedi con Wes..” disse con una piccante malizia sul suo tono di voce che mi fece ridere.

“Quando siamo usciti ha detto ad Alysha che noi due ci stiamo frequentando..non voglio definire il tipo di relazione, ma non faccio altro che pensarci e tutto ciò è snervante” dissi sospirando. Non volevo definire un bel niente, preferivo di gran lunga vedere come si sarebbero svolte le cose ma ero completamente in tilt.

“Frappè della saggezza?” mi chiese ed io annuii.

Non esisteva nessun frappè della saggezza, semplicemente usavamo questi nomignoli quando una di noi due aveva fame o voleva semplicemente fermarsi un po', ma questa volta non sembrava esserci una scusa apparente. Forse fu la prima volta che prendemmo un vero frappè della saggezza.

“Devo confessarti una cosa..” disse tenendo sempre lo sguardo fisso sulla strada, senza mai voltarsi. Mi preparai ad una verità nuda e cruda.

“Non ho mai visto mio cugino dire una cosa simile, tranne con Vanilla, ma dopo il suo tradimento lui si è chiuso in sé stesso iniziando ad essere stronzo con le ragazze. All'inizio mi sembrava strano pure che lui fosse interessato a te, per questo l'ho messo in guardia..” continuò a dire ed io la fissai con sguardo incredulo. Non pensavo che Tayla avesse fatto questo per me né che Wes fosse un donnaiolo.

“Gli ho detto che gli avrei tagliato il piccolo Wes se avesse fatto lo stronzo con te” disse facendomi ridere.

“Skye, ti dico tutto questo perché ho visto mio cugino realmente interessato. Tu non lo sai ma mi chiama per raccontarmi ciò che gli succede e capita che parliamo di te” disse sorridendo, “ma tranquilla, io sono muta come un pesce” e mi fece l'occhiolino.

Tayla è sempre molto saggia. Anche se la mattina ha una voce odiosa ed è logorroica, probabilmente il saper ascoltare e capire al volo i problemi sono fra le sue migliori qualità.

“Ti ringrazio Tayla” dissi abbracciandola, mentre lei continuava a tenere le mani sul volante guidando.

“Sì ma comprati una macchina”

“La macchina l'ho, ma non avevo messo la benzina..” dissi e scoppiammo entrambe a ridere.

Quando arrivai alla Barden non ci misi molto a trovare il campo da football. Già prima ero venuta a guardare gli incontri interscolastici fra le nostre scuole e nessuna delle due prevaleva mai sull'altra con tanta supremazia. Quando arrivai i giocatori erano già in campo ad allenarsi. Presi posto sulla gradinata più vicina al campo e guardai l'allenamento. Avevo già intravisto Wes ma lui non si era mai voltato dalla mia parte. Non spostavo il mio sguardo da lui e mi ritrovai attratta dal suo aspetto. Aveva una tuta grigia e una canotta nera che aderiva perfettamente al suo corpo.

Era estremamente sexy ed era altrettanto sexy il modo in cui si sistemava il ciuffo portandoselo all'indietro.

Ad un certo punto lo vidi voltarsi verso di me e agitare la mano per salutarmi. Feci lo stesso ma più timidamente, visto che i suoi compagni si erano voltati nella mia direzione dopo che lui ha agitato la mano con così tanto vigore.

Vidi pure Aiden salutarmi poco più distante da Wes e corse verso me che stavo sempre seduta ad aspettare la fine dell'allenamento.

Vidi Wes fissare con sguardo truce Aiden, che nel frattempo era quasi arrivato nelle gradinate. Uno dei loro compagni tirò il pallone a Wes che venne colpito in pancia, quest'ultimo si girò verso quel povero ragazzo offeso ed io scoppiai a ridere.

“Skye, ciao! Non sapevo che Wes ti avesse invitato”

“Sì, è stata una cosa dell'ultimo minuto” dissi sorridente.

“Aiden! Vieni qui, non parlare con la tua ragazza!” sentii dire ad un riccio poco distante da noi. Con una velocità pazzesca vidi Wes tirargli un pugno sul braccio facendomi ridere di nuovo per quanto era permaloso.

“Devi scusarlo..Luke cerca solamente di far arrabbiare Wes..ci vediamo dopo” e poi tornò indietro.

Passai un'ora ad aspettare che finisse l'allenamento e con dei segnali di fumo, come se fossimo degli indiani, Wes mi aveva fatto capire che mancava solo mezz'ora al termine. Decisi di farmi un giro e presto mi ritrovai nella palestra al coperto attratta dal suono di un pallone.

Vidi una piccola ragazza esercitarsi nella ricezione mentre un'altra ragazza piazzava delle schiacciate. Non quelle che si mangiano.

Quando mi videro si bloccarono immediatamente.

“Scusatemi, non volevo disturbarvi. Vi ho sentite giocare ed ero curiosa” dissi cercando di apparire più dispiaciuta possibile.

“Sei una giocatrice anche tu?” mi chiese sorridente la più bassa fra le due e mi stupii quando vidi che non era per niente infastidita dalla mia interruzione a differenza dell'altra che mi guardò che inferiorità dall'alto in basso, letteralmente.

“Sì, gioco come libero”

“Davvero? Anch'io!” disse felice ed effettivamente dalla sua statura non poteva che essere quello. Notai che era bionda con degli occhi particolarmente magnetici di un verde chiaro. Leggermente più alta di me, di uno o di due centimetri. Poi mi voltai verso l'altra. Aveva sicuramente 10 cm in più di me ed era magra e mostruosamente bella. Stavo quasi per proporre uno scambio di passaggi ma mi ricordai che tra non molto l'allenamento sarebbe finito.

“E' stato un piacere conoscervi, ma ora devo proprio andare. Spero di rivedervi” dissi prima di tornare fra le gradinate. Vidi tutta la squadra fare il giro del campo mentre io mi avviavo tranquilla verso i posti a sedere.

“Hey biondina” sentii dire e alla mia destra stava passando proprio lo stesso ragazzo che mi aveva scambiata per la ragazza di Aiden.

“Non abbiamo mai avuto l'occasione di conoscerci. Io sono Luke, Luke Powell” disse con un sorriso smagliante come se tentasse di fare colpo. Lo fissai per qualche secondo. E' moro con gli occhi azzurri, alto e abbastanza muscoloso.

“Io sono Skye..” dissi rimanendo molto sul vago e continuando a camminare. Non volevo parlare con lui.

“Accidenti sei una tosta”

“Semplicemente non ho nulla da dirti” dissi apparendo fredda e distaccata. Probabilmente questi lo spaventò e non rimase un secondo di più a parlarmi.

Passarono dieci minuti prima che Wes finisse gli allenamenti e al termine, dopo essersi cambiato, decidemmo di rimanere lì poiché era già troppo tardi per fare qualsiasi cosa.

“C'è qualcosa che non va?” mi chiese ed io abbassai lo sguardo. Non volevo essere pignola e impuntarmi sulle cose, ma in genere queste cose si dicono.

“E' per ciò che ho detto l'altra sera?” mi chiese facendomi un sorriso rassicurante.

“Non volevo dirti nulla, semplicemente mi hai dato da pensare parecchio ultimamente”

“Skye sei la prima ragazza con cui voglio avere qualcosa di serio dopo un anno. Voglio essere sincero con te..al parco volevo solamente darti fastidio, non pensavo mica di iniziare ad uscire con te, volevo solo divertirmi, ma tu sei una ragazza così solare. Non hai peli sulla lingua, sei sincera, sei te stessa e sento che posso fidarmi di te. Io non so se le cose andranno bene, ma tu sei il tipo di ragazza a cui farei spezzare mille e più volte il mio cuore pur di apprezzare ogni singolo momento passato insieme” disse guardandomi negli occhi e lasciandomi senza fiato. Riuscivo a leggere la sua sincerità semplicemente guardando le sue iridi ed io per la prima volta rimasi senza parole. Sorrisi ed era uno di quei sorrisi che neanche la fine del mondo potrebbe spegnerti. Mi mise il braccio intorno al collo e mi abbracciò ed io sicuramente diventai paonazza in viso.

“Stronzo, sai che sono apatica” dissi scherzosamente.

“Allora facciamo gli apatici insieme”

Era una richiesta così invitante che decisi di non oppormi. Il contatto visivo che si era venuto a creare era indissolubile, nessuno dei due cercava di smettere. Poggiò la mano sinistra sulla mia guancia e io mi avvicinai per sentire ancora di più quel contatto. Chiusi gli occhi quando il suo pollice iniziò ad accarezzarmi dolcemente e quando li riapri mi concentrai sulle sue labbra con un desiderio irrefrenabile di baciarle. Ci avvicinammo entrambi lentamente l'uno verso l'altro. Chiusi gli occhi e finalmente sentii il suo respiro fondersi col mio.

Sentii le nostre labbra sfiorarsi e dentro esplosi dalla gioia. Poi tutto fu interrotto da un fischio assordante ed entrambi aprimmo gli occhi girandoci verso colei o colui che ci aveva interrotti.

Proprio di fronte noi Alysha stava in piedi indossando solo un pantaloncino e una maglia striminzita con un sorrisetto beffardo, felice di averci interrotti.

“Mi dispiace” disse prima di mettersi a ridere e riprendere a correre.

In quel momento mi sentii esplodere dentro una rabbia incontrollabile e giurai che questa volta avrebbe pagato un conto salatissimo.

Nessuno dei due cercò di ricreare l'atmosfera perduta, forse dal troppo imbarazzo o semplicemente non era più il momento adatto.

Di quell'attimo non rimase nulla se non la dolce sensazione delle sue labbra che si sfiorarono con le mie.

   
 
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