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Autore: arashinosora5927    15/09/2015    0 recensioni
Non voleva parlarne, non che non importasse più, certo che importava, il loro era un rapporto unico e la perdita aveva significato molto. Si sentiva solo, ma gli importava, non voleva versare anche solo una lacrima, voleva continuare a sorridere, voleva farlo per quello che erano stati, per quello che sarebbero stati per sempre. Voleva andare avanti e non dare motivi di tristezza, ma solo di gioia, non solo a chi non c'era più, ma sopratutto a se stesso. Finalmente lo aveva imparato, la sua vita era preziosa e sarebbe andato avanti a testa alta... e poi apparve lei
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: G, Hayato Gokudera, Nuovo Personaggio, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E così era iniziata! Tutte le mattine si trascinava senza voglia alcuna nella grande sala comune e si posizionava in orizzontale sul divano, alzandosi ogni tanto e facendosi portare di tanto in tanto cose varie dai membri più disparati e poi lavorava per lui, leggendo le sue scartoffie fino a notte fonda. Tutti sapevano che stava soffrendo, ma nessuno era così coraggioso da andargli a parlare e cercare di confortarlo e poi lui allontanava tutti, senza permette a nessuno di avvicinarglisi troppo. Tutti cercavano di spingere Mukuro a parlargli, ma il loro rapporto era così forte che stava talmente soffrendo per lui che era incapace di proferire parola. E così era iniziata! Non era caduto in depressione, ma c'era vicino, molto vicino, e così un giorno Mukuro si fece coraggio. “Hayato, birretta?” gli aveva proposto mentre Gokudera giaceva come suo solito sul letto Tsuna per cercare di sentirlo vicino. Gokudera aveva sempre rifiutato tutte le proposte, ma quel giorno sentiva lo stomaco avvolgersi su se stesso ancora più del solito e il bisogno di svagarsi e così accettò accennando un sorriso. Mukuro non poteva crederci, ci era riuscito, lo aveva smosso. Preso dalla felicità lo abbracciò e gli disse “Dai stasera ci divertiamo”. Gokudera ricambiò l'abbraccio per 5 secondi, poi se lo staccò di dosso e infilate le scarpe lasciarono la villa. Mukuro poteva diventare davvero troppo affettuoso per i gusti di Gokudera. “Conosco un locale qui vicino dove si sta meravigliosamente” disse Mukuro mentre chiudeva a chiave la porta di casa. “Conoscendoti è un nightclub” disse Gokudera sospirando. “Eh su, puoi essere un po' più positivo? Vedrai che sarà una splendida serata!”. Si incamminarono e mezzora dopo arrivarono a un ristorante giapponese molto ben fornito. Per la prima volta dopo quasi due mesi, Mukuro vide Gokudera sorridere di nuovo. Si stavano divertendo! “Questo è il mio Hayato!” disse Mukuro sorridendogli, ma il sorriso di Gokudera calò come un sipario non appena il cameriere porto i nigiri di tonno. Gokudera era sul punto di scoppiare in lacrime, ma Mukuro lo distrasse facendolo ridere. “Ma non avevamo detto birretta?” chiese Gokudera dopo essersi rimpinzato di sushi. E Mukuro prontamente “Sì, adesso inizia il vero divertimento!”. “Quel sorriso non mi piace” disse Gokudera sospirando nuovamente. Poco dopo arrivarono a un nightclub, Gokudera aveva ragione, non avrebbe dovuto fidarsi di Mukuro. “Ma dove cazzo mi hai portato?” gli chiese guardando con disprezzo le spogliarelliste che gli facevano l'occhiolino. “In un bel posto Hayato, sei in astinenza da 2 mesi dovrai pur svagarti”. “Brutto stronzo, la persona che amo probabilmente e morta e sepolta e tu mi dici di voltare pagina? Ma sei folle! E comunque sto benissimo, non ti preoccupare per la mia astinenza, sembriamo due single incalliti e poi che cazzo ci facciamo in questo nightclub, da quando mi piacciono le donne eh? E a te poi?”. “Single ci sarai tu” disse Mukuro con fin troppa noncuranza, ma ormai l'alcool gli aveva dato alla testa. A quelle parole Gokudera non poté più resistere “Vaffanculo Mukuro, VAFFANCULO!”. Mukuro si rese conto solo un attimo dopo di ciò che aveva detto e lo bloccò per un lembo della giacca, ma l'alcool ebbe di nuovo la meglio “Ah scusa, vedovo”. “Mukuro ti ridurrei in poltiglia se ne avessi la forza!”. Detto questo Gokudera si precipitò al bancone degli alcolici e sbattendo il portafogli sul bancone disse alla cameriera poco vestita del locale “Un bicchiere della cosa più forte che avete!” “Subito signori”. Solo cinque secondi dopo si rese conto che qualcun altro aveva appena avuto il suo stesso identico comportamento. Si voltò verso quel rumore e i suoi occhi smeraldo si incontrarono con degli splendidi occhi nocciola. Una bellissima ragazza era seduta allo sgabello affianco al suo e sembrava essere parecchio turbata. Gokudera per una ragione a lui non ben chiara si sentiva terribilmente attratto da quella ragazza, non sessualmente, solo attratto come se fosse una splendida opera d'arte. La ragazza sbuffò e sospirando iniziò a bere lo stesso drink di Gokudera. “Ha gli occhi uguali a quelli di Juudaime” si lasciò sfuggire Gokudera e lei subito si voltò verso di lui “Come prego?”.Gokudera arrossì per l'imbarazzo, era sempre impacciato nel relazionarsi con le persone di sesso femminile. “N-No niente, sto solo pensando che sei bellissima”. La ragazza arrossì all'istante e un secondo dopo gli urlò contro “SENTI SE VUOI PROVARCI HAI UN INTERO NIGHTCLUB A DISPOSIZIONE, OGGI NON E' GIORNATA PER ME, QUINDI SPARISCI”. Dopo quell'affermazione Gokudera era ancora più attratto da lei, voleva sapere tutto quello che le era successo, così senza sapere precisamente il motivo Gokudera le si avvicinò e le disse “Come hai potuto ben vedere neanche per me è giornata e non voglio provarci con te, sono felicemente fidanzato, credo, o forse sono vedovo, non lo so, ma ti trovo bellissima, guardarti mi da pace all'anima, sei come l'acqua che scorre, eternamente bella, sei come il cielo, così profondo che ci si può perdere nella tua bellezza e ripeto, non ci sto provando con te, non ne ho alcuna intenzione, di solito non sono così, ma tu mi hai catturato, sei uno spettacolo della natura, volevo solo che lo sapessi”. Alle parole di Gokudera la ragazza ridacchiò e disse lusingata “Nessuno mi aveva mai detto niente di simile, Akane” disse porgendogli la mano. “Hayato” rispose lui stringendogliela. “Allora che succede nella tua vita?” chiese Gokudera sorridendole. Akane bevve buona parte del drink e buttandosi tra le braccia di Gokudera disse sighiozzando “E no, che niente, la tua vita è così e un attimo dopo scopri di essere il decimo boss di una famiglia mafiosa e ti ritrovi a dover fuggire da quella che è sempre stata casa tua e ti ritrovi a dover scappare dall'altra parte del mondo anche perché non basta che hai scoperto questo, hai anche concorrenza e devi anche battere questa rivale senza aver mai maneggiato un'arma prima”. Gokudera la strinse appena ella finì di parlare e si rese conto che a parte il seno la sensazione era quella di stringere Tsuna,ma subito si rese conto che non era Tsuna nonostante tutta la storia. Con gli occhi sgranati la guardò e le disse “Ti proteggerò io!”,quella ragazza aveva bisogno di protezione. “Ti farò da braccio destro”. Anche lui bevve buona parte del suo drink e fu la sua volta di buttarsi tra le braccia di Akane. Akane sapeva di casa, Akane sapeva di protezione,Akane sapeva di Juudaime. “Sul serio io sono un mafioso, volente o nolente e dato che ora non sono più il braccio destro di nessuno, devo trovarmi un impiego non so se mi spiego e tu hai bisogno di protezione, tanta protezione, come ne aveva bisogno lui, prima che diventasse più forte di me, prima che mi lasciasse”. Gokudera iniziò a piangere e Akane cominciò ad accarezzargli i capelli, si sentiva confuso, ma sentiva come se Tsuna gli stesse accarezzando i capelli. Akane era sul punto di dire qualcosa, ma Gokudera continuò “E' partito per una missione e non lo so cosa sia successo, anche perché nonostante fossi il suo braccio destro e futuro marito non mi era dato sapere di che cosa si trattasse, ma so che era importante, questo è poco ma sicuro. E non lo so, doveva andare tutto bene, ma oggi sono 2 mesi che non so più niente di lui. Se fosse morto mi sarebbe arrivato un comunicato stampa no? O un certificato o una cazzo di notizia e invece niente. Allora è vivo? Che ne è stato di lui. Questa attesa mi sta uccidendo, questa situazione mi sta uccidendo, non ne posso più e non posso nemmeno uscire allo scoperto perché “mi conoscono”. Ma chi cazzo sono? Non mi è dato saperlo e io sento solo il mio cuore ripiegarsi il due per il dolore ogni cazzo di volta che realizzo che sono passati due fottuti mesi e ancora prima tutto quel sangue era tra le mie braccia quando è successo”. Akane lo strinse forte e gli disse “Vedrai, magari non è così...” ma poi si interruppe, non sapeva che dire e infondo lei che ne sapeva? Così lo strinse solo e gli disse “Ti sono vicina”. Lui la ringraziò e le disse “Sai, ci assomigli, gli occhi nocciola, il fisico esile, l'aria disperata,sembri la sua incarnazione”. Akane lo abbracciò e gli disse “Da oggi in poi noi siamo amici, però il braccio destro già ce l'ho eh, ed è molto geloso, quindi meglio che non menzioni la cosa”. Gokudera scattò sull'attenti e subito disse “Hai, JUUDAIME!”. Gli sembrò strano, ma infondo anche lei era “Juudaime” in qualche modo. Parlarono e bevvero per tutta la notte e passarono dalla disperazione a cantare canzoncine strane. Si abbracciarono come due fratelli e completamente ubriachi entrambi si promisero di stare l'uno affianco all'altro. Pochi secondi dopo Gokudera vide due smeraldi vivi fissarlo dall'alto e un attimo si rese conto di essere pericolosamente a terra con Akane al suo fianco entrambi completamente sbronzi. I due splendidi occhi erano simili ai suoi, se non identici e la ragazza che li possedeva aveva anche il suo stesso colore di capelli e i suoi stessi lineamenti o forse era l'alcool. “Hime-sama” disse la ragazza prendendo in braccio Akane, dobbiamo subito tornare a casa avete alzato un po' troppo il gomito “Senti chi parla Arashi!” mugolò a stento Akane al suo braccio destro. Cinque secondi dopo Mukuro teneva sulle spalle Gokudera “Che cazzo hai combinato?” chiese Mukuro avvicinandosi verso l'uscita. Gokudera mugolò “Ho conosciuto una bella persona”. “Già lo tradisci e con una donna poi?” chiese Mukuro. Gokudera cercò di dargli un pugno in testa ma non ci riuscì e appoggiandosi a peso morto a Mukuro disse “Lei è Juudaime”. Mukuro annuì come per assecondare un pazzo e aprì la porta. In quel momento la rivide e cercando di spiccicare parola disse “Akane, come ti trovo?”. E lei con altrettanta fatica “Villa Mare, e io?”. Gokudera cercò di parlare, ma senza successo, allora Mukuro semplificandogli il lavoro “Villa Vongola”. Akane ringraziò e così uscirono. Mukuro sospirò tenendo Gokudera sulla schiena. “Quanto cazzo pesi!” disse togliendolo per un attimo da quella posizione. Appena Gokudera toccò piede a terra urlò a Mukuro “REGGIMI!”. Mukuro obbedì all'istante, non ci voleva una laurea per capire cosa sarebbe successo. Gokudera vomitò l'anima probabilmente tenendosi in equilibrio solo grazie all'aiuto di Mukuro e subito dopo piangendo urlò “MI MANCA TROPPO”. E questo per Gokudera segnò l'inizio di una pericolosissima relazione... con l'alcool
   
 
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