Fuoco.
Alte
fiamme rosse e gialle invadevano la stanza.
O almeno, quello che
ne restava.
I mobili.
Le pareti.
Tutto era completamente
distrutto e invaso dalle fiamme.
Fiamme che, lentamente,
stavano bruciando tutto ciò che si trovava sulla
loro
strada.
Il calore era molto inteso.
Stava diventando
insopportabile.
L'aria era completamente invasa dal
fumo.
Respirare stava diventando impossibile.
Emily era
lì.
Sdraiata sul pavimento bollente.
Un'altra volta.
Non
aveva la forza per alzarsi in piedi.
Come se un enorme sasso la
tenesse li, bloccata a terra.
Il calore insopportabile la
stava privando delle forze.
Il fumo, non solo, le rendeva
difficile respirare, ma le impediva anche di vedere bene.
Gli
occhi le lacrimavano e continuava a tossire.
Era spaventata
e completamente sola.
Ancora una volta.
Improvvisamente si
sentirono delle urla strazianti.
Urla che imploravano un
aiuto.
Lamenti strazianti che nessuno avrebbe mai
ascoltato.
Nessuno tranne lei.
Poi si sentì un colpo di
pistola.
Un solo colpo.
Secco e deciso.
Poi il
silenzio.
Silenzio interrotto solo dallo scoppiettare delle
fiamme.
Non poteva essere tornata lì.
Era
impossibile.
Ormai non restava più niente di quel posto
maledetto.
Sentiva le calde lacrime salate rigargli le
guance.
Non poteva essere li.
Non poteva essere li.
Non di
nuovo.
Non di nuovo.
All'improvviso, lo scoppiettare delle
fiamme si fece più tenue e una voce si fece più
forte.
Una voce
familiare.
Che continuava a chiamarla.
<< Emily! Emily su svegliati! >>.
Emily
aprì gli occhi di colpo e si tirò a sedere di
scatto.
Come se
qualcuno l'avesse tirata per i capelli.
Era pallida, tremava e
stava sudando.
Si vedeva che era spaventata e disorientata.
Si
guardò intorno, con un aria interrogativa e confusa.
Dove erano
le fiamme?
Emily era sempre più confusa, ma fu davvero sollevata
nel vedere che era nella sua tenda, al sicuro.
Era stato solo un
brutto sogno.
Si toccò le guance.
Stava davvero
piangendo.
Carol, vedendola così spaventata, le mise una mano
sulla spalla e cercò di calmarla <<
Emily...tesoro sono
io...calmati adesso...è tutto finito...è stato
solo un brutto
sogno...sei al sicuro adesso >>.
E, prima di finire la
frase, le accarezzò la schiena, nel tentativo di
rassicurarla.
Emily si girò verso di lei.
Era felice di vedere che, a
tirarla fuori da quell'orribile incubo, era stata Carol.
Adorava
Carol.
Aveva quel tono così dolce, calmo e rassicurante che solo
una mamma può avere.
Emily,però, non voleva vederla così
preoccupata.
Non le piaceva dare preoccupazioni agli altri senza
motivo.
Così si asciugò le lacrime con la manica, la
guardò e,
con un sorriso dolce, la rassicurò <<
Grazie Carol, scusa
se ti ho spaventata...era solo un brutto sogno hai ragione...era solo
realistico, quindi mi sono spaventata...ma grazie a te sto molto
meglio >>.
Carol la fissò un attimo.
Come se
sapesse che le diceva quelle cose solo per farla stare tranquilla.
Le
sorrise e l'abbracciò.
Poi si staccò e le disse << Ok
Emily...sai, per mandare via un brutto sogno, il segreto è
uno
solo...una bella colazione! Hai fame? Vieni pure con noi al fuoco,
è
tutto pronto...ti stanno aspettando tutti >>.
Era sempre
così gentile con lei.
Emily, cercando di ricomporsi, le rispose
<< Hai proprio ragione, ci vuole una bella colazione! Mi
vesto
e arrivo...grazie Carol, sei sempre gentilissima
>>.
Carol,
le sorrise dolcemente e uscì.
Appena Carol fu fuori dalla porta,
Emily si prese la testa tra le mani e fece respiri profondi.
Come
faceva sempre, quando aveva quegli incubi.
Incubi così
dettagliati e realistici da sembrare veri.
E che, ogni volta, la
mandavano in tilt totale.
Una volta, dopo uno di quegli incubi,
non aveva mangiato per un giorno intero.
Anche se, erano un paio
di mesi che non faceva incubi.
I suoi pensieri vennero
interrotti dal cinguettio di un uccellino.
Così semplice e
cristallino.
Era così forte e nitido che doveva per forza venire
da dietro di lei, fuori dalla tenda.
Distrattamente, Emily pensò
che era una giornata troppo bella per farsela rovinare da uno stupido
incubo.
Per quanto spaventoso potesse essere, era pur sempre un
sogno.
Un'illusione della sua mente.
Così, si vestì ed andò
verso il gruppo.
Quello che era diventato anche il suo
gruppo.
Quando arrivò, qualcuno aveva già finito, mentre
altri
stavano ancora gustando la colazione di Carol.
Le sue colazioni
erano imbattibili.
Era così brava che avrebbe reso squisito anche
un pezzo di intonaco.
Dopo aver preso il suo piatto, si sedette
vicino a Daryl ed iniziò a mangiare.
Daryl, sorridendole, le
chiese << Buongiorno ragazzina! Sembri di buon umore
stamattina...hai dormito bene? >>.
Emily era combattuta sul
dirgli o meno del suo incubo.
Non voleva mentirgli, ma non voleva
nemmeno farlo preoccupare per uno stupido incubo.
Così,
sorridendo, gli rispose << Buongiorno Daryl! Si si ho
dormito
bene grazie! >>.
Quando tutti finirono la colazione, Rick
comunicò l'organizzazione della giornata <<
Allora...oggi ci
aspettano lavori divertenti e abbastanza diversi dal solito...quindi,
per cambuiare un po, ho deciso di modificare i gruppi...solo per
oggi...dunque: io, Daryl e Andrea andremo in cerca di acqua, dovrebbe
esserci un ruscello qui vicino; Glenn, Maggie e T-Dog andranno in
cerca di coperte, vestiti, sacchi a pelo e cose del genere...mi
raccomando, restate all'inizio della città, non
allontanatevi per
più di 5 kilometri; Lori, Carol e Carl andranno in
perlustrazione
nei dintorni, a cercare legna, bacche e frutta; infine Emily, Hershel
e Shane staranno qui a fare la guardia al campo >>.
Daryl,
con un tono molto nervoso, disse a Rick << Piuttosto che
lasciare Emily con Shane preferisco spararmi ad una gamba...
>>.
Poi
mise gli occhi su shane, e lo fulminò con uno sguardo gelido.
Uno
di quesgli sgaurdi che sembrano dirti "Se la tocchi ti
ammazzo".
Anche gli altri erano un po scettici su questa
nuova formazione.
Rick, cercando di calmare gli animi, cercò di
spiegare la sua scelta << So che non abbiamo mai cambiato
gruppi...e so che siete un po scettici...ma voglio provare a vedere
se, cambiando gruppi risultiamo più efficienti o meno...vale
la pena
tentare...ed è solo per oggi state tranquilli...se funziona,
vedremo
magari di mischiarli a volte...adesso prepariamoci >>.
Ognuno
si diresse verso il proprio zaino per sistemare il necessario.
Emily
stava preparando le cose da fare durante la giornata al campo.
Le
piaceva essere organizzata e, ancora di più, le piaceva
sapere prima
come avrebbe passato la giornata, invece di rincorrere i compiti
quà
e là.
Stava ultimando i preparativi quando Andrea, con un aria
strafottente, le si mise davanti.
Poi, con un tono decisamente
arrogante, si rivolse verso Emily << Questa nuova
disposizione
dei gruppi mi piace molto sai Emily? Soprattutto perché non
vedo
l'ora di essere sola con Daryl >>.
Nell'udire quelle parole,
Emily si alzò in piedi.
La guardò negli occhi con un espressione
decisa, ma allo stesso tempo confusa.
Perché glielo stava
dicendo?
Con un tono un po confuso, le chiese <<
Andrea...come hai detto scusa? Temo di non capire cosa intendi
dire...>>.
Andrea, con tono di sfida, continuò <<
Non serve che te lo ripeto cara Emily...hai capito benissimo...appena
saremo in missione, di sicuro Rick si vorrà
allontanare per
fare le sue cose...di sicuro, una volta che io e Daryl saremo
soli...ci salteremo addosso, sai lui vuole una vera donna
>>.
Emily,
cercando di trattenere l'istitno di tirarle un cazzotto dritto in
faccia, fece un paio di respiri profondi.
Doveva calmarsi o
l'avrebbe davvero presa per il collo.
Era stufa del suo
atteggiamento e doveva finirla.
Andrea, vedendo che Emily stava
per perdere la pazienza, le sorrise e, con il suo solito tono,
finì
la frase << Lui non ti vuole piccola troietta...e di
sicuro non
ti ha ama e non ti amerà mai...la verità
ò che gli fai solo tanta
pena...lui ò un uomo vero, con dei desideri e dei
bisogni....ha
bisogno di una bvera donna per soddisfarli...ha bisogno di me...lui
lo sa e ti gira intorno per farmi ingelosire...non conti niente per
lui >>.
Basta.
Quella era stata davvero l'ultima
goccia.
Adesso basta.
Emily non ne poteva più dui sentire
tutte quelle stronzate.
Era stufa di come la trattava.
Così
Emily, mettendosi di fronte a lei, la guardò negli occhi e,
con un
tono davvero arrabbiato, si mise a urlarle contro <<
Basta!
Adesso ti chiudi quella ciabatta e mi stai a sentire tu! Ho cercato
di essere amichevole, di essere gentile e di capirti...non è
facile
accettare una persona nuova e che non conoswci...ma quel che
è
troppo è troppo! Ne ho davvero abbastanza! Sono stufa marcia
che mi
tratti come una pezza da piedi! Lo fai da quando sono arrivata e
questa storia deve finire! Non ti ho fatto niente, quindi piantala di
starmi addosso e di rompermi le palle perché sono davvero
stanca!
>>.
Emily era irriconoscibile.
Era davvero fuori di se
dalla rabbia.
Poi, prendendola per il colletto, continuò a urlare
<< E adesso vedi di ascoltami bene, perché non
lo ripeterò
una seconda volta! Non so chi ti credi di essere, se la principessa
di Francia o chi cazzo ne so! M;a ti assicuro che tu in mezzo alle
gambe non ce l'hai foderata d'oro! Quindi vedi di darti una calmata e
tieni le tue sudice manacce aposto o ti spacco quel brutto muso che
ti ritrovi! >>.
Quelle urla avevano attirato l'attenzione di
tutti.
Maggie e Lori non poterono fare a meno di ridere per le
cose che aveva detto Emily.
Infondo, le pensavano anche
loro.
Daryl fu il primo ad intervenire.
Aveva paura che
scattasse una rissa, anche se non aveva dubbi sul fatto Emily avrebbe
preso Andrea calci in culo.
E, sinceramente, non le avrebbe
fatto male.
Ma sapeva che doveva intervenire prima.
Così,
tolse dalle mani di Emily il colletto di Andrea, poi si mise di
fronte ad Emily.
Le mise le mani sulle spalle e, con un tono
calmo, le chiese << Ehi Emily...che succede?
>>.
Emily,
ancora traboccante di rabbia, urlò anche a Daryl
<< Che
succede a me?! Perché non lo chiedi a quella cosa
che ti sta
alle spalle! Visto che è tutta colpa sua! >>.
Daryl rimase
sbalordito per un momento dalla rabbia di Emily.
Sapeva che aveva
un bel caratterino, ma non si immaginava che era capace di
arrabbiarsi tanto.
Da un certo punto di vista, era contento di
questa scoperta.
Aveva la conferma che anche lei, come lui, era
capace di farsi rispettare.
Daryl, dopo qualche istante di pausa,
si voltò verso di Andrea, ancora sorridente.
Quanto lo faceva
incazzare quando aveva quell'aria da arrogante sapientina.
Con un
tono molto severo, le chiese << Andrea, si può
sapere che cosa
le hai fatto stavolta? Se sei riuscita a fare arrabbiare lei ti ci
devi essere messa di impegno con le stronzate
>>.
Andrea,
prima fece spallucce, poi aggiunse << Che c'è?
Cosa le ho
fatto io? Le ho solo detto come stanno le cose da queste
parti!
Mica è colpa mia se nega l'evidenza
>>.
Poi,
fissando Emily, forse per vedere la sua rezione, mise la sua mano sul
braccio di Daryl e, con un tono più seducente,
continuò <<
Adesso vado a prepararmi...ci vediamo dopo Daryl...ti farò
sentire
io com'è scopare con una vera donna! Visto che dubito che
questa
cosetta sia capace...>>.
Emily, a quel punto esplose.
Daryl
fece appena in tempo per prenderla, prima che lei si scagliasse
contro Andrea.
Emily si dimenava mentre Daryl cercava di tenrla
ferma.
Poi Daryl, tirandola su, la portò lontana.
Emily,
continuando a dimenarsi, si mise a urlare <<
Mettimi
subito giù! Gli rompo il muso a quella cosa! Non
può parlarmi con
quel tono! Mettimi giù ho detto o prendo a calci anche te!
>>.
Daryl la portò alla loro tenda.
La mise giù
e, dopo averle prese il viso tra le mani, con un tono più
calmo
possibile, le chiese << Ascolta...prima di tutto, non
puoi
prendermi a calci...sei troppo tappetta...secondo, adesso fai dei
respiri profondi e mi dici esattamente che è successo
>>.
Emily
ascoltò Daryl.
Fece alcuni respiri profondi.
Dopo essersi
calmata, inizò a raccontare << Io
stavo sistemando le mie
cose, quando Andrea è venuta verso di me ed ha iniziato a
dire un
sacco di stronzate e a trattarmi di merda come sempre! Ha detto che
tu sei suo, che non mi volevi e usavi me per arrivare a lei...che non
mi ami..>>.
Daryl, sollevandole il mento, la interruppe
dicendole dolcemente << Ehi Emily, adesso ascoltami
bene...l'unico che devi ascoltare per queste cose sono io,
capito?...dunque, mi piace che tiri fuori le unghie per me...e mi
piace una ragazza che sa farti rispettare...ma non vale la pena
prendersela per quello che dice Andrea...lei è solo una
stupida che
se la tira come se ce l'avesse solo lei...e non vale la pena nemmeno
prenderla a calci...sarebbe come prendere a calci una capra, non
cambia nulla...lei vuole solo provocarti e se tu ti arrabbi fai solo
il suo gioco...ignorala e basta...io ti amo solo te >>.
Emily
lo guardò stupita.
La amava.
Daryl le aveva appena detto di
amarla.
Daryl non riusciva a credere di averglielo detto
davvero.
Lo aveva pensato tante volte.
Ma amare è una parola
importantante e, tra pensarlo e dirlo c'era molta
differenza.
Soprattutto per lui.
Ad Emily vennero gli
occhi lucidi.
Glielo aveva davvero detto.
Lo abbracciò.
Senza
dire niente.
In quel momento le parole nnon servivano.
Daryl
ricambiò volentieri quell'abbraccio.
Quel dolce, caldo e morbido
abbraccio.
Poi si staccarono e, Daryl le diede un bacio sulla
testa e tornarono dagli altri.
Al loro ritorno Rick, molto
incuriosito, chiese ad Emily << Emily va tutto bene?
>>.
Emily
lo guardò e gli rispose sorridendo << Si si
Rick...abbiamo
avuto solo un piccolo battibecco...ma sono sicura che risolveremo
tutto >>.
Rick annuì, visibilmente tranquillo e i
gruppi si divisero.
Rimasti soli, Hershel cominciò << Ok,
adesso tocca a noi organizzarci...io metto a posto le medicine e
faccio un inventario; Emily tu cerca di sistemare il campo per
favore; Shane fai il primo turno di guardia >>.
Emily
annuì e Shane si mise al posto di
guardia.
La
giornata passò molto in fretta.
Emily e Hershel avevano
chiacchierato molto e stavano stringendo amicizia.
Avevano parlato
un po di tutto.
Dei loro interessi.
Di cosa facevano prima.
Di
cosa sognavano di diventare.
A Emily piaceva un sacco parlare con
Hershel, era come un padre per lei.
Aveva sempre preziosi
cobnsigli da darle e aveva sempre il sorriso.
Anche se Emily,
aveva ancora nell mente la litigata con Andrea.
Non riusciva a
darsi pace.
Cosa aveva fatto per farla arrabbiare così?
A
pomeriggio inoltrato, Emily e Hershel si misero a sistemare le braci
per il fuoco che, di li a qualche ora, avrebbero dovuto
accendere.
Emily, sperando di ricevere da hersel qualche
consiglio, gli chiese speranzosa <<
Hershel...posso
chiederti una cosa? >>.
Hershel, voltandosi a guardarla, le
sorrise e le rispose << Certo, chiedimi tutto quello che
vuoi
>>.
Emily, sollevata e felice di vedere Hershel tranto
disponibile ad ascoltarla, gli chiese <<
Perché Andrea è
così cattiva con me?...non riesco davvero a capire...ho
fatto di
tutto per esserle amica, per piacerle...ma lei ha messo un muro...mi
odia e io non so il perché...e questo mi manda ai
matti...non perchè
non le piaccio, ognno ha i suoi gusti...ma perchè mi odia
senza che
io le abbia fatto niente...non riesco davvero a
capire...>>.
Hershel, la guardò e le rispose
dolcemente << Emily è più semplice
di quel che pensi...sei
dolce, gentile, ti sei inserita nel gruppo facilmente e ti fai volere
bene da tutti...Andrea vorrebbe essere come te, ma sa che il suo
carattere è troppo forte...>>.
Poi le mise una mano sulla
spalla e continuò << Emily, Andrea non ti
odia, è che tu hai
qualcosa che le non potrà mai avere e questo la manda in
bestia
>>.
Emily, guardò Hershel con ammirazione e gli disse
<<
Grazie Hershel...che farei senza di te! >>.
Poi lo
abbracciò.
A rovinare il clima di pace e serinità, costruito da
Emily e Hershel, improvvisamente arrivò Shane.
Poi, guardondo
prima Hershel poi Emily, chiese in tono secco <<
Emily...posso
parlarti in privato? >>.
Emily guardò confusa prima Shane,
poi Hershel.
Questo era assurdo.
Davvero assurdo