Terra arida di fronte a me. 
Non vi sono alberi, né fiori. 
Non vi sono alte fronde a proteggermi dai raggi del sole rovente che mi brucia la pelle.
 
Guardo all'orizzonte 
e vedo solo una distesa infinita del nulla; 
alzo lo sguardo a un cielo senza nuvole
e penso a quanto sarebbe bello se il mio futuro si preannunciasse in questo modo: 
limpido e pulito.

Invece la mia mente è invasa dalla nebbia, 
e a tentoni io cerco di avanzare in un luogo ignoto e temibile, 
cercando di raggiungere una serenità inesistente.

Mi sento come persa, 
in un deserto di sogni rubati. 
I miei. 

Eppure, succede qualcosa. 
E' solo un attimo.
I miei piedi nudi sprofondano nella sabbia rovente, 
riesco a percepire i granelli fra le mie dita 
e un'improvvisa sensazione di calore mi inonda il corpo.

Guardo in basso.
E' quasi invisibile, ma è proprio lì.
Un minuscolo verde germoglio
sbuca da quel terreno riarso 
e quel macabro scenario che si stendeva dinnanzi a me,
tutto ad un d'un tratto,
muta.

E riesco a vederla: sorridermi, accompagnarmi, sostenermi...
persino guarirmi.
La Speranza.