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Autore: Arabella77    16/09/2015    1 recensioni
Mentre divagavo nel vortice infinito dei miei pensieri, non mi accorsi del ragazzo che richiamava la mia attenzione da almeno un minuto buono. - Hei bellezza, sveglia!- una voce calda e roca mi riempì le orecchie. Ma.. Ehi Bellezza? Ma come si permetteva questo tizio sconosciuto a prendersi tali libertà. Mi girai di scatto verso l'interlocutore indisponente pronta a rispondere a tono e... Oh cavolo! Alto, capelli neri, occhi che mi stavano studiando da capo a piedi e anche muscoloso a giudicare dalla giacca di pelle.
Mi scossi, pentendomi subito dei miei pensieri e reprimendo la voglia di ribattere. - Mi scusi, cosa desidera?-
Con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono si chinò sul bancone per sussurrarmi - Beh una notte con te non sarebbe male, ma al momento mi accontento di un caffè- Lo fissai inebetita - Come si permette?-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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            Capitolo 1


 
Spesso nella nostra vita non ci rendiamo mai veramente conto di ció che ci accade. Ci lasciamo sopraffare talmente tanto fino a che la realtà non ti sbatte in faccia la verità. 
E forse era proprio dalla verità su me stessa, il posto da cui volevo scappare. 
Quella mattina non mi andava proprio di andare a lavoro, ero troppo assonnata per riuscire a sopportare il caffè. Mi immersi completamente nel getto di acqua calda. Meglio non lasciare la mia testa a sconfinare troppo,e...-Cazzo le otto!- mi vestii rapidamente e usci di fretta e furia, senza  pensare alla faccia da zombie che sicuramente avevo. 
-Buongiorno Allison,alla buon'ora  non hai una bella cera!- ed ecco il mio capo che ricordava puntualmente la mia sconfinata bellezza. Ok non ero una avvenente trentenne figa come lei, con i capelli biondi e fisico da paura ma avevo anch'io il mio fascino. Marien  Ryan era proprio il mio alter- ego, un po' più invecchiato ma la gioia che sprizzava ogni giorno  mi irritava, io che ero sempre amabile con tutti. Ok forse non proprio tutti. Ma lei mi dava proprio sui nervi. Anche se le volevo un bene immenso visto che senza di lei sarei una barbona. Quella mattina, un bradipo sarebbe stato più aggraziato di me nei movimenti e Marien non perse tempo a farmelo notare.
-Mi scusi signorina? Un caffè macchiato perfavore-
- Arriva subito!-
E questo era il mio lavoro, non che fosse la mia massima aspirazione fare caffè nella vita, visto che io odio il caffè. Ma per studiare  a Londra, dopo essere scappata con la miseria dei miei risparmi, dovevo pur rimboccarmi le maniche. 
Non ero mai stata un tipo ambizioso, ma per forza di cose spesso si è costretti ad andare lontano da ció che ti lacera dentro. 
Così eccomi qui, vivo in un monolocale orrido vicino al bar dove lavoro , per pagarmi le lezioni serali al college. In questi cinque mesi non ho mai avuto una vita sociale e diciamo che sono uscita forse tre volte con Marien, ma parlare di unghie con le sue amiche non mi entusiasmava molto. Così rifiutavo spesso le sue uscite preferendo rimanere a casa a oziare.
 Mentre divagavo nel vortice infinito dei miei pensieri, non mi accorsi del ragazzo che richiamava la mia attenzione da almeno un minuto buono. - Hei bellezza, sveglia!- una voce calda e roca mi riempì le orecchie. Ma.. Ehi Bellezza? Ma come si permetteva questo tizio sconosciuto a prendersi tali libertà. Mi girai di scatto verso l'interlocutore indisponente pronta a rispondere a tono e... Oh cavolo! Alto, capelli neri, occhi che mi stavano studiando da capo a piedi e anche muscoloso a giudicare dalla giacca di pelle.
Mi scossi, pentendomi subito dei miei pensieri e reprimendo la voglia di ribattere. - Mi scusi, cosa desidera?-
Con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono si chinò sul bancone per sussurrarmi - Beh una notte con te non sarebbe male, ma al momento mi accontento di un caffè- Lo fissai inebetita - Come si permette?-
- dolcezza non ti scaldare troppo- 
Dolcezza? Ok Allie mantieni la calma non è caso di farti licenziare. Preparai velocemente il caffè e glielo sbattei sul bancone.
- Beh posso saper il tuo nome?-
Lo guardai come se fosse un alieno, contenendomi sul mandarlo gentilmente a quel paese. 
-No, ha avuto ció che voleva ora puó andare. Arrivederci.
- Ció che voglio è ben altro. Quando fai una pausa?
Ma che voleva questo da me?
Li conoscevo i tipi come lui, intontiti dalla grandezza del loro ego che le galline adoravano spudoratamente.
Naturalmente Marien non poteva farsi gli affari suoi e con sguardo di chi la sapeva lunga disse che potevo lasciare per quindici minuti la postazione. Maledetta traditrice! 
Il ragazzo dagli occhi ghiaccio aveva uno sguardo predatore che mi metteva i brividi. Anche se non capivo se erano di paura o altro...
Comunque con fare stizzito recuperai la mia giacca logora di jeans e uscì di fretta e furia senza considerare quello strambo rompiscatole.
- Dolcezza che fai scappi?-
E ovviamente mi aveva seguito 
- Senti io non so cosa tu voglia da me, ma lasciami in pace non chiamarmi dolcezza, non stressarmi, non sono quel tipo di donna che cerchi e ora se vuoi scusarmi vorrei godermi in solitudine la mia sigaretta-
Il tizio senza nome mi fissó con sguardo intenso che cavolo, mi faceva salire il sangue al cervello e questa cosa mi innervosiva ulteriormente.
- Cosa c'è?-
Il ragazzo parve riscuotersi e riaprire quel forno.
- Sei davvero sexy quando ti perdi a parlare, comunque io sono Matt e tu sei?
- Nessuno ti ha chiesto come ti chiami e non saprai mai il mio nome. Ora sparisci.-
- Ok Allison anch'io sono lieto di fare la tua conoscenza.-
Ma come aveva fatto?...Merda il cartellino!
- Oh bravo, indovinato hai vinto un premio, addio.-
Con un falso sorriso lo guardai in cagnesco pronta a rispondere a qualsiasi cosa.
Non mi aspettavo di certo che si avvicinasse, il suo viso era a dieci centimetri dal mio e quel grigio mi faceva sentire le gambe molli.
- Bel caratterino! Sono attratto dalle sfide e tu sembri valerne la pena.-
Feci due passi indietro un po' stordita
- Hey calma playboy, preferisco stare a un metro di distanza dagli stalker come te.-
La sua risata era il suono più bello che avessi sentito, che quasi sorrisi anch'io. Ok era davvero bello ed era il   primo ragazzo con cui avevo una conversazione dopo la mia fuga.
Ma non avevo nessuna voglia di occuparmi anche del problema che implicava relazionarsi con il sesso opposto. 
Matt con le lacrime agli occhi per le risata di poco prima si azzardó a chiedermi di uscire. 
- Assolutamente no.-
Mi diede una leggere spintarella
- Ma dai, concedimi solo un'ora ti passo a prendere quando finisci a lavoro e ci facciamo un giro.-
Lo guardai con circospensione.
- Beh no! Capisci la mia lingua? Ora devo andare. A mai più!
Mi defilai dentro senza girarmi indietro ma riuscii a percepire la sua ultima frase.
- Non finisce qui.-
E chissà perchè non mi dispiaceva affatto. Niente emozioni, ricordalo Allison. Soprattutto con i tipi come lui.
 
 
  
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