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Autore: Edimburgh_    16/09/2015    2 recensioni
SPOILER PER CHI NON HA VISTO SOUL OF GOLD 12
Era annegare quello che stava subendo? Non sentiva più il corpo e aveva l'impressione di essere immerso in un denso liquido torbido e avvolgente che smorzava quel poco di forze che ancora sentiva. La god cloth di Scorpio aveva prosciugato le sue forze ad una velocità che, suo immenso malgrado, non aveva previsto ed era finito in balia di quelle repellenti radici nodose che lo avevano avvolto e trascinato lungo il terreno. Altro non ricordava, se non qualche sprazzo di dolore dovuto agli strattoni o la sensazione della terra che gli si insinuava tra i capelli, e la sua coscienza si era ripresa solo una volta che era immerso in quella situazione ben oltre il collo. La spossatezza dovuta all'aver bruciato il cosmo gli appesantiva le membra ma c'era un altro tipo di stanchezza che cominciava a pervadergli l'intero corpo, un senso di torpore e sonnolenza che nulla aveva in comune con le quindici stelle dello Scorpione.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gold Saints
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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SPOILER PER CHI NON HA VISTO SOUL OF GOLD 12

 

Era annegare quello che stava subendo? Non sentiva più il corpo e aveva l'impressione di essere immerso in un denso liquido torbido e avvolgente che smorzava quel poco di forze che ancora sentiva. La god cloth di Scorpio aveva prosciugato le sue forze ad una velocità che, suo immenso malgrado, non aveva previsto ed era finito in balia di quelle repellenti radici nodose che lo avevano avvolto e trascinato lungo il terreno. Altro non ricordava, se non qualche sprazzo di dolore dovuto agli strattoni o la sensazione della terra che gli si insinuava tra i capelli, e la sua coscienza si era ripresa solo una volta che era immerso in quella situazione ben oltre il collo. La spossatezza dovuta all'aver bruciato il cosmo gli appesantiva le membra ma c'era un altro tipo di stanchezza che cominciava a pervadergli l'intero corpo, un senso di torpore e sonnolenza che nulla aveva in comune con le quindici stelle dello Scorpione. Era una richiesta di forze più parassitica e sfiancante, che gli serpeggiava tra le membra e annebbiava i pensieri. In un riflesso spontaneo iniziò ad agitarsi nel liquido, in quella sorta di clorofilla che gli si era insinuata in ogni meandro del corpo e gli suggeva via l'energia e pareva volerlo assorbire dentro di sé. Le vesti si dissolsero e con somma sorpresa sotto di loro Milo non vide pelle né muscoli né sangue, solo una fioca luce che via via diveniva debole. Ancor più agitato, provò a far rispondere quel nuovo corpo che non riconosceva, ma esso non reagì agli impulsi e anzi, la richiesta di energia si fece ancor più pressante. Non aveva una chiara idea di quale fosse il sopra o il sotto, eppure aveva la certezza di scivolare sempre più in basso giù per quel fluido verso una macchia nera che, istintivamente, non aveva alcuna voglia di raggiungere. Richiamò il cosmo, che per qualche impensabile motivo ancora sentiva pulsare nel petto, e iniziò a opporsi alla discesa, a lottare freneticamente per non proseguire la folle corsa verso l'oblio.

Milo...così peggiorerai le cose...

La voce non proveniva da nessuna parte e da tutte, l'aveva sentita nello sterno come nella testa e gli era suonata familiare, per quanto fioca e distorta.

Gli stai solo dando ciò che vuole

Era suggestione o l'ambiente si era fatto più chiaro? Ebbe la sensazione di vedere un bagliore più in basso, a metà strada tra lui e l'oscurità. Meno si ribellava alla corrente, più la luce si faceva brillante e vicina, rischiarando il flusso d'acqua. Una volta che gli fu più vicino lo riconobbe.

Aphrodite?

La sagoma umana lucente, molto più di lui, sorrise e allargò le braccia nelle quali, leggero come una foglia, si adagiò Milo.

Le radici hanno preso anche te, non è così?

La presa era forte, gli trasmetteva sicurezza e, pian piano che stava in contatto con la sua luce, il bagliore fioco di cui si costituiva il corpo si andava rinvigorendo.

Io..sì, dovrebbero aver preso anche me.

Aphrodite sembrava perfettamente a proprio agio in quella venefica clorofilla e con la grazia di un equilibrista restava sospeso senza subire la corrente. Milo poggiò la testa sulla sua spalla.

Allora sei finito anche tu nella stanza di Andreas, insieme all'armatura. È qui che sta radunando pian piano tutte le cloth che riesce a prendere.

Ma a che scopo?

Far rivivere un'arma, a quanto comprendo. Non è facile da capire il linguaggio di questa pianta, le sue tossine velenose sono tanto forti da annientare un cavaliere d'oro come te e perfino io ho avuto delle iniziali difficoltà. Ma ora non hai da temere, non saranno in grado di assorbire nemmeno un bagliore del tuo fulgido cosmo, non ora che io ti proteggo.

Gli ghermì i capelli nel momento in cui si sentì nuovamente in balia della corrente ma fu solo un falso allarme e lasciò presto la presa su quella chioma fatta di puro cosmo splendente, più vitale del suo.

E ora?

Ripensò a Camus e a tutti gli altri che ancora combattevano, all'oscuro dei piani malvagi dell'asgardiano e si incupì.

Ora aspettiamo che arrivino anche gli altri poi agiremo.

Per quanto fosse leggiadro, una vena di preoccupata tensione solcava la voce di Aphrodite e notandolo Milo cercò i suoi occhi. Era ben saldo il cavaliere dei Pesci ma tenere lontani gli effluvi maligni dal suo e dal corpo del compagno doveva richiedergli una concentrazione non da poco.

Credi che arriveranno?

L'altro lo aiutò a mettersi in piedi e ad allontanarsi dal punto più forte dell'attrazione.

Temo proprio di sì.

E difatti non si fecero aspettare. Uno ad uno caddero nella medesima sostanza e ogni volta Aphrodite andò loro incontro per poi accompagnarli nello stesso luogo dove aveva lasciato Milo. Una volta che ebbe avuto tra le braccia anche Saga, la cui luce aveva una forte scia di preoccupazione per qualcuno che ancora non si era aggiunto a loro ma lottava in superficie, il cavaliere dei Pesci li chiamò intorno a sé.

Credo sia giunto il momento di uscire di qui.

Tutti avevano annuito e prima che congiungessero le mani e i propri cosmi, Death Mask additò lo svedese e biascicò una frase che era sulla linea di “Se usciamo vivi da questa brodaglia pestilenziale, ti chiedo di sposarmi”. Saga, accanto a lui, ridacchiò lievemente.

Attento che ti abbiamo sentito” lo ammonì lieto di poter finalmente uscire da quella fosca situazione e Mu, allacciato ad Aldebaran, annuì.

L'hai detto” confermò poi prese per mano Aphrodite e il silente brasiliano che gli stava alla destra.

Fatevi i fatti vostri” man mano che si liberavano della clorofilla, riprendevano possesso dei loro corpi e le guance del siciliano si imporporano davanti agli sguardi pungenti e canzonatori dei compagni “Siete solo invidiosi. Sopratutto tu” e con la stessa mano con la quale gli stringeva le dita indicò Saga “Perché il tuo bel cavaliere non l'hai visto per tredici anni interi”poco ci mancò che Gemini non lo prendesse a pugni per l'imbarazzo. A porre fine allo sproloquio di Cancer ci pensò Shaka, le mani giunte e gli occhi chiusi.

“Parlerete d'amore in un altro momento. Abbiamo un compito da svolgere ora”. Si avviarono verso il cuore dello scontro, là dove Loki continuava a puntare la Gugnir contro i due fratelli; mentre camminavano e ascoltavano le teorie di Mu sulla remota possibilità di interagire con la lancia rinata grazie alle loro armature, Milo si guardava bene dal lanciare occhiate a Camus, due passi indietro rispetto agli altri con lo sguardo basso e contrito di chi sa che ha tradito. L'amico fedele che era in lui gli urlava da dentro il petto di rallentare il passo e affiancarsi a lui, ma le ferite che ancora sentiva sul corpo raccontavano un'altra storia, un racconto che Aquarius non aveva avuto la gentilezza di chiarirgli e che continuava a minare la fiducia che provava nei confronti del francese. Si aggiustò con un gesto secco i riccioli neri e si affiancò a Shaka, preferendo il suo placido cosmo silente a quello gelido e bruciante di vergogna dell'Acquario. Ci sarebbe stato tempo per chiarirsi, ci sarebbe stato tempo per parlare d'amore.

 

 

Ebbene, questa OS non ha pretese di qualche genere, è un modo come un altro che ho trovato per esorcizzare lo stress di inizio attività che sempre mi coglie in questo periodo. Non mi è venuta granché, in alcuni punti stenta un po' a tenere il passo, ma Soul of Gold mi ispira davvero molto - per quanto la grafica facci abbassare di qualche grado la mia vista ogni volta- e il colpo di scena dell'ultimo episodio mi è piaciuto troppo per non scriverci sopra. Mi piaceva l'idea di far rimanere in contatto i dieci cavalieri a livello più di cosmo che di corpo, visto che ciascuno ha la propria bolla. Le coppie si sono davvero infilate da sole, non era mia iniziale intenzione inserirle, ma tant'è....ormai ci sono.
Grazie mille a chiunque sia giunto fin qui a leggere

   
 
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