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Autore: Charlie Cleaver    17/09/2015    3 recensioni
« L’Arkengemma non farà di te un Re più valoroso o degno della Stirpe di Durin. »
In quel momento Thorin si voltò, lo sguardo che parlava già da solo, esprimendo una qual certa ostilità. « È una faccenda che non ti riguarda. »
E per quanto si stesse ampiamente sbagliando, poiché quelle questioni riguardavano anche lei, il nano non poteva ritrattare quello che aveva appena detto.
Dopo un breve silenzio che sembrò essere più doloroso di qualsiasi altra parola pronunciata, Rakne rinunciò ad un ultimo tentativo di dissuaderlo dal partire. Era chiaro che sarebbe stato completamente inutile, così si voltò, attendendo di sentire i passi di Thorin allontanarsi da lei, fino a quando non sarebbe rimasta nuovamente da sola.
“ E così parti, Thorin, figlio di Thráin. Se farai ritorno, niente sarà più lo stesso.”
Genere: Angst, Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gandalf, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Thorin sapeva di trovare Rakne dai fabbri, perché amava prendersi cura delle proprie armi da sola. Lo aveva sempre fatto, sin da quando aveva imparato a maneggiarle molto tempo prima, quando ancora la felicità regnava su di loro ad Erebor.
Il nano discese le grandi scalinate che conducevano ai luoghi di lavoro e la trovò lì intenta ad affilare la lama della sua stessa spada, con le spalle rivolte all’entrata.
Ne osservò con acuta attenzione i movimenti: era un’ottima lavoratrice, l’aveva sempre pensato, ma non aveva mai avuto la forza di rivelarglielo con sincerità, accecato da troppo orgoglio nanico.
I capelli rossi, legati in una lunga treccia, ondeggiavano con estrema leggerezza ad ogni suo movimento, senza recarle alcun fastidio o impedimento. Thorin ricordava di averli sfiorati solo una volta, molto tempo prima di allora, ma era un memoria così lontana che poteva essersi anche illuso di averlo solamente sognato.
« Rakne, sto partendo. »
Il tono della sua voce era fermo e deciso e le sue parole sembravano non voler intendere niente di diverso da quello che aveva appena detto.
« Lo so, anche se non ne comprendo il motivo. » Rakne non si voltò per guardare Thorin e continuò imperterrita il suo lavoro. Non voleva girarsi e vedere quel volto serio e il senso d’addio di cui la sua espressione si stava caricando.
Per questo Thorin, ormai convinto di conoscere la nana, avanzò di qualche passo girandole attorno, per poi sistemarsi davanti a lei, alla ricerca di un suo sguardo. Desiderava guardare i suoi occhi ambrati e al tempo stesso era convinto che al loro interno vi avrebbe trovato solo disapprovazione.
« Sai perfettamente il perché. »
Era una discussione che avevano affrontato parecchie volte, da quando era tornato alle Montagne Azzurre per cercare un ulteriore appoggio per la sua impresa. Avevano aspramente discusso a riguardo e non erano arrivati ad un compromesso. Non ci erano nemmeno andati vicino.
Finalmente Rakne appoggiò la propria spada sul ripiano ferroso e alzò lo sguardo, incontrando le chiare iridi di Thorin che spiccavano luminosamente sotto le folte e scure sopracciglia. Non voleva che partisse, questo lo sapeva anche lui, ma il futuro Re sotto la Montagna era sempre stato testardo e convincerlo a fare il contrario di quello che aveva pianificato era una missione pressoché impossibile, persino per qualcuno come Rakne.
« E per quanto io ci pensi, non comprenderò mai il reale bisogno di cui tu sembri nutrirti. » Il respiro della nana si fece immediatamente pesante. Strinse leggermente le labbra per cercare di trattenersi dal ribadire ancora una volta la sua opinione ma i suoi sforzi risultarono totalmente vani.
« Hai portato la gioia, l’unione, la vita in queste montagne, Thorin. Qual è il tuo bisogno di tornare ad Erebor? » Rakne appoggiò entrambe le mani sulla superficie di lavoro, trovando l’appoggio di cui aveva bisogno. « Il reale motivo. »
Thorin spostò leggermente il capo a lato, trattenendo un nervoso sospiro. Odiava quella domanda e detestava ancora di più il fatto che fosse proprio lei a porgliela con costanza.
« Abbiamo già affrontato la questione, Rakne. Non intendo tornare su di essa ancora una volta. »
Velocemente si spostò dalla posizione che aveva preso, tornando con passi veloci dietro di lei, con l’intento di andarsene.
« Ero solo venuto a porti il mio saluto ma evidentemente non sembra essere faccenda gradita. »
Questa volta il tono di Thorin fu aspro e duro nei confronti di Rakne. Fu proprio in quel momento che si decise a risalire le scale che qualche minuto prima aveva percorso per giungere dai fabbri. Era consapevole che non avrebbe avuto il suo appoggio, ma sperava in cuor suo in un saluto diverso da quello appena ricevuto.
« Questa gente, la tua gente, ti considera già un Re, Thorin, anche qui dove tu ci hai guidati verso una nuova vita. »
Quando Thorin voltò leggermente il capo ma non le spalle, non facendo pienamente caso al fatto che nel frattempo Rakne si era rivolta direttamente a lui e che aveva avanzato qualche passo in sua direzione. Per quale motivo non poteva semplicemente accettare il suo saluto? Perché doveva rimanere a contestare?
Poi le parole assunsero un significato più intenso e marcato.
« L’Arkengemma non farà di te un Re più valoroso o degno della Stirpe di Durin. »
In quel momento Thorin si voltò, lo sguardo che parlava già da solo, esprimendo una qual certa ostilità. « È una faccenda che non ti riguarda. »
E per quanto si stesse ampiamente sbagliando, poiché quelle questioni riguardavano anche lei, il nano non poteva ritrattare quello che aveva appena detto.
Dopo un breve silenzio che sembrò essere più doloroso di qualsiasi altra parola pronunciata, Rakne rinunciò ad un ultimo tentativo di dissuaderlo dal partire. Era chiaro che sarebbe stato completamente inutile, così si voltò, attendendo di sentire i passi di Thorin allontanarsi da lei, fino a quando non sarebbe rimasta nuovamente da sola.
“ E così parti, Thorin, figlio di Thráin. Se farai ritorno, niente sarà più lo stesso.”
 
 
 
Bilbo Baggins era rapito dal racconto di Balin e fu talmente coinvolto dalle sue parole da credere, per un solo attimo , di essere stato un osservatore diretto di quella storia. Per quanto avesse letto più e più volte il contratto e avesse chiesto a Gandalf di anticipargli qualcosa – senza ottenere un qualche valido riscontro – Bilbo non avrebbe mai immaginato che dietro la missione di cui ora era entrato a far parte ci fosse una faccenda così oscura e dolorosa come quella legata alla vita di Thorin. Non ne fece menzione con nessuno, tenne per sé le sue riflessioni e, al massimo, le avrebbe esposte con qualche domanda in seguito.
Tuttavia Balin sembrava non aver ancora concluso la sua narrazione e poco dopo i pensieri di Bilbo vennero occupati dalle nuove parole del nano.
« Ora è Drakne ad aver preso posto di Thorin in sua assenza, anche se è sua sorella a tenere effettivamente le redini del gioco. »
« Chi? » Bilbo intervenne, poiché era effettivamente l’unico a non essere a conoscenza di quella parte della storia.
A quel punto intervenne Gandalf, che fino a qual momento era stato un silenzioso ascoltatore. Lo Stregone si schiarì la voce e in seguitò rispose alla domanda dello hobbit. « Drakne e Rakne, figli di Draske, e lontani discendenti dei Nerachiave, nani che vivevano nelle Montagne Gialle. Erano stati affidati sin da giovani alla supervisione di Thrór e Thráin. »
« E per suggellare l’unione delle due stirpi, » intervenne Balin « Draske aveva promesso la figlia in sposa a Thorin, ma prima che ciò avvenne il drago ormai si era preso Erebor e con esso tutti i progetti messi in piano. »
Bilbo aggrottò le sopracciglia per un attimo. Era perplesso non solo dalla storia del drago Smaug, che ancora ritornava nella sua mente, ma anche dal  fatto che venne sottoposto ad una serie di nomi che crearono nella sua piccola mente da hobbit una leggera confusione, impedendogli così di realizzare che Thorin aveva avuto – o aveva ancora, la dinamica non era chiara a nessuno – una promessa sposa.
Ancora non lo sapeva ma lo hobbit avrebbe scoperto di più riguardo alla figura Rakne e la sua unione con il futuro Re sotto la Montagna.
Da quel viaggio inaspettato avrebbe appreso molte cose.
 
 
 
   
 
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