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Autore: Sora89    10/02/2009    1 recensioni
Che ruoli occuperebbero i nostri protagonisti se vivessero una vita "normale"? Io e il mio collega Grayarts abbiamo cercato una soluzione... E perchè non trattarla nella maniera piccante di Gossip Girl? Ecco a voi l'intrigante mix che da origine alla nostra Gossip Vampire!
Genere: Commedia, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Psss…

Psss….

Vuoi sapere l’ultima notizia bollente dall’alto della Tokyo per bene?

Ne sei proprio sicura?

Perché questo è un circolo vizioso

Un vizio tenuto stretto nelle mie mani!

Chi sono io?

Colui che vive del gossip come i vampiri del sangue…

Gossip Vampire

 

 

 

 

Centinaia di pagine internet si riepirono di questa scritta… E chi poteva resistere ad un’offerta tanto allettante? Non certo il popolo  più viziato e seguito dei piani alti della città più moderna del Giappone: Tokyo. Poco tempo, e Gossip Vampire divenne una leggenda… Una rete di informazioni affidabile ed indissolubile. Ma chi sono gli ignari protagonisti di questa folle caccia al gossip?

Basterà leggere il prossimo post del Vampiro del Gossip.

 

 

Buongiorno Tokyo! Non preoccupatevi, sono qui per voi ad aggiornarvi sugli ultimi eventi assolutamente imperdibili… Sì, il protagonista è proprio lui: il giovane rampollo KK più richiesto di tutta Tokyo! Scommetto che neanche tu che leggi sapresti resistergli… Mi dispiace però: pare che la sua relazione con la principessina YK vada a gonfie vele… Ma SW, RS e TI saranno della stessa opinione?

Al prossimo scoop!

Gossip Vampire

 

 

 

Kaname guardava fuori dalla finestra pensieroso. Il cielo si stava annuvolando… Di certo non lo invogliava al lavoro. E dire che sembrava incredibile che lui, ad appena 25 anni gestisse già da solo una delle più importanti imprese tecnologiche di tutto il Giappone… Ma d’altronde era sempre stato considerato un genio in famiglia, decisamente superiore alla norma dei suoi coetanei. E sapeva che questo era il motivo principale del suo enorme successo… Secondo solo al fatto che possedeva una marea di soldi. Picchiettò le dita sul piano della scrivania spostando lo sguardo sul telefono. Aveva bisogno di una voce famigliare che gli mettesse allegria.

Alzò la cornetta senza esitare e compose quel numero che ormai sapeva a memoria.

Ora aspettava che squillasse le tre volte necessarie perché lei trovasse il cellulare… Una, due… tre…

- Pronto?-

Kaname sorrise. Ormai sapeva tutto di lei.

- Yuuki-chan! Ti disturbo?-

- Kaname-kun!- la ragazza sembrava agitata. Si l’aveva disturbata. Sembrava sempre impegnata a fare altro. – No affatto, non disturbi!-

Bugia. Ma le piaceva questo suo lato… tenero.

- Cosa stai facendo?- chiese, non tanto curioso di saperlo, ma decisamente interessato a sentire la voce di lei.

- Io… niente di che, stavo per chiamare Yori-chan e chiederle di uscire… Hai bisogno di qualcosa? Va tutto bene?- Sempre apprensiva… Non ce n’era mai stato bisogno.

- Solo di sentirti…- rispose piano, sicuro che dall’altro capo del filo qualcuno stava arrossendo.

- Kaname-kun…- rideva imbarazzata. Quanto adorava quella risata.

- Ci vediamo per un drink prima di pranzo?- sbirciò l’orologio, erano appena le 10 e 30…

- Certamente! Ti raggiungo in ufficio?- sembrava euforica all’idea.

- No, passo io… Allora a dopo Yuuki-chan…- la voce sensuale per stuzzicare l’orecchio di lei.

- A dopo…- rispose compiaciuta.

Nel frattempo era apparsa una lucetta rossa sull’apparecchio telefonico. Probabilmente era desiderato dalla sua fida segretaria…

- Si Ruka?- disse con voce quasi annoiata, premendo il pulsante al fianco della lucina che si spense.

- Kaname-sama, non vorrei disturbarla…- cominciava sempre così. Lo divertiva: era la sua segretaria, il suo lavoro era disturbarlo!

- Dimmi- rispose tranquillo ed essenziale.

- Le porto il programma della giornata – il tono di voce sembrava quasi felice. Kaname sorrise.

- Certo vieni pure –

Dopo appena cinque secondi la porta dell’immenso ufficio si aprì ed entrò una bellissima ragazza vestita elegantemente all’ultima moda, precisa e sempre curata. Non guardò il direttore negli occhi se non una volta, una piccola sbirciatina che la fece arrossire… Oh cara Ruka, mai innamorarsi dell’estremamente sexy capoufficio!

- Buongiorno… - appoggiò un bicchiere di caffè alla scrivania e cominciò rigorosa a leggere gli impegni della giornata. Kaname la osservava curioso, senza perdere una parola, ma perso nelle sue riflessioni.

Si era accorto dei fiori freschi ogni mattina… e il caffè glielo portava come piaceva a lui anche senza che glielo chiedesse. E quel look sempre elegante… Se gli capitava di fare un apprezzamento su un qualche capo d’abbigliamento, potevi star certo che il giorno dopo Ruka l’avrebbe indossato.

Kaname se ne era accorto… ed andava bene così.

- Grazie Ruka… perfetto. Potresti cancellarmi l’incontro delle 12 e 30? Avrei un impegno con Yuuki-chan a quell’ora…-

Ruka non si scompose, ma strinse convulsamente un pugno lungo la gonna che la fasciava perfettamente, rischiando di conficcarsi le unghie fresche di manicure nella pelle.

- Kaname-sama…- balbettò, la voce che rischiava di raggiungere una piccola nota isterica – mi dispiace ma… l’incontro è incancellabile- si chiama forse vendetta questa?

Il ragazzo alzò lo sguardo verso la giovane donna.

- Invece credo sia possibile Ruka…- le sorrise, e nessuno, ripeto nessuno, resisteva a quel sorriso.

- Oh… io… vedrò cosa posso fare…- era arrossita ed aveva abbassato lo sguardo. Un’altra sconfitta da aggiungere al repertorio.

- Grazie Ruka… ho sempre pensato che tu fossi la migliore…-  sorrise di nuovo, per poi tornare a scrivere due appunti su un blocco lì vicino.

Gongolante e soddisfatta, la bella segretaria si defilò verso la porta… Si sarebbe sempre accontentata a quel modo la piccola Ruka?

Kaname sbirciò la sua figura che spariva dal suo ufficio… Bella gonna. Fasciava proprio sui punti giusti…

- Kaname-sama attento…- dalla seconda porta presente in quell’ufficio era appena spuntato un giovane biondo che rispondeva al nome di Takuma, intimo amico del nostro presidente, ma anche suo fido collaboratore.

- Takuma… eri forse tu il primo impegno della mia giornata?- rispose ironico il moro.

- Compaio quando c’è bisogno di me…- Sempre allegro e solare… siamo sicuri che non nasconda qualcosa dietro quel suo faccino da bravo ragazzo?

- E di cosa avrei bisogno ora?- Kaname allontanò con una piccola spinta la sedia munita di rotelle dalla scrivania, incrociando le braccia al petto.

- Per esempio del nome di un ottimo locale dove portare Yuuki-chan… a bere un drink!- sventolò l’indice verso il presidente. Ma possibile che origliasse sempre tutto quell’uomo?

 

Attaccò la cornetta, si mise una mano sul petto ed espirò.

Si massaggiò le tempie con le mani delicate, aveva bisogno di calmarsi. La voce di Kaname era sempre inebriante, era quasi una droga: poteva morire per crisi di astinenza oppure di estasi. Nonostante questo … No! Yuuki scacciò ogni cattivo pensiero, e senza pensarci due volte fece il numero di Yori-chan.

La dolce e solare Yori-chan, colei che non mancava di sorridere o di incoraggiarla. Un raggio di sole, in mezzo alla nebbia della sua vita.

-Pronto..?- Una voce calma rispose al telefono: era inutile fingere la sorpresa, sapeva benissimo chi poteva chiamarla alle 10 e 30 di mattina.

-Yori-chan?- Chiese con voce dolce Yuuki, quasi a voler intenerire l’amica… come se ce ne fosse stato bisogno.

-Ciao Yuuki-chan! Dimmi tutto.-      

-Un’ora e mezza di shopping sfrenato al Metropolitan Plaza Center, poi mi riaccompagni a casa e mi aiuti a darmi una sistemata perché vado a pranzare con Kaname-chan. D’accordo?- Aveva detto tutto di un fiato, eccitata e nervosa. Tanto lo sapeva che avrebbe risposto di sì.

-Uhm … fammi pensare… - disse Yori, scherzando. Era ovvio che sarebbe venuta con lei, ma voleva vedere la reazione di Yuuki.

-Eddai, non fare così… non vuoi passare una mattinata a spender soldi con la tua migliore amica?- La voce lagnosa di Yuuki stimolò le risate di Yori, che ammise:

-Certo, figurati se non vengo! Sono lì tra dieci minuti, mi stavo preparando per fare un giro, ma con te mi divertirò molto di più! – Yuuki tirò un sospiro di sollievo. Poi si rese conto di una cosa.

-Oh no! Io mi devo ancora preparare! Ti lascio, quando arrivi qui vieni diretta in camera mia!- Riattaccò la cornetta senza sentire la risposta dell’amica, e si lanciò verso il bagno.

Aprì la porta e si chiuse dentro, in totale concentrazione.

Quando Uscì Yori era seduta sul letto che la aspettava, con un sorriso stampato sul volto.

Yuuki, che si doveva ancora vestire, la guardò preoccupata. Poi chiese, con uno sguardo pieno di tristezza mista a dolcezza: - È tanto che aspetti?-

-No tranquilla, Solo pochi minuti.- Mentì Yori con un sorriso. Nascose la Sveglia, che dimostrava la durata della sua attesa: circa venti minuti.

Quando Yuuki fu vestita partirono per il MPC, accompagnate in Limousine da uno degli choiffeurs personali di Yuuki.

-Credi che questo mi stia bene?- Yuuki uscì dal camerino con un vestito lungo viola, Ricamato con delle rose scure.

Scendeva lungo una gamba fino alla caviglia sinistra, lasciando però il polpaccio destro scoperto.

Le spalle erano entrambe scoperte, mentre allegato al vestito c’era un fermacapelli viola a forma di rosa.

Yori rimaneva senza parole, di fronte a un’irriconoscibile Yuuki. Anche Yuuki, guardandosi allo specchio, non riusciva a capire chi si trovasse di fronte: Una persona sensuale e assolutamente… provocante. Era pronta a recitare la parte della bad girl?

Oppure lo era già?

-Ti sta… bene.- Disse Yori, non molto convinta. Non sul fatto che stesse bene, ma quanto stesse bene. Forse era gelosa? O intimorita?

-Non pensi che sia troppo provocante?- Chiese Yuuki mordendosi il labbro. In fondo la aspettava solo un pranzo. Ma che pranzo!

-No..ti sta bene.- Ripeté , sempre meno convinta. –Anche troppo bene.-

-Grazie.- rispose Yuuki gongolando. Yori, era a disagio? E Yuuki, non si accorgeva della stranezza dell’amica?

Una volta tornate a casa, Yuuki si richiuse in bagno, il piccolo stereo di cui era dotata la stanza acceso.

Passò tutto il tempo che le rimaneva a truccarsi e struccarsi, consumando una quantità tale di cosmetici da soddisfare il suo intero corpo di servizio.

Si mise il vestito, si rigirò davanti allo specchio, fece un paio di prove per come camminare, quando sentì il suono più brutto del mondo.

Yori da fuori udì solo:

STRAP.

-AAAAAAAAAAAHH!!!!!- Un urlo lancinante lanciato da Yuuki fece preoccupare Yori, che in un secondo era già nel bagno.

Yuuki giaceva per terra, in lacrime, con il mascara che lentamente scendeva lungo le guancie.

-Cosa è successo?- Domanda stupida, aveva sentito lo strappo.

-Il….ve…stito… si è strappato…  - Mostro un piccolo strappo che si era formato a causa della doccia: il vestito si era impigliato mentre Yuuki camminava, e a desso al livello della coscia c’era un piccolo taglio.

Yuuki continuava a singhiozzare, ma Yori non si perse d’animo.

-Un petalo!- Disse convinta, per poi tirare in piedi Yuuki.

Prima di tutto le mise a posto il trucco, poi sulle note di “Still Doll”, una canzone che Yuuki ascoltava spesso e che era giusto iniziata in quel momento, si mise a lavorare sul vestito strappato con le forbici. Sapeva dove trovarle, le aveva prese dal set da cucito di Yuuki che quest’ultima non usava mai.

-Hi miss…Alice…- Mentre cantava, faceva dei piccoli strappi sul vestito, a distanza regolare, intorno alla gonna. Ogni strappo sembrava il petalo di una rosa, e questo dava un bell’effetto al vestito.

-Rose problem: complete!- Disse Yori, sorridendo.

Yuuki si guardava allo specchio, imbambolata. Possibile che avesse un’amica così fantastica?

La abbracciò, trattenendo le lacrime di felicità. Meglio non doversi rifare un’altra volta il trucco.

 

La chiacchierata delle due amiche distese sul letto a due piazze si concluse con il suono del campanello.

Il cuore di Yuuki smise di battere per un secondo, poi riprese a battere più veloce che mai.

Una delle cameriere aprì al signor. Kuran, che sembrava splendere di luce propria anche quando era vestito con gli abiti da ufficio. Anzi, forse più del solito.

Yuuki scese elegantemente le scale, portando con eleganza il vestito.

Kaname vide un angelo che scendeva sulla terra. Il suono del tacco che scendeva l’ultimo scalino lo riportò nel mondo dei mortali.

-Buongiorno Yuuki chan.- Disse Kaname, facendo un piccolo inchino.

-Buongiorno, Kaname.- Anche Yuuki fece una riverenza, per poi avvicinarsi a Kaname e lasciargli un lungo bacio, anche se delicato, sulle labbra.

Una volta terminato il bacio, Kaname non seppe resistere e gliene diede un altro. Il sapore delle labbra di Yuuki era il più buono che avesse mai assaporato.

Yori osservava la scena, sorridendo come suo solito. Purtroppo i suoi pensieri non erano così splendenti. E la causa era ancora sconosciuta a molti…

I due ragazzi salutarono Yori, per poi uscire dalla casa.

-Che bel vestito.-

-E’ tutto per te.-

A quelle parole Kaname non poté far altro che arrossire ed ammutolirsi. Si sentiva fortunato… e sperava di non svegliarsi mai da quel sogno chiamato Kurosu Yuuki.

 

 

   
 
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