Psss….
Vuoi sapere l’ultima notizia bollente dall’alto della Tokyo per bene?
Ne sei proprio sicura?
Perché questo è un circolo vizioso…
Un vizio tenuto stretto nelle mie mani!
Chi sono io?
Colui che vive del gossip come i vampiri del sangue…
Gossip Vampire
Centinaia di
pagine internet si riepirono di questa scritta… E chi poteva resistere ad un’offerta tanto allettante? Non certo il popolo più viziato e
seguito dei piani alti della città più moderna del Giappone: Tokyo. Poco tempo,
e Gossip Vampire divenne una leggenda… Una rete di informazioni
affidabile ed indissolubile. Ma chi sono gli ignari
protagonisti di questa folle caccia al gossip?
Basterà
leggere il prossimo post del Vampiro del Gossip.
Buongiorno Tokyo! Non preoccupatevi, sono qui per voi ad aggiornarvi sugli ultimi eventi assolutamente imperdibili… Sì, il protagonista è proprio lui: il giovane rampollo KK più richiesto di tutta Tokyo! Scommetto che neanche tu che leggi sapresti resistergli… Mi dispiace però: pare che la sua relazione con la principessina YK vada a gonfie vele… Ma SW, RS e TI saranno della stessa opinione?
Al prossimo scoop!
Gossip Vampire
Kaname
guardava fuori dalla finestra pensieroso. Il cielo si
stava annuvolando… Di certo non lo invogliava al lavoro. E dire che sembrava
incredibile che lui, ad appena 25 anni gestisse già da
solo una delle più importanti imprese tecnologiche di tutto il Giappone… Ma
d’altronde era sempre stato considerato un genio in famiglia, decisamente
superiore alla norma dei suoi coetanei. E sapeva che questo era il motivo
principale del suo enorme successo… Secondo solo al fatto che possedeva una
marea di soldi. Picchiettò le dita sul piano della scrivania spostando lo
sguardo sul telefono. Aveva bisogno di una voce famigliare che gli mettesse allegria.
Alzò la
cornetta senza esitare e compose quel numero che ormai sapeva a memoria.
Ora aspettava
che squillasse le tre volte necessarie perché lei
trovasse il cellulare… Una, due… tre…
- Pronto?-
Kaname
sorrise. Ormai sapeva tutto di lei.
- Yuuki-chan!
Ti disturbo?-
-
Kaname-kun!- la ragazza sembrava agitata. Si l’aveva disturbata.
Sembrava sempre impegnata a fare altro. – No affatto, non disturbi!-
Bugia. Ma le piaceva questo suo lato… tenero.
- Cosa stai facendo?- chiese, non tanto curioso di saperlo, ma
decisamente interessato a sentire la voce di lei.
- Io… niente
di che, stavo per chiamare Yori-chan e chiederle di uscire… Hai bisogno di
qualcosa? Va tutto bene?- Sempre apprensiva… Non ce n’era mai stato bisogno.
- Solo di
sentirti…- rispose piano, sicuro che dall’altro capo del filo qualcuno stava
arrossendo.
-
Kaname-kun…- rideva imbarazzata. Quanto adorava quella risata.
- Ci vediamo
per un drink prima di pranzo?- sbirciò l’orologio, erano appena le 10 e 30…
- Certamente!
Ti raggiungo in ufficio?- sembrava euforica all’idea.
- No, passo
io… Allora a dopo Yuuki-chan…- la voce sensuale per stuzzicare l’orecchio di lei.
- A dopo…-
rispose compiaciuta.
Nel frattempo
era apparsa una lucetta rossa sull’apparecchio telefonico. Probabilmente era
desiderato dalla sua fida segretaria…
- Si Ruka?-
disse con voce quasi annoiata, premendo il pulsante al fianco della lucina che
si spense.
-
Kaname-sama, non vorrei disturbarla…- cominciava sempre così. Lo divertiva: era
la sua segretaria, il suo lavoro era disturbarlo!
- Dimmi-
rispose tranquillo ed essenziale.
- Le porto il
programma della giornata – il tono di voce sembrava quasi felice. Kaname
sorrise.
- Certo vieni pure –
Dopo appena
cinque secondi la porta dell’immenso ufficio si aprì
ed entrò una bellissima ragazza vestita elegantemente all’ultima moda, precisa
e sempre curata. Non guardò il direttore negli occhi se non una volta, una
piccola sbirciatina che la fece arrossire… Oh cara Ruka, mai innamorarsi dell’estremamente sexy capoufficio!
- Buongiorno…
- appoggiò un bicchiere di caffè alla scrivania e cominciò rigorosa a leggere
gli impegni della giornata. Kaname la osservava curioso, senza perdere una
parola, ma perso nelle sue riflessioni.
Si era
accorto dei fiori freschi ogni mattina… e il caffè glielo portava come piaceva
a lui anche senza che glielo chiedesse. E quel look sempre elegante… Se gli
capitava di fare un apprezzamento su un qualche capo d’abbigliamento, potevi
star certo che il giorno dopo Ruka l’avrebbe indossato.
Kaname se ne
era accorto… ed andava bene così.
- Grazie
Ruka… perfetto. Potresti cancellarmi l’incontro delle 12
e 30? Avrei un impegno con Yuuki-chan a quell’ora…-
Ruka non si
scompose, ma strinse convulsamente un pugno lungo la gonna che la fasciava
perfettamente, rischiando di conficcarsi le unghie fresche di manicure nella
pelle.
-
Kaname-sama…- balbettò, la voce che rischiava di raggiungere una piccola nota
isterica – mi dispiace ma… l’incontro è incancellabile- si chiama forse
vendetta questa?
Il ragazzo
alzò lo sguardo verso la giovane donna.
- Invece
credo sia possibile Ruka…- le sorrise, e nessuno, ripeto nessuno, resisteva a
quel sorriso.
- Oh… io…
vedrò cosa posso fare…- era arrossita ed aveva
abbassato lo sguardo. Un’altra sconfitta da aggiungere al repertorio.
- Grazie
Ruka… ho sempre pensato che tu fossi la migliore…- sorrise di nuovo, per poi tornare a
scrivere due appunti su un blocco lì vicino.
Gongolante e
soddisfatta, la bella segretaria si defilò verso la porta… Si sarebbe sempre
accontentata a quel modo la piccola Ruka?
Kaname
sbirciò la sua figura che spariva dal suo ufficio… Bella gonna. Fasciava
proprio sui punti giusti…
- Kaname-sama
attento…- dalla seconda porta presente in quell’ufficio era appena spuntato un
giovane biondo che rispondeva al nome di Takuma, intimo amico del nostro
presidente, ma anche suo fido collaboratore.
- Takuma… eri
forse tu il primo impegno della mia giornata?- rispose ironico il moro.
- Compaio
quando c’è bisogno di me…- Sempre allegro e solare… siamo sicuri che non
nasconda qualcosa dietro quel suo faccino da bravo ragazzo?
- E di cosa
avrei bisogno ora?- Kaname allontanò con una piccola spinta
la sedia munita di rotelle dalla scrivania, incrociando le braccia al petto.
- Per esempio
del nome di un ottimo locale dove portare Yuuki-chan… a bere un drink!-
sventolò l’indice verso il presidente. Ma possibile
che origliasse sempre tutto quell’uomo?
Attaccò la
cornetta, si mise una mano sul petto ed espirò.
Si massaggiò le tempie con le mani delicate, aveva bisogno di
calmarsi. La voce di Kaname era sempre inebriante, era quasi una droga: poteva
morire per crisi di astinenza oppure di estasi. Nonostante questo … No! Yuuki
scacciò ogni cattivo pensiero, e senza pensarci due volte fece
il numero di Yori-chan.
La dolce e
solare Yori-chan, colei che non mancava di sorridere o di incoraggiarla. Un raggio di sole, in mezzo alla nebbia della sua vita.
-Pronto..?- Una voce calma rispose al telefono: era inutile fingere
la sorpresa, sapeva benissimo chi poteva chiamarla alle 10 e 30 di mattina.
-Yori-chan?- Chiese con voce dolce Yuuki, quasi a voler intenerire
l’amica… come se ce ne fosse stato bisogno.
-Ciao Yuuki-chan!
Dimmi tutto.-
-Un’ora e mezza di shopping sfrenato al Metropolitan
Plaza Center, poi mi riaccompagni a casa e mi aiuti a darmi una sistemata
perché vado a pranzare con Kaname-chan. D’accordo?- Aveva detto tutto di un
fiato, eccitata e nervosa. Tanto lo sapeva che avrebbe risposto di sì.
-Uhm … fammi
pensare… - disse Yori, scherzando. Era ovvio che sarebbe
venuta con lei, ma voleva vedere la reazione di Yuuki.
-Eddai, non fare così… non vuoi passare una
mattinata a spender soldi con la tua migliore amica?- La voce lagnosa di Yuuki
stimolò le risate di Yori, che ammise:
-Certo,
figurati se non vengo! Sono lì tra dieci minuti, mi stavo preparando per fare
un giro, ma con te mi divertirò molto di più! – Yuuki tirò un sospiro di sollievo. Poi si rese conto di una cosa.
-Oh no! Io mi
devo ancora preparare! Ti lascio, quando arrivi qui
vieni diretta in camera mia!- Riattaccò la cornetta senza sentire la risposta
dell’amica, e si lanciò verso il bagno.
Aprì la porta
e si chiuse dentro, in totale concentrazione.
Quando Uscì
Yori era seduta sul letto che la aspettava, con un sorriso stampato sul volto.
Yuuki, che si
doveva ancora vestire, la guardò preoccupata. Poi chiese, con uno sguardo pieno
di tristezza mista a dolcezza: - È tanto che aspetti?-
-No
tranquilla, Solo pochi minuti.- Mentì Yori con un
sorriso. Nascose la Sveglia, che dimostrava la durata della sua attesa: circa
venti minuti.
Quando Yuuki
fu vestita partirono per il MPC, accompagnate in
Limousine da uno degli choiffeurs personali di Yuuki.
-Credi che
questo mi stia bene?- Yuuki uscì dal camerino con un vestito lungo viola, Ricamato
con delle rose scure.
Scendeva
lungo una gamba fino alla caviglia sinistra, lasciando però il polpaccio destro
scoperto.
Le spalle
erano entrambe scoperte, mentre allegato al vestito c’era un fermacapelli viola
a forma di rosa.
Yori rimaneva
senza parole, di fronte a un’irriconoscibile Yuuki. Anche Yuuki, guardandosi
allo specchio, non riusciva a capire chi si trovasse di fronte: Una persona
sensuale e assolutamente… provocante. Era pronta a recitare la parte della bad girl?
Oppure lo era
già?
-Ti sta…
bene.- Disse Yori, non molto convinta. Non sul fatto che stesse bene, ma quanto
stesse bene. Forse era gelosa? O intimorita?
-Non pensi
che sia troppo provocante?- Chiese Yuuki mordendosi il labbro. In fondo la
aspettava solo un pranzo. Ma che pranzo!
-No..ti sta bene.- Ripeté , sempre
meno convinta. –Anche troppo bene.-
-Grazie.-
rispose Yuuki gongolando. Yori, era a disagio? E
Yuuki, non si accorgeva della stranezza dell’amica?
Una volta
tornate a casa, Yuuki si richiuse in bagno, il piccolo stereo di cui era dotata
la stanza acceso.
Passò tutto
il tempo che le rimaneva a truccarsi e struccarsi, consumando una quantità tale
di cosmetici da soddisfare il suo intero corpo di servizio.
Si mise il
vestito, si rigirò davanti allo specchio, fece un paio di prove per come
camminare, quando sentì il suono più brutto del mondo.
Yori da fuori
udì solo:
STRAP.
…
-AAAAAAAAAAAHH!!!!!- Un urlo lancinante lanciato da Yuuki fece preoccupare
Yori, che in un secondo era già nel bagno.
Yuuki giaceva
per terra, in lacrime, con il mascara che lentamente scendeva lungo le guancie.
-Cosa è successo?- Domanda stupida, aveva sentito lo strappo.
-Il….ve…stito… si è strappato… - Mostro un piccolo strappo che si era
formato a causa della doccia: il vestito si era impigliato mentre Yuuki
camminava, e a desso al livello della coscia c’era un piccolo taglio.
Yuuki
continuava a singhiozzare, ma Yori non si perse d’animo.
-Un petalo!- Disse convinta, per poi
tirare in piedi Yuuki.
Prima di
tutto le mise a posto il trucco, poi sulle note di “Still Doll”, una canzone che Yuuki ascoltava spesso e che era giusto iniziata in quel
momento, si mise a lavorare sul vestito strappato con le forbici. Sapeva dove trovarle, le aveva prese dal set da cucito di
Yuuki che quest’ultima non usava mai.
-Hi miss…Alice…- Mentre cantava, faceva
dei piccoli strappi sul vestito, a distanza regolare, intorno alla gonna. Ogni
strappo sembrava il petalo di una rosa, e questo dava un bell’effetto al
vestito.
-Rose problem: complete!- Disse Yori, sorridendo.
Yuuki si
guardava allo specchio, imbambolata. Possibile che avesse un’amica così
fantastica?
La abbracciò,
trattenendo le lacrime di felicità. Meglio non doversi rifare
un’altra volta il trucco.
La
chiacchierata delle due amiche distese sul letto a due piazze si concluse con il suono del campanello.
Il cuore di
Yuuki smise di battere per un secondo, poi riprese a battere più veloce che
mai.
Una delle
cameriere aprì al signor. Kuran, che sembrava
splendere di luce propria anche quando era vestito con gli abiti da ufficio.
Anzi, forse più del solito.
Yuuki scese elegantemente
le scale, portando con eleganza il vestito.
Kaname vide
un angelo che scendeva sulla terra. Il suono del tacco che scendeva l’ultimo
scalino lo riportò nel mondo dei mortali.
-Buongiorno
Yuuki chan.- Disse Kaname,
facendo un piccolo inchino.
-Buongiorno,
Kaname.- Anche Yuuki fece una riverenza, per poi avvicinarsi a Kaname e
lasciargli un lungo bacio, anche se delicato, sulle labbra.
Una volta
terminato il bacio, Kaname non seppe resistere e gliene diede un altro. Il
sapore delle labbra di Yuuki era il più buono che avesse mai assaporato.
Yori
osservava la scena, sorridendo come suo solito. Purtroppo i suoi pensieri non
erano così splendenti. E la causa era ancora sconosciuta a molti…
I due ragazzi
salutarono Yori, per poi uscire dalla casa.
-Che bel
vestito.-
-E’ tutto per
te.-
A quelle
parole Kaname non poté far altro che arrossire ed ammutolirsi.
Si sentiva fortunato… e sperava di non svegliarsi mai da quel sogno chiamato Kurosu Yuuki.