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Autore: Giovanni Neve    19/09/2015    2 recensioni
La storia riprende gli avvenimenti narrati nel manga “Death Note”, cercando di proseguirne la linea temporale: sono infatti passati ormai otto anni dalla morte di Light Yagami, quando Kira torna a minacciare il mondo degli uomini. Personaggi già incontrati, come Tota Matsuda, Near e i suoi aiutanti, e altri personaggi nuovi, cercheranno di risolvere ancora una volta il caso che lo stesso Near credeva di aver portato definitivamente a termine in passato. Nel primo capitolo una breve e vivace inquadratura del contesto e della vicenda, con anche alcuni dettagli per coloro che non avessero mai seguito il manga “Death Note”, a cui vengono fatti spesso richiami evidenti e altrimenti impossibili da comprendere nella loro completezza. Spero che la lettura sia gradevole e magari rievochi bei ricordi ai vecchi nostalgici, ancora in lacrime per la fine del vero manga. Commentate se avete trovato positiva l’idea che, seppur con i miei limiti, ho cercato di proporre.
Genere: Azione, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Halle Lidner, Near, Sayu Yagami, Stephen Jevanni, Tota Matsuda
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Episodio 1
- - - Nuovo Mondo - - -
 8 anni dopo la morte di Light Yagami.
“Libertà! Libertà! Libertà!”, “Liberate la voce di Dio!”, “Liberate il Profeta!”. Una folla sbraitava davanti alle mura di un carcere nella periferia di Tokyo. Proprio quel giorno scadeva l’ultimatum concesso al governo giapponese da Kira: Liberate Daisuke Harada entro sette giorni o morirete. Le guardie scortavano l’uomo, poco più che trent’enne, al di fuori del penitenziario, liberandolo dalle manette. La folla era in delirio: “Kira! Kira! Kira!”. I giornalisti assalirono Daisuke Harada, detto il Profeta:”Cosa succederà adesso? Cosa farà Kira?”, “Conosce Kira?”, “Vuole rilasciare una dichiarazione, signor Harada?”, “Signor Harada solo una domanda!”, ma a tutte le domanda Daisuke Harada rispondeva la stessa cosa:”Dio è tornato! Dio è tornato! Dio è tornato!” , “…e’ tornato per redimere il mondo corrotto…”.
Al quartier generale della polizia giapponese la tensione era alle stelle. I telefoni squillavano senza sosta. Gli agenti correvano da una parte all’altra. “Sovrintendente! Harada ha appena lasciato il carcere!”, “Non perdetelo di vista, mi raccomando…”, “Yutaka! Raduna gli uomini!” , “Signorsì!”.  “Daisuke Harada”, pronunciò il sovrintendente indicando un proiettore con la foto del Profeta, “32 anni, ex giornalista, arrestato 7 anni fa con l’accusa di istigazione al pubblico disordine e fedelissimo sostenitore di Kira. Ha sempre rinnegato pubblicamente la sua scomparsa manovrando le folle di fedeli che Kira ha mantenuto anche dopo la sua sparizione. E adesso, dopo 8 anni, Kira è improvvisamente tornato a farsi vivo. Negli ultimi quattro mesi ci sono state 272 vittime, tutti criminali, deceduti per arresto cardiaco in Giappone! La gente già proclama il ritorno di Kira; il paese, no, il mondo, teme il ritorno del serial killer più pericoloso che la Terra abbia mai conosciuto! Un serial killer di scala mondiale, capace di uccidere solo conoscendo il nome e il volto delle sue vittime, anche se non si è mai scoperto come!”, infatti, anche dopo la scomparsa di Light Yagami, al mondo era stata tenuta segreta l’esistenza del quaderno della morte, il Death Note, e nessuno, fatta eccezione per il ristretto gruppo di agenti che aveva lavorato al caso Kira sotto le direttive di Near, sapeva come erano andate realmente le cose: Kira, Light Yagami, era morto, e da quel momento le esecuzioni dei criminali cessarono e lentamente il mondo era tornato alla normalità, anche se i più accesi sostenitori di Kira non si erano mai arresi al fatto che il loro Dio fosse scomparso, predicavano piuttosto che egli avesse solamente deciso di affidare il mondo agli uomini per vedere come essi si sarebbero comportati in sua assenza. Dopo una breve pausa il sovrintendente riprese: “Voglio sapere dove mangia, cosa mangia, se mangia e se quello che ha mangiato gli è piaciuto o no! Tutto! Chiaro!? Non perdetelo nemmeno un istante, potrebbe contattare Kira! A che punto siamo con le cimici e le telecamere, Yutaka?”, “Tutte in posizione!”, “Bene, allora che fate ancora qui impalati!? Al lavoro!”. Tutti si congedarono in fretta. “Yutaka, tu vieni con me.”, chiamandolo con l’indice. I due uomini si spostarono nell’ufficio del sovrintendente. “Domattina alle 9, all’hotel Beika Center, stanza 278! Comunicalo anche a Shihei.”.  L’agente Yutaka Yamazaki lasciò la stanza, mentre il suo superiore si soffermò a fissare una foto sulla sua scrivania; ritraeva un uomo di mezza età, con baffi e occhiali, sorridente, mentre si trovava probabilmente in un parco, in una giornata di sole. “Sovrintendente Yagami, non avrei mai pensato che sarebbe potuta succedere una cosa del genere…sarò all’altezza del suo incarico? Saprò guidare i miei agenti nel migliore dei modi come fece lei? Sovrintente…mi manca…”, Taro Matsui, così si faceva chiamare, ma probabilmente voi lo conoscete come Tota Matsuda, chiuse gli occhi pensoso, forse per la paura di rivivere nuovamente quei momenti passati, come la morte di Soichiro Yagami, quella di Elle, la scoperta che Kira non era altro che Light Yagami, suo amico ed ex sovrintendente…dove avrebbe trovato la forza di superare ancora una volta tante insidie? Gli tornò in mente Ryuzaki:”Matsuda, non importa cosa succederà, Kira è il male, maschera i suoi crimini con la parola Giustizia, ma non è altro che un uomo accecato dal potere e che crede di essere un dio…per questo è nostro dovere fermarlo, con tutte le armi che abbiamo a disposizione...anche la nostra vita…”, per poi tornare ad addentare un biscotto al cioccolato.  Matsuda:”Hai ragione Ryuzaki, tu hai dato la tua vita, sarei un vigliacco se ti voltassi le spalle proprio ora…”. Tota Matsuda prese il cellulare dalla giacca, selezionò un numero, rispose una voce di donna:”Sovrintendente Matsui, è lei? Ha deciso?”, “Natsumi, è da mesi che brancoliamo nel buio… agenti del suo calibro ci torneranno sicuramente utili per risolvere il caso Kira. Lavoreremo in una sede distaccata, non al QG della polizia giapponese, perché potrebbero ascoltare orecchi indiscreti…mi capisce?”, “Certo.”, “Abbiamo messo su una squadra, ci vediamo domattina alle 9, presso l’hotel Beika Center, stanza 278.”, “Ci sarò.”, “Ah…Natsumi…seguiremo le direttive di Elle…”, “Il più grande detective del mondo? Si dice che abbia risolto lui il caso Kira 8 anni fa!”, “E infatti è così…lui è il migliore…Kira ha le ore contate…”, “Sovrintendente Matsui…”, “Sì?”, “Grazie…”, “Di cosa?”, “Di avermi dato la possibilità di lavorare a questo caso…sa quanto io ci tenga…”, “E’ un piacere…a domattina allora!”. Matsuda, esausto, prese le chiavi dell’auto, lasciò il palazzo e tornò a casa. “Amore, hai fatto tardi stasera!”, “Lo so Sayu, mi dispiace…è lavoro…lo sai…”, “Ti ho preparato una bella zuppa di pesce, accomodati pure a tavola, sarai affamato!”. Sedutosi a tavola, Matsuda riprese:”Sayu, nei prossimi giorni non tornerò a casa…”, “?”, “…ho trovato un’altra sistemazione, avrò orari più flessibili, devo seguire il caso Kira…”. Sayu Yagami avrebbe voluto fermarlo, avrebbe voluto dirgli:”Lascia stare, è troppo pericoloso! Che se ne occupi qualcun altro!”, ma si ricordò quando lei e sua madre dissero le medesime parole a Soichiro Yagami, e allora capì. Non si sarebbe mai lasciato intimorire da un criminale, così rispose suo padre…e Sayu sapeva che anche suo marito le avrebbe risposto così, perciò non gli disse nulla, ma lo abbracciò. Dopo la cena il cellulare di Matsuda squillò:”Pronto?”, rispose una voce alterata:”Buonasera Matsuda, sono Elle.”, Matsuda:”Near!”.  Non lo aveva più sentito da parecchi anni ormai, quel ragazzino dai capelli bianchi che si divertiva a fare puzzle, ora era tornato in scena per mettere la parola fine al caso Kira. Fino a quel momento aveva ricevuto solo una lettera da Near, ora divenuto Elle, con cui gli aveva chiesto di riunire alcuni dei suoi uomini migliori e di fiducia che prendessero parte all’indagine. Matsuda:”Ho fatto come mi hai chiesto, Elle. Ho radunato tre persone: Yutaka Yamazaki, Shihei Fukuda e Natsumi Okada. La maggior parte degli agenti del QG, appena appresa la notizia del ritorno di Kira, hanno rassegnato le dimissioni o hanno chiesto di ridurre le indagini al minimo. Questi tre invece, sono disposti a rischiare la vita per risolvere il caso Kira! Ho dato loro appuntamento nel luogo stabilito, all’ora stabilita.”, “Eccellente, sovrintendente Matsuda. Ora però le dirò un’altra cosa: lei non dovrà recarsi all’hotel Beika Center, bensì nella zona industriale Nashizawa, capannone B81.”, Matsuda:”Questo luogo! E’ lo Yellow Box!”, “D’accordo, farò come mi hai detto.”, non osava mettere in discussione le parole di Elle, di cui si fidava ciecamente.
Elle si trovava in una stanza buia, illuminata solo da alcuni monitor accesi. Teneva con la sinistra una tazza di caffè, mentre si passava l’altra mano nei capelli, arricciandoli come era solito fare. Oramai non era più un bambino, aveva 22 anni, più o meno l’età che aveva Ryuzaki quando iniziò a indagare al caso Kira. DI-DI-DI. Un monitor iniziò a fare questo rumore. “Elle, i preparativi sono ultimati, come mi hai chiesto.”, “Ottimo Gevanni, davvero un ottimo lavoro…”. Elle:”Kira è tornato…questo può solo significare che un altro Death Note è giunto tra gli uomini, perché è da escludere che Light Yagami avesse un altro quaderno, rimasto nascosto per tutti questi anni…in ogni caso…questo Kira sembra deciso ad emulare il suo predecessore in tutto e per tutto…ha già scelto il suo portavoce…”, pensava guardando su un altro monitor il volto di Daisuke Harada, “Bene, Terzo Kira, la partita ha inizio!”.
Il ritorno di Kira terrorizza il mondo. . . ma near è pronto a fermarlo!!!
   
 
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