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Autore: NeversayForever    19/09/2015    0 recensioni
La storia di due ragazze Alex (narratore) e Claudia. Quest' ultima prova un sentimento d' amore verso Alex la quale la vede come un' amica ma in seguito si avvicineranno sempre di più...
[Dal testo, 5 capitolo]
Quelle parole si trasformarono in baci. La baciavo sul collo, sul naso, sulla fronte e poi.. da sotto l’ orecchio all’angolo della bocca e quando ci arrivavo, per paura, mi tiravo indietro. Poi senza pensarci ho chiuso gli occhi e l’ho fatto.. ho premuto dolcemente le mie labbra sulle sue. Scomparve tutto in quel momento, c’ eravamo solo io, lei e il nostro amore appena nato.
Ma i sogni restano nella tua mente quando...
Genere: Fluff, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 6: Due anni dopo.

Come coppia andavamo forte! A parte qualche piccolo litigio, andava tutto bene tra noi. A parte…

Maggio, Giugno e metà Luglio 2015. Non ero proprio una bella persona, era un periodo strano, attualmente non so dire perché mi comportassi così. Ero sempre arrabbiata, irritata e scorbutica e tutto questo ricadeva su Claudia. Quella ragazza mi ha sopportato tre bei mesi così e quando tornava a casa piangeva per disperazione frustrazione. Mi amava ancora e non voleva lasciarmi. L’amavo anch’ io, ma me la prendevo con lei per ogni cristo.

Il 18 Luglio dovevamo partire per il campo. Il primo campo in branche separate, sarebbe stato un inferno, lo sapevamo. Per i primi tre giorni poi sarei stata altrove quindi zero.
Partimmo sullo stesso pullman, sedute vicine, abbracciate. Dormivamo una sopra l’altra finchè non dovetti scendere. Le diedi un bacio sulla fronte, stavo per piangere. La vedevo dai finestrini fissarmi e vidi dei ragazzi che le si avvicinarono per farle compagnia. Volevo solo risalire con lei.. ma presi il mio zaino e andai sul marciapiede di fronte. Le feci ciao con la mano ma non mi vide per quei tipi davanti a lei.
Lei  all’inizio era triste (o sollevata?). Aveva voglia di piangere ma i suoi amici fecero in tempo: iniziarono a parlarle di cazzate e le fecero passare tutto dalla testa.

Quei tre giorni per lei erano un relax. Ha riflettuto parecchio in quel piccolo lasso di tempo. Su me, su come la trattavo. Si sentiva usata, trattata male, frustrata…
Tony, un ragazzo che nel cerchio era vicino a lei, iniziò a darle le attenzioni che le mancavano. Le diede tutto.
Che poi, diciamocelo, è una bella ragazza.. a chi non piacerebbe?
Con quelle attenzioni si dimenticò temporaneamente di tutto.

Io invece, in ogni caso, perplessa e ansiosa di rivederla, dovevo affrontare la route. La route fu tanto stancante quanto divertente, non nascondo che mi sono sentita parecchio male verso la fine, però ero fiera di me stessa. Avevo completato il mio obiettivo. La route mi ci voleva. Mi ha fatto staccare da tutto e tutti e nella mia compagnia stavo bene.
Stavamo tornando al campo soddisfatte. Camminavo a testa alta, sicura. Al campo c’era la mia bellissima ragazza che mi aspettava. Anche lei sarebbe stata fiera di me. Orgogliosa che io, piccola rover inesperta e insicura, avessi superato questa grande prova.
Arrivammo proprio nel momento dell’alzabandiera, proprio come me lo ero immaginato: Tutto il reparto che accoglie i rover appena tornati dalla loro avventura. Ci inserimmo nel cerchio senza fiatare. Lo zaino pesava ma appena la individuai.. tutti i dolori sparirono.

Mi stava guardando, sorrideva. Mi sentivo imbarazzata e ricambiai il sorriso con delle mossette che dicevano: “Sono stanca, guada qua quanto sudo”. Lei era felice di vedermi, le ero mancata ma… qualcosa non tornava, qualcosa non andava…

Il campo per la maggior parte del tempo lo passavamo assorte nei nostri compiti. Lei aveva piu momenti liberi di me, perciò tutto il reparto si riuniva e giocava. Insieme. Lei con lui, lui con lei. Flirtavano questo è certo. Me ne accorsi al primo fuoco ma mi disse che era per far ingelosire una tipa a cui piaceva il tipo. Ci credetti, un po’ era così, anche io giocavo con lui.

Una notte volevo che venisse da me in tendina, ma non ci capimmo, il messaggio passò male. Insomma la trattai di nuovo male. Forse qui si strappai qualcosa…
La domenica dei genitori la sfottevo in presenza dei nostri genitori, così per gioco. In realtà dentro di me sapevo tutto. Chiesi anche a Lucrezia di parlare con lei ma mi disse che erano soltanto mie pippe.

Tornammo a Bisceglie…
Tempo un giorno, quel giorno dormiva da me…
Uscimmo tutti insieme…
Spiaggia…
Molo…
Io ero seduta vicino a lui, venne Claudia, mi allontanai…
Rimasero là, non venne da me…
Sapevo già tutto…

E a fine serata: “Ale io… Devo parlarti…”
  
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