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Autore: Dynamis_    19/09/2015    1 recensioni
“Si diceva degli Elfi che fossero così legati al mondo da essere incapaci di desiderarne la rovina o di deturpare le opere che la musica degli Ainur aveva compiuto. Ebbene, Beleg una cosa la sapeva: null'altro gli importava se non il bene di colui che gli si parava difronte, poiché l'amore che egli nutriva era più assoluto di qualsiasi cosa, né l'esistenza della terra gli avrebbe dato sollievo se Túrin non fosse stato parte di questa.”
Slice of life: i pensieri di Beleg poco prima di addormentarsi.
Pairing: Túrin/Beleg.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Beleg Cúthalion, Túrin Turambar
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di Beleg Cúthalion | I'm melithon le an i uir*




Ogni volta che la Luna si levava alta sulle verdi chiome delle betulle nei boschi di Nimbrethil** e persino l'ultimo braciere si estingueva, sicché l'oscurità lasciava scampo a più e più pensieri, Beleg Cuthálion continuava a ripetersi che sì, abbandonare il Doriath e le accoglienti sale di Thingol era stato un buon compromesso.
Un ottimo compromesso, a dirla tutta.
Soprattutto alla luce del fatto che sapere Túrin sotto il suo stesso cielo, non irraggiungibile ma immensamente distante, non gli era mai bastato; e ora il calore del suo corpo stretto al proprio era tutto ciò che vi era di necessario perché Arcoforte potesse affrontare i giorni a seguire, senza fatica, timore e affanno; non se comunque il lauto premio sarebbe stato l'averlo accanto ancora, sin quando il tempo non ne avesse solcato la pelle e la Morte scosso le membra, ovvero ‘per sempre’.
Per gli Elfi era sinonimo di eterno, per Beleg quella espressione altro non era che un mero e ratto battito di ciglia, un accecante quanto effimero bagliore. La vita degli uomini era così poco longeva...

Si rigirò sul letto di foglie, cercando una posizione più confortevole — e non erano forse i suoi stessi pensieri a turbargli il sonno? — o, semplicemente, aveva necessità di rimirare ancora una volta, o forse infinite, l'altrui viso, così sereno, per nulla cosciente ora che il sonno lo aveva colto.
Persino le stelle di Elentári perdevano la loro bellezza e lucentezza se messe a confronto.

Si diceva degli Elfi che fossero così legati al mondo da essere incapaci di desiderarne la rovina o di deturpare le opere che la musica degli Ainur aveva compiuto.*** Ebbene, Beleg una cosa la sapeva: null'altro gli importava se non il bene di colui che gli si parava difronte, poiché l'amore che egli nutriva era più assoluto di qualsiasi cosa, né l'esistenza della terra gli avrebbe dato sollievo se Túrin non fosse stato parte di questa.

Un sorriso gli fiorì sulle labbra, mentre con la punta delle dita sfiorava appena i sottili lineamenti del figlio di Húrin. Si sa, gli Elfi sono esseri vivaci, le loro labbra brillano spesso di letizia.
E sono capaci di amare oltre ogni confine e limite, oltre ogni concezione, poiché è loro natura e al mondo non esiste cosa più pura di questa.

Passò appena un momento prima che la mano più forte dell'Uomo si serrasse su quella dell'Elfo, il figlio delle Stelle, salda, ma allo stesso tempo immensamente delicata; e alla stessa maniera i loro occhi si incontrarono, sicché Beleg si ripeté che il suo sguardo sarebbe stato sempre l'unica cosa che i propri occhi avrebbero mai anelato di vedere e che non era ancora giunta oscurità così opprimente da attenuarne il fulgore, sebbene Melkor fosse ancora in agguato ed egli non conoscesse affatto il destino che lo avrebbe squassato.

E mai, nemmeno se fossero trascorse Ere da quel momento, avrebbe conosciuto sensazione più bella e rassicurante che poterne percepire concretamente la vicinanza, così vicino da poterne sentire il respiro su di sé, sicché i suoi occhi lentamente si chiusero, e fece sogni di armonia e spensieratezza, eppure Túrin era anche lì, a tenergli la mano.



Appendice:
*Ti amerò per l'eternità.
**Ne "Il Silmarillion" l'espressione è ‘boschi a ovest del Sirion’. Presumo siano proprio i boschi di Nimbrethil.
***Semi-citazione de "I racconti ritrovati".

Note:
Scusate la formattazione orribile. Sto tentando al meglio di editare in html dal cellulare, appena avrò a disposizione un pc mi darò da fare.

   
 
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