Roxas,
da
quando te ne sei andato, io…io non ho più saputo guardare con gli stessi occhi
la luna di questo mondo, non ci sono più riuscito, non vi ho più trovato alcuna
speranza, alcuna consolazione.
Eppure
io sono certo, sono certo che tu sapessi cosa significava la luna per me, per
noi. Ma ora tu sei andato via, ed io sono solo. Io sono solo, a fissare questa
luna di cuori, che ormai, ormai…non ha più alcun valore, ora che essere reale non mi interessa più, non da solo.
Io
non ho un cuore, e allora cos’è quel che sento dentro,
Roxas, cos’è questa tristezza? Non mi lascia più in pace,
Roxas. Da quando te ne sei andato, questo vuoto non mi abbandona un attimo. È qui
a fianco, costantemente, si nutre della mia ombra, mi sussurra all’orecchio che
tu non sei più qui. E mi maledico ogni secondo, perché
non sono stato sufficientemente importante per te da impedirti di andare. Non sono
bastato, e questo mi annichilisce completamente.
“A
chi mancherei?” A me mancheresti, Roxas. Mi manchi.
Te
ne sei andato, e non sono riuscito ad impedirtelo. Ma in
quell’ultimo sguardo, io…io avevo messo tutto, lo sai? Io ci avevo messo tutto
quel che non ti ho mai detto…e, credimi, non è stato facile.
Ma
la determinazione con cui ti sei allontanato…io, io non sono bastato, e non
riesco a pensare ad altro, non riesco a far altro che
ripetermi che non sono stato sufficiente. E ti giuro che avrei tanto desiderato
lasciarti andare, se fosse stato questo ciò che volevi. Ti avrei guardato
allontanarti, sparire dal mio sguardo, e mi sarei fatto bastare quello per
sempre. Ma, tu lo sai, sono un debole. Oh, Roxas, io
sono un debole, e non ce l’ho fatta a dirti addio. In qualche
modo ho avuto la pretesa infantile di riportarti indietro. E per te, per te ho
tradito anch’io.
Ma,
guarda…mi sto facendo perdonare. Sto svanendo. E, sai, mi sembra
quasi di vederti dentro questo ragazzino inginocchiato al mio fianco. E mi
chiedo se questi siano i tuoi occhi, se, avendoti qui, ora, tu mi guarderesti
allo stesso modo. Mi piace pensare che vi troverei qualcosa di più, che vi
leggerei almeno un frammento di quel che vorrei vedere, della sola cosa che
potrebbe riempire il mio cuore, se ne avessi uno.
Lo
vedi, io sono tuo. Nonostante tutto, tu hai ogni atomo
di me, sei stato ogni mio respiro, Roxas. Ed ora, ora…vedi?
Tutto sta collassando, mentre io mi dissolvo nel nulla. Nel nulla, dove dovrei
stare. Eppure, eppure io ho sempre creduto che il mio posto fosse accanto a te,
e guarda ora come muoio.
Roxas…non
riesco a ricordare il sussurro delle mie fiamme. Non riesco a richiamarlo alla
memoria…come faceva? Non ricordo niente. In questi miei ultimi respiri, mi
ricordo solo di te.
Ma
ormai è troppo tardi, vero?
Ora
che ci ho fatto conoscenza, mi sono convinto che ti sto lasciando in buone
mani, sai? È un ragazzino in gamba, un po’ ingenuo forse, ma con la testa sulle
spalle…si vede che vieni da lui, eh?
Sta
per finire tutto, Roxas. Sto morendo, e non ti ho mai confessato nulla, mi
potrai mai perdonare? Sto scontando la mia pena, ti potrà bastare la mia vita? Quel
che potevo darti, te l’ho dato tutto, Roxas, te l’ho
regalato, senza riserve, perché tu eri la luce, splendevi, io non te l’ho mai
detto, tu splendevi, ed io ne rimasi incantato. Splendevi.
In
quest’ultimo atto, mi pare quasi di vederti; vi somigliate veramente tanto,
sai?
Sora…se
riuscissi a parlare, io…
Prenditi
cura del mio Roxas, ok? Prenditi cura del mio cuore,
mentre io svanisco.
Got it memorized?
Svanisco.
Vado via, in un soffio di fiamme danzanti.
Addio,
Roxas.
[Questa oneshot mi vagava per la testa da un
po', ma non aveva mai preso una forma concreta. Ammetto che ci sono varie cose
da migliorare, ma sentivo proprio il bisogno di scriverla.
Volevo immaginare quali possano essere
stati gli ultimi pensieri di Axel prima di morire, ed ovviamente ho pensato subito a Roxas. Spero vi sia
piaciuta ^-^]