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Autore: Hope_James    21/09/2015    1 recensioni
La pioggia continuava imperterrita a colpire la sua testa e lui altrettanto imperterrito continuava il suo cammino come se nulla fosse, come se non gli importasse di niente e di nessuno, come se non ci fosse un domani. Non gli importava assolutamente nulla se si fosse ammalato, se il suo manager gli avrebbe fatto una di quelle strigliate da capo giro, in quel momento il suo unico interesse era camminare, camminare per dimenticare e magari fermarsi da qualche parte a comprare una bottiglia per bersela seduto sotto la pioggia senza essere disturbato. Improvvisamente senza rendersene conto si ritrovò dentro ad un parco e si sedette sulla prima panchina libera che gli capitò a tiro, erano ore che stava camminando sotto la pioggia senza mai fermarsi, e adesso aveva bisogno di fare una pausa. Sedutosi sulla panchina si coprì il viso con le mani e diede libero sfogo alle sue lacrime,come se non ci fosse un domani mentre le immagini della sua vita gli scorrevano nella mente come macigni. Istintivamente gli si avvicinò con cautela e senza dire una parola lo abbracciò, non le importava cosa fosse successo, voleva solo aiutarlo a stare meglio.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lee Ryan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui con un'altra oneshot, iniziata ieri e conclusa oggi, ispirata al video "Break my heart" dei Blue, buona lettura a tutti.

Hope_James!


Break My Heart!

Pioveva, pioveva a dirotto quella sera. La gente correva da una parte all'altra con i propri ombrelli in cerca di un riparo, tutti andavano di fretta, come sempre in quella città, tutti tranne lui. La pioggia continuava imperterrita a colpire la sua testa e lui altrettanto imperterrito continuava il suo cammino come se nulla fosse, come se non gli importasse di niente e di nessuno, come se non ci fosse un domani. Non gli importava assolutamente nulla se si fosse ammalato, se il suo manager gli avrebbe fatto una di quelle strigliate da capo giro, in quel momento il suo unico interesse era camminare, camminare per dimenticare e magari fermarsi da qualche parte a comprare una bottiglia per bersela seduto sotto la pioggia senza essere disturbato. Improvvisamente senza rendersene conto si ritrovò dentro ad un parco e si sedette sulla prima panchina libera che gli capitò a tiro, erano ore che stava camminando sotto la pioggia senza mai fermarsi, e adesso aveva bisogno di fare una pausa. Sedutosi sulla panchina si coprì il viso con le mani e diede libero sfogo alle sue lacrime,come se non ci fosse un domani mentre le immagini della sua vita gli scorrevano nella mente come macigni. 

Lei stava camminando sotto la pioggia con la sua musica preferita a palla, fuggendo da tutto e tutti dopo l'ennesima umiliazione subita, si sentiva una stupida per non aver saputo reagire, ma lei non era la tipica ragazza che cercava rissa, anzi se le poteva evitare era meglio. Continuò a camminare cercando di ricacciare indietro le lacrime, quando lo vide. Quel ragazzo tanto speciale (che con la sua voce pur non sapendolo le dava un pò più di fiducia in se stessa e la spronava ed essere una persona migliore)seduto su una panchina coprirsi il viso con le mani e piangere. Si sentì ancora più giù a quella visione, se lui, la sua voce tanto amata stava in quello stato beh, doveva essere davvero qualcosa di grave. Istintivamente gli si avvicinò con cautela e senza dire una parola lo abbracciò, non le importava cosa fosse successo, voleva solo aiutarlo a stare meglio. Improvvisamente sentì qualcuno abbracciarlo, alzò lo sguardo per vedere chi fosse ed incrociò due occhi color cioccolato, macchiati di matita nera ormai colata(probabilmente per la pioggia)guardarlo con tenerezza. Voleva chiederle chi fosse, cosa voleva da lui, voleva dirle che non era in vena di fare foto e firmare autografi, non in quel momento, ma lei doveva averlo capito da se perchè: 

-non preoccuparti, non voglio ne foto ne autografi, ne tanto meno sapere i tuoi problemi-disse sorridendogli affettuosamente.

-allora cosa vuoi?-domandò lui non capendo.

-nulla, non ho cattive intenzioni, camminavo per conto mio tormentata dai miei problemi e ti ho visto seduto qui ed i miei piedi mi hanno portata qui, ma se ti ho disturbato vado via-disse timidamente.

-puoi restare se vuoi-rispose asciugandosi le lacrime e cercando di contenersi. Lei si accorse del suo strano comportamento e non disse una sola parola, lo abbracciò ancora, ma stavolta più per se stessa. Avrebbe voluto nascondersi il più lontano possibile per la sua stupidità,per la sua troppa bontà,gentilezza ed ingenuità, si ingenuità e puntualmente le persone per lei importanti finivano per deluderla e umiliarla, e lei continuava a non reagire, probabilmente perchè non ne aveva più le forze ne la voglia. Stavolta fu lui a ricambiare l'abbraccio, la fece sedere sulle sue gambe, e proprio come una bambina indifesa nascose la testa nell'incavo del suo collo e pianse silenziosamente tutte quelle lacrime che ancora premevano per uscire violente ed inesorabili. 

Rimasero così, per un tempo non definito, mentre la pioggia continuava a colpirli colpevoli di qualche reato a cui non vi era sconto della pena.

-se me l'avessero detto non ci avrei mai creduto-sentenziò lui con il sorriso amaro in bocca per sdrammatizzare.

-già-rispose lei abbozzando un sorriso.

-però mi reputo offeso, non mi hai ancora detto come ti chiami-

-io mi chiamo Roberta-rispose sorridendo.

-è un bel nome, ma non credo tu sia di qui-

-no, sono italiana ma vivo qui già da un pò-rispose.

-e cosa ti ha portata qui?-domandò curioso.

-a parte voi, il mio lavoro,anche se non è ciò per cui ho studiato-lui la guardò stupito.

-lavoro come receptionist in uno studio legale, ma in realtà dipingo-

-davvero?hai mai esposto le tue opere in qualche galleria?-domandò curioso.

-no, di tutte quelle che ho fatto non me ne convince neanche mezza-ammise. 

-scusate signore-disse improvvisamente una voce.

-si?-

-il parco sta per chiudere, dovete uscire-disse il custode.

-d'accordo andiamo subito, grazie-rispose lui aiutando la sua nuova amica a rialzarsi. Recuperate le loro cose, lui le cinse la spalla con il suo braccio, ormai erano diventati amici di quella pioggia incessante. Si guardavano con tenerezza, non importava quanto avessero pianto(ed i loro occhi potevano confermarlo, per il rossore ed il gonfiore)quelle lacrime li avevano avvicinati l'uno all'altra e adesso camminavano sotto la pioggia come una coppia ben assoldata, come se si conoscessero da tutta una vita, come se stessero insieme da tutta una vita. 

Una volta fuori dal parco, lui l'attirò a se per la vita e tenendola stretta tra le sue braccia iniziò a canticchiare:

-I'm singing in the rain, Just singing in the rain,

What a glorious feelin' I'm happy again.

I'm laughing at clouds so dark up above

The sun's in my heart and i'm ready for love.

Let the stormy clouds chase

Everyone from the place come on

with the rain I've a smile on my face

I walk down the lane with a happy 

refrain Just singin', singin' in the rain-subito dopo la prese per mano ed iniziarono a ballare sotto la pioggia, che imperterrita e prepotente continuava a colpirli ma a loro non importava assolutamente nulla, niente e nessuno, neanche la pioggia avrebbe potuto rovinare un momento così speciale ed intimo come quello. Lei sorrise spontaneamente e lui la seguì a ruota,rimanendo incantato dal sorriso di lei, era un sorriso vero, sincero, uno di quei sorrisi così genuini che fanno bene all'anima e alla mente.

-mi piacerebbe vedere qualcuno dei tuoi lavori-se ne uscì lui all'improvviso riportandola alla realtà. Lei sorrise, per un qualche strano motivo arrossì visibilmente,era la prima volta che qualcuno s'interessasse davvero ai suoi quadri. Dopo l'ennesima porta sbattuta in faccia lei ci aveva rinunciato, era stufa di lottare per niente, perchè ormai non credeva più in niente e nessuno, eccetto i suoi ragazzi era chiaro.

-d..davvero li vuoi vedere?-domandò titubante.

-si, non mi sono mai interessato alla pittura, non sono mai stato in una galleria d'arte, ne a qualunque esposizione, sono curioso-

-e poi-

-e poi?-domandò lei confusa non capendo.

-ecco mi piacerebbe vederti dipingere-a quell'affermazione lei sorrise imbarazzata, non sapeva cosa pensare in quel momento, perchè la maggior parte dei suoi quadri, erano principalmente ritratti di quel ragazzo così speciale, che con quella sua voce la faceva sentire una principessa.

-e va bene, sei l'unica persona che mi vede all'opera oltre i miei genitori s'intende-rise.

-onorato di farti da spettatore-rise di rimando. Si incamminarono verso casa di lei, che subito fu fermata da Tess la commessa del negozio sotto casa sua.

-tesoro aspetta-

-oh ciao Tess, è successo qualcosa?-

-nono tranquilla, sono arrivati i colori che mi avevi ordinato-

-oh perfetto-

-aspetta qui che te li prendo-Pochi minuti dopo Tess tornò con i colori che Roberta le aveva ordinato qualche giorno prima, dopo averla salutata e ringraziata salì al suo appartamento insieme al suo nuovo amico.

-eccoci qui, nel mio piccolo covo dove realizzo i miei quadri-rise facendolo entrare in casa. Lee si guardò intorno, c'erano un sacco di quadri appesi, e poster di lui e dei ragazzi. Tutti i quadri che lei aveva appeso in camera ed in giro per la casa, erano tutti ritratti delle varie città del mondo che aveva visitato. Parigi, Los Angeles, New York, Milano, Roma, Firenze, e persino la sua città natale Palermo, e la sua amata Londra dove adesso viveva da quasi 5 anni.

-sono davvero belli, complimenti, sei davvero brava-disse lui all'improvviso.

-in realtà, i miei veri lavori sono altri, non questi-rispose imbarazzata.

-come no?-domandò confuso. Lei per tutta risposta lo prese per mano e lo portò fino al suo studio dove c'erano tutti i suoi quadri e quello che aveva iniziato giusto il giorno prima. Roberta si staccò da Lee e si avvicinò ad un grande telo, lo tirò giù dando così modo a Lee di vedere i suoi veri quadri, mentre lei andava a cambiarsi ed indossare il suo grembiule da lavoro.

-eccomi di ritorno-

-s..sono davvero stupendi-disse sorridendole affettuoso.

-alcuni li ho saliti da casa dei miei genitori, li ho fatti quando ancora vivevo con loro e andavo al liceo-sorrise.

-e quali?-domandò stupito.

-tutti quelli di Guilty, che vedi tra quelli su tela-rispose.

-beh quelli sono davvero incantevoli-rispose sorridendole.

-ne hai altri di Guilty che non sono su tela?-domandò poi curioso.

-solo uno, è un murales, poco dopo aver comprato questa casa decisi di fare un murales con una scena del video-rispose timidamente.

-beh adesso voglio assolutamente vederlo-replicò. Lei andò verso un sipario e lo aprì, scoprendo così la parete frontale alla sua postazione. A ricoprire tutto il muro c'era una scena di Lee nel video di Guilty. Era da sempre la sua scena preferita e così una volta comprata la casa decise che quell'immagine doveva riecheggiare per tutta la parete principale, così da darle fiducia ed ispirazione.

-g..grazie-disse commosso. Sapeva che le fan a volte facevano ritratti su di lui, o comunque gli dedicavano tutti i loro pensieri più svariati, ma addirittura un murales, e per di più di uno dei loro video che lui amava, era qualcosa di incredibile.

-è davvero stupefacente, dovresti esporli i tuoi quadri sai?-

-vedremo-rispose vaga, andando a sedersi alla sua postazione e riprendendo da dove aveva interrotto.

-cos'è?-

-uno degli avvocati dello studio dove lavoro, mi ha commissionato un ritratto di lui e la moglie il giorno del loro matrimonio, domani fanno l'anniversario e devo portarlo a lavoro-spiegò accendendo la tv e collegando il telefono ad essa per poter ascoltare youtube in pace.

-ecco divertiti con la musica, io intanto finisco qui-esordì poco dopo passando il telecomando a Lee.

-ai suoi ordini mia regina-rispose il ragazzo inchinandosi e facendole il baciamano. Prima di cominciare però, andò in cucina a prepararsi del tea verde, e riempire la sua solita tazza della starbucks di acqua, e tornò dal suo ospite che intanto aveva finalmente trovato quello che cercava.

Posò il tutto sul tavolino di fianco a lei, e bevendo il primo sorso di tea, prese le sue "armi di distruzione di massa" ovvero i suoi pennelli e si mise al lavoro mentre un Lee completamente estasiato la osservava in religioso silenzio.

-che fame-se ne uscì lei all'improvviso posando tutto, e bevendo la sua tazza d'acqua.

-in effetti-replicò Lee massaggiandosi la pancia. Roberta andò in cucina e preparò qualcosa da mangiare, Lee stava per darle una mano, ma fu interrotto dal suono del suo cellulare, così si scusò con la ragazza e andò a rispondere. Intanto lei finito di preparare il tutto apparecchiò la tavola in attesa che il suo ospite facesse il suo ritorno per mangiare.

-scusa-disse lui raggiungendo nuovamente la sua amica.

-non fa niente-rispose lei tranquillamente. Alla fine si sedettero a tavola e tra un boccone e l'altro si conobbero meglio, Lee capì che era una persona veramente dolce e buona, pure troppo a volte, e questo nella maggior parte dei casi le aveva portato solo ed esclusivamente delle delusioni perenni.

-e quello è l'unico murales che hai in casa?-domandò curioso per sondare un pò il terreno.

-no-

-ne ho uno in camera mia, ma prende solo mezza parete, perchè l'altra mezza devo ancora farla, non avevo trovato la foto adatta, adesso ce l'ho ma non ho il tempo-concluse sorridendo.

-posso vederlo?-azzardò.

-d'accordo-Così si alzarono da tavola e andarono in camera da letto, così che lei potesse mostrargli il murales ancora incompleto per metà. Accese la luce e si avvicinarono entrambi al centro della stanza, nella parete principale metà di essa immortalava Duncan nel video di "Break my heart" una delle scene che lei amava in assoluto.

-Duncan eh?-si lamentò ridendo.

-si, è la sua più bella foto in assoluto, ma non ti preoccupare, devo ancora realizzare l'altra metà-rispose lei ridendo.

-e chi hai intenzione di inserire nell'altra metà?-domandò geloso.

-lo scoprirai a suo tempo, l'unica cosa che ti è dato sapere in questo momento è che sarà sempre una scena tratta da "Break my heart" di più non posso dirti-disse ridendo.

 

Sei mesi dopo.

Erano trascorsi sei mesi dal loro primo incontro, e da quel giorno erano diventati inseparabili. Come promesso lei finì l'altra metà del murales, mostrandolo a Lee che ovviamente ne rimase immensamente felice. 

Per il suo compleanno Lee le fece una sorpresa davvero incredibilmente speciale. Le aveva comprato un vecchio negozio, totalmente vuoto e da ristrutturare, il quale una volta pronto sarebbe stata una magnifica galleria, dove poter esporre tutti i suoi lavori, murales compresi.

Il giorno tanto atteso era arrivato, dopo mesi di sacrificio e duro lavoro, finalmente la struttura era pronta e arredata secondo il suo gusto personale. 

Nella stanza dei murales, aveva realizzato una parete tutta per se, con le due foto di Lee e Duncan in "Break my heart", voleva averla anche a lavoro.

-eccola la mia pittrice-esordì Lee entrando seguito dai ragazzi e dal loro staff.

-ciao tesoro-lo salutò affettuosamente come sempre.

-ciao principessa-rispose lui di rimando stringendola a se prima di baciarla. Eh si in quei sei mesi, oltre al lavoro dei suoi sogni, quell'incontro le procurò un nuovo amico tutto speciale, e l'amore. 

 

"Un mese dopo il loro primo incontro Lee le commissionò un murales negli uffici del gruppo, e lei accettò più che volentieri, soprattutto perchè così avrebbe potuto conoscere anche gli altri componenti del suo gruppo preferito, ed in special modo il suo Duncan.

-vieni tesoro ti presento gli altri-esordì Lee prendendola per mano, sapeva che era nervosa per l'emozione, soprattutto perchè era una loro grande fan da sempre, e quei quadri e i murales in casa sua ne erano una prova inconfutabile.

-ciao tu devi essere Roberta-azzardò Paul.

-si-rispose.

-piacere di conoscerti, io sono Paul-rispose presentandosi.

-ehi little bro e questa splendida fanciulla chi è?-esordì Simon raggiungendoli incuriosito.

-è la mia donna, e colei che realizzerà il murales, quindi cuccia-tuonò geloso.

-incantato mia regina, io sono Simon per servirvi-rispose prendendole la mano e baciandogliela, facendola arrossire. Man mano i ragazzi si presentarono, ma quando giunse il momento di Duncan beh, lei si staccò da Lee e ignorando la sua timidezza si gettò letteralmente tra le sue braccia, facendo ingelosire(e non di poco)Lee che intanto cercava di non perdere la calma.

-allora come deve essere questo murales?-domandò poi staccandosi da Duncan e tornando da Lee che intanto la guardava con fare geloso.

-non te lo dico, sono offeso-rispose stizzito girandosi dall'altra parte.

-come vuoi, qualcuno di voi sa dirmi come deve essere questo murales, visto che qui mr "permalosità" non me lo vuole dire?-domandò ridendo.

-si te lo spiego io-esordì Paul prendendola sotto braccio.

-sono tutta orecchie-

-deve essere incentrato sul video di "Break my heart"-

-come quello che hai a casa, solo che devi aggiungere Antony e Simon-spiegò Lee raggiungendola.

-d'accordo, dove lo volete fatto?-

-nella parete principale-disse Lee.

-d'accordo allora adesso inizio con i disegni, ma quando inizierò a dipingere la parete dovrete sfruttare un'altra stanza, perchè i colori fanno una puzza terrificante, e respirarli fa decisamente male, inoltre una cosa fondamentale, metterò un telo per coprire la parete, ogni volta che finirò di usare i colori, e non dovrà essere tolto, fin quando tutti i colori non si sono asciugati correttamente, e per inciso ci vorrà parecchio tempo, non sarà pronto in una settimana, giusto per essere chiari-spiegò seria.

Roberta guardò bene la parete, per prendere le misure, cercando di capire come piazzare i ritratti dei ragazzi, soprattutto perchè quelle di Lee e Duncan prendevano parecchio spazio ciascuno. 

-ecco queste sono le foto che abbiamo scelto per il murales-esordì all'improvviso Paul mostrandogliele.

-ah no caro mio, questa a Duncan non gli rende proprio giustizia-rispose ridendo.

-ecco lo dicevo io-concordò il diretto interessato.

-queste due, per Antony e Simon vanno più che bene, è un ottimo primo piano, e la luce è perfetta e adattabile al murales, ma queste due, quella di Lee proprio non lo si vede, e quella di Duncan è decisamente improponibile e anche scura, a mala pena gli si vede il viso-spiegò.

-e a quali avevi pensato?-domandò Paul.

-avevo pensato a queste due, primo perchè si vedono decisamente meglio rispetto alle altre, poi si adattano perfettamente a quelle di Antony e Simon, questa di Lee si ricollega alle altre due, e questa di Duncan beh, innanzitutto si ricollega alle altre, poi lo si vede chiaramente, e terzo beh se posso permettermi, è la più bella foto che ti hanno fatto finora-

-adulatrice-rispose Lee fingendosi offeso. Lei per tutta risposta andò ad abbracciarlo e dopo avergli baciato una guancia si mise a lavoro.

-prima di iniziare, come le volete disposte le foto?-

-così-rispose Paul mostrandole l'ordine.

-d'accordo, ti servono?-

-no sono tutte tue-

-grazie-rispose appendendole nella parte più alta della parete, dove poi sarebbe andata la scritta *Break my heart* tutta stilizzata. Iniziò così a realizzare a matita le prime bozze dei vari ritratti(i quali una volta terminati sarebbero stati dipinti), quando improvvisamente il suo cellulare la riportò alla realtà.

-ohi sis-rispose allegra alla sua amica di sempre e compagna di studio e altro.

-scusa amo, ma è urgente-replicò dispiaciuta.

-tranquilla sis, che succede?-

-il professor Martin ci ha assegnato come lavoro per la prossima settimana un murales a nostra scelta, con luogo a nostra scelta, una volta pronto dobbiamo mostrarglielo per il voto, è un murales d'esame-

-e dobbiamo farlo singolarmente o a gruppo?-

-esame singolo amo-rispose l'amica.

-però ovviamente possiamo chiedere consiglio a lui-

-in poche parole dovrà seguire l'intero evolversi del murales-

-esattamente-rispose l'amica.

-d'accordo sis, grazie per la chiamata, adesso scusa ma ho un murales che mi aspetta-

-d'accordo a settimana prossima, ciao sis-chiusa la chiamata con la sua amica, riprese da dov'era stata interrotta. Iniziò a realizzare le prime bozze, e senza rendersene conto si fece una certa ora.

-tesoro noi stiamo andando a pranzo ti unisci a noi?-domandò Lee riportandola alla realtà. Lei per tutta risposta guardò l'ora e andò nel panico.

-c'è qualche problema?-domandò preoccupato.

-no, devo correre in accademia, ho un colloquio con il mio professore tra esattamente 10 minuti e sono ancora qua, a dopo-lo salutò frettolosamente scappando via come un razzo.

-eccomi professore scusi il ritardo-disse entrando dentro il suo ufficio con ancora il fiatone per via della corsa rocambolesca che aveva dovuto fare.

-eccola signorina non si preoccupi-rispose l'uomo cordiale.

-Enrica mi ha detto del murales ed ecco a questo proposito vorrei chiederle una cosa-

-certo dica pure-

-in pratica, stamattina prima di sapere che lei aveva deciso di darci un murales come lavoro settimanale per l'esame, i Blue mi hanno commissionato un murales presso i loro uffici, ecco la mia domanda è, visto che ho solo una settimana, posso utilizzare quello per l'esame o ne devo fare uno a parte?Glielo chiedo perchè devo anche organizzarmi con il lavoro-spiegò la ragazza.

-non si preoccupi signorina, può utilizzare quello per l'esame-rispose l'uomo esponendogli con scrupolo cosa poteva e non poteva utilizzare per il murales, mentre lei prendeva appunti.

-d'accordo professore, e grazie-

-ovviamente per qualsiasi cosa io sono a vostra disposizione, e come sempre seguirò passo per passo il vostro lavoro-

-beh si questo era scontato-rispose la ragazza ridendo prima di congedarsi e tornare dai ragazzi.

-ehi rieccoti tesoro, allora com'è andata?-domandò curioso Lee stringendola a se.

-bene, solo che il vostro murales sarà il mio esame in accademia, quindi ho dei limiti su ciò che posso e non posso usare, ma a parte questo ho solo una settimana di tempo per realizzarlo-spiegò.

-ma..-

-guarda che lo so benissimo che la scadenza non me l'avete messa voi, ma non sarà solo il vostro murales, sarà anche il mio esame, esame portante che mi serve per accedere all'ultimo anno in accademia, da questo esame dipende la mia laurea-disse preoccupata.

-non hai nulla di cui temere piccola, sarai straordinaria come sempre-disse Lee premuroso incoraggiandola.

-su forza, ho un murales da portare a termine e solo una settimana di tempo-rispose sorridendogli grata.

Tornati agli uffici Roberta indossò le cuffie e cacciò letteralmente fuori dalla stanza i ragazzi e Paul, aveva bisogno di concentrazione. Trascorsero diverse ore da quando aveva iniziato a disegnare e senza che se ne rendesse conto era già sera, ed era già ora di andare via. Gli occhi le bruciavano terribilmente per la stanchezza, era rimasta parecchio a fissare quei disegni sul muro che per una qualche strana ragione non le piacevano neanche un po.

-piccola ti senti bene?-domandò Lee.

-sono solo un pò stanca, gli occhi mi fanno un male cane, sono rimasta a fissare quei ritratti troppo a lungo, e ancora non mi convincono e l'esame è tra una settimana-rispose tristemente.

-dai siamo arrivati, e non ti preoccupare di nulla-la incoraggiò abbracciandola.

-aspetta vado un attimo da Tess, mi servono delle cose per domani-

-d'accordo ma sbrigati ho fame-si lamentò.

-sei un mangione-

-ciao tesoro-la salutò affettuosamente la commessa del negozio.

-ciao Tess, questo è l'ordine per domani ho bisogno con urgenza di queste cose-disse indicandole le cose più urgenti. Pagò e tornò da Lee che intanto l'aspettava davanti al portone.

-allora piccola preso tutto?-

-si ritiro domani-

-allora andiamo, ho fame-piagnucolò.

-dico davvero tesoro sei un mangione-lo prese in giro bonariamente. Una volta in casa lei si mise ai fornelli, anche lei a dire il vero stava morendo dalla fame, non aveva toccato cibo per tutto il giorno e per poco non sveniva. Pronto tutto si misero comodamente sul divano a cenare davanti la televisione, era talmente a pezzi che non aveva proprio la forza di arrivare fino alla tavola. Dopo cena guardarono un film, e senza accorgersene crollò tra le braccia di Morfeo e la spalla di Lee che immediatamente la prese in braccio e la portò in camera sua, ed uscì. 

Il mattino seguente dopo aver ritirato il materiale da Tess, insieme a Lee si recò nei loro uffici per dare vita al suo murales, se era agitata?Eccome se lo era. Dopo aver salutato tutti, si complimentarono con lei per l'ottimo lavoro.

-al momento questa è solo una bozza, oggi darò la prima passata di colore-

-di già?-domandò Lee stupito come gli altri.

-si di già, o ti sei dimenticato che questo è anche il mio esame?-rispose lei.

-il tuo esame?-chiese Duncan confuso.

-si, lavoro e studio all'istituto d'arte, e questo murales che dovrò finire in una settimana, sarà quello che mi permetterà o meno di accedere all'ultimo anno accademico e laurearmi-spiegò.

-prima di mettere il primo telo per coprire vi spiego come sarà-i ragazzi la raggiunsero curiosi.

-i ritratti sono già finiti, nel rettangolo in alto ci andrà la scritta *Break my heart* mentre in quello in basso ci andrà il vostro nome, invece sui ritratti in basso ad ognuno di esso ho lasciato un piccolo rettangolo dove inserirò i vostri nomi, e-stava per continuare quando fu interrotta.

-prima che lei si occupa dei vostri nomi, dovrete autografare le foto, e lei riprodurrà i vostri autografi sui rettangoli dedicati ai vostri nomi-spiegò Paul.

-come possiamo renderci utili mia regina?-esordì improvvisamente Simon.

-ehila capo-scherzò improvvisamente una voce maschile alle loro spalle.

-Martin piantala di fare l'imbecille e renditi utile-rispose secca, lasciando tutti di stucco e aprendo la finestra.

-voi ragazzi potete mettere questa pellicola trasparente sui ritratti-

-subito mia regina-scherzò Simon.

-Martin dimmi, dove va il primo colore?-domandò poi rivolta al ragazzo, sotto lo sguardo attento e scrupoloso dei ragazzi.

-a che serve questa pellicola?-domandò Antony curioso.

-a proteggere il disegno portante del murales dalla prima passata di colore, che va esattamente qui capo-rispose il ragazzo indicando un punto ben preciso.

-alleluja hai studiato era anche l'ora-esclamò lei stupefatta.

-ehi capo così mi offendi-protestò il ragazzo.

-quella offesa dovrei essere io, visto che mi hai fatto dare di matto per settimane quindi sta zitto e renditi utile-lo canzonò lei.

-e Martin per inciso, sarai anche il mio assistente ma se ti azzardi a mettere le tue manine sul mio murales ti uccido e spero di non dovermi ripetere-tuonò seria.

-arpia-brontolò il ragazzo.

-possiamo fare altro?-domandò stavolta Duncan. Lei si avvicinò a loro attaccando definitivamente la pellicola alla parete, poi si rivolse a Martin:

-invece di startene con le mani in mano perchè non prepari i colori che mi servono per la prima passata?-

-eccomi-rispose prontamente lui passandole colore e pennello. 

-quale miracolo è avvenuto?-domandò stupefatta.

-nessun miracolo-si lamentò Martin.

-si certo come no, perchè tu credi davvero che sono così stupida da non accorgermi che stai tramando qualcosa?-lo rimproverò.

-sai che sei insopportabile?-

-e tu sai che sei una capra?-

-simpatica-

-guarda che oggi ti butto dal balcone, APRI QUEL LIBRO, domani hai un esame..-tuonò seria.

-si mammina-rispose sarcasticamente.

-oggi mi sento gentile, ti dò l'opportunità di farmi da scala, o questo o resti digiuno perchè io non cucino-disse ridendo.

-ha ragione il piccoletto sei un'arpia-protestò Lee.

-e tu un mangione-

-Ryan ti sei già fatto conoscere insomma-rispose Simon colpendolo in testa. 

 

Dopo quella piccola parentesi, la settimana trascorse in fretta ed il murales(anche grazie all'aiuto dei ragazzi e di Martin)procedette a meraviglia. Stava dando l'ultima passata di lucido quando i ragazzi fecero il loro ingresso in ufficio quella mattina. Sentendo le loro voci lei uscì dalla stanza e andò a salutarli.

-ehi eccola la nostra artista-la salutò allegramente Antony.

-ciao ragazzi-li salutò allegra.

-come mai così mattiniera piccola?-domandò Lee.

-guarda che io sono sempre mattiniera, mica come te-lo canzonò ridendo.

-ahahahahah Ryan te la sei cercata-rise Antony. Lei per tutta risposta accorgendosi che Lee aveva una busta in mano, l'aprì e gli fregò il cornetto al cioccolato, dandogli il primo morso.

-il murales è pronto, ho finito adesso di passare il lucido, quindi l'unica cosa da fare adesso è aspettare che si asciughi, stavolta però non metterò il telo come ho fatto con i colori-

-perchè no?-domandò Simon.

-perchè il lucido, non è un colore vero e proprio, ma un trasparente, e proprio come lo smalto trasparente o lo passi all'inizio, oppure lo passi alla fine del murales, ma se lo si mette alla fine come ho fatto io, bisogna assicurarsi che i colori siano perfettamente asciutti, altrimenti si mescolano con il trasparente e tutto il murales va in rovina-spiegò.

-caspita sei davvero una che sa il fatto suo-si complimentò Simon.

-adesso però vogliamo vederlo-disse poi Antony.

-basta che restiate a distanza di sicurezza dalla parete, guardare ma non toccare sia chiaro-disse seria, facendo strada ai ragazzi verso la parete.

-agli ordini mia regina-scherzò Simon. 

-ecco qui la parete finita-disse poi allegramente spostandosi e dando modo ai ragazzi di entrare e vedere con i loro occhi il suo lavoro finito.

-per la miseria ragazza, sei una bomba-si complimentò Antony.

Alla fine si fece una certa ora, così professore e compagni di corso raggiunsero Roberta negli uffici dei Blue, per vedere il suo murales. Era agitatissima, il professore l'aveva lasciata per ultima e lei era nel panico. I ragazzi rimasero accanto a lei in religioso silenzio, mentre un Lee agitato quanto lei, la prese per mano infondendole coraggio.

-prego signorina ci esponga il suo lavoro-disse serio il professore, lei si staccò da Lee e si avvicinò all'uomo iniziando ad esporre nei minimi dettagli il suo murales.

-cosa raffigura il suo murales?-domandò ancora.

-il murales rappresenta 4 situazioni diverse ma uguali del video Break my heart, diverse perchè rappresentano ognuno di loro 4 singolarmente, uguali perchè il contesto e lo sfondo lo sono. Ma come si può notare ho schiarito di mezza tonalità Simon-disse facendogli segno di raggiungerla. 

-come si può vedere lui è più chiaro rispetto al risultato della foto, la luce ha illuminato tutta foto ma non la sua pelle rendendola ancora più scura, in realtà lui è molto più chiaro rispetto alla foto. Ho impiegato 3 giorni solo per lui, prima di trovare la tonalità di colore giusta. E' stata una corsa contro il tempo, perchè non erano delle semplici foto, ma da come si può vedere dalle foto e dal video stesso, in questi 4 precisi momenti, sui loro volti è proiettato il viso della ragazza del video, ecco perchè in casi come questo il primo tocco di colore è la parte fondamentale del murales, perchè espone nel dettaglio tutto quello che ne consegue-spiegò.

Roberta stava continuando il suo esame, esponendo nel dettaglio il suo murales, mentre tutti l'ascoltavano come se pendessero dalle sue labbra, soprattutto i ragazzi, che in quel momento si sentirono parecchio orgogliosi di quello che lei aveva realizzato per loro.

Quando ebbe finalmente finito, il professore si rivolse alla classe comunicando loro, che il giorno seguente avrebbero avuto l'esito dell'esame, poi congedandosi lasciò Roberta al suo murales e andò via insieme al resto degli studenti.

-l'hai spiegato talmente bene che persino noi siamo riusciti a capire-esordì Antony per tutti.

-davvero i miei complimenti ragazza hai fatto un ottimo lavoro-si complimentò Paul.

-beh non sgobbo sui libri per niente, e poi l'ho esposto in modo comprensibile anche per voi, perchè se avessi dovuto spiegare tutte le tecniche come mi tocca fare di solito non ci avreste capito molto, a dire il vero mi ha stranizzato che non sia andato tanto nello specifico con le domande-

-e adesso guardatevi la vostra parete, io ho un altro esame, ci si vede-rispose recuperando in fretta le sue cose, e fregando al povero Lee anche il caffè.

Il giorno seguente per festeggiare il successo dell'esame, Lee decise di portarla a cena fuori, era davvero orgoglioso di ciò che la sua amica aveva realizzato in quei giorni, ed il modo in cui lo aveva esposto. Così finalmente pronto andò a prenderla, ma non appena lei aprì la porta di casa, lui rimase imbambolato, era bella da mozzare il fiato.

-s..sei bellissima piccola-balbettò stringendola a se.

-forza adulatore, andiamo che ho fame-sviò il discorso arrossendo. La cena andò alla grande, lui era stato veramente un amore, l'aveva trattata come una principessa, e gli aveva aperto il suo cuore, adesso tutto sarebbe stato diverso, più bello, e lei di questo ne era estremamente felice.

Adesso per la prima volta la sua vita aveva un senso, ed iniziava ad essere come lei l'aveva sempre desiderata."

 

-ciao-rispose baciandolo a sua volta.

-pronta per il grande giorno?-domandò emozionato.

-non proprio ma ormai non posso più tirarmi indietro perciò vediamo che succede-rispose.

-sei stupenda piccola, anche fin troppo sexy direi-si lamentò geloso. Lei rise amorevole, lo tirò per la cravatta e gettandogli le braccia al collo lo baciò con trasporto, amava quel ragazzo così speciale con tutta se stessa, come non aveva mai amato prima, perchè prima non aveva mai amato realmente a dire il vero. Nessuno le aveva fatto capire cosa fosse l'amore vero, quello che ti fa battere il cuore e avere le farfalle allo stomaco solo al pensiero del prossimo momento.

-piccioncini se avete finito di amoreggiare, la gente sta per arrivare-tuonò Duncan riportandoli alla realtà. Roberta si staccò da quelle labbra che tanto amava, e prendendo per mano il suo amore, andò ad accogliere il suo pubblico. Era parecchio tesa, soprattutto perchè il suo professore, avrebbe assistito alla mostra, e questo l'agitava ancora di più. Per fortuna a darle coraggio c'erano i suoi ragazzi, ed il suo amore, che non perdeva occasione di stringerla a se.

Con il passare delle ore finalmente il via vai di gente diminuì sempre di più, così decisamente a pezzi ma con il cuore colmo di gioia decise di chiudere per quella prima giornata, quando qualcuno attirò la sua attenzione:

-mi scusi signorina-la chiamò una voce di donna.

-si?-

-è lei la gallerista?-domandò cordiale la donna.

-si, gallerista e artista in realtà-spiegò.

-allora è proprio lei che stavo cercando-sorrise bonariamente.

-come posso aiutarla?-domandò lei agitata, mentre Lee le si era avvicinato curioso.

-io sono una collezionista, e solitamente acquisto solo opere di artisti con coefficiente 5-

-beh allora in questo caso mi dispiace deluderla, non sono ancora un'artista da coefficiente 5, questa è la mia prima esposizione e se arrivo al coefficiente 1 è già un miracolo-

-beh mi permetta di contraddirla, ha davvero un grande talento e una base di partenza davvero ottima, nonostante sia una pittrice emergente, ecco perchè vorrei comprare tutti i suoi quadri, e posso anche pagarglieli ad un prezzo da coefficiente 5-disse la donna. Lei la guardò stupita, già non si aspettava il successo di quella mostra, figurarsi di una cosa del genere.

-oddio io non so se posso venderle le mie opere a coefficiente 5, sarebbe come approfittarmi di lei-rispose la ragazza.

-oh che sciocchezze, lei è davvero brava signorina, molto di più di tanti altri artisti dei quali ho collezionato opere, il loro talento è senza dubbio da coefficiente 5 ma le opere una vera schifezza, infatti quando le ho rivendute beh, ho dovuto abbassare il prezzo-ammise la donna.

Alla fine senza darle diritto di replica, la donna acquistò le sue opere ad un prezzo molto più alto del loro prezzo di valore di partenza. Ancora pensierosa per la vendita appena conclusa, andò a fare una passeggiata al parco insieme a Lee, quello stesso parco che li aveva fatti conoscere, quello stesso parco che aveva fatto loro da cupido. 

-qualcosa non va piccola?è da quando hai parlato con quella donna che ti sei ammutolita-disse preoccupato.

-è che non me ne capacito, un conto è che vuole le mie opere e va bene, ma da qua ad uscirsene che sono quadri di alto livello ce ne vuole, è vero che dipingo da tutta una vita ormai, però non sono davvero opere di quel genere, per arrivarci ho ancora tanta di quella strada da fare, e tanto di quello studio, è un pò presto per dire una cosa così-

-beh dai vedi il lato positivo, lei le considera così, e te le vuole pagare per il doppio del loro valore-

-no, per il triplo del loro valore, un coefficiente 5 è un'opera dalla massima perfezione, una di quelle opere da cifre con tanti di quei zeri da confondere persino un matematico-rispose lei ancora più confusa, mentre si avvicinavano alla loro panchina.

-su basta non pensiamoci per il momento che ne dici?-propose speranzoso.

-si è meglio, altrimenti continuerò a torturarmi il cervello in cerca di una risposta plausibile-concordò sorridendo.

-visto che siamo nella nostra panchina, voglio approfittarne per chiederti una cosa-esordì serio, ma con il sorriso. Inginocchiandosi davanti a lei, quella ragazza che tanto amava, come non aveva mai amato in vita sua, che lo aveva reso un uomo migliore con la sua sola presenza. Era da qualche tempo che portava quel cofanetto nella tasca, e adesso era decisamente il momento di darglielo e dare un nuovo senso alla sua vita.

-è da un pò che ho questo in tasca con me, non avendo mai il coraggio o il momento adatto per dartelo, ma tu piccola sei la cosa più bella che mi sia capitata in tutta la mia vita finora. Voglio trascorrere il resto della mia vita con te e mi chiedevo se anche tu vuoi lo stesso, principessa mi vuoi sposare?-domandò tutto d'un fiato aprendo il cofanetto con l'anello che le aveva comprato. Lei guardò l'anello e lui contemporaneamente, mentre le prime lacrime rigavano il suo volto.

-si che ti voglio sposare, pazzo amore mio-rispose saltandogli al collo prima di baciarlo con trasporto. Adesso poteva davvero dire di essere felice, era la donna più felice del mondo. L'uomo dei suoi sogni non era come l'aveva sempre immaginato, era decisamente miliardi di volte meglio e non poteva che sentirsi orgogliosa di essere la donna della sua vita.

 

 

 

 

   
 
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